VALUTAZIONE DEI DATI STATISTICI PROVENIENTI DAI REGISTRI TUMORI RELATIVI AL VENETO E PROVINCE DI VERONA E TREVISO

VALUTAZIONE DEI DATI STATISTICI PROVENIENTI DAI REGISTRI TUMORI RELATIVI AL VENETO E PROVINCE DI VERONA E TREVISO : premessa per una riflessione comune sull’uso dei pesticidi in agricoltura

METODOLOGIA

Si è voluto valutare con questo lavoro se esistano dei picchi nell’incidenza di alcuni tumori nelle zone note per un uso ubiquitario e intensivo di pesticidi in agricoltura , in particolare per la viticoltura Sono stati analizzati:
-i dati riportati in letteratura : –“Estimates of cancer burden in Veneto” Tognazzo et al Tumori , maggio-giugno 2013

- i dati AIRTUM-Associazione Italiana Registri Tumori- per quanto attiene i dati del Nord-
Italia - i dati presenti sul sito del Registro Tumori del Veneto www.registrotumoriveneto.it
Sono dati parziali sia come copertura del campione di popolazione veneta ( 48% ) sia come distretti ASL/ULSS coinvolti ( Belluno, Feltre , Bassano, Mirano, Venezia, Rovigo, Adria, Vicenza, Treviso, Asolo, Verona; la provincia di Padova non è rappresentata !)
Premessa indispensabile : risulta ovvio che la verifica di aumenti inspiegati dell’incidenza di specifici tumori non va interpretata con sicurezza come attribuibile all’esposizione ai pesticidi ma può essere un dato da cui partire per ulteriori indagini - il modello americano dell’AHS – Agricultural Health Study- rimane esemplare e del resto alcune acquisizioni sulla pericolosità per la salute umana di
alcuni di questi prodotti chimici sono non più contestabili .

RISULTATI

1) Il cancro in Veneto -5 milioni di abitanti , 20% sopra i 65 anni di età- è la seconda causa di morte – 14.000 morti per tumore nel 2008 ; la mortalità per tumore nei maschi in particolare è tra le più alte in Italia ; nel 2012 i più frequenti tumori sono stati del colon-retto, prostata e mammella ( 4677,3760, 3729 nuovi casi rispettivamente)

2)Analizzando i tassi di incidenza standardizzati sulla popolazione europea nell’area coperta dal Registro Tumori del Veneto nei periodi 1990-1993 confrontati con 2004-2006 si evidenzia:
a) un calo dell’incidenza dei tumori dell’esofago e prime vie aereo-digestive nei maschi (verosimilmente in relazione al calo di consumo di fumo e alcoolici) e al contrario un aumento nelle femmine ( purtroppo per la ragione opposta)
b)un calo dei tumori dello stomaco ( da eradicazione estesa dell’Helicobacter pilori)
c) un calo dei tumori del polmone negli uomini ( riduzione dei fumatori maschi , scesi al 25%) e un aumento nelle donne ( aumento delle fumatrici , oggi il 20% circa della popolazione femminile)
d) un calo dei tumori del fegato e vescica ( forse dovuto alla minor esposizione professionale a cancerogeni di derivazionedei processi industriali)
e) sostanzialmente stabili tumori dell’utero e linfomi di Hodgkin nelle femmine
f) un aumento dei tumori del colon-retto (hanno avuto un impatto sicuro gli screening territoriali-) dell’encefalo, maggiormente nei maschi , del pancreas, dei melanomi della cute, della tiroide-maggiormente nelle femmine- della prostata- si consideri l’abitudine divenuta ossessiva per il controllo del PSA- , dell’ ovaio e della mammella, dei linfomi non Hodgkin maggiormente nelle
femmine Si stima che l’aumento del 25% dei tumori in 15 anni ( dato che appare comunque lo
si guardi inquietante) sia dovuto per il 20% in conseguenza dell’invecchiamento della popolazione e al 5% all’aumento del rischio : è chiaro che queste sono ipotesi statistiche, fondate su formulazioni matematiche ma chissà se la realtà della nostra vita quotidiana all’incrocio tra invecchiamento, stili di vita ed esposizione a svariate sostanze cancerogene si può realmente ricondurre ad una formula algebrica

3) Se andiamo poi ad analizzare i tassi standardizzati sulla popolazione europea relativi agli anni 2004-2006 e riguardanti l’ incidenza dei casi annui di tumore per 100.000 abitanti delle due provincie che a noi interessa qui analizzare ( Verona e Treviso, nelle quali la viticoltura è intensamente rappresentata e l’uso di pesticidi ubiquitario ) e li confrontiamo con i dati omologhi relativi al Nord Italia - il Centro-Sud ha tassi di incidenza assai variegati derivanti da stili di vita diversi , maggior esposizioni non controllate a cancerogeni industriali e gestioni sconsiderate dei rifiuti tossici in alcune estese aree meridionali che falserebbero il confronto- si evidenzia :

a) per Verona : nei maschi una maggiore incidenza rispetto alla media del Nord Italia di tumori della prostata (114 vs 110) e dell’encefalo ( 10 vs 8.6) – pancreas sovrapponibile- e per le donne una
percentuale nettamente più alta di tumori dell’utero (25 vs 18)

b) per Treviso : nei maschi una maggiore incidenza rispetto al Nord Italia di tumore del pancreas (17.2 vs 13.8), della prostata( 113 vs 110) e dell’encefalo ( 10.6 vs 8.6) e per le donne si conferma anche in quest’area una percentuale più alta di tumori dell’utero (24.6 vs 18)

Per quanto riguarda gli altri tumori i tassi sono sostanzialmente sovrapponibili

CONCLUSIONI

Dallo studio americano AHS si è dimostrato che pesticidi tutt’ora estesamente impiegati in viticoltura – clorpyriphos in primis- aumentano l’incidenza negli addetti alle irrorazioni e nei loro familiari di tumori del pancreas, dell’encefalo , del colon-retto , della prostata e della malattie neoplastiche
ematologiche Per dimostrare che gli scostamenti significativi dalle medie relativamente all’incidenza di alcuni tumori nelle provincie di Verona e Treviso sono imputabili a questo fattore di rischio bisognerebbe rifare lo studio americano , di dimensioni mastodontiche eche necessiterebbe di ingenti finanziamenti da enti indipendenti( e dove sono?) Riteniamo però che acquisite le conclusioni dell’AHS e studiati i nostri dati statistici italiani riguardo la incidenza dei tumori - nel nostro caso relativi a due provincie a intensa vocazione vitivinicola messe a confronto con le medie del Nord Italia- dovrebbe essere un dovere morale per i consorzi di categoria in agricoltura e gli enti preposti alla salute pubblica di intensificare gli sforzi fin da subito per andare oltre i pesticidi , attivando progetti operativi efficaci di sostituzione, in tempi più rapidi possibile , dei trattamenti chimici con
alternative eco-sostenibili e che garantiscano la salute umana
Dr.Roberto Magarotto
Dipartimento di Oncologia
Ospedale S.Cuore
Negrar/VR