Martedì 3 Novembre alle 20.30. Tutti a Fumane per il nostro secondo appuntamento


IL GLIFOSATO È ANCHE NEGLI ASSORBENTI INTIMI!

Il glifosato è dappertutto: anche nell'85% dei tamponi intimi e nelle garze sterili in commercio. È il risultato imprevisto di uno studio argentino. Si tratta dell'erbicida più utilizzato al mondo, classificato come probabile cancerogeno e associato ai rischi di infertilità...

Tamponi assorbenti e garze sterili sono imbevute di glifosato, il celebre erbicida irrorato nei campi, e nelle aiuole di mezzo mondo. La notizia è stata data dal dott. Damian Marino dell’Università argentina di La Plata, il cui team di ricerca ha ritrovato tracce del potente erbicida in 85% dei campioni di tamponi acquistati nei supermercati e nella totalità di cotone e garze medicali. Un fatto grave e preoccupante, visto che il glifosato, oltre a essere stato classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) come probabile cancerogeno, è stato associato al rischi di infertilità, aborti spontanei e difetti alla nascita.
Secondo le dichiarazioni degli studiosi l’85% dei campioni risulta contaminato direttamente dal glifosato, mentre il 62% è risultato positivo ai metaboliti dell’erbicida, che nel caso delle garze, a questo punto bisogna dirlo, “cosiddette” sterili si ritrovano nel 100% dei casi.
“I risultati di questa ricerca sono molto seri e preoccupanti, se si usa cotone o garze medicali sulle ferite o per l’igiene personale, si pensa che siano prodotti sterili, e invece sono contaminati da sostanze cancerogene” ha dichiarato il dr. Medardo Avila Vazquez, presidente del terzo congresso nazionale dei medici tenutosi a Buenos Aires (National Congress of Doctors for Fumigated Communities).
I motivi di questa concentrazione sono chiari. “La maggior parte della produzione mondiale di cotone avviene in piantagioni geneticamente modificate, con sementi e piante resistenti al glifosato” spiega Avila Vazquez. “Il cotone viene irrorato quando la capsula è aperta e il glifosato penetra direttamente nelle fibre”. L'aspetto è ancor più sorprendente se si considera che il risultato è di tipo accidentale. L’obiettivo principale della ricerca non era la ricerca del glifosato nei prodotti in commercio, ma la verifica del raggio di azione degli irroramenti aerei che avvengono nelle piantagioni. 

Se in molti stati europei sono già in corso iniziative per bandire l’uso del glifosato, in Italia è stato addirittura incluso nel Piano Agricolo Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei fitofarmaci. Le ultime rilevazioni dell’Ispra avevano già rilevato tracce di glifosato nelle acque superficiali e sotterranee di alcune regioni italiane con elevata intensità agricola. Siamo di fronte ad una vera emergenza, a cui ci espone la potente industria dell'agrochimica, che produce sementi e pesticidi, e che costituisce ancora il modello agricolo dominante su scala planetaria.
Ricordiamo che Terra Nuova ha aderito al manifesto “Stop Glifosato” lanciato inizialmente da Aiab e Firab, per chiedere a Governo, Ministeri competenti e Parlamento di applicare il principio di precauzione in nome della tutela della salute pubblica, vietando definitivamente produzione, commercializzazione e uso di tutti i prodotti a base di glifosato.
tratto da: 
http://www.terranuova.it/Medicina-Naturale/Il-glifosato-e-anche-negli-assorbenti-intimi

Il Convegno con il nostro presidente Giovanni Beghini


L’azienda: «È l’erbicida più sicuro del mondo» Monsanto in difficoltà: ondata di denunce per i tumori da glifosato

  • Sono 700 le querele pendenti contro il colosso biotech più famoso del mondo da quando l’OMS ha classificato il glifosato come probabile cancerogeno.
Quella contro Monsanto e il glifosato sta trasformandosi in una class action, sebbene le 700 cause pendenti contro la più famosa multinazionale degli OGM nel mondo siano portate avanti spesso separatamente. I querelanti, che aumentano mese dopo mese, imputano al contatto prolungato con il glifosato l’insorgere di tumori e malattie. In particolare, le denunce si sono moltiplicate da quando la IARC, branca dell’Organizzazione mondiale della Sanità dedita alla ricerca sul cancro, ha valutato come «probabilmente cancerogeno» l’erbicida venduto dal colosso biotech.
L’ultima denuncia in ordine di tempo è stata presentata un paio di giorni fa alla Corte suprema del Delaware, da tre avvocati che rappresentano altrettanti clienti: l’accusa è che Monsanto, pur sapendo da lungo tempo che il suo prodotto diserbante aveva pesanti effetti sulla salute dei lavoratori agricoli (e non solo), ha continuato a venderlo. L’azienda «ha condotto una campagna prolungata di disinformazione per convincere le agenzie governative, gli agricoltori e la popolazione in generale che il Roundup era sicuro», si legge nella denuncia. Bastano le prove oggi raccolte per portare alla sbarra con successo un colosso industriale con una potenza economica in grado di far vacillare anche le corti più agguerrite?
«Possiamo dimostrare che la Monsanto sapeva dei pericoli di glifosato – dichiara Michael McDivitt, il cui studio legale in Colorado sta mettendo insieme i casi di 50 individui – Ci sono molti studi che certificano come il glifosato provochi questi tipi di cancro».
L’avvocato si riferisce, in particolare, al linfoma non-Hodgkin, malattia per la quale le responsabilità del Roundup sembrano essere da più parti confermate. Monsanto, naturalmente, nega tutto, dichiarando che la classificazione dell’OMS è sbagliata e che il glifosato è tra i pesticidi più sicuri del pianeta: «Il glifosato non è cancerogeno – ha sentenziato la portavoce dell’azienda, Charla Lord, in una e-mail di risposta alla Reuters – Le più ampie statistiche sulla salute umana, compilate in tutto il mondo in merito ad un prodotto agricolo contraddicono le accuse dei processi».
Il Roundup, erbicida a base di glifosato, è utilizzato dagli agricoltori, da numerosi americani con l’hobby del giardinaggio e sui terreni agricoli o nei luoghi pubblici di tutto il resto del mondo, Italia compresa. Nel 2015, ha generato 4,8 miliardi di dollari di ricavi per la Monsanto.
Tuttavia, il business sembra vivere una fase di difficoltà, dal momento che le proteste esplose dopo la ricerca “bomba” dell’OMS hanno portato a reazioni politiche su scala globale. Diversi Paesi hanno vietato o posto moratorie sulla vendita del diserbante. Nel frattempo, alcuni studi legali hanno annusato l’affare e stanno pubblicizzando sui propri siti l’offerta di una analisi gratuita delle querele contro Monsanto basate sulle malattie sviluppate in seguito all’utilizzo del glifosato.

tratto da:


L’agricoltura veronese, quello che l'Accademia non dice

DA: www.verona-in.it

l rapporto L’agricoltura veronese dell’Accademia di Agricoltura Scienza e Lettere denuncia la cementificazione del suolo  veronese ma non dice come molti agricoltori, proprietari terrieri, siano protagonisti attivi nel consumo del suolo. L’Accademia di Agricoltura Scienza e Lettere ha di recente pubblicato L’agricoltura veronese, il rapporto periodico sui mutamenti che avvengono nel territorio. Il volume, ben curato e denso di dati, manifesta tuttavia delle evidenti omissioni quando affronta due temi cruciali e interconnessi del territorio veronese: il consumo del suolo e i nuovi vigneti.

Il consumo del suolo. Nel rapporto troviamo che la superficie provinciale territoriale per il 13% è coperta da costruzioni, strade e infrastrutture varie, così che nel veronese si costruisce di più che in Lombardia che con il 12,2% è la regione più edificata d’Italia. Il territorio veronese dal 1970 ad oggi ha perso 25.000 ha di suolo agricolo. Gli autori del rapporto parlano giustamente di un processo di “cementificazione della campagna” e “povertà di paesaggio” e denunciano le conseguenze di questa situazione con “frane e alluvioni in primis”. Una delle prime conseguenze è infatti l’impermeabilizzazione dei suoli che impedisce da un lato la penetrazione dell’acqua meteorica nel sottosuolo per rimpinguare le falde, dall’altro l’accelerazione in superficie della stessa acqua verso i fiumi con problemi di erosione, piene, esondazioni e allagamenti. ..........................
............ IL RESTO DELL'INTERESSANTE ARTICOLO LO TROVI SU....

Petizione popolare per il diritto alla salute contro l'invasione dei vigneti e dei meleti intensivi in provincia di Belluno



PER CHI NON HA POTUTO SEGUIRE ELENA ZARAMELLA A FUMANE


Lunedì 26 Ottobre inizia LA SFIDA DEL BIOLOGICO. Tutti invitati alla prima serata


Convegno viticoltura il 30 a FUMANE


Agricoltura bio: Pe, ok controlli, ma no a limiti pesticidi

BRUXELLES - Passo avanti a Bruxelles per la proposta di riforma delle regole Ue sull'agricoltura biologica, che ha l'obiettivo di elevare gli standard Ue e di armonizzare la situazione fra i diversi Stati membri. A prendere posizione l'Europarlamento, con un voto in commissione Agricoltura che punta su controlli annuali mirati lungo l'intera filiera per evitare frodi, ma boccia valori limite per la presenza di pesticidi. Un punto quest'ultimo rilevante per l'Italia, leader in Europa nel settore e che una soglia limite la prevede.

"Non vogliamo che alcuni Paesi fissino dei limiti per le sostanze autorizzate e altri no" ha spiegato Martin Hausling, il relatore tedesco dei verdi, che ha incassato 33 voti a favore, 4 contrari e 7 astensioni. La logica adottata dal Parlamento Ue è invece quella delle misure precauzionali, per cui un prodotto può essere venduto come biologico se la contaminazione da sostanze non autorizzate è avvenuta (ad esempio tramite il vento) nonostante l'agricoltore abbia seguito tutte le regole.

In caso di negligenza ripetuta inoltre, il produttore perde la certificazione bio. Sarà la Commissione Ue, se necessario, a formulare una proposta su eventuali soglie limite dopo il 2020.

Fra i punti 'caldi' anche l'import: secondo l'Europarlamento il principio attuale dell'equivalenza delle regole con i Paesi terzi dovrà essere sostituito da quello della conformità. Gli accordi attuali che ancora non prevedono gli stessi standard, come quello con gli Usa, dovranno essere rivisti nel giro di cinque anni. L'Europarlamento è quindi pronto ai negoziati sulla riforma dell'agricoltura bio con Commissione e Consiglio Ue.



tratto da:
http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/istituzioni/2015/10/13/agricoltura-bio-pe-ok-controlli-ma-no-a-limiti-pesticidi_85bc82dd-0d8b-4e46-b57f-e5aea71fc413.html

Campagna: 3 richieste contro le armi nucleari. Firma anche tu.


la possibilità di sottoscrivere come singoli e come associazioni le tre richieste promosse dalla Rete Italiana per il Disarmo e dai Beati i costruttori di Pace. Ecco le richieste:
1)    Chiediamo al Governo Italiano di escludere con chiarezza l’acquisizione di aerei F-35 con capacità nucleare
2)    Chiediamo al Governo italiano di riflettere sul grande movimento che sta nascendo attorno alla Solenne Promessa (il Pledge) del Governo dell’Austria e di aderirvi. Un’iniziativa che è pienamente in sintonia con la vocazione multilaterale e con l’ideale etico del nostro Paese. Chiediamo all’Italia di unirsi agli ormai 117 Stati (al 16 settembre) che lo hanno sottoscritto, cioè circa il 60% dei membri dell’ONU.
3)    Chiediamo al Governo Italiano un atto di solidarietà nei confronti della Repubblica delle Isole Marshall che ha presentato ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia contro le nove potenze dotate di armi nucleari. Le Isole Marshall, un piccolo Stato con 70.000 abitanti, furono usate per 12 anni dagli Stati Uniti come un poligono militare dove sperimentare le loro bombe atomiche sempre più grandi e potenti! Rivolgendosi alla Corte Internazionale, le Isole Marshall hanno dimostrato di credere nella forza del diritto: non per ottenerne qualche risarcimento, ma per il bene dell’umanità, chiedono alla Corte di giudicare se le potenze nucleari abbiano ottemperato agli obblighi di negoziare in buona fede un accordo che porti rapidamente al disarmo nucleare totale.

Agricoltura maggior responsabile dell'inquinamento da particolato?

Ogni anno, l'inquinamento atmosferico miete 3,3 milioni di vittime in tutto il mondo. Uno studio condotto dall'Istituto Max Planck di Chimica di Magonza stima che entro il 2050 tale cifra potrebbe raddoppiare.
I ricercatori hanno anche individuato chi sono i principali responsabili: non gia' le industrie o i trasporti, bensi' i piccoli fuochi domestici e l'agricoltura. Il team di ricerca si è concentrato in particolar modo sui principali inquinanti atmosferici, ovvero il particolato fine con diametro inferiore a 2,5 micrometri e l'ozono.
In India e in Cina, la maggior parte dello smog e' causato dai fuochi domestici, mentre in Europa, Russia, Turchia, Giappone e negli stati orientali degli Usa, la principale causa dell'inquinamento atmosferico e', sorprendentemente, l'agricoltura.
L'ammoniaca, che entra nell'atmosfera a causa dell'eccessivo utilizzo di fertilizzanti e dei sistemi di allevamento intensivo, si trasforma in seguito a diverse reazioni in solfato di ammonio e nitrato, che a loro volta svolgono un ruolo importante nella formazione del particolato.
Il settore agricolo e' dunque considerato il maggior responsabile, a livello globale, delle morti per inquinamento atmosferico, con un quinto del totale. In alcuni paesi quali ad esempio l'Ucraina, la Russia e la Germania, questa percentuale supera addirittura il 40 per cento.
Tra le altre principali cause vi sono le centrali a combustibili fossili, le industrie, la combustione di biomasse e il traffico stradale, che sono complessivamente responsabili di un altro terzo delle morti precoci. Meno di un quinto e' invece dovuto alle sorgenti naturali di polvere, in particolare le polveri dei deserti nordafricani e mediorientali.
Come rivela il direttore dell'istituto che ha condotto la ricerca, l'elevato numero di vittime da smog che si registra in Germania rispetto agli altri stati europei e' in parte dovuto alla sua posizione geografica centrale: "I tedeschi – ha affermato – devono respirarsi lo smog anche degli altri paesi". D'altro canto e' la Germania stessa ad essere responsabile di gran parte delle emissioni inquinanti, essendo un paese densamente popolato, con molte industrie, un'agricoltura intensiva e un elevato volume di traffico.

TRATTO DA:

http://aiab.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3231%3Aagricoltura-maggior-responsabile-dellinquinamento-da-particolato&catid=245%3Aban-21-settembre-2015&Itemid=163

NUOVI STILI DI VITA: LA SFIDA DEL BIOLOGICO. Iniziano i nostri convegni































NUOVI STILI DI VITA: LA SFIDA DEL BIOLOGICO
Sostenibilità, tutela ambientale, sicurezza alimentare per il
benessere di adulti e bambini, sono questi alcuni dei temi che
l'associazione Terra Viva propone nella quinta edizione di “nuovi
stili di vita: la sfida del biologico” ciclo di conferenze sul viver
bene. A partire da lunedì 26 Ottobre-ore 20.30- presso la sala consiliare
del comune di Fumane (Viale Roma 2) sei incontri a cadenza
settimanale con professionisti, cittadini impegnati, per parlare di
cibo, abbigliamento, orticoltura, tutela ambientale, benessere
psico-fisico di adulti e bambini.
Scomodare degli esperti e dare vita ad un confronto di idee è
quello che Terra Viva si impegna a fare per promuovere la
conoscenza di pratiche sostenibili; anche in questo ciclo di
conferenze l'intenzione è quella di affrontare con uno spirito
propositivo temi che hanno un impatto sulla quotidianità di
ciascuno, ma sui quali ognuno può incidere con le proprie scelte.
L'evento è patrocinato dal comune di Fumane ed organizzato con
il sostegno della cooperativa Lessinianet.

ingresso libero


Interessante convegno con relatore il nostro presidente Giovanni Beghini e Tiziano Quaini dell'A.VE.PRO.BI.

Tutelare la biodiversità significa rispettare la diversità dei territori, dei saperi e delle culture. 
Senza la biodiversità non è possibile parlare di agricoltura sostenibile e di sovranità alimentare.
L’incontro promosso dalla Comunità dei Produttori delle Mele Antiche di Monfumo grazie alla collaborazione con Slow Food Alpe Madre MMG e Slow Food Colline Trevigiane, delI' Associazione Veneta dei Produttori Biologici e Biodinamici e il Gruppo d'Acquisto di Asolo, rappresenta in questa sua prima edizione una significativa opportunità di dibattito e di confronto tra esperti del settore, gli amministratori locali e la popolazione sul paesaggio. 
La gestione, il monitoraggio e la conservazione della biodiversità, con particolare riguardo alle interrelazioni che la legano alla conservazione e al miglioramento delle risorse ambientali, possono diventare delle leve significative per lo sviluppo locale legato al paesaggio, al miglioramento della qualità della vita e a uno sviluppo turistico responsabile.
Inoltre, il recente dialogo avviato con UNESCO per l’ipotesi di un MAB - Riserva della Biosfera -, trova in questo incontro un successivo step di confronto e dialogo con le comunità locali.


PROGRAMMA 
dalle ore 17.00 
Sala polifunzionale Scuole Elementari
via Chiesa 37 | Monfumo

Saluto del Sindaco di Monfumo Mauro Furlanetto
2015 Anno Internazionale del Suolo: l'importanza del suolo per la coltivazione sostenibile
Paolo Giandon
Arpav
Biodiversità per il benessere dell’ Abitante
Giovanni Beghini
Medico ISDE - International Society of Doctors for the Environment - Veneto
L’equilibrio dell’uomo tra cibo e natura visto dall’occhio di un contadino
Giandomenico Cortiana e Tiziano Quaini
presidente e coordinatore dell' Associazione Veneta dei Produttori Biologici e Biodinamici
Vivere ai margini del nostro Paesaggio
Alessandro Calzavara
presidente Associazione Nazionale Urbanisti Pianificatori Territoriali e Ambientali
Riserva Unesco della Biosfera
Philippe Pypaert
Referente UNESCO Venezia
La Condotta Alpe Madre MMG (Massiccio del Monte Grappa) nata quest'anno, ha tra i suoi obiettivi quello di contribuire al miglioramento della qualità della vita nel nostro Paesaggio. Il suolo, l'aria, il cibo che mangiamo, le relazioni che gli abitanti hanno tra loro, tutto contribuisce all'aumento della salute, definita anche secondo l'OMS: "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia".

La Comunità delle Mele Antiche di Monfumo, ci ha coinvolti nell'organizzazione di questo evento dove parleremo di Biodiversità, tema centrale di ogni fenomeno che riguarda la vita e i suoi processi, e con grande entusiasmo e passione abbiamo aderito perché siamo sicuri che uno sviluppo responsabile dei nostri luoghi che tenga conto della diversità biologica e della bellezza del paesaggio, oltre a un'agricoltura di vera qualità, è l'assicurazione sul futuro dei nostri figli.

25 Ottobre a Verona


Corso di cucina, 10% di sconto ai soci TERRAVIVA

Serate a tema, piatti tipici regionali  abbinati ai vini tipici locali con intrattenimento musicale.
I piatti saranno preparati dalla cuoca Loretta Perbellini che ne spiegherà anche la preparazione.
Per prenotarsi telefonare ai numeri   335 1274240  - 045 7156669.
Per i soci di Terra Viva sconto del 10%.

Fiera del pero trentosso a Pazzon