Mercato della Terra Slow Food di Sommacampagna

Domenica 2 ottobre - ore 10.00- SHOW COOKING con i frutti dimenticati e dalle 9.00 alle 13.00 due novità di stagione : la zucca e i funghi.
Mattia BIANCHI, Executive Chef 1 Stella Michelin del Byblos Art Hotel Villa Mistà farà una ricetta con un frutto dimenticato, l’uva spina. Il piatto verrà abbinato a una birra lambic che verrà presentata da Gabriele CANOVA, sommelier della Taverna dal Conte di Monzambano. Andrea MANTOVANELLI, Capitano della nazionale italiana di catering e coach della nazionale italiana di panificazione e pasticceria farà il brodo di giuggiole del Serraglio e Mirko ZENATTI, titolare del Forno F.lli Zenatti e medaglia d’oro nella categoria "Viennoiserie" all’ottavo “Mondial du Pain”, preparerà i zaletti con frutti e farine dimenticati.

L’edizione di domenica 2 ottobre avrà anche due novità di stagione: la zucca mantovana che si potrà gustare anche fritta dell’azienda agricola Corte Lidia, e i funghi (Pleurotus, Shiitake, Champignon, Pioppini, Carboncello) coltivati in serra dall’azienda agricola veronese Daniela Castagna. 



Camminata del biologico in Valpolicella


 





















per avere tute le info segui la pagina Facebook: terre biologiche veronesi




A Molina, Gorgusello e Breonio

 


GIORNATA TURISMO, 6 ITALIANI SU 10 IN MALGHE E CANTINE

Quasi sei italiani su dieci (58%) in vacanza in Italia al mare, in montagna o nel verde scelgono di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori, ottimizzare il rapporto prezzo/qualità e portarsi a casa un pezzo di storia della tradizione italiana a tavola. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè diffusa in occasione della Giornata Mondiale del Turismo, istituita dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (Unwto) che si celebra il 27 settembre, dalla quale si evidenzia che il cibo rappresenta addirittura per il 17% degli italiani la principale motivazione di scelta del luogo di villeggiatura, mentre per un altro 56% costituisce uno dei criteri su cui basare la propria preferenza. Solo un 4% dichiara di non prenderlo per niente in esame

Il cibo è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.

L’alimentazione si conferma come il vero valore aggiunto della vacanza in Italia che leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa di 5450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati (ogm), 25mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino.

L’acquisto di un alimento direttamente dal produttore è anche una occasione per conoscere non solo il prodotto, ma anche la storia, la cultura e le tradizioni che racchiude dalle parole di chi ha contribuito a conservare un patrimonio che spesso non ha nulla da invidiare alle bellezze artistiche e naturali del territorio nazionale. In molti casi la vendita è accompagnata anche dalla possibilità di assaggi e degustazioni “guidate”, che consente di fare una scelta consapevole difficilmente possibile altrove, ma anche di verificare personalmente i processi produttivi in un ambiente naturale tipico della campagna.

L’Italia ha conquistato in pochi anni la leadership mondiale nei mercati contadini davanti agli Usa e Francia con la più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori organizzata con propria insegna del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica. Nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo.

Si tratta anche di una azione di recupero importante della biodiversità con allevatori e coltivatori impegnati a salvare varietà e razze a rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione. Un’azione formalizzata con i prodotti presenti nell’elenco dei “Sigilli” di Campagna Amica che sono la più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia che può essere sostenuta direttamente dai cittadini nei mercati a chilometri zero degli agricoltori e nelle fattorie lungo tutta la Penisola, una mappa del tesoro che per la prima volta è alla portata di tutti.

Acquistare prodotti a chilometri zero direttamente dai produttori è un segnale di attenzione al territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale.


Carlo Petrini: sistema alimentare e turistico da ripensare

 L'intervento del fondatore di Slow Food alla Conferenza globale sull'enoturismo in corso ad Alba: "Non si può parametrare l’efficienza del sistema turistico solo con il numero di arrivi delle persone"

Di fronte ai 300 delegati giunti da tutto il mondo, Petrini ha posto l’accento sul fenomeno dell’impoverimento dei borghi: “La grande distribuzione ha fatto sparire le piccole botteghe, il profumo del pane che si sprigionava dal forno di paese, l’osteria dove si giocava a carte e si ritrovavano a socializzare gli anziani. Anche la comunità religiosa, la parrocchia, è ormai sparita. Ma se gli indigeni non ci sono più, se chiudono i negozi e si disperde il benessere sociale, allora occorre cambiare strada e pensare a un’altra forma di sviluppo. Io credo che sia realmente sostenibile un turismo che sa governare il proprio limite: vale per i produttori di vino e per gli operatori. Crescere è un’ottima cosa, ma non esiste in natura la crescita perenne. Occorre armonia, come ci ha insegnato la crisi pandemica. Non si può parametrare l’efficienza del sistema turistico solo con il numero di arrivi delle persone. Non è questo che dobbiamo monitorare, dobbiamo valutare la qualità del turismo e la sua capacità di essere in armonia con il territorio”.

 

Altra questione chiave, per il fondatore di Slow Food, è “la trasformazione del vino in una commodity. Si sta staccando dal mondo agricolo, ha legami sempre più flebili con l’altra agricoltura meno blasonata. Ma una campagna dove c’è solo la viticoltura, dove la monocultura che rende elimina quella che non rende, non va bene. La biodiversità del paesaggio non è data da una distensione monotona di vigneti, ma dalla varietà. Per questo il vino deve riconnettersi al mondo alimentare, deve avere più coscienza e rispetto per le altre colture”.

 

Tra i temi che il Forum mondiale ha messo al centro, c’è il coinvolgimento della Generazione Z. Ma anche qui Petrini ha messo in guardia verso presuntuose semplificazioni: “I giovani non si conquistano con grandi idee di promozione turistica. Li vediamo mobilitarsi per una situazione ambientale disastrata, dove il sistema alimentare è il primo responsabile, con un 30% del cibo sprecato, invasioni di monoculture, eccesso di chimica e fitofarmaci, sacche di caporalato e di sfruttamento dei lavoratori. Il turismo del vino può essere un’autostrada vincente, ma per nulla sostenibile e durabile”. Il cambiamento climatico a cui stiamo assistendo ne è la dimostrazione: “L’atlante delle grandi vigne di Langa che tanti anni fa ho contribuito a creare indicava le posizioni migliori, i cosiddetti cru. Oggi queste vigne danno vini cotti dal caldo e si favoriscono le zone meno esposte, più ombreggiate. Se il turismo del vino non ha coscienza di tutto questo, come può essere un elemento attivo? Questa per me è la vera sostenibilità”.

 

Fonte: La Repubblica

Presentazione del catalogo "Stone Light Streets - A Widespread Awareness of Nature" - venerdì 30 settembre 2022

L'Associazione Culturale e Ambientalista "Nour" e l'Accademia di Belle Arti di Verona
La invita a presenziare alla tavola rotonda che si terrà presso Verona Fiere, nell'occasione di MARMOMAC 2022
il prossimo venerdì 30 settembre 2022 dalle ore 16:00 alle ore 16:45
per la presentazione del catalogo della mostra-evento tenutasi nell'Oasi Ponton (Sant'Ambrogio di Valpolicella, Verona) dal titolo 

"Marmo, arte e tutela del territorio: un connubio possibile? Presentazione catalogo della mostra-evento STONE LIGHT STREETS - A Widespread Awareness of Nature"

Relatori: Marco Giaracuni | Francesco Ronzon | Elena Pedrotti | Karima Oustadi | Francesca Piccolino Boniforti | Andrea Lavezzi 

L'Accademia di Belle Arti di Verona, in collaborazione con l'Associazione Culturale e Ambientalista NOUR, il Patrocinio della Regione Del Veneto, del Comune di Verona, Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella, e di Verona Stone District presentano il catalogo della mostra-evento "Stone Light Streets", quest'anno alla sua seconda edizione, svoltosi a fine aprile con due serate di sculture, performance e installazioni luminose lungo le rive del fiume Adige, nel contesto della bellissima ed incontaminata Oasi Naturalistica Ponton, Sant'Ambrogio di Valpolicella.: sullo sfondo dello scrosciare del Fiume, le opere di Luce degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Verona hanno dialogato con opere di scultori affermati del marmo, gettando Luce sulla bellezza della Natura, in una mostra temporanea sensazionale e di grande impatto emotivo. Questa edizione ha voluto gettare luce sul valore del nostro ambiente e sulle eccellenze ancora presenti nei borghi storici come Ponton, ricchissimi di tradizione, cultura e professionalità da raccontare, culla di Marmomac e futuro per il settore, sia a livello artistico che tecnologico, sollevando un quesito importante e complesso: come conciliare la difesa del nostro ambiente con lo sviluppo economico del settore marmo? 

Durante la presentazione sarà distribuita la stampa del catalogo dell'evento. 

Per informazioni, si veda il palinsesto degli eventi Marmomac https://www.marmomac.com/palinsesto-eventi/ ed il sito web https://www.ambientenour.it/stonelightstreets

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https://www.instagram.com/stonelightstreets/



Non perdere i video del nostro testimonial 
e dell'evento Stone Light Streets di aprile 2022





 

Innovazione e digitalizzazione alla Fieragricola Tech di Verona



Veronafiere presenta una nuova iniziativa nell’ambito dell’agricoltura: Fieragricola Tech, dedicata all’innovazione e alle tecnologie digitali, in programma i prossimi 1 e 2 febbraio 2023.

Negli anni pari, in particolare, Fieragricola Tech si inserirà all’interno di Fieragricola, rassegna biennale internazionale del settore primario, a Verona dal 1898 e da allora al servizio della crescita delle imprese e del settore agricolo.

“Fieragricola Tech nasce dall’esigenza dell’agricoltura di introdurre nuove tecnologie e innovazioni digitali con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di qualità, sicurezza alimentare, ma anche sostenibilità economica, sociale e ambientale, di tutela dai rischi climatici e ambientali, di utilizzo razionale delle risorse idriche – ha spiegato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo -. L’agricoltura è chiamata ad affrontare le sfide ambiziose della transizione ecologica, dell’intensificazione produttiva, della riduzione degli sprechi e le tecnologie, ancor più se condivise su piattaforme in grado di comunicare, possono essere una risposta efficace”.

Sono tre le aree chiave che caratterizzeranno Fieragricola Tech – evento “smart” della durata di due giorni – illustrate dalla responsabile dell’area Agritech, Sara Quotti Tubi: “Robotica e digitale, energie rinnovabili in agricoltura, soluzioni e tecnologie per la gestione e il risparmio idrico, macro temi che rivestono un interesse prioritario per le imprese agricole e le catene di approvvigionamento del comparto, alla luce degli eventi legati alla crisi climatica, alla siccità che ha colpito l’emisfero Nord nei mesi scorsi e alle speculazioni in atto sui prezzi dell’energia e sulle commodity agricole, in parte legate alla guerra in Ucraina”.

In base a un questionario elaborato dall’Osservatorio Smart AgriFood, “l’irrigazione di precisione è tra le priorità di investimento del prossimo futuro (28% degli imprenditori agricoli intervistati), alle spalle solamente degli investimenti dei sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature agricole (32%), e sistemi di monitoraggio di e terreni (29 per cento)”.

Anche agrisolare e agrivoltaico rappresentano un’opportunità per una diversificazione del reddito in agricoltura, in particolare in questa fase in cui i costi energetici sono aumentati sensibilmente (+164% l’energia elettrica rispetto a settembre 2021 e +535% il prezzo del gas naturale). “L’agrovoltaico è una grande opportunità per l’Italia di coniugare le esigenze di decarbonizzazione e la salvaguardia dell’attività agricola e pastorale», ha spiegato l’ingegnere Andrea Brumgnach, vicepresidente di Italia Solare, l’associazione di promozione sociale che sostiene la difesa dell’ambiente e della salute umana supportando modalità intelligenti e sostenibili di produzione, stoccaggio, gestione e distribuzione dell’energia attraverso la generazione distribuita da fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaico. Sul piatto, per sostenere la diffusione degli impianti agrisolari e agrivoltaici, il Pnrr ha messo 1,5 miliardi per il Parco agrisolare e 1,10 miliardi per l’agrivoltaico.

Nel mondo delle bioenergie da fonti rinnovabili agricole spazi di crescita li mostra anche il biometano, illustrate nell’ambito della presentazione di Fieragricola Tech da Roberto Murano. “Con il decreto ministeriale firmato dal ministro Roberto Cingolani si introduce un nuovo meccanismo di incentivo alla produzione di biometano – ha ricordato Murano -. Un nuovo decreto è atteso per disciplinare l’erogazione di un contributo in conto capitale pari al 40%, sempre a valere sui fondi del Pnrr, per interventi complementari alla produzione di biometano, suddivisi tra pratiche agro-ecologiche, sostituzione di veicoli agricoli obsoleti con mezzi alimentati esclusivamente a biometano, efficientamento di impianti di biogas che non possono essere convertiti a biometano. A beneficiarne saranno esclusivamente le imprese agricole”.

ENEA, un nuovo biopesticida per la salvaguardia delle api

ENEA, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, ha messo a punto un innovativo biopesticida che protegge le api, sfruttando molecole che esercitano un controllo naturale sugli organismi infestanti.

“Negli ultimi 10-15 anni, gli apicoltori europei hanno segnalato un’insolita diminuzione del numero di api e perdite di colonie, in particolare nei Paesi dell’Europa occidentale, tra cui l’Italia. Un fenomeno che ha diverse cause, come l’agricoltura intensiva, l’uso di pesticidi, la perdita di habitat, i virus ma anche gli attacchi di agenti patogeni e specie invasive come l’acaro Varroa destructor, da anni presente in tutta Italia”, ha spiegato Salvatore Arpaia, ricercatore della Divisione ENEA di Bioenergiabioraffineria e chimica verde. “A quest’ultima specie – ha proseguito il ricercatore –  si sono poi aggiunti di recente il calabrone asiatico Vespa velutina e il piccolo coleottero dell’alveare Aethina tumida che, al momento, ha una diffusione territoriale circoscritta alla parte più meridionale della Calabria. E abbiamo testato il nostro innovativo biopesticida proprio in questa regione, presso la sezione dell’Istituto Zooprofilattico di Reggio Calabria, dove il coleottero viene mantenuto in allevamento sottoposto a stringenti misure di contenimento”.

Alla base del nuovo “antiparassitario” ci sono le biotecnologie, o meglio la tecnica dell’RNA interferente, che sfrutta un meccanismo naturale presente in organismi vegetali e animali per portare alla perdita di funzionalità un gene bersaglio, fondamentale per la sopravvivenza o la fertilità dell’insetto. “I risultati ottenuti indicano chiaramente che la somministrazione per ingestione del nostro biopesticida, che si avvale dell’azione di molecole di RNA a doppio filamento specifiche contro due geni di 21, induce effetti anti-metabolici sullo sviluppo e sulla riproduzione del coleottero. Infatti, le larve alimentate con dieta contenente le molecole che abbiamo sintetizzato nei nostri laboratori ENEA di Trisaia, in Basilicata, soffrono di un decremento nel tasso di sviluppo, di un rallentamento nel ciclo biologico e, da adulti, di una sensibile riduzione della fertilità. La coesistenza di questi tre effetti in una popolazione in natura porta a un prevedibile rapido contenimento dei danni del coleottero a carico dell’alveare, della produzione apistica, senza alcun rischio per l’ambiente e per l’uomo”, ha sottolineato Arpaia.

“Per quanto riguarda la salvaguardia della salute delle api sottoposte a trattamento con un insetticida a base di dsRNA, è stata fatta una prima valutazione con un’analisi di similarità delle sequenze fra i due dsRNA utilizzati e il genoma di Apis mellifera, che risulta completamente sequenziato. La bassissima similarità rivelata dall’analisi BLAST[1] porta a escludere eventuali effetti dovuti alla sequenza utilizzata. Per valutare la possibilità di effetti off-target sulle api, sarà necessario procedere a una successiva prova in vivo, anche se le evidenze disponibili in letteratura riferite ad altri dsRNA indicano che l’ape è generalmente poco sensibile al silenziamento genico indotto dalle molecole che abbiamo utilizzato”, ha concluso il ricercatore ENEA.

Fonte: ENEA

Programma annullato causa maltempo. Verrà riproposto in primavera


 

Prima Giornata europea dedicata al biologico

Istituita per celebrare il settore e valutare i progressi della transizione agroecologica, la Giornata europea del biologico rappresenta l’occasione per valutare l’andamento della produzione, l’evoluzione della domanda dei consumatori e per continuare a sensibilizzare su un modello agricolo che tutela la salute dell’uomo e dell’ambiente, oltre a contribuire a mitigare i cambiamenti climatici. Il Comune di Bologna e le organizzazioni del bio festeggiano la prima Giornata europea dedicata al biologico, istituita dalla Commissione europea, presentando nuovi progetti e iniziative per favorire lo sviluppo del settore. Sarà anticipata la Festa del BIO, che farà tappa a Bologna in ottobre, e presentati nuovi dati di Nomisma sull’andamento dei consumi bio.


Relazione finale sul viaggio ispettivo svolto in Italia dal 30 novembre al 13 dicembre 2021 che riguardano la produzione, il commercio, la diffusione e la pericolosità dei pesticidi.

Oggi, martedì 20 settembre 2022, il Relatore Speciale dell'Onu sulle implicazioni per i diritti umani della gestione e dello smaltimento ecocompatibile di sostanze e rifiuti pericolosi, Marcos Orellana, presenterà a Ginevra la relazione finale sul viaggio ispettivo svolto in Italia dal 30 novembre al 13 dicembre 2021. La visita si era concentrata su tre questioni chiave: siti contaminati, gestione dei rifiuti e pesticidi.

Il rapporto contiene le conclusioni e le raccomandazioni del Relatore Speciale al Governo italiano, tra cui la necessità di rivedere la regolamentazione e il monitoraggio delle operazioni industriali per garantire la trasformazione del Paese verso un'economia a inquinamento zero.

> PER LEGGERE E SCARICARE LA RELAZIONBE (PDF) >  CLICCA QUI


Dal Rapporto abbiamo estratto e tradotto i punti che più riguardano la produzione, il commercio, la diffusione e la pericolosità dei pesticidi.



Implicazioni per i diritti umani della gestione di sostanze tossiche in Italia


15
 - L'Italia ha ratificato o aderito ad otto trattati delle Nazioni Unite in materia di diritti umani [1] e pertanto ha numerosi obblighi in relazione all’impatto sui diritti umani diritti umani delle sostanze e dei rifiuti pericolosi.
In base a questi trattati, l'Italia ha l'obbligo di tutelare e rispettare i diritti umani alla vita, alla salute, all'integrità personale, all'alimentazione e all'acqua, ad un alloggio adeguato, a condizioni di lavoro sane e sicure e a un ambiente pulito, sano e sostenibile.
L'Italia ha anche obblighi relativi ai diritti di accesso all'informazione, alla partecipazione al processo decisionale e all'accesso alla giustizia e ai rimedi in materia ambientale.

16 - Inoltre, l'Italia ha ratificato la Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento, la Convenzione di Rotterdam sulla Procedura del Consenso Informato a Priori per alcuni prodotti chimici e pesticidi pericolosi nel commercio internazionale, e la Convenzione di Minamata sul mercurio.

17 - L'Italia ha firmato la Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti (Convenzione POP), ma non l'ha ratificata.

18 - L'insieme dei diritti e degli obblighi sanciti da questi strumenti internazionali crea per l'Italia un dovere di prevenire l'esposizione a sostanze e rifiuti pericolosi. L'unico modo per proteggersi dalla violazione dei diritti umani che l'Italia si è impegnata a sostenere è quello di prevenire l'esposizione [2] . Questo è un obbligo fondamentale che spetta allo Stato. [3] Tuttavia, anche le imprese hanno responsabilità cruciali per prevenire l’esposizione. [4]


Siti contaminati

19 - I siti contaminati costituiscono problemi molto seri in materia di diritti umani, a causa dell’esposizione a sostanze pericolose delle comunità che vivono nelle loro vicinanze. Questi siti non sono solo un'eredità dello sviluppo industriale del passato; le attività attuali stanno ancora generando una grave contaminazione tossica, con conseguente aumento delle malattie e dei decessi tra la popolazione.

20 - Il Relatore Speciale accoglie con favore l'istituzione e l'importante lavoro svolto dallo Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio di Inquinamento, noto anche come Progetto SENTIERI, che ha l'obiettivo di analizzare il profilo sanitario delle popolazioni residenti nelle aree designate come "siti di interesse nazionale per la bonifica". Il progetto cerca di prestare attenzione ai gruppi vulnerabili e di offrire consulenza in materia di salute pubblica, e include elementi di giustizia ambientale. Il progetto ha dimostrato che le comunità che risiedono nelle immediate vicinanze di grandi siti inquinati sono generalmente caratterizzate da condizioni socioeconomiche svantaggiose e fragili [5].

21 - Il Progetto SENTIERI ha rilevato un eccesso di mesotelioma maligno, di cancro al polmone, al colon e allo stomaco e di malattie respiratorie non maligne, nelle popolazioni residenti nei SIN (Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche). L'eccesso di incidenza del cancro riguarda principalmente le persone che vivono nelle vicinanze di impianti chimici e petrolchimici, raffinerie di petrolio e siti dove sono stati scaricati rifiuti pericolosi. È stato inoltre osservato che, mentre la presenza di amianto non è stata segnalata in molti decreti legislativi che designano i siti di interesse nazionale per la bonifica, è spesso presente negli impianti petrolchimici e nell'industria siderurgica.


Pesticidi

69 - Il Relatore Speciale è profondamente preoccupato per l'esportazione, da parte di aziende italiane, di pesticidi che non sono approvati nell'Unione Europea, perché pericolosi per la salute umana e per l'ambiente. Nel 2018, l'Italia è stata uno dei principali paesi esportatori dell'Unione Europea, per volume, di pesticidi pericolosi vietati. [6] Queste esportazioni includono principalmente il trifluralin, seguito dall'etalfluralin, entrambi vietati nell'Unione europea perché sospettati di essere cancerogeni. [7]

70 - Il Relatore Speciale nota con preoccupazione che il Piano d'Azione Nazionale (PAN) per i pesticidi è scaduto nel 2018 e non è stato ancora adottato un nuovo piano. Questa situazione e questo ritardo sono incompatibili con la Direttiva dell'Unione Europea 2009/128/CE sui pesticidi, che richiede che i piani d'azione nazionali siano rivisti almeno ogni cinque anni. Secondo le informazioni ricevute, la bozza del testo di un nuovo piano è stata presentata per la consultazione nel 2019. Il Relatore Speciale accoglie con favore la notizia che la nuova bozza di piano, secondo quanto riferito, proibirà le vendite online di pesticidi per garantire controlli più severi.

71 - Un'altra questione fondamentale per la bozza di piano è la dimensione delle zone cuscinetto (buffer zone). La bozza di piano stabilisce che l'uso dei pesticidi nelle aree agricole vicine a zone abitate o a popolazioni vulnerabili è vietato a una distanza inferiore a 50, 40, 20, 15 o 5 metri, a seconda della classificazione del pesticida. Queste misure di salvaguardia sono indispensabili per proteggere le persone e le aree vulnerabili, tra cui scuole, parchi giochi e ospedali, riserve naturali e siti archeologici. Le zone cuscinetto sono fondamentali anche per prevenire l'inquinamento delle acque di superficie e sotterranee.

72 - Secondo le informazioni ricevute, le vendite di pesticidi in Italia sono diminuite nell'ultimo decennio [8]il Relatore speciale è preoccupato per il significativo aumento del volume di pesticidi utilizzati in Veneto, in particolare nelle zone di coltivazione del vino prosecco. La zona è uno dei maggiori consumatori di pesticidi per ettaro del Paese, con un uso equivalente di un metro cubo di pesticidi per abitante all'anno[9]

73 - Il Relatore Speciale è anche preoccupato per la situazione nell'area dell'Alto Adige. Secondo le informazioni ricevute, sono stati trovati pesticidi pericolosi nei parchi giochi dei bambini, vicino alle aree agricole. Questi pesticidi pericolosi includono il clorpirifos-metile e il clorpirifos-etile, che sono associati a disturbi dello sviluppo neurologico nei bambini. Questi pesticidi pericolosi sono vietati nell'Unione Europea, ma l'Italia ha richiesto e ottenuto una deroga per il suo utilizzo. [10] Il Governo italiano ha dichiarato che l'ultima deroga di 99 giorni è stata concessa nel 2021 e che non ne verrannoz concesse altre.

74 - Il Relatore Speciale accoglie con favore l'iniziativa presa da diversi Comuni italiani di aderire alla Rete Europea delle Città Libere da Pesticidi. La Rete mira a ridurre al minimo l'uso dei pesticidi e sostituirli con le alternative sostenibili esistenti, con l'obiettivo di salvaguardare la salute di tutti e l'ambiente, e di migliorare la qualità della vita. [11] A questo proposito, nel 2021, in una sentenza relativa alla città di Conegliano, situata nella zona di produzione del vino Prosecco, il Consiglio di Stato ha confermato che i comuni hanno il diritto di vietare l'uso dei pesticidi. [12]


Note:

[1] https://tbinternet.ohchr.org/_layouts/15/TreatyBodyExternal/Treaty.aspx?CountryID=85&Lang=EN.
[2] A/74/480, para. 80.
[3] Ibid., para. 82.
[4] Nella risoluzione 42/21, il Consiglio dei diritti umani riconosce il dovere degli Stati di prevenire l'esposizione professionale a sostanze pericolose e la corrispondente responsabilità delle imprese.
[5] https://www.iss.it/documents/20126/0/20-21+web.pdf/1dcc3560-b97d-9d75-5155-e0f0a79b6f1f?t=1605519156122. 
[6] https://www.publiceye.ch/en/topics/pesticides/banned-in-europe.
[7] https://www.greenpeace.org/italy/storia/12352/scandalo-pesticidi-litalia-e-il-secondo-mggior-esportatore-di-pesticidi-gia-vietati-in-ue/.
[8] https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/dossier_stop_pesticidi_2019.pdf and https://www.isprambiente.gov.it/files2020/pubblicazioni/rapporti/rapporto_334_2020.pdf.
[9] Ibid.
[10] https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2020-000349_EN.html
https://www.fitosanitario.mo.it/files/5816/2125/4707/DD11.05.21AUTOR.SUNDEK_CIMICE2021.pdf.
[11] https://www.pesticide-free-towns.info/towns-network.
[12] Pesticide Action Network Europe, “Italian Court Confirms Municipalities Are Entitled to Ban the Use of Pesticides” 26 May 2021.

DOMENICA 25 SETTEMBRE - Seconda serata in Valpolicella

 


Interessante programma a Mantova

 


Giardina (Coldiretti Bio): il biologico offre le giuste risposte alla crisi delle materie prime

 Il biologico e le colture sostenibili stanno offrendo delle risposte all’agricoltura convenzionale in questo periodo di difficoltà di approvvigionamento di materie prime, fra cui anche i concimi azotati i cui principali fornitori mondiali sono proprio i due Paesi coinvolti nel conflitto russo-ucraino. Intanto Coldiretti Bio spinge per inserire i mercati di vendita diretta tra le categorie distributive monitorate dalle statistiche ISMEA.

Ne parliamo con Francesco Giardina, direttore Coldiretti Bio, che abbiamo incontrato al SANA, il Salone bolognese del biologico e del naturale, a margine del convegno organizzato da Coldiretti, dal titolo ‘Biologico italiano in Europa: risposte alle nuove sfide del mercato’.

– Quali sono i principali spunti in questo dibattito?

“Abbiamo verificato che da un punto di vista produttivo, il biologico in questo momento sta dando delle risposte alle sfide che abbiamo di fronte. Ad esempio, quelle di carattere energetico, prima di tutto, con la riduzione dell’utilizzo dei concimi chimici di sintesi che  stanno diventando uno dei problemi principali perché creano dipendenza dalle aree della guerra e quindi speculazioni sui prezzi. Stiamo assistendo ad un aumento dei concimi azotati del 170%. Questo ha messo in ginocchio moltissime aziende convenzionali. Su questo punto, il biologico offre delle risposte con i propri concimi organici, con il ciclo chiuso delle aziende che fanno economia circolare, ecc”.

– La produzione italiana e/o europea di concimi organici, è in grado di soddisfare il fabbisogno della produzione nazionale biologica attuale e potenziale?

“I dati che abbiamo verificato dimostrano che c’è sicuramente un incremento notevolissimo della produzione di concimi organici. Rispetto agli ultimi dati ISTAT, siamo al 15% sul totale ma è un dato che sta aumentando moltissimo. È chiaro che cresce in parallelo alla crescita delle superfici biologiche. Il momento, però è critico. L’inflazione cresce, i consumatori hanno risorse sempre minori da spendere dacché è emerso un dato della domanda interna di bio che è praticamente in stagnazione”.

– Come va letto questo dato?

“Dopo gli anni della pandemia dove c’è stato un boom, soprattutto per il bio, in cui si cucinava di più in casa, ultimamente si registra un arresto della corsa al biologico. Questo dato è stato sottolineato con particolare criticità che corrisponde alla richiesta di ridurre il prezzo del prodotto certificato.

– Ci sono i margini per farlo?

“Questa è la vera sfida del futuro”.

– Ma i margini ci sono o non ci sono?

“Il problema è trovarli senza però perdere la qualità del prodotto. Perché se noi chiediamo agli agricoltori di ridurre ulteriormente i costi, si possono migliorare delle questioni, la logistica, l’economia di scala ecc. ma bisogna evitare che una riduzione di prezzo comporti una compressione della redditività dell’agricoltore. Il rischio è che l’Italia, che comunque ha una prodotto di qualità e di valore elevato, diventi fuori mercato perché si preferiscono prodotti meno costosi, sì, ma provenienti da mercati con regole più basse e qualità minore”.

– In questa fase di transizione ecologica, l’Italia si colloca, di default, come grande produttore, grande esportatore con crescita importante dell’export, oltre che grande produttore di know-how e di tecnologie. Il punto di debolezza che deve essere rafforzato, anche per rendere il bio autonomo dalle sovvenzioni, è la domanda interna. Su questo ci sono delle strategie specifiche individuate da Coldiretti Bio?

“Stiamo rafforzando il rapporto con Campagna Amica che è una realtà fortissima, che spesso non viene neanche considerata nelle statistiche ufficiali perché la vendita diretta è un canale poco monitorato ma che sta dando, anche dal punto di vista di fatturato complessivo, cifre importanti. Stiamo insistendo con ISMEA per potere avere una rilevazione specifica sulla vendita diretta e riuscire ad avere un dato specifico anche su questi dati”.

– Come Coldiretti, avete dei numeri interni anche in relazione al suo ruolo nella distribuzione del bio? 

“Su questo, al convegno, Carmelo Troccoli, direttore di Campagna Amica, ha sottoposto delle riflessioni molto interessanti affermando che oggi il biologico nei mercati di Campagna Amica non viene particolarmente valorizzato”.

– In che senso?

“Nel senso che i consumatori che vanno in questi mercati hanno una grossissima fiducia soprattutto nel rapporto con il produttore. A loro basta la garanzia data dalla faccia del produttore che sta lì più che la certificazione biologica. Mentre per noi, da un punto di vista ambientale, è importantissimo sapere che quei produttori fanno agricoltura sostenibile”.

– La rete di Campagna Amica potrà mai evolvere verso una struttura più organizzata, ad esempio come quella della distribuzione moderna per supportare e valorizzare al meglio il bio e allo stesso tempo rispondere alle esigenze sia del mondo produttivo che della domanda del consumatore?

“Campagna Amica ha un ruolo che mette al centro gli agricoltori quindi non possiamo snaturare la sua mission che ha come protagonisti i produttori. Però ci si può ragionare”.

– Oggi fertilizzanti chimici mancano sul mercato e, se si trovano, hanno prezzi esagerati. Da quel che è emerso al SANA, questo aspetto sta avvicinando i produttori convenzionali ai trattamenti biologici proprio perché, riducendosi la forbice dei prezzi, conviene usare trattamenti non chimici e quindi più sostenibili. In che modo questo trend può tradursi nell’avvicinamento tra produzioni integrate e produzioni bio?

“Quello che a noi oggi interessa soprattutto, sono le tematiche ambientali e quindi la transizione ecologica e l’agricoltura. Se lo si fa con il bio, e quindi con una certificazione e con le garanzie date dal biologico, va bene ed è utile perché valorizza anche il prodotto. Per il resto, l’agricoltura in generale sta comunque facendo passi importanti verso la transizione con le rotazioni colturali o con l’uso di concimi organici e di sostanze organiche. Noi vogliamo che l’agricoltura faccia i suoi passi in questa direzione. Se lo si fa con il bio o altri tipi di coltivazioni sostenibili, va bene lo stesso”.

– Come ovviare al rallentamento alla transizione ecologica dato da Covid e guerra?

“In realtà sono stati due fattori che hanno riportato l’agricoltura al centro del dibattito politico anche perché nella pandemia, prima, e durante la fase bellica, poi, si è capito che questo settore è imprescindibilmente centrale per l’economia del Paese. Speriamo che con le nuove elezioni, il tema rimanga sempre al centro dell’agenda di governo e su questo si costruisca una politica nazionale adeguata”.

tratto da: https://greenplanet.net/giardinacoldiretti-bio/

Plastica Free a Fumane - Domenica 2 ottobre 2022

 


Rinvio evento Terraviva causa maltempo

Care amiche e cari amici,

è con grande rammarico che siamo costretti a rinviare nuovamente l'evento che vi avevamo annunciato.
Anche in questo caso il meteo non prevede nulla di buono.
D'altro canto lo  spostarci al chiuso farebbe venir meno l'emozione di una serata sotto le stelle, che nelle nostre intenzioni era un ingrediente sostanziale dell'evento.
A questo punto, dovendo riorganizzare, vi invitiamo di cuore a farci sapere vostre idee e suggerimenti.

A presto,
Terra Viva Verona





Cambio di date alla manifestazione: L’ARTE il SOGNO e la NATURA

ATTENZIONE!

A causa del temporale lo spettacolo di venerdì 9 è STATO annullato e verrà recuperato domenica 25. 
In conseguenza, anche gli altri 2 titoli vengono spostati di data. 
Il calendario della Rassegna quindi risulta essere modificato come qui sotto esposto.
















L’ARTE il SOGNO e la NATURA 
RASSEGNA DI APERICENE E SPETTACOLI
SUL TEMA DELL’ARTE E DELL’AMBIENTE

organizzata dall’Associazione Terra Viva Verona
Modus 
VILLA BETTELONI - via Betteloni, 7 
Corrubbio di San Pietro in Cariano
www.betteloni.it

ore 19:30 APERICENA
a cura del Ristorante La Groletta, progetto di inclusione 
lavorativa a favore di persone svantaggiate 
della Cooperativa sociale Panta Rei
ore 21:00 SPETTACOLO
a cura di Orti Erranti / Modus Produzioni

SABATO 17 SETTEMBRE 2022
Apericena e a seguire 
SOGNO DI UN UOMO RIDICOLO
di e con Andrea Castelletti, da Fedor Dostoevskji.
Una ballata per il terzo millennio, parole e musiche che si fanno riflessione appassionata e profonda. 

DOMENICA 25 SETTEMBRE 2022
Apericena e presentazione del Progetto 
Africagoo con Luciana Riggio e a seguire
FRIDA. UNA BOMBA AVVOLTA IN NASTRI DI SETA
scritto ed interpretato da Laura Murari, musiche dal vivo di Antonio Canteri e Claudio Manzini, regia Andrea Castelletti.
Frida Kahlo raccontata attraverso la trasposizione teatrale di alcune delle sue opere più evocative delle sue emozioni, pensiero e vita.

VENERDì 30 SETTEMBRE 2022
Apericena e a seguire
L’UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI
di Jean Giono, con Michele Vigilante e voce poetica Patrizia Rossari, musiche e rumoristiche dal vivo di Antonio Canteri. Regia di Patrizia Rossari.
Uno sguardo che si apre sulla potenza e la bellezza della natura e sulla poesia che ne può scaturire.

Apericena + Spettacolo 22 Euro
più Tessera una tantum all’Associazione Terra Viva
per i suoi progetti didattici
Tessera Amico 10 euro a persona
oppure Tessera sostenitore 25 euro a persona

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
cliccando Prenota sulla data del 
calendario nel sito modusverona.it

INFO 340 5521643 Daniela
www.terravivaverona.org

RINGRAZIAMO:
Gianiculum
Pro Loco di San Pietro in Cariano
Valpolicella Benaco Banca
Azienda Agricola Zymè
Azienda Agricola Novaia
Azienda Agricola Terre di Gnirega
Biodistretto. Terre Biologiche Veronesi
Modus / teatro Impiria
Pantarei/la Groletta
Africa Goo
Gaspolicella
Patrocinio del comune di San Pietro in Cariano
Villa Betteloni

NUOVE DATE

 


Vino sostenibile, approvato il disciplinare. Ma tra i pesticidi ammessi c’è pure il glifosato

In tempi in cui la parola sostenibile associata a un prodotto agroalimentare corrisponde a una medaglia di cui andare fieri, l’Italia punta a una nuova medaglia per il vino italiano: È stato infatti approvato il disciplinare di certificazione nazionale della sostenibilità della filiera vitivinicola. “Il decreto – spiega il ministero delle Politiche agricole – particolarmente atteso da tutti gli operatori del settore, mette a sistema le buone pratiche e le esperienze condotte in materia di sostenibilità nel settore vitivinicolo, attraverso i vari schemi di certificazione della qualità sostenibile operanti a livello nazionale”.

Secondo Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura e primo firmatario dell’emendamento che ha istituito il sistema unitario di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola, “Con l’approvazione del disciplinare di certificazione nazionale della sostenibilità della filiera vitivinicola da parte del Ministero delle Politiche Agricole, l’Italia è il primo Paese a dotarsi di un sistema all’avanguardia e al passo con i tempi. Attraverso un logo distintivo, i vini italiani potranno certificare e comunicare di essere realizzati seguendo specifiche regole di produzione che diano importanza e attenzione ai relativi impatti ambientali”.

La fase transitoria di un anno

Per l’annualità 2022, la certificazione della sostenibilità vitivinicola verrà avviata utilizzando le procedure e gli standard previsti dal Sistema di qualità nazionale di produzione integrata (Sqnpi), in attesa del completamento del processo di integrazione dei diversi sistemi, da portare a termine nell’annualità 2023.

Anche il glifosato ammesso nel vigneto sostenibile

Al di là dei proclami trionfalistici di chi ha proposto e approvato il disciplinare, ci siamo chiesti se in sostanza quando deciso costituisse davvero un cambiamento radicale a favore dell’ambiente e del consumatore. Per questo abbiamo chiesto un parere a Roberto Pinton, esperto di agricoltura biologica.  “A ben vedere, la novità è che chi seguiva i disciplinari per la difesa integrata, cioè praticamente tutti i viticoltori italiani, dato che chi vuole i contributi della Pac deve adottare almeno tecniche integrate, adesso potrà esibire il marchio di sostenibilità: come al solito, todos caballeros (con questa espressione si intende comunemente una decisione che premia tutti al di là dei reali meriti, ndr)”.

Pinton spiega: “Gli standard per la produzione integrata, infatti, consentono il diserbo con glifosate (Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata), anche se nessuno ha mai spiegato qual è l’utilità di diserbare un vigneto, tant’è che le aziende che producono vini di qualità lo lasciano inerbito e sono convinte ciò contribuisca alla qualità”.

Tra i fitofarmaci ammessi, diversi “insostenibili”

Il problema non è solo il glifosato, ma anche altri fitofarmaci ammessi, che riportiamo qui sotto.
FOLPET (Può provocare una reazione allergica cutanea; nocivo se inalato; sospettato di provocare il cancro, molto tossico per gli organismi acquatici)
METIRAM (Può provocare una reazione allergica cutanea; può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta; molto tossico per gli organismi acquatici, molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata),
DITIANON (Può provocare una reazione allergica della pelle; provoca gravi lesioni oculari, sospettato di provocare il cancro, molto tossico per gli organismi acquatici, molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata),
FLUANIZAM (Sospetto di nuocere al feto, molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata)
DIMETOMORF (può provocare una reazione allergica cutanea; sospettato di nuocere al feto),
IPROVALICARB (sospettato di provocare il cancro; molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata),
MANDIPROPAMID (Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata)
ZOXAMIDE (H400 Molto tossico per gli organismi acquatici; H410 Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata)

 

Tutti contenti… tranne il consumatore?

“Oltre a questi ci sono altre dozzine di prodotti – spiega Pinton – Sono ammessi sicuramente nel 22, ma nel 2023 si può solo prevedere che saranno confermati. Si fa fatica a considerare molto sostenibile un prodotto per ottenere il quale si sono immesse nell’ambiente (aria, suolo, acque) sostanze molto tossiche per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata, sospettate di nuocere al feto e di provocare il cancro. Vedremo l’anno prossimo cosa esce dall’integrazione con alti standard, per ora possiamo dire che sembra l’obiettivo era dare un marchio a tutti, così tutti sono contenti. A parte il consumatore, cui non si spiega che sostanze si sono usate”.

Gli oli essenziali alla BIOLCA



Domenica 25 settembre dalle 14.30 alle 17.30

Relatrice: Francesca Masini riflessologa e operatrice erboristica

Cosa sono gli oli essenziali e come si ottengono. Come si giustifica il loro costo relativamente elevato. Come si classificano, cosa contengono e attraverso quali modalità si possono utilizzare. 

Programma
Cenni sugli usi terapeutici, cosmetici e di igiene della persona e della casa.
Quali essenze possiamo diffondere e come diffonderle.
Verranno suggerite idee per realizzare prodotti e oggetti utili per la propria casa o da poter regalare. N.B. Il corso è completo di un piccolo manuale.

Relatrice: dott.ssa Francesca Masini riflessologa, operatrice erboristica, laureata in Scienze olistiche, appassionata da trent’anni di Riflessologia e Aromaterapia.
Dove e quando:
 Domenica 25 settembre dalle 14.30 alle 17.30 presso la sede Biolca a Battaglia Terme – Padova
Quota di partecipazione: € 35,00 per i soci Biolca (i non soci devono aggiungere la quota associativa di € 22,00 che dà diritto a ricevere il periodico Biolcalenda per un anno).
Per informazioni e/o iscrizioni: 049 9101155 (Biolca) o info@labiolca.it o 345 2758337 (Martina).

CONSUMI BIO: NEL 2022 l’89% DELLE FAMIGLIE ITALIANE HA ACQUISTATO BIO ALMENO UNA VOLTA

L’Italia si conferma leader nel settore biologico per quota di superficie agricola, operatori ed export. Molte  invece - le trasformazioni che riguardano i consumi interni che complessivamente si dimostrano crescita grazie al traino dei consumi extra-domestici (ristorazione commerciale e collettiva segnano un +53%) a fronte di un segno meno della componente domestica (-0,8%) e unincidenza dei consumi bio sul totale dei consumi alimentati ancora più bassa rispetto a quanto accade nei principali paesi europei. Sono queste alcune delle evidenze contenute nell’Osservatorio Sana 2022, presentato all’interno dell’evento Rivoluzione Bio 2022 in programma fino al 9 settembre presso Bologna Fiere.

Il momento che il biologico sta vivendo è cruciale; da una parte vi sono gli impatti collegati prima alla pandemia, dall’altra il conflitto russo-ucraino e l’inflazione che contribuiscono a delineare uno scenario evolutivo che sta producendo effetti sul modello di consumo degli italiani. Mai come in questo momento è fondamentale fare il punto sul comparto biologico per implementare azioni di promozione e informazione verso i consumatori con l’obiettivo di rafforzare l’educazione alimentare, incrementare conoscenza sulla certificazione, creare strumenti per facilitare scelte di consumo consapevoli, sfruttando le opportunità legate alle iniziative del prossimo Piano di Azione Nazionale per l’agricoltura biologica.