SABATO 2 MAGGIO A VERONA


Nutrire il pianeta: ormoni & pesticidi NO GRAZIE

Segnaliamo la possibilità di firmare la petizione per il divieto di utilizzo del pesticida glifosato portata avanti da Avaaz , un movimento globale che promuove campagne in tutto il mondo per difendere i diritti del cittadino

ELETTROSMOG: L’APPELLO PER EVITARE IL PEGGIO

Da un folto gruppo di associazioni e medici è partito un appello indirizzato al governo, ai deputati e alle Regioni affinché non vengano innalzati i limiti di esposizione della popolazione alle radiofrequenze e microonde.

La situazione è molto grave e la popolazione viene tenuta totalmente all’oscuro di quanto sta accadendo in sede normativa per alzare i limiti di esposizione di legge che metteranno la popolazione in una generalizzata condizione di rischio per la salute. L’intenzione del governo è quella di alzare i limiti per radiofrequenze e microonde che già peraltro ci sommergono con effetti nocivi documentati dalla letteratura scientifica. Vi riportiamo il testo dell’appello che approfondisce anche gli effetti negativi sulla popolazione. 
APPELLO PER LA DIFESA DELLA SALUTE DALLE RADIAZIONI A RADIOFREQUENZA E MICROONDE 
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Lettera del nostro presidente Giovanni Beghini sul glifosato e sui motivi per metterlo al bando

Una quarantina d’anni è il tempo medio che la scienza impiega a riconoscere i veri effetti di una nuova molecola immessa in ambiente dall’industria chimica. In barba al principio di precauzione è necessaria una trafila di avvenimenti che vanno da denunce, ricerche, morti e malattie, dibattiti, pressioni dell’opinione pubblica, cambiamenti culturali, presenza di persone giuste nel momento giusto. Spesso è anche necessario che l’industria abbia in progetto l’immissione sul mercato di una molecola sostitutiva, che rischia poi di percorrere lo stesso cammino. Citiamo solo l’amianto, il fumo di sigaretta, il piombo tetraetile nella benzina, ma non dimentichiamo gli ftalati, i perfluoroalchilati. In effetti questi tempi sono inversamente proporzionali alla forza economica e politica delle industrie e delle lobbies che producono le sostanze in questione. Ma se i tempi della scienza sono biblici i tempi della politica, e spesso della cultura, sono geologici. Credono gli “ambientalisti” di aver vinto qualche battaglia con la recente decisione della IARC di classificare il glifosate non più “possibile” cancerogeno (2b) bensì “probabile” cancerogeno a quarant’anni dal suo brevetto? Credono che questo basti a spostare gli equilibri, a fare cultura, a cambiare le cose ? Si illudono! Certo, gli agricoltori e le loro organizzazioni proveranno un po’ più di vergogna (ho già visto trattare con diserbante e poi arare per nascondere l’erba gialla)  ma questo non basta.  Ancora le ARPA mostrano articoli scientifici degli anni ’80, firmati dai laboratori Monsanto, per giustificare l’ assenza del glifosate fra le sostanze ricercate  ogni anno nelle acque superficiali e profonde e l’ISPRA non può pubblicare dati corretti. Inizia ora la battaglia, Monsanto ha già dichiarato “spazzatura” gli articoli che hanno portato la IARC allo storico passo e molte organizzazioni ambientaliste hanno chiesto il ritiro dal commercio in Italia (e in Europa) del famigerato diserbante. La FIAB, la AIAB, il WWF, Legambiente, ISDE e molte altre. Sono ancora troppo poche, dovrebbe iniziare una campagna di boicottaggio, una richiesta di etichettatura in cui si dichiari se il prodotto ne è esente o meno. Tanto per renderci conto della portata dell’avvelenamento collettivo cui siamo sottoposti ricordo che uno studio mostra che quasi la metà delle persone testate, residenti in varie città europee hanno tracce di glifosate nelle urine, che 14 su 20 prodotti da forno ne contengono tracce, che tutti i prodotti OGM, quindi in Europa tutti gli animali provenienti dalla zootecnia industriale, che sono cresciuti con mangimi OGM (probabilmente il 90% dei mangimi.
Da una decina di anni il mondo scientifico pubblica una quantità di lavori impressionante sul glifosate dai quali si desume che la sua tossicità è multisistemica. Non colpisce un solo organo o un solo apparato, agisce a livello enzimatico ed entra in molti metabolismi. Ma andiamo con ordine. C’è una evidenza di prevalenza di tumori della mammella (solo quelli ormono-dipendenti), dei tessuti linfopoietici (linfoma), mentre a carico dei tessuti germinativi provoca teratogenicità (malformazioni alla nascita), infertilità (a livello sperimentale anche a quantità parti ad una particella per milione), disbiosi intestinale, intolleranze alimentari  e celiachia per il suo comportamento da antibiotico sulla flora batterica intestinale  (infatti era stato brevettato anche come antibiotico). Un altro problema, rilevato proprio qualche giorno fa, è il contributo ancora misconosciuto che da all’aumento preoccupante dell’antiobito-resistenza cui assistiamo impotenti ogni anno. Si è notata anche una netta capacità aritmogena (la fibrillazione atriale per esempio) segnalata in un articolo del settembre 2014. Probabilmente ci saranno altre sorprese visto il raggio d’azione ubiquitario e multi sistemico. Autismo ,Alzheimer,  depressione, per quel che riguarda il sistema nervoso, insufficienza renale cronica, diabete, ipotiroidismo sono altre patologie su cui si indaga.
Intanto da 40 anni  è impunemente in commercio ed ora ben il 70% della terra arabile del pianeta ne è impregnata. Il 31 dicembre scade la sua licenza di commercio, rinnovata di dieci in dieci anni. Altri dieci anni, con un ritmo di crescita delle vendite impressionante (nel mondo da 30 a 80 mila tonnellate annue) è insostenibile per il pianeta, per la fertilità del suolo, per la biodiversità botanica, per le tutte le specie di animaletti della terra e per la stessa specie umana.

Giovanni Beghini

VITELLI DOPATI, CONSUMATORI INGANNATI

Senza due inchieste della magistratura di Cuneo oggi le carni dopate di migliaia di vitelli sarebbero finiti sulle tavole. E' bastato corrompere un veterinario della Asl e due grandi allevatori italiani di vitelli avrebbero potuto fare i loro sporchi affari sulla pelle degli ignari consumatori. Eppure tutti, dai grossisti ai macellatori, sapevano dell'utilizzo delle siringhe agli anabolizzanti. Ma per scoperchiare il sistema è stata necessaria un'indagine degna dell'antimafia, con intercettazioni e pedinamenti, e questo perché i controlli non avevano rilevato nessuna anomalia. I nostri ministri negli anni hanno decantato un sistema di controllo efficace che però efficace non è. E gli allevatori ne sono ben consapevoli visto che alcuni di loro sanno come aggirarlo, e anche i nostri ministri. Gli unici che non lo devono sapere sono i consumatori, che anzi, vanno rassicurati, perché se fossero informati di come funziona effettivamente la filiera, non comprerebbero più. Report racconta cosa si nasconde dentro quelle stalle: dall'uso sistematico dei farmaci (lecito), all'incapacità del sistema di controllo, europeo e quindi italiano, a scovare i trattamenti illeciti. Dall'inchiesta emerge anche come la politica europea ha consentito negli anni di aggiungere di tutto al latte artificiale. Alla fine viene il sospetto che tutti chiudano gli occhi per agevolare l'industria dell'allevamento intensivo.
Guarda  una clip in anteprima 
I  video e le trascrizioni delle inchieste saranno resi disponibili sul nostro sito  www.report.rai.it  pochi minuti dopo la fine della trasmissione.
di Sabrina Giannini

Il nostro futuro nelle mani delle api

Uno studio dell’UE afferma che il 9,2% delle api europee è a rischio estinzione. Mentre in Italia la produzione è calata del 50% in 7 anni. Vittime di pesticidi, inquinamento e cambiamenti climatici, questi meravigliosi insetti riusciranno difficilmente a sopravvivere, mettendo a serio rischio l’intera catena alimentare. Per evitare il disastro istituzioni e associazioni corrono ai ripari. 

L’allarme sull’estinzione delle api è stato lanciato più volte nel corso degli ultimi anni. Noi dipendiamo anche da loro, visto che 71 delle 100 colture più importanti al mondo si riproducono grazie all’impollinazione. Ma per salvarle, bisogna prima contarle. E’ da poco operativa l'anagrafe delle api, che dà la possibilità agli apicoltori italiani di registrarsi sul portale del Sistema informativo veterinario accessibile dal portale del Ministero della Salute. Operatori delle Asl, aziende e allevatori potranno accedere all’anagrafe per registrare le attività, comunicare una nuova apertura, specificare la consistenza degli apiari e il numero di arnie o le movimentazioni per compravendite. Sul sito www.vetinfo.sanita.it, una sezione pubblica dedicata all'Apicoltura consentirà di avviare la procedura online di richiesta account. D’altronde i numeri parlano chiaro: le api italiane sono diminuite del 40% dal 2008 ad oggi, con conseguente calo della produzione di miele del 50%; siamo quarti nella classifica dell’apicoltura europea; le importazioni sono aumentate del 17%, di contro le esportazioni sono diminuite del 26%. La situazione è preoccupante non solo in Italia, ma anche nel resto d’Europa: in Inghilterra si stima che le api scompariranno del tutto entro il 2020. Gli scienziati la chiamano “Sindrome dello Spopolamento degli Alveari”. E questo fenomeno è stato recentemente confermato da uno studio dell’Unione Europea, denominato “European Red List of Bees”, che censisce 1.965 specie di api del vecchio continente. Bene, il 9,2% è a rischio estinzione, una percentuale che sale a quasi un quarto (25,8%) nel caso dei “bombi”, impollinatori molto importanti della stessa famiglia; il 7,7% (150 specie) è in declino, il 12,6% (244 specie) è più o meno stabile e lo 0,7% (13 specie) è in aumento. Per circa il 56,7% delle specie purtroppo non ci sono dati, esperti e finanziamenti sufficienti, per capire i trend delle popolazioni. Fra questi anche quelli relativi all'ape da miele per eccellenza, la Apis Mellifera, per la quale occorrono nuove ricerche proprio per distinguere le popolazioni selvatiche da quelle “addomesticate”. 

Ogm, la Commissione Ue accelera: ok in blocco a 19 nuovi prodotti

Bruxelles, 24 apr. (askanews) - Bruxelles accelera le "pratiche" Ogm: la Commissione europea ha infatti dato l'autorizzazione finale, in blocco, per 19 nuovi prodotti Ogm da commercializzare nel mercato Ue, nonostante non abbiano mai ottenuto la maggioranza qualificata da parte degli Stati membri. In 10 casi si tratta di nuove autorizzazioni, 7 sono rinnovi di autorizzazioni esistenti e altri due casi riguardano il via libera a varietà Ogm di garofani, non per uso alimentare quindi. La Commissione ha il potere di adottare essa stessa le proposte di autorizzazione quando non vi sia una maggioranza qualificata contraria da parte degli Stati membri. Fra i 19 Ogm che saranno autorizzati, vi sono sette varietà di cotone (una delle quali comprende anche un olio di cotone), cinque di soia, tre di mais e due di colza. Il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, aveva promesso di cambiare la procedura, per renderla più democratica, visto che oggi, in pratica, i nuovi prodotti Ogm sono approvati non dalla maggioranza dei paesi, ma da una "minoranza di blocco" che non ne permette la bocciatura. Ma invece di rispettare la promessa di Juncker, cambiando questo anomalo meccanismo di voto usato nelle decisioni esecutive e applicando la normale procedura della co-decisione legislativa (se c'è la maggioranza qualificata favorevole si approva, se non c'è si boccia la proposta), la Commissione è ricorsa a un "escamotage". L'Esecutivo comunitario ha proposto infatti una modifica delle norme sull'autorizzazione degli Ogm che prospetta per gli Stati membri la possibilità (per ora solo teorica, visto che le modifiche potrebbero essere bocciate dal Consiglio Ue e dal Parlamento europeo) di decidere dei "divieti d'uso" nazionali. Messa sul tavolo questa proposta, la Commissione considera ora di avere le "mani libere" per poter approvare tutti i prodotti Ogm senza più preoccuparsi del fatto che la maggioranza (seppure non qualificata) degli Stati membri sia contraria. Ai paesi che dovessero protestare per la "forzatura" (che comunque è legittima, secondo le attuali regole Ue), Bruxelles potrà rispondere che non si impone loro nulla, perché avranno la possibilità di chiedere l'opt-out. Inoltre, con l'approvazione in blocco di tutti i dossier, che erano rimasti bloccati a volte per anni, è evidente anche l'intenzione della Commissione di tacitare i malumori dei paesi esportatori di Ogm, che non vedono di buon occhio le nuove norme sui divieti nazionali. L'ultima approvazione di un nuovo prodotto Ogm nell'Ue risale al novembre 2013. I prodotti Ogm importati in Europa sono quasi esclusivamente mangimi per animali. L'Ue importa ogni anno 32 milioni di tonnellate di soia per i mangimi dei propri allevamenti, e il 90% di questa soia (proveniente soprattutto da Brasile, Argentina e Usa) è geneticamente modificata. Per quanto riguarda gli alimenti, invece, la presenza di prodotti Ogm sul mercato europeo è pressocché nulla, a causa dell'obbligo Ue di indicare in etichetta la presenza di materiale proveniente o derivato da Ogm, se è superiore allo 0,9% del totale in ogni ingrediente. Vista l'avversione generalizzata dai consumatori, le grande distribuzione ha praticamente escluso dal commercio i prodotti con questo tipo di etichetta. Red
da:  http://www.askanews.it/top-10/ogm-la-commissione-ue-accelera-ok-in-blocco-a-19-nuovi-prodotti_711488347.htm 

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Le manipolazioni alimentari e la loro azione sulla salute




Qui sotto trovate il link ai singoli interventi....

Le manipolazioni alimentari e la loro azione sulla salute
Moderatore: Mara Tommasi


Gli inquinanti alimentari come conoscerli come difenderli
Moderatore: Roberto Magarotto


Daniele Degl'Innocenti: Come scegliere la qualità del cibo le tecniche di ricerca degli inquinanti alimentari e la loro applicazione pratica.

Sempre millegrazie al bravo e paziente Simone Bernabè

I° MAGGIO 2015 giornata dedicata al pianeta, alla cultura del cibo, alla coltura del suolo


L'agricoltura chimica è in perdita, ma il governo continua a investire sui pesticidi

14 aprile 2015  Nel 2013 l’agricoltura convenzionale ha perso il 4% di occupazione e di reddito aziendale. Nello stesso periodo, secondo i dati  del rapporto Inea sullo stato dell’agricoltura presentato alla fine del 2014, sono aumentati drammaticamente i costi di produzione per l’uso di concimi (+8,8%) e pesticidi (+2,3%). La chimica non aiuta il reddito degli agricoltori ma il governo italiano si limita a programmare un 'uso sostenibile' dei pesticidi invece che puntare sull'alternativa biologica. A denunciarlo è il Tavolo contro i pesticidi, di cui fanno parte 16 associazioni nazionali ambientaliste e dell'agricoltura biologica,  in occasione del convegno che si tiene oggi al Cnr sul “Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari coordinamento, ricerca e innovazione”, a cui partecipano rappresentati di tutti i ministeri interessati.
“L’attuale impostazione del Piano di Azione Nazionale – dice la portavoce delle associazioni Maria Grazia Mammuccini  - consente ai Piani di Sviluppo Rurale di considerare sullo stesso piano l’agricoltura biologica, quella integrata e altri metodi come quello conservativo, che fanno uso di pesticidi. Insomma si investono soldi pubblici per finanziare pratiche che fanno uso massiccio di pesticidi probabilmente cancerogeni, come il glifosato. Un’azione inammissibile".

TOUR SEGRETI 2015, SOLO SU PRENOTAZIONE


Trattato Usa-Ue su commercio, campagna dei gruppi d’acquisto contro il Ttip

Da febbraio al via a Milano incontri informativi su una trattativa che riguarda anche la salute, le tutele ambientali, i contratti di lavoro e i diritti dei consumatori. Obiettivo, una mobilitazione massiccia che coinvolga anche i piccoli produttori e cresca man mano che ci si avvicina all'Expo dedicata all'alimentazione.
In Italia il processo si sta mettendo in moto lentamente, ma di giorno in giorno le adesioni crescono così come la determinazione a opporsi a un negoziato che rischia di avere conseguenze molto pesanti sulla vita di tutti. Si tratta della Transatlantic trade and investment partnership (Ttip) che vede da tempo impegnati al tavolo delle trattative Commissione europea e Congresso degli Stati Uniti con l’obiettivo di raggiungere un accordo complessivo per la liberalizzazione del commercio e dei servizi tra le due sponde dell’Atlantico. Un negoziato portato avanti nella massima segretezza. Solo di recente – grazie al forte movimento di opinione pubblica che si sta sviluppando in Germania – si è fatta un po’ di luce (molto poca per la verità) sui contenuti di una trattativa che mette in discussione la salute delle persone, le tutele ambientali, l’alimentazione, l’agricoltura, i contratti di lavoro, i diritti dei consumatori e tante altre materie che toccano molto da vicino i cittadini europei. ....
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In Val Sorda, nei Lessini


LE 3 AGRICOLTURE: CONTADINA, INDUSTRIALE, ECOLOGICA.


NUTRIRE IL PIANETA E SALVARE LA TERRA
LE 3 AGRICOLTURE:
 CONTADINA, INDUSTRIALE, ECOLOGICA.

20 -21- 22 Aprile 2015
Musil – Museo dell’Industria e del Lavoro
Via del Commercio 18 - Rodengo Saiano (Bs)
(zona
Franciacorta Outlet Village)

Negli ultimi anni l’agricoltura è tornata in primo piano: un fatto sorprendente che smentisce l’ipotesi che ne prevedeva la scomparsa, o la riduzione a semplice reparto dell’industria, senza più un legame organico con la terra.
            La spinta verso un’agricoltura libera dai vincoli naturali si è tutt’altro che esaurita, anzi in termini di potenza surclassa le agricolture tradizionali e alternative, accomunate da un’opzione che per brevità diciamo ecologica. Tuttavia, l’egemonia dell’industrialismo si è incrinata anche se non si è affermato un paradigma alternativo. Siamo in una fase di incertezza in cui coesistono opzioni diverse, però una breccia si è aperta sia nei Paesi di antica e recente industrializzazione, sia in quelli in cui l’agricoltura contadina è ancora prevalente.
            Le cause della rottura del percorso unilineare sono molteplici: nelle città, nelle campagne, trasversalmente ai ceti sociali, nei contesti caratterizzati dal consumo opulento come nelle regioni più povere, il modello egemone e i suoi prodotti, specie in campo alimentare, stanno incontrando critiche e resistenze, mentre si infittiscono, anche con notevole successo economico, le proposte alternative.
            Nell’immaginario diffuso, ma non più incontrastato, la fine del mondo rurale segna l’avvio della modernizzazione inarrestabile, che tutto travolge a velocità crescente. Su questo scenario il ritorno dei contadini, il ritorno alla terra, segna una pietra d’inciampo su cui riflettere. L’agricoltura contadina non è solo l’incarnazione di un passato da archiviare o, all’opposto, da evocare sentimentalmente, ma una dimensione rilevante del presente e non si tratta di un fenomeno esotico o marginale.  L’agricoltura contadina appartiene al passato ma anche al presente, forse al futuro. Resiste e si rinnova sotto nuove forme anche in Italia, Paese che più di altri ha creduto (e crede) nel miracolo della modernizzazione indefinita.

La qualità del cibo è anche una questione di potere

Il cibo deve essere senza veleni e provenire da agricoltura biologica. Deve inoltre essere fresco, senza conservanti, di stagione e di prossimità, prodotto senza sfruttamento e senza sofferenza, perché anche queste sono qualità che il cibo si porta dietro. Ci sono molte chiavi di lettura dell’evento Chi mangia sano va forte e va lontano. Il successo di pubblico è stato indiscutibile, come l’organizzazione e la scelta logistica. Frotte di persone si sono aggregate per ascoltare un messaggio necessario. Era necessario a Verona cercare di fare il punto e dare una direzione sulle scelte alimentari ed il pulpito è stato proprio dell’autorevolezza giusta. A giudicare dall’affluenza del pubblico il messaggio trasmesso dall’evento rimbalzerà a lungo di mente in mente e di stomaco in stomaco, farà riflettere e sarà una pietra miliare per l’educazione di molte persone........

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LO FACCIO BENE CINEFEST Con-corso internazionale di cortometraggi

tutte le info su:
www.lofacciobenecinefest.eu


Canapa: una risorsa ecosostenibile per il rilancio del settore edilizio (e non solo!)

È ora di rivalutare la canapa, una coltivazione ecosostenibile perché richiede poca acqua e non ha bisogno di pesticidi e fertilizzanti, ingiustamente discriminata. L’utilizzo della canapa in bioedilizia consente un risparmio di gas ed elettricità fino al 40% rispetto ai normali edifici. Inoltre, la canapa è utile per far recuperare fertilità ai terreni con il fitorisanamentoIl settore della canapa in Italia ha conosciuto il vero e proprio boom economico negli anni quaranta, quando il Paese con quasi 90.000 ettari di coltivazione era secondo produttore mondiale, dopo la Russia. Era soprattutto il compartimento tessile ad usufruire della grande quantità di fibra di canapa prodotta sul territorio italiano, che si distingueva dalle altre soprattutto per l’eccellente qualità dei filati. La canapa è un arbusto molto semplice da trattare e non richiede particolari spese di gestione per la coltivazione: essa richiede poca acqua, non necessita di pesticidi, fertilizzanti o disinfestanti poiché cresce molto in fretta e non da spazio né luce a possibili parassiti o infestanti, infine non teme le gelate invernali. 

LIBERAlaMENTE – percorsi Etici e Creativi per un Benessere Olistico; a Borghetto

Borghetto è, come suggerisce il nome, un piccolo borgo, frazione di Valeggio sul Mincio, davvero suggestivo, caratterizzato da antichi mulini e splendidi scorci sulle rive del Mincio, riconosciuto tra "i più bei Borghi d' Italia" e rinomata tappa turistica.  Qui, il 25 e 26 Aprile, presso il parco e la struttura dell' ex colonia elioterapica, si svolgerà “LIBERAlaMENTE – percorsi Etici e Creativi per un Benessere Olistico”, un occasione ancor più interessante per visitare,e soffermarsi, in questi luoghi.
Un ' opportunità  per sostare e rilassarsi, trovare spunti e ricercare approfondimenti per approcciarsi a stili di vita e di benessere più sostenibili, in armonia con la natura .
L' iniziativa è una rassegna di prodotti e delle attività impegnate nell' ecosostenibile e nel benessere naturale. Con esposizionei anche di manufatti creativi e arti olistiche.
La Mostra-Mercato presenta proposte di prodotti alimentari, articoli per il benessere e di abbigliamento, biologici ed ecologici, anche per l' infanzia.
Incontri,, Dimostrazioni eTrattamenti verranno proposti dagli spazi dedicati alle Discipline Olistiche e Naturopatiche. Troverete anche Punti Ristoro Bio, con proposte Vegetariane e Vegane

MAGGIORI INFO E AGGIORNAMENTI DEL PROGRAMMA SU:
https://www.facebook.com/events/435031053321772/

LIBERAlaMENTE
25 e 26 Aprile 2015
Borghetto ( VR )
c/o ex colonia eliotrapica “Plinio Carteri”
via Buonarroti, 2
dalle ore 9:00



CONVEGNO VITICOLO ENOMARCIA 2015


DONNE VERONESI WE EXPO

PROGRAMMA DELLA GIORNATA 
h. 10:00 Un’alimentazione responsabile per proteggere la nostra vita e l’ambiente Gabriella Errico (pediatra) 
h. 11:00 Spreco: esempi di vita all’insegna del recupero, del riciclo e dello scambio non monetario Ancilla Rizzotti (insegnante) Sabrina Bonomi (docente universitaria e volontaria di progetto REBUS
h. 12:00 Agricoltura familiare, l’alternativa possibile: il punto di vista dei contadini Germana Sammarone (contadina) Laura Bortolazzi (contadina) 
Dimostrazione di cucina vegana ed etnica vegetariana con degusta-zione di vini tipici del territorio veronese. 

Collegamento web con la TAVOLA PLANETARIA 
13:00 – 14:30 
Al centro la ricchezza della condivisione e il cibo per tutta l’umanità, cibo come linguaggio della tradizione, forma di giustizia sociale e sobrietà dei consumi. 
In sintonia con ogni tavola del pianeta. 

h. 14:30 Laboratori creativi per bambine e bambini a cura di Asso-ciazione Terra Viva; recita della fiabe Gaia e la pietra di fuoco, Re Caragonone e L’Acqua Rubata a cura di Amiche Arcobaleno Marella Damantini parlerà della sua ricerca sugli orti che rinascono nei territori. 
h. 15:45 UNIVERONA for WE-EXPO: ricercatrici e docenti dell’Università di Verona dialogano su cibo, consumi, ben/mal-essere. Mirella Ruggeri (Dipartimento di Sanità Pubblica e Medi-cina di Comunità) Cibo, salute e affettività. Maddalena Trombetta Dipartimento di Medicina) "Diabesità": una strada senza ritorno? Debora Viviani (Dipartimento Tempo Spazio Immagine Società) Le dinamiche alimentari durante la crisi: il consu-matore responsabile. 
Coordinano: Mita Bertoldi, Emanuela Gamberoni
h. 17:00 Proiezione del film ECONOMIA della FELICITÁ di Helena Norbert Hodge introduce Loredana Aldegheri, Mag Verona
h. 18:00 TAVOLA ROTONDA sui temi della giornata. Intervengono: Loretta Napoleoni (economista) 
Emanuela Gamberoni (geografa) Jessica Cugini (giornalista Combonifem) 
Modera Fabiana Bussola (giornalista) 
Durante la giornata saranno esposte opere d’arte sul tema del fem-minile, della nutrizione e del riciclo, realizzate dalle artiste veronesi: Rosabianca Cinquetti, Maria Teresa Padovani, Monica Piona, Carol Schultheiss

1 maggio 2015 
Sala congressi Banco Popolare Via San Cosimo 10 Verona 

La giornata sarà anticipata dal reading Il cibo si dice in molti modi a cura dei Liberi Lettori 

Lunedì 27 aprile alle 20,45 

Nuovo articolo su GRUPPO DI STUDIO AMBIENTE E SALUTE

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/risorse/2015/04/02/governo-metta-bando-
glifosato-chiedono-associazioni_x74urAEXjFn9CNR2m1vNLK.html?refresh_ce
DA RICORDARE:
 Nel Piano d’azione nazionale, il governo italiano non prevede azioni concrete per ridurre i pesticidi.
 L'Italia, secondo l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente), è il maggiore consumatore, tra i Paesi dell’Europa occidentale, di pesticidi per unità di superficie coltivata, con valori doppi rispetto a quelli della Francia e della Germania.
 Nelle acque, nel 2012, si sono rilevate tracce di 175 tipologie di pesticidi. Le sostanze che più spesso hanno determinato il superamento sono il glifosato e i suoi metaboliti, il metolaclor, il triciclazolo, l’oxadiazon, la terbutilazina. L’interazione perenne tra acqua, suolo, aria, determina la qualità dell’ambiente e della salute di tutto il vivente. Questa qualità è ormai compromessa, dato che coltivare e nutrirsi biologico non è più una sicurezza, grazie al fenomeno della deriva che trasporta la contaminazione nei campi attigui ai campi trattati con pesticidi pericolosi.
Se la coscienza collettiva dei cittadini non si affretterà a crescere e a riappropriarsi del diritto alla salute e a un ambiente sano, l’esito inquietante – già visibile in aree più maltrattate del pianeta – sarà inevitabile.
COSA POSSONO FARE I CITTADINI NEI LORO COMUNI?
Esigere dai propri Sindaci di onorare il senso del loro mandato di MASSIMA AUTORITÀ SANITARIA DEL TERRITORIO e di garante del PRINCIPIO DI PRECAUZIONE, attraverso l’emanazione di un Regolamento di Igiene e Salute Pubblica e un Regolamento di Polizia Urbana e Rurale che stabiliscano delle linee guida a favore dell’agricoltura biologica e della lotta biologica agli insetti “fastidiosi”, con la reale partecipazione di quei cittadini consapevoli e informati.
È POSSIBILE OTTENERE PROGRESSI ESTERIORI SENZA FARE LO SFORZO INDIVIDUALE E COLLETTIVO DI UN PROGRESSO INTERIORE? L’AMBIENTE, SE POTESSE PARLARE, COSA CI CHIEDEREBBE DI FARE?
gruppodistudioambientesalute | 5 aprile 2015 

Nuovo video delle jene sugli ulivi in Salento

Sosteniamo gli ulivicultori pugliesi firmando la petizione pubblica " salviamo gli olivi del salento"

http://www.petizionepubblica.it/?pi=P2015N47577 

I pesticidi in frutta a verdura dimezzano gli spermatozoi: lo studio shock di Harvard

Pesticidi negli alimenti, nemici della fertilità maschile. Un nuovo studio condotto dagli scienziati dell'Harvard University ha scoperto che consumare frutta e verdura con residui di pesticidi elevati riduce la qualità dello sperma, compromettendo la capacità di mettere al mondo un bambino.
Notoriamente dannose per la salute e ultimamente considerate anche cancerogene, queste sostanze hanno effetti negativi anche sulla fertilità. In particolare, la ricerca ha rivelato che gli uomini che mangiano frutta e verdura caratterizzati da alti livelli di residui di pesticidi avevano un più basso numero e una percentuale inferiore di spermatozoi normali rispetto a coloro che invece erano soliti consumare prodotti caratterizzati da livelli più bassi di pesticidi.
Gli alimenti più “rischiosi” secondo l'analisi americana sono ad esempio fragole, spinaci e peperoni. E gli uomini che li preferivano ne mostravano i segni. Quello condotto dai ricercatori della Harvard TH Chan School of PublicHealth è il primo studio a esaminare il legame tra l'esposizione a residui di pesticidi da frutta e verdura e la qualità dello sperma.
I ricercatori hanno utilizzato i dati di 155 uomini usando ben 338 campioni di seme forniti nel periodo compreso tra il 2007 e il 2012, insieme alle informazioni sulla dieta condotta dai partecipanti. I ricercatori hanno classificato frutta e verdura in base alla quantità elevata di residui di pesticidi (come peperoni, spinaci, fragole, mele, pere) o bassa (come piselli, fagioli, pompelmo, e cipolle), sulla base dei dati del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti.
Hanno poi tenuto conto di altri fattori, come fumo e massa corporea noti per influenzare la qualità dello sperma. Hanno poi cercato di evidenziare le connessioni tra l'assunzione da parte degli uomini di prodotti contenenti pesticidi e la qualità del loro sperma.