GEORGOFILI CONTRO L’AGRICOLTURA BIODINAMICA, INTERVIENE IL PRESIDENTE VINCENZINI

Sulla questione legata all’agricoltura biodinamica su cui sessanta accademici dei Georgofili hanno inviato una lettera al presidente Massimo Vincenzini (nella foto) mettendo in dubbio i suoi fondamenti , lo stesso Vincenzini replica con una lettera che riportiamo qui sotto.
L’Accademia dei Georgofili “si propone di contribuire al progresso delle scienze e delle loro applicazioni all’agricoltura in senso lato, alla tutela dell’ambiente, del territorio agricolo e allo sviluppo del mondo rurale. Non ha fini di lucro e svolge attività di rilevante interesse pubblico”. Così recita l’art. 1 del vigente Statuto. L’Accademia ha anche aggiornato la definizione del termine agricoltura: “gestione e tutela razionale delle risorse produttive rinnovabili della biosfera”. Per adempiere agli scopi statutari, l’Accademia, nel corso degli oltre due secoli e mezzo di vita, ha provveduto ad adeguare organizzazione e metodi del proprio lavoro per rispondere alle mutate esigenze dei tempi. Tuttavia, il ruolo svolto dall’Accademia è rimasto immutato: i Georgofili raccolgono nuove acquisizioni scientifiche e nuove idee, per approfondirle e discuterle anche pubblicamente. Da queste attività essi traggono aggiornate sintesi da divulgare, ponendole all’attenzione di coloro ai quali spetta il compito di utilizzarle a fini economici e sociali, secondo scelte politiche responsabili. Questo è il significato del motto che compare nel nostro storico stemma: Prosperitati publicae augendae.
Guardando all’intensa attività svolta nel tempo dai Georgofili risulta quindi chiaro l’importante ruolo civile dell’Accademia, che si è fatta interprete di una equilibrata funzione di raccordo tra scienza e società, con particolare attenzione alle imprese agricole, al reddito degli addetti in agricoltura e all’opinione pubblica, sempre ribadendo l’intrinseco valore polifunzionale delle attività agricole.
Il nostro Presidente Onorario Franco Scaramuzzi, scomparso di recente dopo essere stato alla guida dell’Accademia per quasi tre decenni, ha più volte, anche in dibattiti pubblici, sostenuto che “l’agricoltura dovrebbe essere considerata nel suo insieme, non solo per ragioni etimologiche [agricoltura come complesso sistema agro-silvo-pastorale], ma anche perché ha bisogno di una maggiore forza unitaria per farsi ascoltare con la dovuta attenzione”.
Anche le aggettivazioni che spesso affiancano la parola agricoltura, oltre a generare confusione nell’opinione pubblica, indeboliscono l’agricoltura anziché rinforzarla.
I Georgofili sono ben consapevoli che esistono vari modi per soddisfare la produzione primaria, ma hanno sempre evitato di contrapporre un modo di coltivare all’altro, preferendo la via della convivenza e, possibilmente, della integrazione attraverso la ricerca di un dialogo critico. I Georgofili rifuggono qualsiasi etichetta e non innalzano barriere ideologiche.
L’agricoltura, oggi più che mai, è posta di fronte a sfide epocali ed avrebbe bisogno di ritrovare un’univoca coesione. Auspicio, questo, che rinnova le parole pronunciate con forza da Franco Scaramuzzi in occasione dell’inaugurazione del 250° Anno Accademico dei Georgofili: “tutti gli addetti all’agricoltura si facciano sentire in modo univoco, superando le improvvide divisioni e le contrapposizioni che fanno perdere forza ed efficacia”.
L’attuale Presidenza dell’Accademia non intende deviare da questa strada maestra ed invita tutti i Georgofili ad adoperarsi per comunicare alla società le certezze che la scienza può fornire, sempre aperti al confronto davanti alle nuove sfide e alle nuove conoscenze che stimolano la curiosità, autentica anima di ogni ricercatore.
La sede accademica rimane sempre a disposizione per lo svolgimento di confronti di carattere scientifico e tecnico, che siano costruttivi e utili al benessere sociale.

La Storia dell'Accademia

L’Accademia dei Georgofili fu fondata a Firenze nel 1753 per iniziativa di Ubaldo Montelatici, Canonico Lateranense, allo scopo di «far continue e ben regolate sperienze, ed osservazioni, per condurre a perfezione l’Arte tanto giovevole della toscana coltivazione».
Il Governo Granducale Lorenese le conferì presto carattere di Istituzione pubblica (prima nel mondo), affidandole importanti incarichi. Con l’Unità d’Italia, l’Accademia dei Georgofili, che già di fatto aveva una dimensione extra-toscana, divenne anche formalmente nazionale. Nel 1897 fu riconosciuta come Istituzione Statale.
Nel 1932 fu eretta in “Ente morale” e, sempre nello stesso anno, ottenne la concessione in uso gratuito dell’attuale sede demaniale. L’Accademia dei Georgofili è al mondo la più antica Istituzione del genere ad occuparsi di agricoltura, ambiente, alimenti, e promuove il progresso delle conoscenze, lo sviluppo delle attività tecnico economiche e la crescita sociale. Adeguando ai tempi organizzazione, metodologia e strumenti di lavoro, ha sempre mantenuto il proprio ruolo e gli obiettivi enunciati con l’atto costitutivo.
Il lavoro svolto dall’Accademia fa emergere un richiamo alla consapevolezza della vitale importanza dell’agricoltura, da sempre giustamente considerata settore primario, non solo per la priorità temporale delle sue attività produttive, ma anche perché ha costituito e costituisce tuttora la fonte principale del nostro sostentamento alimentare. Inoltre è stata la matrice dello sviluppo manifatturiero industriale (al quale ha fornito materie prime, forza lavoro e capitali) e rappresenta il fondamentale fattore di equilibrio per la biosfera della quale l’uomo è parte integrante e dalla quale dipende la sua stessa sopravvivenza.
L’Accademia ha accompagnato lo sviluppo delle scienze agrarie, nella loro accezione più ampia. Seguendo l’evolversi dei tempi, continua ad affrontare le nuove problematiche che investono l’agricoltura e tutti i rapporti dell’uomo con l’ambiente naturale. Conduce studi e ricerche, adottando le più moderne metodologie, al fine di promuovere concrete iniziative. I risultati vengono esposti e discussi pubblicamente in apposite “Adunanze pubbliche”, poi riportate nell’annuale volume degli Atti.
Per affrontare lo studio di ogni singola problematica, l’Accademia liberamente si avvale della collaborazione dei più qualificati studiosi e tecnici, ovunque siano, anche se afferenti a diversi enti pubblici e privati.
Per lo studio di specifici temi sono costituiti anche appositi Centri e Comitati consultivi. Inoltre, al fine di potenziare attività e collaborazioni sull’intero territorio nazionale, i Georgofili hanno realizzato Sezioni geografiche.
L’attività editoriale oggi comprende anche la «Rivista di storia dell’agricoltura», le «Informazioni dai Georgofili», monografie su specifici argomenti, pubblicazioni commentate di antichi manoscritti, vari cataloghi.
La Biblioteca, la Fototeca e l’Archivio offrono agli studiosi un patrimonio documentario tematico di ineguagliabile valore, oggetto continuo di indagini storiche da parte di studiosi di varie discipline. I pregi di tale patrimonio vengono messi in rilievo anche da numerosi momenti espositivi organizzati periodicamente su tematiche specifiche.
Fra le attività dell’Accademia vi sono altre iniziative, quali corsi di formazione e aggiornamento.
I Georgofili hanno rappresentato e rappresentano uno strumento per confrontare e far circolare le idee, collegandosi con il mondo e contribuendo a mantenere alto il prestigio della nostra cultura, sempre nel pieno rispetto del proprio motto Prosperitati Publicae Augendae.