9 Agosto - Passeggiar con gusto - Pro loco

Dove

Partenza alle ore 14:00 dall’ abitato di Zivelongo (dove si possono ammirare tipiche costruzioni in pietra, la malga e la fontana) per raggiungere il Colao delle Duane, luogo di miti e leggende, e successivamente la contrada Sottosengia; tempo per la merenda; di lì si prosegue fino a località Gravazzo e si ritorna a Zivelongo attraverso il vecchio Gol (ritorno previsto per le ore 18:00) 

Percorso

  • Lunghezza del percorso di circa 5 Km
  • dislivello di circa 250 mt.
  • difficoltà facile: adatto per tutti, famiglie con bambini senza passeggino e cani al guinzaglio

Quando

 9 Agosto 2020
Dalle  ore 14:00 alle ore 18:00 circa

Note informative 

Gli accompagnatori saranno i Soci della Proloco, conoscitori del territorio e delle tradizioni.
Il percorso sarà tutto all’aperto: obbligo del mantenimento del distanziamento sociale o dell’uso della mascherina. In merito seguiranno aggiornamenti.

COSTO A PERSONA: 10€ adulti/ 5€ bambini fino a 12 anni (il costo comprende un cestino merenda con prodotti di aziende del territorio). Riduzione per Soci Proloco con tessera UNPLI (8€ adulti/ 3€ bambini).
Passeggiata a numero chiuso (min. 15/max. 30 partecipanti).
Prenotazione obbligatoria entro le ore 18:00 del Giovedì precedente a 
prolocosantanna@gmail.com
oppure 
Cell  328 2011008



La Fiera Montebaldina di Caprino Veronese


Edizione 2020
Torna gradita per tutti gli amanti della tradizione, dei gusti e dei sapori tipici del Baldo, la Fiera Montebaldina di Caprino Veronese. Sede della manifestazione sarà il centro storico di Caprino Veronese, che ospiterà per tutta la durata dell’evento la mostra campionaria, dedicata alle produzioni dell’artigianato, dell’agricoltura e dell’industria; la degustazione dei prodotti tipici del territorio; spettacoli, intrattenimenti e animazioni con l’obiettivo di far vivere tutti i luoghi della tradizione.

PATATE, NELLA BASSA VERONESE ANNATA TRAGICA

È allarme rosso per l’agricoltura del Colognese, nella Bassa Veronese. La stagione pataticola del 2020 potrebbe essere ricordata come quella del disastro economico. Non bastavano il Coronavirus (che non ha fermato l’agricoltura ma ha impoverito le famiglie) e la siccità primaverile, ora il prodotto agricolo rischia seriamente di rimanere sul terreno, determinando perdite sanguinose per le aziende delle campagne del Colognese.
Costano troppo, infatti, agli agricoltori, lavorazione e raccolta dei celebri tuberi dei terreni rossi del Guà. La remunerazione è talmente bassa che non ripagare l’investimento e qualche produttore è arrivato a regalare il prodotto o, peggio ancora, ha rinunciato allo scavo.E pensare che il mercato sembrava partito bene. Molti imprenditori agricoli, memori dell’ottima annata 2019, avevano scelto di seminare patate anziché altre colture, nella speranza di guadagnare margini sufficienti a ripagare gli sforzi fatti negli ultimi tempi per migliorare la resa dei terreni e la qualità del prodotto. La primavera non è stata una stagione facile: ci sono state piogge sporadiche, se non assenti. I contadini hanno continuato ad irrigare per permettere alle piante di crescere e di sviluppare i tuberi. Arrivata l’estate, contrariamente al 2019, le temperature non si sono alzate di molto, perciò il clima fresco ha impedito alle piantine di patate di concludere il ciclo vitale. «Molti agricoltori, pur avendo prodotto buone quantità per ettaro (dai 400 ai 600 quintali, ndr), hanno dovuto fermarsi per aspettare che la pianta seccasse, oppure spargere il disseccante per accelerare la maturazione, altrimenti dalle patate si sarebbe tolta la buccia», raccontano i produttori.A giugno, dunque, le varietà precoci (Colomba e Primura soprattutto) sono state quotate tra i 38 e i 35 centesimi al chilo. Nello stesso tempo, arrivavano sul mercato le patate di Sardegna, Puglia e Sicilia, a 38 centesimi. Mentre la raccolta delle patate nella Bassa veronese proseguiva, i produttori hanno assistito inermi alla caduta libera delle quotazioni, settimana dopo settimana. Da 35 a 28 centesimi, da 20 a 18, fino ad arrivare agli attuali 15 centesimi al chilo. C’è perfino chi sta vendendo a 12 centesimi, prezzo mai visto prima, pur di non gettarle. Ma produrre un chilo di patate costa 22 centesimi, perciò la perdita è più del 40 per cento: una catastrofe. Se si pensa che i consumatori le acquistano a 1,20 euro al chilo al supermercato si capisce quale distorsione ci sia nella filiera. Ancora una volta, purtroppo, a falsare il comparto ci pensano pure i bilici di patate dalla Francia, spesso rimanenze dell’anno prima, che soddisfano i commercianti perché costano poco e sono disponibili a lungo.Oltre al danno economico, sotto gli occhi di tutti, i produttori quest’anno devono fare i conti anche con il ritorno degli elateridi, o «ferretti», coleotteri particolarmente fastidiosi nella fase larvale, vermetti che si cibano delle radici, fino ad entrare nella pianta, divorandola dal basso. Gli insetticidi per combattere gli elateridi sono stati banditi per tossicità, perciò i contadini non hanno mezzi efficaci di lotta contro di essi. L’unica lotta biologica possibile è l’alternanza di semina con una leguminosa che una volta cresciuta viene arata sottoterra per produrre gas ed eliminare elateridi e funghi, ma questo significa dover rinunciare ogni anno ad una parte di produzione. E non tutti sono disposti a farlo.

(fonte: L’Arena)

Presunta truffa del riso bio: tutti assolti gli imputati

Tutti assolti “perché il fatto non sussiste”. Si è chiusa con questa sentenza di primo grado la vicenda denunciata dalla trasmissione televisiva “Report” e che aveva portato a processo cinque noti produttori risicoli del vercellese con l’accusa di frode o di tentata frode per aver coltivato commercializzato falso riso biologico.
In sostanza, secondo la procura della Repubblica di Vercelli i cinque imputati producevano riso usando prodotti fitosanitari (pesticidi) non contemplati dai regolamenti CE che regolano la produzione del biologico e, in ogni caso non provvedevano, sempre secondo l’accusa, a separare il riso convenzionale dal biologico usando gli accorgimenti che sarebbero stati necessari, in fase di produzione, di raccolta e di trasporto all’industria che doveva lavorarlo. Secondo il capo di imputazione, dunque, spacciavano risone convenzionale per biologico, distribuendolo come tale alla trasformazione e al consumatore.
Tutto era nato da una puntata della trasmissione di Rai Tre “Report” di qualche anno fa. Dopo cinque anni, tra inchiesta e fine del dibattimento, la vicenda si è conclusa con l’assoluzione di tutte le realtà coinvolte.
Secondo la procura della Repubblica di Vercelli gli imputati producevano riso usando prodotti fitosanitari (pesticidi) non contemplati dai regolamenti CE che regolano la produzione del biologico e, in ogni caso non provvedevano, sempre secondo l’accusa, a separare il riso convenzionale dal biologico usando gli accorgimenti che sarebbero stati necessari, in fase di produzione, di raccolta e di trasporto all’industria che doveva lavorarlo. Secondo il capo di imputazione, dunque, spacciavano risone convenzionale per biologico, distribuendolo come tale alla trasformazione e al consumatore.
Gli enti certificatori chiamati a deporre hanno tuttavia dichiarato che tutto il risone commercializzato era risultato tutto biologico e le tracce di pesticidi rilevate nella terra e nell’acqua delle risaie incriminate potevano derivare da aziende vicine che non coltivavano biologico.
Alla fine, questa tesi ha prevalso nel giudizio del giudice monocratico Cristina Barillari.

tratto da: https://www.greenplanet.net/presunta-truffa-del-riso-bio-assolti-gli-imputati/

SANA a Bologna da venerdì 9 a domenica 11 ottobre 2020

Si è tenuta la conferenza stampa online di presentazione del SANA Restart, il Salone internazionale del biologico organizzato da BolognaFiere e FederBio, in programma in versione ‘post pandemica’ prossimi, per una tre giorni studiata su misura e in totale sicurezza. La manifestazione sarà allestita in cinquanta mila metri quadrati, per gestire un flusso di persone in linea con quello dello scorso anno e, per la prima volta, il visitatore non professionista, protagonista nella giornata di domenica di un evento che prenderà una piega B2C.
“Oltre 30 edizioni di SANA ed essere il primo Quartiere fieristico certificato 18001 sulla sicurezza – dichiara Antonio Bruzzone, Direttore Generale di BolognaFiere – sono la miglior testimonianza dell’attenzione della Società alle tematiche legate alla sostenibilità e alla qualità della vita. Siamo orgogliosi di aver accompagnato, in questi anni, la crescita della responsabilità ambientale. In questa edizione post pandemia – prosegue Bruzzone – il nostro impegno è ancora più significativo; SANA RESTART sarà la prima manifestazione del secondo semestre 2020, fondamentale per il rilancio dell’economia in piena sicurezza per espositori e visitatori. Riprendere l’attività con operatori che sviluppano le loro attività in chiave ambientale, stimolerà importanti riflessioni anche su futuri modelli di business con i quali dovremo confrontarci”.
Tante le novità per questa edizione, alcune dettate dalle contingenze ma non solo. Molte anche le conferme di partnership e appuntamenti consolidatisi via via negli anni.
Partiamo dalla grande novità 2020: l’intesa firmata tra SANA e Terra Madre Salone del Gusto. Il patto strategico nasce dalla necessità di ripensare i calendari fieristici e le modalità di svolgimento degli eventi che la pandemia di Covid-19 ha letteralmente stravolto in tutto il mondo. FederBio, Slow Food e BolognaFiere hanno così deciso di unire le forze, con l’intenzione di confermare e ampliare questa intesa nei prossimi anni.
“L’organizzazione degli Stati Generali del Biologico dello scorso anno ha messo in evidenza la necessità di un nuovo paradigma nel modo di produrre e consumare cibo. Un percorso che ha avuto conferma nella recente strategia della Commissione europea Farm To Fork. Si tratta di una vera e propria svolta strategica che mette l’agricoltura biologica al centro di una transizione verso sistemi agroalimentari più sostenibili, in grado di produrre benefici per l’ambiente e la salute e, al tempo stesso, capaci di creare economia e occupazione per i giovani agricoltori. Di fronte a un cambiamento di questa portata servono nuove alleanze con chi condivide la stessa sensibilità ecologica e la visione di un futuro, per l’agricoltura e il cibo, basato sul rispetto dell’ambiente e della salute dell’uomo, più equo e sano, in grado di dare valore al ruolo degli agricoltori. Per questo consideriamo fondamentale l’avvio del protocollo con Slow Food attraverso il quale Terra Madre Salone del Gusto e Sana possono sempre di più rappresentare i luoghi concreti del buono, pulito e giusto”, ha commentato Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio.
Tra le  conferme di quest’anno, la seconda edizione di Rivoluzione Bio 2020 – gli Stati Generali del settore promossi da BolognaFiere, realizzati in collaborazione con FederBio e AssoBio, con il supporto di Agenzia ICE/ITA – Italian Trade Agency.
“L’evento prosegue nel percorso di riflessione, aggiornamento ed innovazione del settore biologico, già avviato nel 2019. L’obiettivo del convegno, in programma durante l’intera giornata inaugurale del SANA, sarà affermare il biologico come modello economico cruciale per un futuro sostenibile, in linea con gli obiettivi del Green Deal e delle strategie ad esso collegate (Farm to Fork Strategy, EU Biodiversity Strategy for 2030) e della nuova PAC”, ha spiegato Roberto Zanoni, presidente di AssoBio. 
“L’Europa ha già dettato le linee guida da seguire che vedono il biologico come modello valido per rispondere alle attese del consumatore, coniugando sostenibilità ambientale e competitività economica. Ci auguriamo che per ottobre sia già approvata la legge sul biologico ferma al Senato, così da poter gettare basi concrete durante gli Stati Generali per una svolta decisiva che l’Europa chiede e che i consumatori sono pronti ad accogliere”, aggiunge Zanoni, che conclude lanciando una proposta: “Chiedere la creazione di un credito d’imposta per le aziende bio tali da pareggiare i costi sostenuti per la certificazione con conseguenze dirette sui prezzi al consumo, a tutto vantaggio del comparto bio”.
Non mancheranno infine gli spazi dedicati al commercio online grazie alla rinnovata collaborazione con ICE e Amazon che si concretizzerà anche nel 2020 nella “Vetrina del made in Italy” di Amazon.  Analogamente, BolognaFiere intende supportare le attività di internazionalizzazione delle aziende italiane del biologico anche sulla piattaforma B2B di Alibaba, che verrà presentata direttamente alla business community durante SANA Restart.
Infine sono molte le tendenze del mondo del biologico e del naturale che avranno occasioni di approfondimento nell’ambito di SANA Restart; fra i nuovi Focus, già annunciati alla business community: le piante officinali e le spezie; i prodotti Free from e il Tè. (cb)

Lo stretto rapporto tra glifosato e infertilità

La ricerca scientifica continua a studiare il rapporto tra infertilità ed esposizione al glifosato.  Nelle ultime settimane sono stati pubblicati i risultati di vari studi condotti su animali (dai topi ai polli e alle pecore). Dimostrano i danni al sistema riproduttivo che possono essere causati da  questo erbicida.
Un primo studio viene dall’Università statunitense della Georgia che ha analizzato gli effetti dell’esposizione al glifosato sulla salute riproduttiva dei polli da allevamento, la cui alimentazione spesso è basata su mangimi contenenti quote significative di residui di erbicidi. La ricerca ha dimostrato che i polli così alimentati hanno un livello alterato di estrogeni e testosterone e mostrano danni ai tessuti riproduttivi e compromissioni al processo di gametogenesi.
Alterazioni alla funzionalità del sistema riproduttivo si riscontrano anche a bassi livelli di esposizione, di poco superiori a quelli considerati sicuri nell’attuale normativa Usa. Questa conclusione è emersa dallo studio condotto dalla Iowa State University su femmine di topo che esposte al glifosato hanno riportato alterazioni delle ovaie e del numero di follicoli.
I danni al sistema riproduttivo non si riscontrano solo nei soggetti esposti all’erbicida ma si trasmettono anche alle generazioni successiveSecondo una ricerca argentina i  figli di ratti, alimentati con dosi di glifosato a partire dal nono giorno di gravidanza fino allo svezzamento dei cuccioli, una volta diventati adulti hanno mostrato problemi di fertilità.



Infine, ricercatori di diverse università argentine hanno verificato che, esponendo al glifosato pecore neonate, nei primi 45 giorni di vita si determinano alterazioni al sistema endocrino, con conseguenze negative sulla funzionalità e sullo sviluppo dell’utero.

L'antica sagra di Pescantina


Tempo di barbecue!


Dettagli evento

Tempo di barbecue! Anche gli chef di èCucina non potevano non trasmetterci le loro basi e  il loro stile di carne alla brace!
Sei un  amante della carne e della sua cottura al barbecue? Vuoi scoprire le basi per una cottura al top sul barbecue o ti accontenti che sia cotta?
Ecco un corso di èCucina per l’estate in una meravigliosa location nella natura per apprendere le basi della cottura della carne e delle verdure utilizzando il barbecue con i tagli giusti della carne e le carni etiche e grass fed di Carlo Alberto Menini.
Gli  chef di èCucina Luca Magagnotti e Luca Fasoli, insieme a Carlo Alberto Menini e le sue carni naturali, etiche e sostenibili spiegando l’anatomia del manzo e la posizione dei vari tagli della carne, ti faranno conoscere tagli nuovi e saporiti per le vostre grigliate estive
Come cuocere la carne perfettamente? Rispettare le temperature di cottura della carne? Creare secondi piatti di carne da vero chef?
Un nuovo corso  di ècucina a Verona  che ha come protagostista il barbecue e vari tagli di carne!
Nella filosofia èCucina style non è necessario avere una stumentazione sofisticata, ma le basi della cottura della carne alla brace, fuoco, aria e acqua, per tornare alle origini di conoscenze antiche di cottura.
Tutto ciò ce lo insegneranno gli chef  èCucina, sabato 18 e 25 luglio e 1 agosto dalle 9.30 alle 13.30 presso l’azienda Frantonio Salvagno, a  Nesente, Ctr. Gazzego 1, Verona

Cosa imparerò?

Un corso per apprendere alcune nozioni base sulla carne direttamente , quali sono i tagli adatti e come cuocerli sul barbecue
Durante il corso di cucina lo chef ti guiderà subito nella pratica e preparerai insieme a lui tutta la mise en place, cioè tutte le preparazioni base che serviranno per comporre i piatti di carne Quindi imparerai:
-a preparare il barbecue ed utilizzarlo al meglio
-ad utilizzare la carne e i tagli corretti
-cosa sono le cotture dirette e indirette
-a capire quando è cotta, le temperature interne della carne
-come marinare la carne
-la rubbatura , l’utilizzo delle spezie, quali miscele
-smoking, nozioni base di affumicatura

1 lezione Davide Fiorio. Teoria, tagli, preparazione, ricette

– Cuocere al bbq, differenti tipi di bbq, cottura diretta o indiretta
-Tagli di carne italiani ed americani
-Bardatura e lardellatura sui pezzi magri
-Temperature di cottura al cuore
-Come accendere correttamente la carbonella
-Preparazione hamburger
-Spiegazione e degustazione salsa bbq al Jack Daniel
-Salsa caraibiche di accompagnamento (pico de galo e guacamole)
 Ricette:
bbq Cheese burger
Mexican stake
Petto di pollo lardellato con salsa guacamole

 2 lezione: Luca Magagnotti, marinature e tagli poveri

Lombetto marinato con lime,coriandolo e birra
Spinacino scottato alle erbe e salsa agli agrumi
Pancetta di manzo scaloppata con salsa barbecue
Copertina di spalla

 3 lezione: Luca Fasoli, spare ribs e tagli americani
spare ribs alla paprika (costine di maiale)
brisket
costa di vitello
sovracosce di pollo affumicate

Chi insegna

Luca Magagnotti è nello staff di è cucina da due anni.  Luca è docente del corso per ragazzi Junior Chef Academy, l’accademia di cucina per ragazzi e si è rivelato insegnante paziente, preciso e altamente competente di tutte le tecniche di cucina classica e internazionale, un bagaglio che solo pochi cuochi hanno davvero! Lo chef Luca è stato titolare di ristorante e ha lavorato nei migliori ristoranti di Verona, attualmente insegna presso l’Istituto Stimmatini e  fa consulenze . Competenza, precisione e dolcezza fanno di lui l’insegnante  che tutti amiamo!
Luca Fasoli è nello staff di è cucina fin dall’inizio.  Luca è un cuoco che ha una grandissima conoscenza del mondo della carne. Il cuoco che capisce le cotture della carne, anche tagli grossi, senza l’aiuto del termometro!  Dieci anni fa ha fatto crescere la scuola con la sua ampia conoscenza di cucina ed esperienza nell’insegnamento. Le sue ricette vengono trasmesse con la calma che lo contraddistingue e il desiderio di mostrare ai corsisti le metodologie più corrette e senza scorciatoie che portano ad un piatto di qualità. La sua formazione internazionale lo ha portato a essere ferrato in molte ricette di altri paesi del mondo.
Davide Fiorio , lo chef ha iniziato a collaborare con éCucina nel 2020,  Vice presidente dell’associazione cuochi Scaligeri Verona, docente di cucina presso il CSF Stimmatini di Verona e chef di cucina del locale Piper di Verona. Membro dell’ Equipe Cuochi Veneto con svariate esperienze in concorsi nazionali ed internazionali.
 Come mi iscrivo?
Per iscriverti puoi chiamare il 3341934095 o inviare una mail a info@ecucina.eu o acquistare il corso direttamente on line

Quanto costa?

Il corso ha il costo di €65 a lezione,  €150 per le tre lezioni se sei già iscritto a èCucina
(€6 card di iscrizione semestrale oppure €10 la card annuale, da fare la sera del corso)

Dove?

Azienda Salvagno, Contrada Gazzego 1, 371242 Nesente, Verona, mappa

“Come progettare un turismo sostenibile in Valpolicella e dintorni” webinar



“Come progettare un turismo sostenibile in Valpolicella e dintorni” webinar il 28/07/2020 alle ore 21
Il neonato “Biodistretto della Valpolicella e Dintorni" inizia la sua attività con corsi di formazione all’agricoltura biologica e all’ agrecologia e con iniziative culturali legate al territorio: una di queste è sul turismo.
Intendiamo realizzare una serie di incontri in cui offrire uno spunto di riflessione ad amministratori "sensibili", operatori nel settore turistico, associazioni e cooperative che hanno a cuore la promozione e la cura, anche sociale ed ambientale del territorio, per individuare quali strade possono essere seguite per lo sviluppo di un turismo ecosostenibile. 
La questione ci sembra ora tanto più urgente, dopo che il Covid19 ha messo fortemente in crisi le esperienze già sedimentate, soprattutto quelle di grande impatto numerico.
Il Biodistretto è una realtà che ha tra i suoi scopi primari la valorizzazione del proprio territorio, oltre che dei prodotti e si propone alle altre realtà con lo scopo di
promuovere una visione di insieme dello sviluppo turistico (come di altre cose)
promuovere la conoscenza delle bellezze, qui e fuori di qui
contribuire a realizzare una programmazione degli eventi
valorizzare le realtà di sostenibilità, a partire dalle aziende biologiche.
Siamo convinti che questi obiettivi si intreccino con le prospettive turistiche: se incentiviamo uno sviluppo simile aumentiamo di molto la qualità dell’offerta.
I punti sui quali si intende avviare una riflessione e un confronto riguardano sia l’offerta che il target del turismo della Valpolicella, nella ricerca di un dialogo attivo e propositivo con le amministrazioni locali.
Un primo appuntamento si terrà il il 28/07/2020 alle ore 21 attraverso un webinar dal titolo:
“Come progettare un turismo sostenibile in Valpolicella e dintorni”, 
nel quale interverranno:
- Unione dei comuni della Garfagnana, Ufficio Turistico: sul tema 
"L’esperienza della Valle della Garfagnana nella accoglienza e nella promozione turistica”
- Luca Martinelli (giornalista di Altreconomia, esperto in biodistretti e conoscitore del
territorio) sul tema "Come un biodistretto può stimolare un turismo sostenibile"
- Antonella Bampa (Condotta Slowfood Verona) sul tema 
"Le cose essenziali del turismo nei piccoli borghi"
Conduce: Riccardo Anoardo, Biodistretto

L’accesso al webinar previa registrazione al link:
Dopo l’iscrizione, riceverete un’email di conferma con le informazioni necessarie per entrare nella riunione.

Previsioni vendemmiali 2020 6 Agosto | 10:00 - 12:00

PROGRAMMA


Ore 10:00 – Saluti e introduzione dei lavori
Alberto Negro – Commissario straordinario di Veneto Agricoltura
Giuseppe Pan – Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto
Ore 10:15 – L’andamento meteorologico 2020 nel Veneto 
Francesco Rech – ARPAV – Servizio Meteorologico
Ore 10:30 – La vendemmia 2020 in Italia e non solo – Collegamenti con:
Piemonte – Michele Vigasio, Vignaioli Piemontesi
Lombardia – Lorenzo Craveri, ERSAF – Regione Lombardia
Emilia-Romagna – Giovanni Nigro, Centro Ricerche Produzioni Vegetali
Toscana – Paolo Storchi, Crea Viticoltura Arezzo
Puglia – Gianvito Masi, Crea Viticoltura Turi (Ba)
Sicilia – , Istituto Regionale Vini e Oli della Sicilia
Francia –
Spagna –  Jorge Jaramillo, giornalista
Ore 11:15 – Annata 2020 e primi dati previsionali della vendemmia nel Veneto e Nord-Est 
Diego Tomasi – CREA-VE Conegliano
Coordina- Renzo Michieletto, Veneto Agricoltura – Ufficio Stampa

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA all’indirizzo https://previsioni2020.eventbrite.it
Gli iscritti riceveranno via mail, entro il giorno precedente l’evento, il link per il collegamento Zoom

Promosso da Veneto Agricoltura, d’intesa con Regione Veneto, AVEPA, ARPAV, CREA-Viticoltura, CIRV, Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e Province Autonome di Bolzano e Trento

PRESENTAZIONE
Bastano pochi dati per comprendere l’importanza del settore vitivinicolo nel Veneto: nel 2019 sono stati ben 89.288 (+2,7%) gli ettari di superficie vitata che hanno prodotto 13,2 milioni di quintali di uva; sono stati invece 10,3 milioni gli ettolitri di vino prodotto, corrispondenti a circa il 20% della produzione italiana e al 3,5% di quella mondiale; il 78,3% del vino prodotto nella nostra Regione è di tipo Doc/Docg, con un altro 18% dato dagli Igt. Sempre nel 2019, il Veneto si è confermato all’apice in Italia per l’export di vino, visto che da solo rappresenta il 36% del valore del comparto; le esportazioni di vino veneto nel 2019 hanno raggiunto i 2,31 miliardi di euro, con un aumento del +3,2% rispetto al 2018.
E’ in questo contesto che si inserisce il focus sulle previsioni vendemmiali 2020 nel Veneto, secondo incontro del Trittico Vitivinicolo che, come è ormai tradizione, fornisce un quadro previsionale anche del restante Nord Est, delle altre principali Regioni viticole italiane, nonché di Francia e Spagna.
La “storica” iniziativa, giunta quest’anno alla 46^ edizione, promossa da Veneto Agricoltura-Ufficio Stampa, d’intesa con Regione Veneto, AVEPA, CREA-Viticoltura, ARPAV, Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e Province Autonome di Bolzano e Trento, a causa delle restrizioni per Covid-19, si svolgerà sulla piattaforma ZOOM.
I dati di previsione vendemmiale, acquisiti sul territorio dagli Uffici di AVEPA, Regione Friuli-Venezia Giulia e Province di Bolzano e Trento, nonché da una Rete di operatori in rappresentanza di  Cantine e Consorzi delle diverse aree viticole venete,  e le informazioni fornite dalle realtà vitivinicole extra-regionali, saranno illustrati e analizzati dal team di esperti promotori dell’incontro.

Segreteria organizzativa : Veneto Agricoltura – Ufficio Stampa
Viale dell’Università, 14 – 35020 Legnaro (Pd) Tel. 049.8293716 – Fax 049.8293815 – E-mail: ufficio.stampa2@venetoagricoltura.org    www.venetoagricoltura.org

BIOFRUITNET, QUESTIONARIO ON LINE PER MIGLIORARE LA PROTEZIONE DELLA FRUTTICOLTURA BIO

È online il questionario del progetto BioFruitNet, che mira a raccogliere le attuali esigenze e le lacune nella pratica della protezione delle piante in frutticoltura biologica. Il questionario è rivolto a consulenti tecnici e agricoltori e può essere compilato entro il 30 settembre 2020. Anche il Centro di Sperimentazione Laimburg collabora a questo progetto europeo finanziato dal programma quadro Horizon 2020.
“La frutticoltura biologica è una forma di coltivazione molto impegnativa perché, contrariamente all’agricoltura convenzionale, alcuni problemi non possono essere risolti con fitofarmaci chimico-sintetici”, afferma Markus Kelderer, responsabile del gruppo di lavoro Agricoltura Biologica al Centro di Sperimentazione Laimburg. Di conseguenza, i coltivatori sviluppano strategie e metodi a livello locale per proteggere le loro colture da fitopatologie e parassiti nella coltivazione biologica. Tuttavia, questa conoscenza non è accessibile a tutti gli agricoltori e altri attori del settore biologico dell’UE, ma spesso è conosciuta solo a livello locale o è limitata alla comunità scientifica, invece di essere condivisa con i frutticoltori di altre regioni che si trovano ad affrontare gli stessi problemi.
Il progetto BIOFRUITNET — Boosting Innovation in Organic FRUIT production through strong knowledge NETworks, tradotto “promuovere l’innovazione della frutticoltura biologica attraverso solide reti di conoscenza” — mira a mettere in contatto i professionisti del settore della frutticoltura biologica in tutta Europa. Obiettivo è rendere disponibili a tutti i metodi di successo per la protezione delle colture sperimentati nei singoli Paesi e rafforzare così la competitività dell’agricoltura biologica a livello europeo.
Un questionario online sulle pratiche della frutticoltura biologica
Inizialmente verranno raccolti modelli di esempio (best practices) che possono essere applicati su larga scala nell’agricoltura. Il primo passo è quindi ottenere un quadro aggiornato delle sfide che i frutticoltori biologici europei stanno effettivamente affrontando e delle strategie che stanno utilizzando per contrastarle. Per questo motivo, i ricercatori del progetto BioFruitNet hanno lanciato un questionario online rivolto ai consulenti tecnici e ai frutticoltori stessi. Il questionario è stato sviluppato in collaborazione con i ricercatori del Centro di Sperimentazione Laimburg. L’intenzione è quella di conoscere le attuali esigenze e le lacune di conoscenza in materia di coltivazione biologica di drupacee, pomacee e agrumi, nonché le migliori pratiche applicate. Inoltre, obiettivo del questionario è anche informarsi su come i coltivatori preferirebbero accedere alle informazioni tecniche su tali questioni che verranno elaborate nell’arco del progetto.
I risultati costituiranno la base per la produzione di vari formati di comunicazione come video, podcast e corsi di e-learning, informativi e diretti. Questi formati saranno diffusi attraverso reti, servizi di consulenza e scuole accademiche in tutta Europa.
Il questionario online può essere compilato fino al 30 settembre 2020.
Il progetto BioFruitNet
Il progetto è coordinato da Naturland, l’associazione internazionale per l’agricoltura biologica con sede a Gräfelfing (nei pressi di Monaco di Baviera), in collaborazione con altre 15 organizzazioni partner da 11 diversi Paesi europei. Il progetto, partito ufficialmente a metà dicembre 2019, ha una durata di tre anni e un budget totale di quasi 2 milioni di euro.
L’Italia è rappresentata nel progetto dal Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei di Bari e dal Centro di Sperimentazione Laimburg.
Per maggiori informazioni sulle attività del progetto e sui risultati attesi:
Sito web ufficiale: https://biofruitnet.eu/
Responsabile del progetto presso il Centro di Sperimentazione Laimburg: Markus Kelderer, responsabile gruppo di lavoro Agricoltura Biologica (markus.kelderer@laimburg.it)
Responsabile del questionario: Claude-Eric Parveaud, Grab – Groupe de Recherche en Agriculture Biologoque (F) (claudeeric.parveaud@grab.fr)
Punti di contatto nazionali: https://biofruitnet.eu/partners-and-workplan/#partners

tratto da: http://www.corriereortofrutticolo.it/2020/07/20/biofruitnet-questionario-on-line-per-migliorare-la-protezione-della-frutticoltura-bio/#prettyPhoto/0/

L’ACCESSO DIRETTO AL FONDO DI GARANZIA DIVENTA REALTÀ

A partire dal 20 luglio, le piccole e medie imprese del comparto agricolo, della pesca e della silvicoltura potranno accedere in maniera diretta al Fondo di Garanzia gestito da Mediocredito Centrale.
È stata emanata, infatti, la circolare operativa 14/2020 con cui viene specificato che, in questa prima fase, sarà possibile presentare le sole richieste di garanzia ai sensi delle misure temporanee in materia di aiuti di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19. Per individuare i parametri di riferimento per il calcolo dell’importo massimo finanziabile (25% del fatturato o doppio della spesa salariale) occorrerà prendere in considerazione la tabella di raccordo “Legenda modello di rating per le imprese agricole”, con cui si potrà procedere ad una celere valutazione nonostante le peculiarità tipiche del comparto primario. Seguirà successiva comunicazione per informare della possibilità di presentare richieste di garanzia anche ai sensi del regime “de minimis”. Prende piena attuazione, dunque, la norma prevista dalla legge di conversione del Cura Italia.
“Si tratta di un risultato importante e mi auguro davvero decisivo che ho fortemente voluto e che risponde alle esigenze e alle richieste del mondo agricolo, acuitesi con le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Da oggi, pertanto, alle piccole e medie imprese agricole si spalancheranno le porte del Fondo Centrale di Garanzia in maniera diretta, in grado di concedere agevolmente erogazioni di prestiti per tutte le esigenze aziendali che ci auguriamo di entità analoga a quelle del comparto agroalimentare dove, solo nel 2019, è stato concesso oltre 1 miliardo di euro di impieghi. Questa novità normativa, attesa da tempo dal settore – conclude il Sottosegretario L’Abbate – è il frutto di un dialogo iniziato con gli Istituti finanziari sin da prima dell’emergenza Covid-19. L’auspicio è che le banche possano sostenere adeguatamente il desiderio di investimenti che il mondo agricolo necessita per rilanciarsi in maniera strategica, oltre questa crisi. Ringrazio tutti coloro che, nonostante le difficoltà del momento, hanno reso possibile questa innovazione storica per l’accesso al credito in agricoltura”.

tratto da: http://www.corriereortofrutticolo.it/2020/07/20/laccesso-diretto-al-fondo-garanzia-diventa-realta/

La Spagna conferma il primato europeo nelle superfici agricole dedicate al bio

La superficie destinata all’agricoltura biologica in Spagna ha raggiunto i 2 milioni 355 mila ettari nel 2019 con un un incremento del 4,8% rispetto all’anno precedente. Lo riferisce, in una nota del 9 luglio, il ministero dell’Agricoltura di Madrid.
La superficie dedicata al bio ha così raggiunto il 9,3% del totale della SAU (superficie agricola utilizzata) spagnola. Negli ultimi cinque anni gli ettari dedicati al bio sono cresciuti del 7,5%, confermando la Spagna come leader biologico europeo in termine di ettari e quarto al mondo.
“Con questi dati – ha commentato il ministro dell’Agricoltura spagnolo Luis Planas – il nostro Paese si conferma sulla buona strada, in linea con le strategie europee sulla biodiversità e relative al From Farm to Fork. Tuttavia non dobbiamo perdere di vista il necessario equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economica”.
Gli ettari dedicati alle produzioni biologiche sono cresciuti del 13% per quanto riguarda le patate e altri tuberi, del 4,2% per quanto riguarda i legumi, del 9% per quanto riguarda gli alberi da frutto, del 25% per quanto riguarda le banane, del 19% per gli agrumi e del 10% per i piccoli frutti (berries). Gli ettari dedicati ai vigneti biologici sono aumentati del 7% mentre non vi sono stati incrementi nelle superfici dedicate a ortaggi e frutta secca bio.
I magazzini certificati per la lavorazione dei prodotti agricoli bio – in grandissima parte ortofrutta e per il piccolo rimanente bevande – sono cresciuti dal 2018 al 2019 dell’8.5% raggiungendo le 9.635 unità.

tratto da: https://www.greenplanet.net/la-spagna-conferma-il-primato-europeo-nelle-superfici-agricole-dedicate-al-bio/

IL COLPO DI FUOCO BATTERICO SI STA DIFFONDENDO, APPRENSIONE IN TRENTINO


Il colpo di fuoco batterico, che sta allarmando l’intera Valsugana, si sta diffondendo in altre zone della provincia di Trento. Dall’8 giugno all’8 luglio i tecnici Fem costantemente impegnati nei monitoraggi hanno rilevato alcuni casi anche in valle di Non, Vallagarina e Basso Sarca.
L’ufficio fitosanitario della Pat informa che in settimana saranno estese a tutto il territorio provinciale le misure emergenziali individuate il primo giugno per la Valsugana.
Come si riporta nell’ultimo notiziario frutticoltura del Centro Trasferimento Tecnologico è stato rilevato un caso su melo a Pomarolo (varietà Cripps Red Joya®) e 9 in Val di Non (varietà: Gala, Golden D., Gradisca Enjoy®, Roho 3615-Evelina®, Fengapi-Tessa®, Fuji e Kizuri-Morgana®), di cui 6 sono frutteti messi a dimora nel 2020, mentre i restanti sono impianti in produzione (anno di impianto: 2014, 2016, 2017). In tutte le situazioni i sintomi riguardavano una parte della pianta, per cui si sono asportate alcune branchette e non è stato necessario estirpare l’intera pianta sintomatica. Nessuna segnalazione su melo è pervenuta dalle altre aree frutticole, mentre un campione sintomatico su nespolo è stato riscontrato nella zona di Arco.
Monitoraggio e diagnosi: tutti i numeri  
ll controllo del territorio è stato effettuato, come nelle scorse annate, in maniera capillare. Sono stati effettuati centinaia di controlli oltre ai 234 nei punti inseriti nella rete di monitoraggio ufficiale. All’azione di sorveglianza si affianca l’attività del Laboratorio di Diagnosi Fitopatologica necessaria per verificare la presenza del batterio Erwinia amylovora. Ad oggi sono stati analizzati 162 campioni tra melo, pero, rosacee ornamentali (rosa, sorbo, cotogno, nespolo, cotognastro, biancospino, piracanta). Il 48% delle 145 analisi concluse è risultato infetto da colpo di fuoco batterico. Il tempo medio per un risultato diagnostico è stato di 4-5 giorni.

Numero Whatsapp: segnalate le piante sospette 
Per aiutare i cittadini a riconoscere i sintomi del colpo di fuoco batterico e segnalare eventuali piante infette la Fondazione Edmund Mach in stretto raccordo con l’Ufficio fitosanitario della Provincia autonoma di Trento ha attivato, nei giorni scorsi, il numero Whatsapp 335 8484120.
A questo numero si possono inviare le fotografie dei sintomi e altre informazioni utili per il riconoscimento per ricevere in breve tempo la risposta degli esperti ed eventuali indicazioni.
Sito dedicato 
E’ stato creato un sito tutto dedicato alle emergenze fitosanitarie, https://fitoemergenze.fmach.it/ dove è possibile trovare molte informazioni, scaricare il volantino e il manifesto aggiornati che sono stati inviati capillarmente a tutti i comuni colpiti.
Attenzione alle piante ornamentali 
I risultati dei monitoraggi mostrano, oltre alla diffusione su melo e pero, anche un aumento sulle specie ornamentali e spontanee trovate infette in giardini, aiuole, parchi e alberature: si tratta, soprattutto, di sorbo, nespolo, biancospino, cotogno, cotognastro, rosa.
Cosa fare in caso di piante infette
La sorveglianza dei frutteti è di fondamentale ma anche monitorare giardini e bordure. E’ obbligatorio l’asporto delle parti vegetali colpite dalla malattia che vanno distrutte bruciandole sul posto, senza la necessità di analisi batteriologiche di conferma. Eventualmente, in attesa della bruciatura, non abbandonare il materiale asportato all’aperto ma contenerlo in sacchi ben chiusi per non disperdere il batterio. Controllare nuovamente tutti i frutteti dopo alcuni giorni dopo il rinvenimento della malattia.  Segnalare in ogni caso la presenza di piante sintomatiche o sospette al tecnico di zona. Al termine delle operazioni di taglio e potatura è di fondamentale importanza la pulizia e il lavaggio con prodotti disinfettanti degli strumenti utilizzati.

Contatti
Per segnalazioni o richiesta di informazioni si prega di contattare il tecnico di zona. Per ulteriori approfondimenti https://fitoemergenze.fmach.it/ Per inviare fotografie delle piante sospette per il riconoscimento della malattia, numero Whatsapp 335.8484120-  Contatto mail e telefono Ufficio fitosanitario PAT 0461 495660 serv.agricoltura@provincia.tn.it, Fondazione E. Mach Centro Trasferimento Tecnologico 0461 615461 info.ctt@fmach.it



BORAGO DAY - DOMENICA 19 LUGLIO 2020





Gli Alberi, i signori della Terra Rifugio Lausen – Lessinia (VR) – dal 23 al 25 luglio 2020



Immersi nella natura, pascoli e boschi di faggio, faremo un viaggio "dentro di noi" e
nel mondo segreto e affascinante delle piante per scoprire che sono Esseri molto
intelligenti, sensibili e simili a noi e per sperimentare il benessere che donano al
nostro corpo fisico, psichico e allo spirito.
Diversi studi scientifici dimostrano come il "bagno nella foresta" (Shinrin – yoku) o
l'abbracciare gli alberi (dendroterapia) agiscano chimicamente e a livello vibrazionale
attivando tutti i sistemi corporei e le meravigliose ed efficaci capacità di auto
guarigione del corpo
Seduti sotto gli alberi e immersi nella loro energia benefica conosceremo ciò che
botanici e medici hanno riscoperto su di loro e i molti doni che hanno per l'uomo.
Ne faremo esperienza diretta aprendo il cuore, la mente e potenziando tutti i nostri
6 sensi.
Cammineremo in silenzio per entrare in connessione con il bosco ed in particolare con
l'albero che ci ispira, sia per riconoscerne la sua personalità, la sua specifica essenza
che per ricevere la sua energia guaritrice: lo potremo abbracciare, danzare.....ma
anche ascoltare ........per ciò che di saggio ha da donarci
Ma anche momenti di camminata a "piedi nudi" per ritrovare le nostre radici e
risvegliare la parte selvatica e giocosa che é in noi, esercizi di respirazione, e altre
esperienze di connessione.
Questo aiuterà a risvegliare e rinsaldare il profondo, nutriente e vitale legame con la
natura e ritrovare senso di appartenenza, pace e armonia.

Orario: dalla sera di giovedì 23 luglio alle 17.00 di sabato 25 luglio
Portare: carta e penna, abbigliamento comodo e scarponcini

Conduce: Dott.ssa Maria Grazia Lonardi ecologa, erborista e ricercatrice
spirituale. Da diversi anni trasmette la conoscenza delle erbe selvatiche ad uso
officinale e alimentare e conduce gruppi di consapevolezza personale e di apertura e
guarigione con la Natura.

Luogo
L'esperienza si terrà presso il rifugio Lausen nell'altopiano della Lessinia in
provincia di Verona, dove avremo la possibilità di fare al mattino semplici esercizi di
risveglio del corpo sui prati con lo sguardo che spazia a 360° e alla sera di accendere
un falò guardando le stelle
Pernottamento e costi
Costo attività 90 € ;
Pensione completa in camera matrimoniale da 2/4 posti € 75, nella camerata € 65.
Per pranzo è previsto il picnic, in caso di maltempo pranzo nel rifugio
Prenotazione rifugio: 045 2456639 - 3356395415 – dannyzampiccoli@gmail.com
Per informazioni e prenotazione seminario
Dott.ssa Maria Grazia Lonardi cell 329 7008924 – mgrazialonardi@libero.it

Cuba, l’isola senza pesticidi


Il piccolo Stato caraibico è un modello per quanto riguarda sostenibilità e biologico. Un recente documentario di ARTE mostra i progressi del Paese in direzione green: e le api ringraziano. C’è un’isola sempre più bio nel cuore del Mar dei Caraibi. È Cuba. A causa dell’embargo statunitense, il bloqueo, ha da tempo scelto coltivazioni prive di pesticidi e altri prodotti di sintesi. Ne parla il recente documentario “Cuba: le secret de l’île bio” (“Cuba, il segreto dell’isola bio”). Il progetto del regista francese Thomas Dandois per il portale del canale culturale europeo ARTE è disponibile a questo link dallo scorso 19 giugno. E non è il primo giornalista ad aver approfondito il tema della sostenibilità nell’isola di Castro. Il modello di produzione agricola basato su piccole aziende biologiche, in particolare per la canna da zucchero ma anche per tutti gli altri prodotti, è quello più diffuso e che ha garantito l’approvvigionamento di frutta e verdura alla popolazione negli ultimi decenni, nonostante le difficoltà e le traversie politiche vissute. Oltre 4mila aziende agricole nelle città cubane riescono attualmente a produrre 1,5 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli privi di pesticidi e fertilizzanti chimici. E il mancato uso di pesticidi et similia ha permesso a Cuba di andare in controtendenza anche rispetto a uno degli attori più importanti per il ciclo naturale: le api. “Nonostante la persistenza di sacche di carestia – si legge a questo proposito nella didascalia del film -, l’isola può vantare oggi eccellenze da esportazione come il miele prodotto senza glifosato né anticrittogamici. Mentre ovunque nel mondo si assiste alla morìa delle api, Cuba sembra il paradiso degli insetti operai”. Lapicoltura è in grande crescita, con una produzione annua che supera le 9 mila tonnellate. L’autore del documentario spiega che ogni inverno in tutto il mondo la popolazione di api diminuisce del 20-30 per cento, in alcuni territori fino all’80 per cento. Ma Cuba è immune da questo fenomeno. La rivoluzione green continua.

Strage delle api: la Corte dei conti europea boccia le politiche Ue


Le misure adottate dall’Ue non hanno garantito la protezione degli impollinatori selvatici che negli ultimi decenni hanno subito un declino, principalmente a causa dell’agricoltura intensiva e dell’uso dei pesticidi. Nonostante nel 2018 la Commissione abbia promosso un approccio coordinato per prevenirne il declino, la strategia sulla biodiversità fino al 2020 si è dimostrata ampiamente inefficace. E la normativa Ue in materia di pesticidi è stata una delle principali cause della perdita di tali specie animali. E’ un duro atto di accusa quello della Corte dei Conti europea che in una relazione speciale formula raccomandazioni per migliorare la protezione degli impollinatori.
Api, vespe, sirfidi, farfalle, falene e coleotteri contribuiscono in maniera significativa all’aumento della quantità e della qualità degli alimenti disponibili. Negli ultimi decenni, tuttavia, la quantità e la diversità degli impollinatori selvatici sono diminuite. Perché non sono risultate efficaci, osserva la Corte, le politiche e la normativa avviate dall’Unione europea, ritenute potenzialmente in grado di avere effetti sugli impollinatori selvatici.
“Gli impollinatori rivestono un ruolo essenziale nella riproduzione delle piante e nelle funzioni ecosistemiche, e la loro diminuzione dovrebbe essere interpretata come una grave minaccia al nostro ambiente, all’agricoltura e ad un approvvigionamento alimentare di qualità”, ha dichiarato Samo Jereb, il membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione. “Le iniziative finora intraprese dall’Ue per proteggere gli impollinatori selvatici si sono purtroppo rivelate non abbastanza incisive da produrre i frutti sperati”.

La Pac parte del problema

Quanto alla Politica agricola comunitaria (Pac), la Corte ritiene che sia parte del problema, non parte della soluzione. Infine, la Corte sottolinea che l’attuale normativa in materia di pesticidi non è in grado di offrire misure adeguate per la protezione degli impollinatori selvatici. Tanto è vero che gli stati membri hanno potuto continuare a utilizzare pesticidi ritenuti responsabili di ingenti perdite di api mellifere. A titolo di esempio, ricorda la Corte, tra il 2013 e il 2019 sono state concesse 206 autorizzazioni di emergenza per tre neonicotinoidi (imidacloprid, tiametoxam e clothianidin), sebbene il loro uso sia soggetto a restrizioni dal 2013 e l’impiego all’area aperta sia severamente vietato dal 2018.
Dato che il “Green Deal europeo” sarà in cima all’agenda dell’Ue nei decenni a venire, la Corte raccomanda alla Commissione europea di: valutare la necessità di predisporre misure specifiche per gli impollinatori selvatici nelle azioni e nelle misure di follow-up previste per il 2021 relative alla strategia dell’Ue sulla biodiversità fino al 2030; integrare meglio azioni volte a proteggere gli impollinatori selvatici negli strumenti strategici dell’Ue relativi alla conservazione della biodiversità e all’agricoltura; migliorare la protezione degli impollinatori selvatici nel processo di valutazione dei rischi legati ai pesticidi.

tratto da: https://www.cambialaterra.it/2020/07/strage-delle-api-la-corte-dei-conti-europea-boccia-le-politiche-ue/?utm_source=Newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterCLT