L’agricoltura biologica conviene: perché? - Verona, 4 febbraio 2016


L’agricoltura biologica conviene: perché? - Verona, 4 febbraio 2016

Cereali e oleaginose, un confronto economico. Richiesta del mercato e opportunità per gli agricoltori a fronte degli incentivi dall’Europa.
Modera Lorenzo Tosi, Terra e Vita/Edagricole
Borse merci in balia della recessione. La continua pesantezza dei listini di cereali e oleaginose convenzionali complica le scelte colturali mentre la domanda di bio 100% italiano continua a crescere.
Convertirsi al metodo biologico (Reg. CE 834/07 e 889/08) garantisce un reddito più adeguato per i produttori agricoli.
Lo mostrano le esperienze vincenti delle aziende agricole che conferiscono il loro prodotto ad Agricola Grains: una realtà storica che valorizza e trasforma l’alta qualità del prodotto bio Italiano attraverso controlli rigidi e servizi mirati, in una stretta integrazione di filiera corta certificata.
L’incontro organizzato da Terra e Vita a Fieragricola offre l’occasione per un’attenta analisi dei costi e dei bilanci di questo metodo di produzione. I sostegni mirati dei Psr non sono l’unico motivo per passare al bio: la domanda continua a crescere e negli ultimi anni le rese sono migliorate grazie all‘innovazione tecnica e al breeding.
PROGRAMMA:
• 09.30 Registrazione partecipanti e accoglienza
• 10.00 Esperienze di produttori e utilizzatori
• 10.20 Consumi bio, la crescita continua Roberto Pinton (FederBio)
• 10.40 Quanto rende il bio Angelo Frascarelli (UNIPG)
• 11.15 Agricola Grains: una realtà ventennale Michele Galazzo (Agricola Grains)
• 12.00 Chiusura dei lavori
La partecipazione è libera e gratuita previa iscrizione
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L’agricoltura biologica conviene: perché? - Verona, 4 febbraio 2016

Cereali e oleaginose, un confronto economico. Richiesta del mercato e opportunità per gli agricoltori a fronte degli incentivi dall’Europa.
Modera Lorenzo Tosi, Terra e Vita/Edagricole
Borse merci in balia della recessione. La continua pesantezza dei listini di cereali e oleaginose convenzionali complica le scelte colturali mentre la domanda di bio 100% italiano continua a crescere.
Convertirsi al metodo biologico (Reg. CE 834/07 e 889/08) garantisce un reddito più adeguato per i produttori agricoli.
Lo mostrano le esperienze vincenti delle aziende agricole che conferiscono il loro prodotto ad Agricola Grains: una realtà storica che valorizza e trasforma l’alta qualità del prodotto bio Italiano attraverso controlli rigidi e servizi mirati, in una stretta integrazione di filiera corta certificata.
L’incontro organizzato da Terra e Vita a Fieragricola offre l’occasione per un’attenta analisi dei costi e dei bilanci di questo metodo di produzione. I sostegni mirati dei Psr non sono l’unico motivo per passare al bio: la domanda continua a crescere e negli ultimi anni le rese sono migliorate grazie all‘innovazione tecnica e al breeding.
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Convertirsi al metodo biologico (Reg. CE 834/07 e 889/08) garantisce un reddito più adeguato per i produttori agricoli.
Lo mostrano le esperienze vincenti delle aziende agricole che conferiscono il loro prodotto ad Agricola Grains: una realtà storica che valorizza e trasforma l’alta qualità del prodotto bio Italiano attraverso controlli rigidi e servizi mirati, in una stretta integrazione di filiera corta certificata.
L’incontro organizzato da Terra e Vita a Fieragricola offre l’occasione per un’attenta analisi dei costi e dei bilanci di questo metodo di produzione. I sostegni mirati dei Psr non sono l’unico motivo per passare al bio: la domanda continua a crescere e negli ultimi anni le rese sono migliorate grazie all‘innovazione tecnica e al breeding.
PROGRAMMA:
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Lo mostrano le esperienze vincenti delle aziende agricole che conferiscono il loro prodotto ad Agricola Grains: una realtà storica che valorizza e trasforma l’alta qualità del prodotto bio Italiano attraverso controlli rigidi e servizi mirati, in una stretta integrazione di filiera corta certificata.
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L’agricoltura biologica conviene: perché? - Verona, 4 febbraio 2016

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Borse merci in balia della recessione. La continua pesantezza dei listini di cereali e oleaginose convenzionali complica le scelte colturali mentre la domanda di bio 100% italiano continua a crescere.
Convertirsi al metodo biologico (Reg. CE 834/07 e 889/08) garantisce un reddito più adeguato per i produttori agricoli.
Lo mostrano le esperienze vincenti delle aziende agricole che conferiscono il loro prodotto ad Agricola Grains: una realtà storica che valorizza e trasforma l’alta qualità del prodotto bio Italiano attraverso controlli rigidi e servizi mirati, in una stretta integrazione di filiera corta certificata.
L’incontro organizzato da Terra e Vita a Fieragricola offre l’occasione per un’attenta analisi dei costi e dei bilanci di questo metodo di produzione. I sostegni mirati dei Psr non sono l’unico motivo per passare al bio: la domanda continua a crescere e negli ultimi anni le rese sono migliorate grazie all‘innovazione tecnica e al breeding.
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Interessante convegno in fiera a Verona





Corso sulle erbe dei campi

Trento. Corso di avicoltura - Per l'integrazione del reddito e piccole produzioni di qualità

Inizia martedì 2 FEBBRAIO il corso di avicoltura che si terrà a Trento, presso la Confederazione Italiana Agricoltori del Trentino in via E. Maccani 199. Tre giorni di full immersion dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 di martedì 02, giovedì 04 e martedì 09 febbraio.
Questi gli argomenti in programma:
Gestione amministrativa di un piccolo allevamento di avicoli a scopo di integrazione del reddito(autorizzazione all’allevamento, macellazione, modalità di vendita);
L’allevamento della gallina ovaiola;
L’allevamento del pollo e del cappone;
L’allevamento della faraona;
L’allevamento delle anatre;
L’allevamento delle oche;
L’allevamento del tacchino;
L’allevamento del colombo;
Selezione e riproduzione;
Il corso si propone di recuperare le tradizioni rurali riproponendo l’allevamento di avicoli allo scopo di ottenere un reddito integrativo per le piccole aziende e per l’allevamento part – time. Queste attività si inseriscono anche nella ristorazione agrituristica e per la gestione delle Fattorie Didattiche. 
Per informazioni:
Agriverde CIA srl
Via E. Maccani 199 Trento
tel 0461/1730452 fax 0461/422259
email: tcsformazione@cia.tn.it
sito www.cia.tn.it
Referenti: Martina Tarasco e Francesca Tonetti
 

Disponibili su SINAB documenti pubblicati dall’UE. (EN)

E’ possibile consultare nella sezione “BIBLIOTECA – Pubblicazioni” dei documenti elaborati dalla Commissione e dal parlamento Ue sui temi dell’agricoltura biologica:


  1. Agricoltura Biologica – Una guida alle opportunità di cui possono fruire i produttori biologici in Europa
  2. FVO Report - Organic Production – Recognised Control Bodies in Third Countries
  3. Sustainable development in the European Union
  4. Organic production and the European Union
  5. EIP Focus Group - Organic Farming - Optimising Arable Yields
  6. FVO Report - Organic Production – Recognised third Countries
  7. FVO Report - Organic Production – Member State
Fonte: UE
tratto da:
 http://www.sinab.it/bionovita/disponibili-su-sinab-documenti-pubblicati-dall’ue

Rischio pesticidi per la salute: entro il 2016 i risultati

Passo avanti dell’agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sul fronte della valutazione del rischio che deriva dall’esposizione ai pesticidi. Lo riferisce l’agenzia, che ha messo a punto uno strumento informatico che considera l’impatto di più pesticidi insieme. «Attualmente, con l’ausilio di questo strumento - spiega la nota - si stanno eseguendo valutazioni dell’esposizione cui sono soggetti i consumatori in uno studio pilota su gruppi di pesticidi che possono compromettere la funzionalità della tiroide e del sistema nervoso». I risultati di queste valutazioni saranno pubblicati entro la fine di quest’anno e verranno presi in considerazione dall’Efsa nella redazione di due relazioni scientifiche sulle valutazioni del rischio cumulativo per la tiroide e il sistema nervoso, che l'agenzia pubblicherà nel 2017. 
«I progressi fatti nell’elaborazione di una metodologia volta a effettuare valutazioni dell’esposizione affidabili per più pesticidi ci avvicinano al nostro obiettivo finale: realizzare valutazioni del rischio complete degli effetti combinati che hanno sull'uomo gruppi di pesticidi e non solo singole sostanze chimiche» afferma Luc Mohimont, dell’unità pesticidi dell’Efsa. 
Gli esperti dell’agenzia europea nei prossimi anni lavoreranno sull'impatto di gruppi di pesticidi anche su altri organi, tessuti e sistemi. «Si stanno già raccogliendo dati, ad esempio, per definire gruppi di pesticidi suscettibili di influire sulle funzioni epatiche, renali, la vista, il sistema riproduttivo e il sistema endocrino» riferisce Efsa.


tratto da:
 http://www.gazzettadiparma.it/news/parma/330335/Rischio-pesticidi-per-la-salute-.html

Prodotti bio senza rame, Crea ci sta lavorando

Prodotti biologici senza rame, è la sfida agricola del terzo millennio raccolta dal Crea. Il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria sta studiando delle alternative al metallo pesante ampiamente usato in agricoltura biologica per combattere malattie e parassiti delle piante, a partire dalla peronospora della vite, responsabile di gravissimi danni alle produzioni. Il progetto, finanziato dal Piano di agricoltura biologica del Ministero delle Politiche agricole, si chiama 'Altr.Rame in bio' e nasce per trovare nuove strategie volte alla limitazione o all'eliminazione totale del rame, in vista delle nuove regole europee che dovrebbero entrare in vigore 31 dicembre 2018, con la revisione del Regolamento europeo del 2008. ''L'utilizzo di questo metallo pesante è uno dei cardini su cui si basa l'agricoltura biologica ma nello stesso tempo è in antitesi con i suoi stessi principi'', spiega all'ANSA Anna La Torre del Crea-Pav, coordinatrice del progetto che coinvolge sei enti italiani di ricerca e due ricercatori europei, un francese e un tedesco, ''per questo stiamo cercando di individuare le strategie operative da adottare o composti di derivazione naturale alternativi al rame, per cercare di affrancarci totalmente o parzialmente''.


tratto da: http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/cibo_e_salute/2016/01/22/prodotti-bio-senza-rame-crea-ci-sta-lavorando_f7e14cb6-b2cf-4c4f-b667-a17c644399f6.html

Germania: agricoltori e ambientalisti manifestano contro l'agricoltura convenzionale

Migliaia di persone hanno manifestato a Berlino a margine della Settimana Verde. Secondo le autorità di polizia, 5.000 manifestanti avrebbero sfilato da Potsdamer Platz alla Cancelleria federale sotto lo slogan "Wir haben es satt" ["Ne abbiamo abbastanza"]. Il numero dei partecipanti sarebbe successivamente aumentato fino a 13.500 unità.
Il corteo è stato aperto da 109 trattori, che hanno poi stazionato nei pressi del Ministero dell'Agricoltura.
Il Ministro dell'Agricoltura Christian Schmidt (Csu) ha però sottolineato come l'agricoltura intensiva sia irrinunciabile.
"Sosteniamo con forza l'agricoltura biologica, ne abbiamo abbastanza dell'agroindustria", ha invece dichiarato Georg Janssen, amministratore dell'Associazione dell'agricoltura rurale"L'attuale politica agricola punta esclusivamente ad aumentare le esportazioni, favorendo il calo dei prezzi. Cio' minaccia la sopravvivenza di molti agricoltori, per questo chiediamo al governo di migliorare le condizioni quadro delle piccole e medie imprese. La società vuole un'agricoltura rurale", ha ribadito Janssen.
Al di là delle critiche, ha replicato Schimdt, bisogna tenere conto della questione dell'approvvigionamento alimentare di una popolazione mondiale in crescita. Chi ignora questo fatto nega la realtà, ha osservato il ministro, che ha così commentando la manifestazione indetta contro il sistema di allevamento di tipo intensivo e i danni ambientali. Questo non significa tuttavia che gli aspetti ambientali debbano essere trascurati, ha aggiunto.
Alla manifestazione hanno preso parte, oltre agli agricoltori, anche rappresentanti di numerose associazioni e organizzazioni ambientaliste e animaliste, tra cui la sezione giovanile della Bund [Friends of the Earth Germany], il gruppo no-global Attac e la [associazione per la tutela della natura] Nabu. La loro protesta è stata rivolta anche contro l'accordo di libero scambio con gli Stati Uniti che, secondo i suoi oppositori, potrebbe favorire un abbassamento degli standard alimentari attualmente vigenti.
Nella mattinata, a Washingtonplatz, hanno manifestato anche circa 500 contromanifestanti che, sotto lo slogan "Wir machen Euch satt" ["Vi saziamo", in risposta al succitato slogan "Wir haben es satt", letteralmente traducibile come "Ne siamo sazi"], si sono difesi dalle critiche sollevate dalle associazioni animaliste e ambientaliste.
"Vogliamo tornare a un dialogo pacato", ha dichiarato l'agricoltore Klaus-Peter Lucht, che ha altresì affermato: "In Germania continuiamo ad avere un'agricoltura rurale, non ci sono le grandi imprese agroindustriali che vengono messe sotto accusa".

Giovanni Beghini, il nostro Presidente, a San Bonifacio

A Norimberga torna BioFach, l’esposizione internazionale del biologico

Focus sui prodotti biologici da tutto il mondo, come sempre, alla Fiera di Norimberga, dal 10 al 13 febbraio. BioFach continua ad essere l’evento più frequentato a livello internazionale nel settore del biologico, e quest’anno sono previsti oltre 2.400 espositori (di  cui 200 per Vivaness, la fiera internazionale parallela dedicata alla cosmesi naturale). I temi centrali dell’esposizione 2016 saranno in particolare l’olio d’oliva, il vino e i prodotti vegani. Altra novità, “Cook + Talk /Cucina e dialogo”, un forum speciale dedicato alla ristorazione, punto di contatto per chef professionisti, dove –attraverso presentazioni e spettacoli di cucina - i visitatori potranno tra l’altro scoprire come vino biologico e olio d'oliva possono essere efficacemente combinati con prodotti biologici vegani.  
Tra i consueti incontri e seminari in agenda, l’evento centrale sarà dedicato al futuro del bio: “Organic 3.0 – Action for more Organic (Biologico 3.0-Azione per incrementare il biologico)”.  Promosso dal patron internazionale del BioFach, l’ IFOAM, insieme a BÖLW (Bund Ökologische Lebensmittelwirtschaft /Associazione di produttori di prodotti biologici)  il convegno discuterà su quali vie intraprendere per avere più agricoltura biologica e prodotti bio di alta qualità in tutto il mondo.
Nel 2015 i visitatori professionali registrati a BioFach erano stati 44.624.
Maggiori informazioni 
www.biofach.de/en

Vinitalybio

Vinitaly, che nel 2016 celebrerà  il suo 50° compleanno, ospita dal 10 al 13 aprile 2016, per il terzo anno consecutivo, Vinitalybio, il salone esclusivamente  dedicato ai vini biologici e biodinamici, nato da una collaborazione tra Verona Fiere e FederBio. Per dare visibilità alle aziende già presenti in altri padiglioni, che oltre ai vini prodotti con metodo convenzionale  propongono vini  biologici certificati, nell’area di Vinitalybio oltre agli stand sarà allestita  l’Enoteca “Bio”.
Vinitalybio - Salone internazionale dei vini biologici e biodinamici
Verona 10-13 aprile 2016  - Padiglione 8

Gli scienziati dell’UE litigano sul famoso diserbante

Un'aspra discussione è scoppiata sulle qualità presumibilmente cancerogene di un diserbante ampiamente usato, proprio poco prima della decisione dell'UE sull'opportunità di continuare a consentire l'uso.
In discussione è la sentenza dalla Food and Safety Authority (EFSA)opposta al parere dell'Agenzia Internazionale dell'OMS per la Ricerca sul Cancro (IARC) sugli effetti per la salute del glifosato.
Il glifosato è venduto e promosso dalla Monsanto per l'utilizzo in accoppiata alle sue colture GM. Il diserbante rende l'azienda $ 5 miliardi (£ 3,5 miliardi) l'anno, ed è usato così ampiamente che i suoi residui si trovano comunemente nel pane britannico.
Ma mentre l'analisi dello IARC ha trovato che è probabilmente cancerogeno per l'uomo, l'EFSA ha invece deciso il mese scorso che probabilmente non lo sia. Tutto questo a poche settimane dal parere del gruppo di lavoro dell'UE incaricato di produrre un parere autorizzativo o meno sul diserbante.
Pochi giorni dopo l'annuncio di Efsa, 96 eminenti scienziati - tra cui la maggior parte della squadra IARC - avevano sparato fuori una lettera al commissario UE per la salute, Vytenis Andriukaitis, avvertendo che la base della ricerca di Efsa "non era credibile perché non è supportata da prove ".
"Di conseguenza, invitiamo voi e la Commissione europea a ignorare l'imperfetta scoperta Efsa," hanno detto gli scienziati. In una risposta del mese scorso, che il Guardian ha riportato, Andriukaitis ha detto che è sconcertante che gli scienziati abbiano opinioni divergenti sul glifosato. Ma i ministri del Parlamento europeo e dell'UE avevano deciso di dare all'Efsa un ruolo fondamentale nella valutazione delle sostanze di pesticidi, ha osservato il commissario.
"Si tratta di obblighi di legge", ha detto il commissario. "Io non sono in grado di soddisfare la vostra richiesta di ignorare la conclusione dell'EFSA."
Pochi giorni dopo, il direttore esecutivo dell'EFSA Bernard Url ha colpito di nuovo, lamentandosi in commissione ambiente del Parlamento europeo che gli scienziati non avevano visto le prove, e stavano oltrepassando il dominio della scienza, rendendo loro critiche pubbliche.
"Questo è il primo segno dell'era Facebook della scienza", ha detto. "Hai una valutazione scientifica, la metti in Facebook solo per contare quante persone hanno messo "mi piace". Per noi, questo non è un modo di procedere. Produciamo un parere scientifico, che rappresentiamo, ma non possiamo prendere in considerazione se sarà piacevole o no. "
Tuttavia, il disagio all'interno del gruppo di decisione UE sta crescendo e in occasione della riunione esecutiva Efsa, i membri del consiglio hanno parlato candidamente di una "crisi" sulla questione.
Oltre a trovare l'analisi della IARC "molto più credibile", la critica dei 96 scienziati ha sostenuto la vulnerabilità dell'Efsa perchè influenzata da gruppi di interesse.
Il parere IARC era basato "su procedure aperte e trasparenti da parte di scienziati indipendenti che hanno completato il tutto con approfondite dichiarazioni di assenza di conflitto interesse e che non erano affiliati o finanziariamente supportati in alcun modo dall'industria manifatturiera chimica", ha aggiunto la lettera dei 96 scienziati.
Cinque degli 80 esperti in tossicologia dell'EFSA non è riuscito a presentare una dichiarazione di interessi, mentre alcuni di quelli che sono stati presentati sono vecchi di diversi anni. Più di un terzo degli esperti sono stati impiegati anche dalle autorità di regolamentazione nazionali e uno aveva una partecipazione del 5% in una società di consulenza di valutazione del rischio.
Data la natura altamente caricato del dibattito, i funzionari dell'UE dicono in privato che il problema ha più probabilità di essere risolto in un classico stile Bruxelles.
"La via d'uscita potrebbe essere quella di mettere più limitazioni su determinati prodotti [contenenti glifosato], o che consentono agli Stati membri di farlo", ha detto una fonte UE. "C'è un problema però riguardo alla combinazione di glifosato e alcune altre sostanze.
In una lettera inviata in questi giorni, il gruppo UE ha difeso lo studio dell'EFSA come una "valutazione dei pericoli più completa" della carta IARC, che, ha detto, non aveva cercato di distinguere tra gli effetti cancerogeni del glifosato e altri principi attivi, o dei loro effetti combinati.
"Efsa e IARC avevano deciso di incontrarsi presto nel 2016 ", nel tentativo di chiarire le divergenze scientifiche", ha aggiunto.


tratto da: http://aiab.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3314:gli-scienziati-dellue-litigano-sul-famoso-diserbante&catid=256:bioagricolturanotizie22gennaio&Itemid=163

Terzo appuntamento: mercoledì 13 Gennaio 2016

La lezione di mercoledì sarà presso l'az. ag. Valentina Cubi
loc. Casterna, 60 - Fumane (VR)

Xylella, il Ministero bacchettato dal Tar

Adesso tocca al ministero. Il Tar del Lazio ha ordinato al dicastero delle Politiche agricole di fornire alcuni documenti amministrativi relativi alla gestione dell’emergenza Xylella in Salento. Accogliendo il ricorso presentato da diciannove aziende agricole della provincia di Lecce sull’illegittimità del silenzio-rigetto del ministero quanto alla richiesta di accesso agli atti presentata dai ricorrenti nell’aprile scorso. Le aziende agricole avevano chiesto, in particolare, di accedere all’autorizzazione fornita all’'Istituto agronomico Mediterraneo' (Iam) per l’introduzione del batterio Xylella nell’ambito di un workshop scientifico del 2010 e a tutti gli atti del Comitato tecnico scientifico costituito nel settembre 2014 sul batterio, oltre al parere del Comitato fitosanitario nazionale. Documentazione acquisita in originale della Procura di Lecce, nell’ambito del procedimento a carico di dieci indagati (tra i quali il commissario straordinario dimissionario, Giuseppe Silletti) che ha portato al sequestro di tutti gli ulivi infetti per i quali era stata disposta l’eradicazione. Il Tar ha rilevato che «nonostante l’amministrazione non sia in possesso della documentazione richiesta, può estrarne copia dietro autorizzazione dell’autorità giudiziaria» e solo il diniego di quest’ultima può impedirne il rilascio. .............................................................................

....................... il resto dell'articolo lo trovi su:

 Xylella, il Ministero bacchettato dal Tra


Appello al Presidente Mattarella per difendere salute ed ambiente


Caro Presidente Mattarella,
abbiamo ascoltato ed apprezzato il suo discorso di fine anno, in particolare dove Lei ha toccato il tema dell’inquinamento e delle sue ricadute per la salute.Il tema è di stringente attualità, specie  in questo periodo di continui superamenti dei livelli di smog ed in cui ci sembra paradossale che non si possa far altro che sperare in un cambiamento delle condizioni climatiche ( come se ”magicamente” con la pioggia gli inquinanti si dileguassero e non ricadessero viceversa al suolo) e sembra che non ci resti altro che confidare nella “benignità” di quella  Natura che viceversa costantemente violiamo. 
Proprio a questo proposito, come cittadini italiani, ci rivolgiamo a Lei  per esprimerle tutto il nostro più profondo sgomento e la nostra angoscia per i tempi che stiamo vivendo. Siamo certamente preoccupati per la mancanza di lavoro e perché non vediamo un futuro per i nostri giovani, ma ancor più ci angoscia la consapevolezza che stiamo compromettendo un bene ancora più prezioso: la loro salute.
Vorremmo tanto continuare a illuderci di vivere nel “Bel Paese”, ma purtroppo così non è:  Lei saprà che l’ultimo rapporto dell’ UE ci pone al primo posto per morti premature in Europa a causa dei livelli di PM2.5, ossidi di azoto, ozono.Siamo il paese dove la speranza di “vita in salute”  alla nascita (disabilità medio-grave) dal 2004 al 2013  è diminuita di 7 anni nei  maschi e di oltre 10 nelle femmine.
Secondo l’ultimo rapporto dei registri tumori (AIRTUM) “Considerando il rischio cumulativo di avere una diagnosi di qualunque tumore, questa probabilità riguarda un uomo ogni due e una donna ogni tre nel corso della loro vita”.
 Gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (ACCIS, Automated Childhood Cancer Information System - IARC), dei quali si attende un aggiornamento proprio quest’anno, hanno tempo fa evidenziato come questo problema sia rilevante anche nei bambini, con un’incidenza di tumori infantili più alta in Italia rispetto alle medie europee sia nella fascia di età 0-14 che in quella 0-19. Dall’ esame del più aggiornato rapporto nazionale AIRTUM emerge, come ricordato in un editoriale pubblicato sulla rivista “Epidemiologia e Prevenzione” nel 2013, che i tassi italiani di incidenza dei tumori in età 0-14 anni continuino ad essere tra i più alti fra i paesi occidentali, nonostante la crescita si sia apparentemente stabilizzata rispetto ai dati precedenti...................................................................
............................................. il resto dell'articolo lo trovi su:

Pesticidi: se gli insetti siamo noi

Patologie come tumori, leucemie e sclerosi connesse all’uso di pesticidi, impiegati troppo e male. Lo dicono gli studi. Un rischio concreto che spesso sfugge ai sistemi di analisi, rischiando di ritardare gli allarmi.

Erbicidi, fungicidi, antiparassitari creati dall’uomo per uccidere ogni tipo di minaccia cosiddetta biotica, cioè vivente, portata da insetti, funghi e piante infestanti alle nostre preziose coltivazioni. Un fine condivisibile, se non fosse che solo una percentuale minima dei pesticidi diffusi finisce proprio sulle colture destinatarie del trattamento. Le tonnellate di prodotti chimici in eccesso restano perciò nell’ambiente e, tramite aria, acqua e terreni, entrano in contatto con le persone per esposizione o grazie alla catena alimentare.

CON LA CHIMICA NON SI SCHERZA
Uno scenario che preoccupa i Medici per l’ambiente dell’Isde (International Society of Doctors for Environment), in primis per le modalità spregiudicate con le quali i pesticidi vengono diffusi, spesso a distanza ridotta da abitazioni e siti sensibili, come scuole e asili; talvolta con leggerezza, ad esempio per diserbare rapidamente il ciglio delle strade. Ma non solo. Molte tra queste sostanze possono, infatti, danneggiare la salute umana anche in dosaggi minimi assunti progressivamente dall’organismo, magari nutrendosi di cibo che le contiene in quantità comprese entro i termini di legge. E gli effetti non sono trascurabili.

«Numerosi studi – ricorda Celestino Panizza, medico epidemiologo dell’Isde – documentano gli effetti dell’esposizione dei bambini ai pesticidi, ma soprattutto delle madri e dei padri nel periodo gestazionale e preconcezionale, come causa dell’aumento di rischio di insorgenza di leucemie infantili.

L’Efsa (European Food Safety Authority, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ndr) nel 2013, ma anche i risultati del programma di ricerca americano Agricultural Health Study condotto per anni su 50mila agricoltori e i loro familiari, afferma che l’insorgenza e l’aumento delle leucemie infantili è associato all’esposizione dei genitori a pesticidi. Un altro studio mette in relazione la presenza dei metaboliti (cioè il composto che deriva dalle trasformazioni che avvengono in organismo dalla molecola originaria) degli insetticidi piretroidi nelle urine della madre con l’aumento di rischio d’insorgenza di leucemia nei nuovi nati».

«La relazione tra esposizione ai pesticidi e aumento delle leucemie infantili è insomma abbastanza consolidata – conclude Panizza – come anche quella tra l’esposizione ai pesticidi (soprattutto organofosfati) e il morbo di Parkinson, che in Francia è considerato malattia professionale degli agricoltori. Diversi studi documentano infine una relazione tra sclerosi laterale amiotrofica (Sla) ed esposizione ai pesticidi. Così anche per linfomi non Hodgkin e tumori alla prostata». Molte evidenze, insomma, senza contare che assai sarebbe ancora da indagare l’eventuale pericolosità di miscele di più pesticidi.

DIFFICILI DA RILEVARE, DURI A MORIRE

Non si parla di raffreddori, dunque. E per imporre grandi cautele sull’impiego dei pesticidi basterebbe sapere che ben 14 di essi sono tra i composti regolamentati dalla Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti (i cosiddetti POPs): si tratta di «composti tossici che si degradano poco – precisa Panizza – che ritroveremo a lungo (vedi atrazina e DDT/DDE, ndr) e che si bio-vanificano, cioè aumentano la loro concentrazione lungo la catena alimentare».
E poi composti talvolta poco o affatto rilevati.
Da un lato per colpa degli strumenti d’analisi (nel rapporto 2014 di Ispra si denunciano carenze nell’aggiornamento dei “programmi di monitoraggio”, l’inadeguatezza delle “prestazioni dei laboratori” e la scarsità di informazioni sui biocidi), dall’altro perché magari neppure ricercati: ad esempio il glyphosate, l’erbicida più usato e base del famoso Roundup di Monsanto, pur molto diffuso nelle acque, come anche il suo metabolita AMPA, è oggetto di ricerca soltanto in Regione Lombardia, tanto che la stessa Ispra suggerisce di estendere le indagini in proposito anche in altre regioni.


TRATTO DA:
http://www.informasalus.it/it/articoli/pesticidi-insetti.php

LA DISTRUZIONE DELLA COLLINA VERONESE

E' ben noto al pubblico veronese l'appello che più di una cinquantina di anni fa l'allora sovrintendente Gazzola lanciò per fermare la cementificazione della collina prospicente la città. Come si può osservare dallo sfondo di un quadro di Vitturi (Verona e Ponte Vittoria), l'assalto si fermò ai primi contrafforti della Valdonega e zone limitrofe. Nel resto della provincia, l’assalto non mancò tuttavia di sfigurare l'identità in pietra dei borghi collinari - Negrar e Grezzana ad esempio -, come denunciato già negli anni Sessanta del secolo scorso da Giuseppe Silvestri ed Eugenio Turri. Nella zona da noi descritta (la fascia collinare fino ai 600 metri che si estende dalla Valdadige alla Val d'Alpone e che comprende anche le colline moreniche), dagli anni Ottanta fino alla fine del secolo - complice l'abbandono - all'abbuffata di cemento e asfalto seguì una pausa, caratterizzata dall’avanzata del bosco, soprattutto di roverella, orniello e carpino nero.
Un'altra minaccia, ben più subdola, si stava però delineando agli inizi del Duemila e si materializzò questa volta in forma di vite. Dapprima timidamente e quindi in modo sempre più sfrontato, la viticultura ha fatto tabula rasa di ogni struttura - umana e biologica - non potendo solamente, ma solo per adesso, smussare a proprio piacimento i profili delle montagne. Portiamo l'esempio di quello che sta succedendo attualmente all'Osteria Cacciatore, in via Are Zovo, sopra Quinzano, frazione del Comune di Verona. Ma l'esempio vale per Sant'Ambrogio come per il Maso di Negrar, per Romagnano come per Tregnago, cioè per tutti quei luoghi, e ormai ce ne sono a decine disseminati per la Provincia, che hanno subito ferite irreversibili. La zona citata è stata studiata estensivamente dall'eminente Prof. Ruffo e dai valenti collaboratori del Museo di Storia Naturale di Verona. Uno di questi studi produsse, negli anni Novanta, una carta tematica che da Parona a Grezzana raffigurava la valenza naturalistica delle cosiddette aree xerotermiche (cioè relitti biologici di passate epoche molto calde). Ebbene, oltre al citato valore in termini di biodiversità, dato dalla presenza dei prati aridi, cioè praterie ricche di orchidee selvatiche, in altri studi i suoli delle zone in esame vennero classificati come molto poveri, caratterizzati da un substrato attivo di qualche decina di centimetri. Non per niente il termine dialettale che li indica è quello di vegro.

GLI EFFETTI DEI FITOFARMACI SULLA RESPIRAZIONE

Un nuovo studio americano, condotto da un team di ricercatori dell’Università di Berkley, California, ha messo in luce gli effetti generati dai livelli di metaboliti dei fitofarmaci organofosforici nel corpo dei bambini, e in particolare nell’apparato respiratorio, scoprendo che soggetti che vivono vicino ad aziende agricole sono collegabili a respiri più deboli e problemi asmatici.
Lo studio ha evidenziato che ogni aumento di dieci volte delle concentrazioni dei fitofarmaci è associata ad una diminuzione di 159 millilitri della funzione polmonare. Ciò equivale a circa l’8% di aria, quanto serve, in media, per spegnere una candela. Inoltre, i bambini che sono esposti a questi prodotti fitosanitari affrontano un rischio maggiore di malattia polmonare ostruttiva cronica in età adulta, una delle malattie respiratorie più comuni nel mondo. Lo studio ha esaminato la funzione polmonare di 279 bambini che vivono nella Salinas Valley in California. Per cinque volte, i ricercatori hanno raccolto campioni di urina da bambini di età compresa tra i sei mesi e i cinque anni per testare i livelli di metaboliti degli organofosforici. All’età di sette anni, i bambini sono stati sottoposti ad un test spirometrico per misurare la quantità di aria che potrebbero espirare. Per approfondire l’argomento collegativi al seguente link: http://www.dailymail.co.uk/health/article-3345174/Country-air-good-children-pesticides-damaging-passive-smoking-weaken-lungs.html
Fonte: www.improntaunika.it

TRATTO DA: 

Nuova pubblicazione di Barbara Coffani

Cara Socia, caro Socio,
è con piacere che ti segnaliamo il libro “La Herbaria” di Barbara Coffani, di recentissima uscita. Trattandosi  di un romanzo completamente nuovo e interamente ambientato in Valpolicella, lo abbiamo ritenuto meritevole di sostegno e di condivisione. Il libro è stato scritto dopo un attento e  lungo studio del territorio effettuato dall'autrice e ha ricevuto, oltre al supporto nostro e di altre associazioni impegnate nella cura e salvaguardia della natura e dell'ambiente,  il patrocinio del Comune di Fumane e di Legambiente Verona in quanto opera che valorizza il territorio, l’aspetto geografico, l’identità culturale e le tradizioni locali e in quanto testo che sottolinea tematiche ecologiche ed erboristiche.
Se vuoi farti un'idea del libro, puoi guardare questo booktrailer:

https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=1Exy7HFzRQw

oppure puoi leggerne un'anteprima a questo link:
http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/189348/la-herbaria-2/

Ricorda che puoi richiederne una copia presso la nostra associazione effettuando una donazione di 13 euro.


Sara cerca lavoro in un contesto agricolo

Salve, Sono una ragazza che vorrebbe cambiar semplicemente lavoro... e
la mia passione è la campagna... la Terra semplicemente..., il
biologico il futuro a cui credo eccc...
Invio Curriculum Vitae, premettendo che nonostante il mio indirizzo
sanitario ambisco a inserimi in un contesto agricolo. Se vi fossero
aziende, realtà che cercano sono interessata... da mansioni di
manovalanza a laboratorio ecc...
grazie dell'attenzione.
A risentirci... Sara Ugolini

CURRICULUM VITAE

Dati personali
SARA UGOLINI
Via Case Sparse Conca d’Oro 12/B
37015 SAN GIORGIO SANT’AMBROGIO (VR)  
TEL: 335/8477576  E-mail sara.ugolini79@gmail.com
Nata a Negrar (VR) il 16/05/79, nubile.

Studi compiuti
·       Università degli studi di Verona, Facoltà di Medicina e Chirurgia,
Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico, 28/11/2003
Voto finale 108/110.

·       Università degli studi di Verona, Facoltà di Medicina e Chirurgia,
Diploma universitario di Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico,14/11/2001
Voto finale 107/110.

·       Verona, Istituto Professionale di Stato per l’industria e l’artigianato  “E. Fermi”
Diploma di maturità professionale  in Tecnico Chimico Biologico conseguita nell’anno scolastico 1997/98

Note pratiche di potatura: la pergola, il guyot, il GDC. Il reportage fotografico di Massimo

Note pratiche di potatura: la pergola, il guyot, il GDC.
Come evitare che la potatura diventi fonte di inoculo e propagazione delle malattie del legno.Claudio Oliboni, Enrico Maria Casarotti
Mercoledì 16 Dicembre, 2015


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