Pescantina Bio


da sabato 20 a domenica 28 giugno 2015 a Pescantina


fest'Ambiente a Vicenza


Domenica 28 Giugno a S. Andrea di Badia Calavena


Troppi pesticidi nei meleti. La soluzione è l'agricoltura bio

Rapporto di Greenpeace sulla presenza di fitofarmaci nei suoli e nelle acque dei frutteti. Il 70% delle sostanze individuate ha un'elevata tossicità per gli esseri umani o per l'ambiente. In Italia il più alto numero di pesticidi
di ANTONIO CIANCIULLO
ROMA - I pesticidi nelle mele non vanno bene, si sa. Ma nell'ambiente? In un rapporto reso noto oggi ("Il gusto amaro della produzione intensiva di mele. Un'analisi dei pesticidi nei meleti europei e di come soluzioni ecologiche possono fare la differenza") Greenpeace ha passato ai raggi X la produzione di mele in Europa e il risultato non è incoraggiante. Su un totale di 85 campioni raccolti (49 di suolo e 36 di acqua provenienti da meleti intensivi) sono stati trovati 53 pesticidi diversi: il 78% dei prelievi di suolo e il 72% dei prelievi di acqua contenevano residui di almeno un pesticida. E il 70% dei pesticidi individuati ha un'elevata tossicità per gli esseri umani o per l'ambiente.

Questa fotografia ambientale è stata scattata all'inizio del periodo di fioritura. Non si tratta dunque di stabilire quanti residui rimangono nei frutti (da anni risulta che quelli fuori norma sono dell'ordine di qualche percento) ma di misurare l'impatto sull'ambiente. "I risultati", si legge nel rapporto, "mostrano che nei meleti europei è possibile trovare una vasta gamma di pesticidi nel suolo e nelle acque, che rimangono nel terreno e continuano a inquinare l'ecosistema anche dopo l'applicazione. Nonostante non sia possibile determinare l'esatta provenienza di questi pesticidi, l'ipotesi più verosimile è l'uso diretto (recente o passato) di pesticidi nei meleti dove questi campioni sono stati raccolti, mentre alcune sostanze potrebbero essere il prodotto della parziale degradazione di altri pesticidi".

E non ci si sente meglio se guardiamo alla classifica dei paesi. Il più alto numero di pesticidi nel suolo è stato trovato in Italia (18 in totale su 3 campioni raccolti), seguono il Belgio (15 su 3 campioni) e la Francia (13 su 6 campioni). Per quanto riguarda l'acqua, invece, i valori maggiori sono stati registrati in Polonia (13 pesticidi su 3 campioni), Slovacchia (12 su 3 campioni) e Italia (10 su 2 campioni). Dei 38 pesticidi scoperti nei campioni di acqua, 8 sono altamente tossici per gli organismi acquatici. Mentre tra quelli trovati nel complesso dei prelievi, 8 risultano altamente tossici per le api. Inoltre 7 non sono attualmente approvati nell'Unione europea e possono essere utilizzati solo da eccezionali deroghe temporanee.

Un'alternativa è però possibile e il rapporto lo sottolinea evidenziando le tecniche alternative per la lotta ai parassiti e alle malattie dei meli: "Un ecosistema agricolo in equilibrio è il fattore chiave per una produzione sostenibile di mele dal momento che aumenta la resilienza a parassiti e malattie e, contemporaneamente, favorisce i nemici naturali dei parassiti, come le vespe, attraverso una maggiore disponibilità di polline e nettare".

"Chiediamo ai paesi dell'Unione europea di bandire i pesticidi chimici di sintesi dalle coltivazioni e di indirizzare i sussidi a sostegno di pratiche ecologiche, tutelando così la salute degli agricoltori, delle acque e del suolo", propone Federica Ferrario, responsabile della Campagna agricoltura sostenibile di Greenpeace

In risposta al rapporto di Greenpeace, Agrofarma, Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica dichiara: "Le imprese produttrici di agrofarmaci sono coinvolte, a livello sia europeo che nazionale, in importanti progetti destinati al miglioramento progressivo degli standard di sostenibilità ambientale e della qualità dei suoli, delle acque sotterranee e superficiali; l'implementazione di tali progetti è resa possibile dalla presenza di sinergie positive tra tutti gli attori della filiera agricola, in primis gli agricoltori che, perseguendo le Buone Pratiche Agricole, si adoperano per una gestione corretta degli agrofarmaci in azienda. L'Associazione comprende la diffusa preoccupazione per
la tutela delle risorse fondamentali come i suoli e le acque e per una gestione sempre più attenta degli agrofarmaci in agricoltura, sostenendo e favorendo l'adozione da parte di tutti gli operatori del settore di un comportamento consapevole e orientato alla sostenibilità".

NON CI SIAMO DIMENTICATI DI GORGONA, DEI SUOI ABITANTI UMANI E NON UMANI…

ANNI DI SACRIFICI E DI AMICIZIE NON SI POSSONO DIMENTICARE O GETTARE IN MARE COSI’...
FIRMATE ANCHE VOI E DIVULGATE
GRAZIE

http://www.lav.it/mass-mailing/salviamo-isola-Gorgona
http://www.essereanimali.org/2015/05/firma-per-salvare-Gorgona


Cai-Coldiretti, arriva il marchio per i mangimi No Ogm

In controtendenza alla crisi, il mercato dei mangimi senza Ogm è cresciuto in Italia del 15 per cento negli ultimi tre anni. E’ quanto emerso da uno studio presentato da Consorzi Agrari d’Italia (Cai) nel padiglione della Coldiretti ad Expo in occasione della presentazione del marchio mangimi No Ogm per rispondere alle esigenze di un numero crescente di consumatori in Italia, in Europa e nel mondo.

I Consorzi Agrari aderenti a Cai hanno fatto una scelta di campo avanzata, a tutela del prezioso patrimonio alimentare Made in Italy, convertendo tutti i mangimifici alla produzione di mangimi No Ogm. Dalla conversione degli impianti già per l’annata in corso si prevede la produzione di 280.000 tonnellate di mangimi No Ogm che saranno tutte commercializzate con l’unico marchio di Consorzi Agrari d’Italia.

Si tratta di una vera svolta per i Consorzi Agrari aderenti a Cai che rappresentano una quota produttiva importante pari a circa il 8 per cento sul totale nazionale, a significare che l'elemento valoriale del No Ogm assume sempre più un ruolo strategico a salvaguardia della qualità e della distintività del Made in Italy.

I Consorzi Agrari sono peraltro gli unici attori sul mercato che possono controllare la filiera partendo dal seme, giocano un ruolo nevralgico e propulsivo nel panorama agroalimentare nazionale. Il tutto si traduce in grandi opportunità sia per gli allevatori che intendono distinguere e valorizzare le loro produzioni ma anche per i cerealicoltori che attraverso contratti di filiera possono accorciare le filiere e valorizzare le produzioni locali di qualità, sull'intero territorio nazionale

Consorzi Agrari d'Italia, con le strutture di riferimento sul territorio, si pone dunque l’obiettivo della valorizzazione dell’identità territoriale nazionale, proponendosi, sempre di più, come elemento aggregante in un contesto generale agricolo in cui fattori quali esperienza, professionalità, capillarità territoriale, efficienza nel fornire servizi alle imprese, possono risultare elementi strategici fondamentali e vincenti.

“Recenti studi dimostrano che la disponibilità a pagare di più per prodotti ogm free è spesso elevato e raggiunge negli usa in media tra il 14 ed il 21 per cento” ha affermato il Professor Felice Adinolfi nel sottolineare che peraltro “i valori sono più elevati per la carne per la quale i consumatori statunitensi spenderebbero 7 dollari in più al chilo per averla certificata come proveniente da alimentazione priva di ogm”.

“Di fronte alle incertezze legislative comunitarie abbiamo avviato con responsabilità un percorso di trasparenza unico in Europa per rispondere alle nuove domande che vengono dal mercato” ha affermato il presidente di Consorzi Agrari d’Italia Mauro Tonello nel sottolineare che “i Consorzi Agrari di Cai con questa scelta si pongono l’obiettivo di diventare leader di mercato nello specifico settore”.

Glifosato, il governo italiano fa orecchie da mercante

Tra gli Stati che pensano di mettere al bando il glifosato cancerogeno l’Italia, al momento, non c’è. Troppo grossi, evidentemente, gli interessi in gioco e troppo deboli le nostre autorità e il nostro governo. Dopo che lo Iarc (l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha decretato il glifosato potenzialmente cancerogeno per l’uomo, alcuni Stati hanno mosso i primi passi per arrivare al bando di questo pesticida usatissimo in agricoltura e in dosi massicce sulle colture ogm (chi non conosce il RoundUp della Monsanto?!). Addirittura l’Olanda si era mossa ancora prima che lo Iarc rendesse note le sue conclusioni. Già l’anno scorso il parlamento olandese aveva approvato una mozione (presentata dai deputati Esther Ouwehand e Gerard Schouw) alla base della quale sta la messa al bando che scatterà alla fine del 2015 benché Monsanto sia già alle prese con i tentativi per “disinnescare” il provvedimento. 



Fuori dall’Europa, nello Sri Lanka, a maggio il neoeletto presidente Maithripala Sirisena ha deciso il bando del glifosato per l’elevato numero di patologie che si ritiene abbia causato nel paese. È scattato il divieto di importazione ed è stata fermata anche la distribuzione dei lotti già nel paese.


Tornando in Europa, in Germania a inizio maggio alcuni ministri avevano chiesto il bando del pesticida «a scopi precauzionali». Da sottolineare come la maggior parte delle coltivazioni ogm sia progettata proprio per resistere ad altissime quantità di glifosato, in modo che possa essere usato per le erbacce e i parassiti e non uccida le piante; quantità che inevitabilmente restano come residuo in ciò che arriva sulle tavole dei consumatori. La risoluzione dei ministri tedeschi arriva in un momento chiave in quanto a fine 2015 scade l’autorizzazione europea all’utilizzo del glifosato e la Commissione Europea dovrà decidere cosa fare.


Intanto pare che alcune catene tedesche abbiano annunciato lo stop alla vendita del RoundUp, tra cui Kölle, Knauber, Garden Centre Holland, Augsburg e Globus Baumarkt.


In Svizzera, i colossi del retail Coop e Migros hanno risposto all'appello mosso dall'Alleanza delle organizzazioni dei consumatori (ACSI, FRC, SKS) di rimuovere tutti i prodotti contenenti glifosato dai loro punti vendita, annunciando che non venderanno più questi prodotti e garantendo il rimpiazzo con erbicidi non tossici. Le decisioni della Coop e della Migros seguono quella presa, all'inizio dello scorso maggio, dall'azienda tedesca REWE di liberare, a partire da settembre del 2015, tutti gli scaffali dei loro 350 punti 'toom Baumarkt DIY', dalle confezioni contenenti questo erbicida.

PescantinaBio, finalmente gli esercenti si uniscono e propongono un bel calendario

PESCANTINA BIO
UNA SANA INIZIATIVA 
per GRANDI e PICCINI
da  sabato 20  a  domenica  28  giugno 2015

PROGRAMMA

sabato 20 giugno
La BioBottega senza glutine, Balconi di Pescantina, dalle 9.00 alle 13.00
promozione del 10% su tutti i prodotti a marchio Ceres
 martedì 23 giugno
L’ALBERO negozio bio, Pescantina, dalle ore 16,00
Elisabeth sarà a disposizione per una chiacchierata sull’importanza della cosmesi bio certificata e per consigli d’uso
mercoledì 24 giugno
FOOD FOR ALL Settimo di Pescantina
propone nello spaccio aziendale lo sconto di 15% su snack, prodotti da forno dolci e salati, colazioni e insaporitori. Inoltre preparati per: piatti vegani (polpette, seitan), torte, minestre ecc…
Lo spaccio è aperto dalle 8,00 > 12,30 e 13,30 > 18,00.
Ospite BIOLOC, “km zero a portata di clic” che ci presenterà un sistema parallelo di vendita di verdure e frutta porta a porta
La BioBottega senza glutine, Balconi di Pescantina, dalle 15.30 alle 19.00
la Naturopata Drssa Alessandra Marastoni sarà a disposizione dei clienti sia per consigli sull’educazione all’alimentazione sana sia per migliorare la qualità della vita e raggiungere uno stato di benessere.
Per informazioni contattare lo 045 7158358
giovedì 25 giugno
L’ALBERO negozio bio, Pescantina, alle ore 18,00
Rita parlera’ dei tessuti biologici; il cotone in particolare, sul perchè acquistare cotone biologico e l’importanza delle certificazioni nel tessile
venerdì 26 giugno
L’ALBERO negozio bio, Pescantina
Nell’orario di apertura del negozio varie degustazioni in particolare con la presenza dello storico panificio Ceres di Verona e della “deliziosa” pasticceria Manzi di Lecco. Tradizioni padane con una degustazione di pasta fresca e DNA bio che farà assaggiare dei burger e delle torte da preparare in 3 minuti. Per tutta la giornata verrà applicato uno sconto del 5% su tutta la spesa.
sabato 27 giugno
L’ALBERO negozio bio, Pescantina, dalle ore 9,00 alle 13,00
Il Naturopata Dott. Marco Vittori sarà a disposizione per delle consulenze gratuite. Informazioni e prenotazioni: 045 6703395
Micronido Il Piccolo Kayak,
Arcè di Pescantina dalle ore 11,00 alle ore 12,30
RACCONTAR PREPARANDO
UN PRANZETTO COI FIOCCHI ALLA CORTE DEI BAMBINI
Milena Mantovani (esperta in alimentazione naturale), mamme, maestre e cuochi del nostro asilo racconteranno il “mangiare sano”, con parole e fatti. Piccola escursione nella proposta vegetariana e biologica degli asili de “La Corte dei bambini”. A seguire si degusterà ciò che si sarà preparato. Prenotazione obbligatoria tel 045 7113260 320 0984316

azienda agricola Biologica FONTANA, Arcè di Pescantina, ore 16,00
DUE PASSI NELLA NATURA E SUL FIUME ADIGE
Ritrovo presso l’azienda agricola con visita nel ricco frutteto, nel brolo e ai resti della ruota idrovora sull’Adige. La passeggiata proseguirà sull’alzaia per conoscere il “Canoa Club Pescantina”, importante realtà sportiva del territorio. Al rientro merenda bio offerta dall’Azienda FONTANA: frutta freschissima e le confetture prodotte da Erica e Renzo.
Per maggiori informazioni e prenotazioni telefonare allo 045 7151262
domenica 28 giugno
Azienda Wine Organic Products, Pescantina, ore 10,00
Sandro Lanza ci farà conoscere questa bella realtà vinicola con visita nell’orto comune e brindisi finale con i vini bio dell’azienda. Per l’occasione lo spaccio rimarrà aperto dove, oltre ai vini, si può acquistare olio extravergine di oliva, aceto balsamico, sughi, pesti, confetture e miele ovviamente tutti Bio. Info e prenotazioni: 045 7156669

Canoa club Pescantina via Tegnente, 11 • Pescantina
www.canoaclubpescantina.it
FONTANA az. agr. biologica • via Tegnente, 21 • ARCÈ DI PESCANTINA
tel 340 1465141 • www.fontanabio.it
FOOD FOR ALL • via G. Galilei, 6/8 • Settimo di PESCANTINA
tel 045 6701894 • www.foodforall.it www.bioloc.it
L’ALBERO • corso S. Lorenzo, 1 • PESCANTINA
tel 045 6703395 • www.bioalbero.it
La BioBottega senza glutine • via Brennero 49c
Balconi di Pescantina • tel 045 7158358 • www.labiobottega.it
Micronido Il Piccolo Kayak • via Tegnente, 13
Arcè di Pescantina • www.lacortedeibambini.com
tiRtha associazione culturale • via Tremolè, 18
PESCANTINA • 045 7150513 • www.agriturismotirtha.it
VIN& ORGANIC PRODUCTS • via Roma, 4 • PESCANTINA
tel 045 7156669 • www.vineorganic.com


RISTORATORI CHE ADERISCONO ALL’INIZIATIVA:

tiRtha agriturismo
Sempre con prodotti biologici
Il ricco programma del tirtha in collaborazione con il gas Valpolicella
lo trovi sui relativi siti
via Tremolè, 18 • Pescantina • tel 045 7150513
www. agriturismotirtha.it

CA’ MATTEI agriturismo
nei giorni della manifestazione proporrà prodotti biologici
via Secca 4, Arcè di Pescantina
tel 045 6701811 • www.camattei.it

osteria da felisse
menu bio da affiancare ai piatti tradizionali
via Ponte, 52, Pescantina, tel 345 9387073
www.osteriadafelisse.it

IL PROGRAMMA PUò SUBIRE VARIAZIONI CAUSA FORZA MAGGIORE.
si declina ogni responsabilità prima, durante e dopo ogni manifestazione


Erbicida con glifosato, il rischio tumori agita la Franciacorta

«Muri, strade e marciapiedi spruzzati di sostanze, mentre il piano d’azione nazionale sull’uso dei pesticidi chiede che vengano rispettate le distanze dai luoghi sensibili in caso di uso agricolo». La segnalazione relativa a Erbusco arriva dal gruppo Facebook «Franciacorta, pesticidi e Salute», nato per sensibilizzare sull’uso dei prodotti chimici in zona e per «cambiare radicalmente la modalità di coltivazione». Nel caso specifico, il problema è legato all’utilizzo del Roundup, un prodotto della Monsanto che contiene glifosato, una sostanza che lo scorso 23 marzo l’Agenzia Internazionale per la ricerca contro il cancro ha definito un «probabile» cancerogeno, inserito nella lista degli agenti cancerogeni 2A. Ciò significa che l’agenzia che fa parte dell'Oms non ha prove certe circa una correlazione tra glifosato e tumori, ma ritiene possibile che vi sia un legame. La preoccupazione, dunque, è giustificata, anche se il Comune di Erbusco difende il proprio lavoro, sostenendo che il Roundup Biflow non contenga «ingredienti con tossicità acuta e non è classificato come pericoloso», nonostante la presenza del glifosato. .......
Il resto dell'articolo lo trovi su:
http://www.giornaledibrescia.it/sebino-e-franciacorta/erbicida-con-glifosato-il-rischio-tumori-agita-la-franciacorta-1.3020773

La città come luogo di vita - Da G. Massignan

Inquinamento. Il Ministero della Salute, qualche giorno fa,  ha reso noto il numero degli italiani che ogni anno muoiono a causa dell’inquinamento atmosferico: oltre 34.500.   Il silenzio che accompagna questi decessi, segue anche le responsabilità delle amministrazioni locali. Le stesse che, ignorando i suggerimenti ministeriali che invitano a favorire e finanziare una mobilità pubblica ecosostenibile e a programmare reti di percorsi ciclabili e pedonali, continuano ad investire in nuove infrastrutture viabilistiche per il trasporto privato a motore ed a cementificare il suolo agricolo e/o verde.

Città luoghi di vita. Anticamente le città sorgevano dove la natura permetteva la vita, dove c’era la presenza di acqua, di terreni fertili, di zone riparate e protette.
In alcuni casi quei luoghi si scoprirono essere anche importanti snodi commerciali, e/o barriere militari difensive.
In ogni caso la città rappresentava il luogo dove si abitava, si lavorava, si commerciava e si conducevano i diversi scambi culturali. Il luogo dove l’aria, l’acqua ed il suolo permettevano la vita e non la morte.
Anche Verona nasce sulle rive dell’Adige, da cui ricavava i mezzi per vivere:  si dissetava; irrigava la campagna; pescava; traeva energia dalla corrente; si difendeva; comunicava con le altre zone toccate dal fiume e durante la dominazione veneziana l’Adige ha rappresentato il maggiore e più usato canale di comunicazione tra Verona e Venezia.  In quel periodo le fonti di acqua potabile erano tutelate, così come erano protetti e curati tutti i corsi d’acqua per mantenere un equilibrato sistema idrogeologico.
La stessa forma della città è stata determinata dal percorso del fiume.
Esiste un rapporto diretto e naturale tra il tessuto urbano di Verona e l’Adige.
Poi, lentamente tutto cambiò. L’Adige fu considerato quasi come un elemento inopportuno, che rubava spazio al tessuto urbano e alla possibilità di avere nuove aree da edificare. Ci furono anche vari progetti per interrarlo. Fu canalizzato nel tratto che attraversa il centro storico e sino a qualche tempo fa era servito come scarico delle acque fognarie della città e dei rifiuti.

Rapporto politica/affari. Le città moderne, cresciute dal 1945 ad oggi, non hanno riconosciuto l’importanza di tenere in buona salute gli elementi naturali necessari per mantenere le città un luogo di vita, ma hanno seguito i parametri dettati dall’economia e dalla politica.  In questo modo, il prodotto finale della pianificazione del territorio è uscito dal rapporto tra la politica e gli affari, con gravi e dannose conseguenze per la salute pubblica.

Glifosato: in Svizzera e Germania cominciano i ritiri volontari di prodotti contenenti l’erbicida giudicato probabilmente cancerogeno

La catena di supermercati svizzera Coop ha ritirato dai propri scaffali tutti i prodotti da giardinaggio contenenti glifosato, l’erbicida più diffuso sul mercato, che è stato dichiarato probabilmente cancerogeno dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità. Coop ha preso questa decisione “anche se i prodotti sono autorizzati per l’hobbistica e nonostante il fatto che l’Ufficio federale dell’agricoltura (Ufag) continui a ritenere innocuo il glifosato”. La decisione è stata assunta dopo una petizione lanciata dall’Associazione dei consumatori della Svizzera italiana (Acsi) e da quelle della Svizzera tedesca e romanda. I supermercati Migros ritireranno i prodotti con glifosato nel 2016, mentre Landi ha deciso di limitarsi a elencare gli erbicidi senza glifosato e Jumbo non intende procedere al ritiro, essendo prodotti autorizzati. Nessuna risposta da Hombach e Brico. ......



Interessante convegno del 18 Giugno a Milano


Interessante articolo da L'ENOLOGO










I CENTRI COMMERCIALI E IL CENTRO STORICO DI VERONA.


Da Giorgio Massignan.
    
Verona, dopo la Variante Generale al P.R.G. del 1975 e le oltre duecento varianti parziali, che di fatto hanno quasi esaurito aree edificabili per 410.000 abitanti (attualmente i cittadini di Verona sono poco più di 250.000), nel 2007, l’Amministrazione Comunale ha prima adottato e poi approvato il P.A.T. decennale e nel 2011 il P.I. quinquennale. Mentre nei piani urbanistici precedenti si leggeva una programmazione, non sempre condivisibile, ma comunque chiara, sullo sviluppo del territorio e sulle sue potenzialità ed esigenze; dalle analisi del P.A.T. e del P.I. si desume come non esista un’obiettiva valutazione sulla vocazione del territorio sulle sue opportunità ed eccellenze e, di conseguenza, sulle relative scelte. In realtà la Pubblica Amministrazione ha voluto delegare la pianificazione della città agli operatori privati che, pagando gli oneri di urbanizzazione o finanziando opere compensative, risollevano le casse comunali. La pianificazione urbanistica è sempre stata il prodotto tra il fattore politico-amministrativo e quello privato-economico, ma non si era mai giunti, come in questo periodo, al quasi totale mandato ai privati sulle decisioni d’uso del territorio. L’urbanistica è così diventata una vera e propria piattaforma di scambio.
A Verona, le scelte che maggiormente appagano gli interessi degli operatori privati, sono i centri commerciali, che deturpano il paesaggio e congestionano il traffico delle zone dove sono localizzati.
Lasciare agli operatori privati la possibilità di decidere come utilizzare il territorio significa, non solo realizzare quasi esclusivamente scelte che favoriranno gli interessi degli speculatori e determineranno un prevedibile e pesante indebitamento alle generazioni future, che dovranno risolvere i problemi di mobilità, di sovradimensionamento di capannoni e di edifici non idonei e di conseguente riqualificazione di aree abbandonate e fatiscenti; ma anche imporre un modello che in altri paesi sta mostrando i suoi limiti e si sta esaurendo.

Il Comune di Povegliano rinuncia ai diserbanti chimici

Anna Maria Bigon, sindaco di Povegliano: «Sono numerosi gli studi scientifici e medici che dimostrano che il glyphosate, il diserbante più utilizzato, è cancerogeno e ha la capacità di alterare il sistema endocrino». Nel Consiglio Comunale del 20 maggio il Sindaco di Povegliano Anna Maria Bigon ha presentato una mozione che va a confermare e ribadire una scelta già presa da tempo: non utilizzare più i diserbanti per la gestione delle piante infestanti su strade, marciapiedi, giardini e aree verdi comunali. La mozione impegna il Sindaco stesso e la Giunta a  garantire che nei bandi di gara emanati dal comune per gli appalti pubblici riguardanti gli interventi di contenimento delle infestanti venga indicato come unica tipologia di intervento possibile quello meccanico e a interloquire con i responsabili del settore manutenzione strade della Provincia affinché all’interno del territorio comunale vengano utilizzati esclusivamente metodi meccanici nelle operazioni compiute dalla ditte loro incaricate. .........................

Il resto dell'articolo lo trovi su:

I pesticidi allontanano le rondini dall’Italia

 Una rondine non fa primavera. È vero, ma il noto proverbio potrebbe essere valido ancora per poco. Il simbolo della primavera sta scomparendo, e neanche troppo lentamente: si calcola che in Europa la popolazione di rondini sia crollata del 40% negli ultimi dieci anni. Lo denuncia la Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli (Lipu) nel report 2014 “Uccelli comuni in Italia”, edito in collaborazione con la Rete Rurale Nazionale per il progetto Farmland Bird Indexdel Ministero delle Politiche agricoleMa la rondine non è l’unica specie a essere in declino: allodola, cappellaccia, averlapiccola, torcicollo, saltimpalo e persino i passeri stanno diminuendo. Sulle 28 specie legate agli ambienti agricoli prese in considerazione dal report, infatti, ben 14 hanno problemi di conservazione e sono in calo. Colpa dei pesticidi e dell’agricoltura intensiva, in primis. “La rondine è una specie insettivora, indicatrice di qualità agroalimentare: una sola coppia mangia seimila insetti al giorno. Le coltivazioni intensive, che per mantenere alta la produttività necessitano di un maggior utilizzo di pesticidi e diserbanti rispetto alle colture tradizionali di qualche decennio fa, hanno ridotto drasticamente la presenza di cibo per le rondini. E questo vale ancora di più fuori dall’Europa, dove la regolamentazione sull’uso di queste sostanze è ben diversa, con limiti meno restrittivi sul tipo di sostanze utilizzate e sulle soglie massime. È un cane che si morde la coda: meno rondini, più insetti, più pesticidi, e ancora meno rondini, e così via”, afferma Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu, partner italiano di BirdLife. “È preoccupante l’uso di pesticidi ancora troppo alto in Italia, nonostante l’impegno di numerose associazioni agricole che spingono per un’agricoltura più verde. Un impegno che però trova ancora resistenze”. ............

Una bella fiera del biologico nel bresciano



Dove si svolge la Fiera

Nello splendido parco di Villa Badia, situata nel cuore di Leno,
cittadina alle porte di Brescia. 
Villa Badia è un edificio che risale all’inizio del 1800.
Sorge sui resti del Monastero fondato dal re longobardo Desiderio
nel 758 d.C. ed intitolato a San Benedetto.
Circondata da un ampio parco secolare, la villa è ora sede della
Fondazione Dominato Leonense che ha in gestione il

Via Marconi, 28 – LENO (BS)

AUTOSTRADA A21, uscita MANERBIO