ASSISTENZA TECNICA INVERNALE PER AZIENDE: I FATTORI DELLA TERRA VIVA, 2 Settembre ore 18,30 a seguire lezione gratuita.


ASSISTENZA TECNICA INVERNALE PER AZIENDE: I FATTORI DELLA TERRA VIVA
Presentazione 2 Settembre ore 18,30 a seguire lezione gratuita.
Dopo la positiva esperienza condotta con un gruppo di viticoltori durante la stagione vegetativa 2015, Terra Viva ripropone un percorso di assistenza tecnica per aziende che si vogliono conoscere e che vogliono approfondire le buone pratiche di conduzione del vigneto biologico.
Il corso di assistenza in campo prevede la collaudata formula degli incontri mensili a rotazione presso le aziende partecipanti dove gli agricoltori potranno confrontarsi sui principali temi previsti, coadiuvati dalla presenza dei nostri tecnici:
Claudio Oliboni: consulente viticolo di ventennale esperienza; segue a tutto tondo con passione molti vigneti nella Valpolicella Classica (sia biologici che convenzionali).
Elisa Decarli: partendo dalla sua esperienza in Trentino si è specializzata nelle analisi e nello studio dei parametri che ristabiliscono e migliorano la fertilità della terra
Enrico Maria Casarotti: enologo e consulente viticolo, viticoltore nell'azienda di famiglia, specializzato in viticoltura biologica e biodinamica.
La presentazione dell'assistenza verrà fatta il 2 Settembre alle ore 18.30 presso Villa Betteloni in via Betteloni, 7 a Corrubbio di S.Pietro in Cariano, (VR). A seguire lezione gratuita sui sovesci e sull'andamento della maturazione per la stagione in corso aperta a tutti.
Giovanni Beghini Presidente dell'associazione Terra Viva: “dopo il successo del primo corso, che ha visto l'attiva partecipazione di una ventina di aziende, sentiamo la necessità di dare continuità al progetto di assistenza biologica per accompagnare le aziende in un percorso di formazione continua”.
Non è necessario per le aziende che si vogliano iscrivere al presente ciclo di incontri aver partecipato ad altre esperienze di assistenza in campo.
Per Informazioni / iscrizioni :
Marcello Vaona telefono: 3206008742 email: info@novaia.it

Di seguito gli argomenti che verranno approfonditi durante il percorso formativo invernale:

  1. Il sovescio: quale mix di semi per quale terreno?
Mercoledì 2 settembre ore 18,30 presso Az. Agr. Vittorio Betteloni. Lezione gratuita e presentazione del corso di assistenza invernale con i tecnici del gruppo “I fattori della terra viva”
  1. Come piantare il nuovo vigneto. Utili consigli sulla scelta del tipo di impianto, delle varietà e del portainnesto.
  1. Note pratiche di potatura: la pregola, il guyot, il GDC. Come evitare che la potatura diventi fonte di inoculo e propagazione delle malattie del legno.
  1. Le siepi: un ottimo modo per aumentare la biodiversità dei nostri vigneti. Come sfruttare al meglio gli spazi incolti (rive, argini, capezzagne, etc).
  1. Protocolli variabili di difesa della vite: come impostare una corretta di fesa della vite a bassi dosaggi di rame. Impiego di estratti naturali.
  1. Irrigazione. Gestione dell'erba e del terreno sulla fila e nell'interfila.

Per Informazioni / iscrizioni :
Marcello Vaona telefono: 320 6008742  info@novaia.it
 

Rete Rurale Nazionale, su Facebook a puntate..... basta iscriversi


CORSO DI VITICOLTURA BIODINAMICA PRATICA a Marzabotto (BO)



Indicazioni stradali per raggiungere l’Azienda Agricola “AL DI LA’ DEL FIUME” 

Uscita autostrada A1 Sasso Marconi, seguire la Porrettana SS.64 in direzione Porretta Terme fino alla località Pian di Vénola che si colloca subito dopo il centro abitato di Marzabotto. Arrivati a Pian di Vénola superare il semaforo e svoltare a sinistra e seguire le indicazioni per il Parco Storico di Monte Sole, Centro Visite il Poggiolo e Area del Memoriale. Dall’ incrocio tra Via Sperticano e Via S. Martino proseguire a destra seguendo sempre i cartelli del Centro Visite il Poggiolo e Area Memoriale, dopo circa 2 km sulla destra trovate il cartello “Al di là del fiume” che si colloca in Via S. Martino nr. 10 

Sabato 29 Agosto a Somacampagna serata bio


MiniCorso "Impariamo ad osservare il Cielo Estivo" - 28 Agosto 2015

Venerdì 28 Agosto l'Associazione Scientifico Culturale EmpiricaMente terrà un minicorso di astronomia (della durata di una serata) inerente il cielo del periodo estivo: "IMPARIAMO AD OSSERVARE IL CIELO ESTIVO". La location del corso è la suggestiva "Contrada Valle" a Velo Veronese (dopo Camposilvano, la stradina con la sbarra al primo tornate a sx in direzione San Giorgio). Il corso avrà inizio alle ore 21 e si terrà con qualsiasi condizione meteo. E' obbligatoria la prenotazione dato che i posti a disposizione sono limitati.
Come mai a fine agosto un corso sul cielo estivo?
Il cielo stellato che possiamo osservare è in trasformazione giorno dopo giorno, dato il moto di rivoluzione della Terra attorno al Sole. Ci vogliono circa 365 giorni per tornare a vedere nella stessa data e alla stessa ora la medesima porzione di cielo. Questo comporta anche però che "anticipare" o "ritardare" i tempi, andando ad osservare il cielo in orari differenti della notte. Il cielo estivo canonico è dato da quello che abbiamo sopra alle nostre teste alla mezzanotte del 2 Agosto (giorno centrale della stagione estiva, nonchè giorno di metà quarto, ma questo è un altro discorso). Dato che il cielo sopra alle nostre teste "si sposta" di 1 grado circa ogni giorno (per il moto di rivoluzione) e di 15 gradi circa ogni ora (per il moto di rotazione), il cielo della mezzanotte del 2 agosto sarà lo stesso di quello delle 23 del 27 agosto, delle 22 dell'11 settembre, delle 21 del 26 settembre ecc... Quindi il cielo estivo ci farà compagnia ancora per lungo tempo, anticiperà giorno dopo giorno la sua posizione e lo troveremo sempre più spostato ad ovest, ma sarà ancora visibile anche fra 2 mesi!
 SI TRATTA DI UN MINICORSO DI LIVELLO BASE (ovvero non servono particolari conoscenze per iscriversi)
 Temi della serata
Il corso prenderà in considerazione i seguenti aspetti:
  • Orientamento nel cielo estivo
  • Le costellazioni stagionali
  • Le stelle guida
  • Cosa osservare a occhio nudo, con un binocolo o con un telescopio amatoriale.
  • Oggetti principali del Profondo Cielo nel periodo estivo
  • Prove pratiche in interno e in esterno (meteo permettendo) con strumentazione varia

LA lista dei pesticidi di cui PAN international chiede il ritiro







http://www.pan-germany.org/download/PAN_HHP_List_150602_F.pdf

RURAL FESTIVAL NEL PARMENSE


Grande vittoria dei contadini di El Salvador! Cacciano la Monsanto rifiutando gli Ogm, e utilizzano i loro semi

Finalmente è arrivata la prima opposizione contro il colosso degli Ogm che controlla l’agricoltiura planetaria. La Monsanto cacciata ad El salvador.

Fonte principale di riferimento: http://www.truth-out.org/
A El Salvador si rendono anche conto dell’importanza del NON-GM alimentare e del patrimonio delle semenze. Infatti producono molto di più con i raccolti naturali da record e hanno gestito la sconfitta del gigante Monsanto impedendo alla società di OGM la fornitura a El Salvador di semenze trattate con i suoi veleni biotech.
 Le colture biotech della Monsanto sono stati collegati con malattie renali, insufficienza epatica, problemi riproduttivi, e altro ancora. Più di recente, il composto chimico biotech chiamato glifosato , è il principale ingrediente chimico dell’erbicida della Monsanto Round Up, è ‘probabilmentecancerogeno.’
La resistenza dei contadini di El Salvador è un’ottima notizia considerando il monopolio della Monsanto tra le aziende biotech che ha nella gran parte del resto del mondo.Monsanto negherà di influenzare il governo, compresi i giudici federali negli Stati Uniti – ma in realtà- riesce a farlo bene, anche se non hanno riescono ad avere il controllo ovunque. Mentre in  El Salvador gli agricoltori stanno lavorando con il ministro dell’Agricoltura per ridurre la dipendenza degli agricoltori locali dai semi biotech.
Juan Luna Vides, il direttore di produzione diversificata per il Mangrove Association , un’organizzazione non governativa che è stata creata per sostenere un movimento sociale di base per la conservazione dell’ambiente in El Salvador, dice :
 ”Ricordate che Monsanto insieme a DuPont,  Pioneer, e tutte le grandi aziende controllano il mercato delle sementi del mondo. Purtroppo, molti  governi in America Latina, e forse anche nel mondo, hanno relazioni troppo accondiscendenti con queste aziende. ”
Il ministero dell’Agricoltura ha appena rilasciato un nuovo ciclo di contratti per fornire semenze di sussistenza agli agricoltori in tutto il paese. Monsanto cerca di fare affari in altri mercati con altri nomi o marchi, ma la presa transnazionale è la stessa. E per non sbagliare, è gestito da Monsanto e le altre Big Six. Ad esempio, le aziende come Pioneer immettono molti spot nei vari media in El Salvador commercializzando i loro prodotti chimici per l’agricoltura, esercitando grande influenza sugli agricoltori locali del paese. Molti agricoltori vedono l’importanza di mantenere il loro approvvigionamento di semi locali,  su piccola scala il produttore Santos Cayetan di sementi   chiamate Truthout:
 ”Stiamo perdendo le tradizioni dei semi locali, così stiamo cercando di mantenerle qui. I semi nativi non hanno ciò che questi altri semi hanno modificati con sostanze chimiche.”
............................... il resto dell'articolo lo trovi su:

http://iodubito.altervista.org/grande-vittoria-dei-contadini-di-el-salvadorcacciano-la-monsanto-rifiutando-gli-ogme-utilizzano-i-loro-semi/

Ma quale celiachia. Chiamatela Roundup

Sono almeno 12 mila anni che l’umanità mediterranea si nutre di frumento,  senza problemi. E di colpo, ecco sorgere la “intolleranza al glutine”, con relativo ipersviluppo degli affari relativi a questa “malattia”: paste senza glutine a 5 volte il prezzo   delle normali, prodotti bio dove l’etichetta dichiara “senza glutine”, cibi spesso a carico del servizio sanitario nazionale… Il glutine è un veleno? Si deve sospettare del grano geneticamente modificato? 
Per una volta no. Anche se c’entra il Roundup, il diserbante della Monsanto, specifiamente concepito dalla multinazionale per essere usato in abbondanza coi suoi semi geneticamente modificati (modificati appunto per resistere al diserbante, che uccide tutte le erbacce) .
Come ha scoperto la dottoressa Stephanie Seneff, ricercatrice senior al Massachusetts Institute of Technology (MIT), da una quindicina d’anni gli agricoltori americani, nelle loro vastissime estensioni, hanno preso l’abitudine di irrorarle di Roundup immediatamente prima della mietitura. 
In questo caso, profittano delle qualità disseccanti del prodotto, con il suo agente attivo, glisofato. Hanno scoperto che, spargendo tonnellate di glisofato, la resa per ettaro aumenta. Perché? Perchè, prova a spiegare la Seneff, “le brattee  protettive  si frantumano, la spiga muore, e con l’ultimo sospiro, rilascia i chicchi” che altrimenti resterebbero attaccati nel resti della spiga ancor umida. L’aumento di resa non è enorme, ma è importante per coltivatori stra-indebitati con le banche. Inoltre, il disseccamento facilita la battitura condotta coi giganteschi macchinari industriali (spesso affittati, quindi se li si può usare per meno giorni, si risparmia) e consente di anticipare l’operazione di mietitura. “Un campo di grano matura di solito in modo ineguale; una irrorata di Roundup consente di disseccare ugualmente le zone ancor verdi e quelle già gialle, e procedere alla mietitura nello stesso tempo”, ha spiegato un coltivatore di nome Keith Lewis. ........................
il resto dell'interessante articolo lo trovi su:

Il glifosate nel Comune di Lazise

Alcune foto abbastanza eloquenti, sulla non curanza con cui questo prodotto viene irrorato vicino i pozzi dell'acqua potabile nel comune di Lazise, anche se il PAN piano di utilizzo dei prodotti fitosanitari dice: "è vietato qualsiasi tipo di trattamento con PF intorno a pozzi e sorgenti di acque destinate a consumo umano entro un raggio di 200mt, a meno di specifiche disposizioni derivanti da un piano di utilizzazione approvato da autorità competente".
Intorno ai pozzi cresce spesso l'equiseto, pianta resistentissima al diserbante, che richiede dosi di 15/18 lt di glifosate per ettaro. Nelle altre foto vedrete invece che il glifosate viene utilizzato anche a ridosso delle scuole e sugli argini dei corsi d'acqua (sempre nel comune di Lazise). Infine è prassi del comune di diserbare il selciato in sanpietrini del centro storico, perchè cresce qualche antiestetico filo d'erba.
immagini gentilmente concesse da Attilio



SABATO 8 AGOSTO CONCERTO IN UN POSTO MERAVIGLIOSO


La Toscana vieta l’uso del diserbante glifosate nelle aree extra agricole

L’Assessore alla Sanità della Giunta regionale della Toscana, Stefania Saccardi, rispondendo ad una interrogazione consiliare, ha sancito il divieto del diserbante glifosate nelle aree extra agricole, impegnandosi a produrre indicazioni alle ASL in tal senso.
Applicando, in questo modo, la legge regionale n.36/1999, che disciplina l’impiego dei prodotti fitosanitari ad azione diserbante per scopi non agricoli, consentendo il solo impiego di prodotti non appartenenti alle classi molto tossici, tossici e nocivi.
La decisione fa seguito alla decisione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha dichiarato questa sostanza come “probabile cancerocena per l’uomo“, classificandola “2A”..
In Toscana, dati 2012, questa è la sostanza attiva più venduta per uso agricolo dopo lo zolfo, con oltre 100 tonnellate.
Nonostante la complessità delle analisi che richiede la determinazione del glifosate, la Toscana è una delle poche realtà in cui questa sostanza è ricercata nelle acque. Infatti ARPAT, nell’ambito delle attività di monitoraggio della qualità delle acque l’ha rilevata, individuandola in più del 60% dei campioni analizzati per questa sostanza, e le concentrazioni rilevate nelle acque superficiali sono risultate talvolta particolarmente elevate (fino a 2 μg/L). di ARPAT

Come contenere i problemi legati a caldo e siccità

L'agricoltura è un'attività strettamente legata e connessa ai ritmi naturali e all'andamento climatico. Le temperature (massime e minime), la piovosità, la ventilazione, l'umidità relativa, la radiazione solare e vari altri fattori naturali incidono in maniera determinante e fondamentale sul risultato finale.
Uno dei tanti racconti provenienti e tramandati da un passato ormai lontano narra di un contadino che dopo aver lavorato il terreno ed effettuato la semina guarda al cielo ed esclama: adesso pensaci tu! Questa esclamazione sintetizza molto bene la relazione fra agricoltura ed elementi naturali.
Come già ribadito più volte occorre sottolineare che vi sono diversi modi di fare e di intendere l'agricoltura. Il tipo di impostazione aziendale e la tipologia di pratiche agronomiche utilizzate per coltivare vengono scelte dagli agricoltori sulla base di elementi ben precisi.
L'estate 2015, con temperature elevate ed un lungo periodo siccitoso, ha messo a dura prova tutto il comparto agricolo facendo emergere i limiti e i punti deboli della moderna agricoltura industriale applicata su vasta area. A farla da padrone nei campi è stato il Ragnetto rosso, soprattutto sulla soia (tipica coltura industriale), il quale viene favorito proprio da caldo-umido e assenza di precipitazioni. La mancanza di ampie e valide rotazioni colturali, nel tempo, ne ha favorito la proliferazione soprattutto nella Pianura Padana. Altro fattore determinante è la totale assenza dei nemici naturali, come acari fitoseidi e vari altri predatori, dovuta ai trattamenti antiparassitari ed alla mancanza di zone e ambienti che ne favoriscano la naturale presenza (fasce inerbite con fioriture scalari, essenze nettarifere, siepi, alberature, fasce boscate, zone umide o altre infrastrutture ecologiche). I trattamenti antiparassitari, purtroppo, vanno ad eliminare anche e soprattutto gli insetti utili, e la presenza diffusa su vaste superfici di poche colture come soia, mais e barbabietola finisce col favorire la presenza massiccia di determinati parassiti (cause selettive).
Il controllo sul Ragnetto rosso può essere effettuato anche tramite il lancio di insetti utili antagonisti, in particolar modo all'interno delle serre.

«Sì alle colture pulite, no ai pesticidi» A Belluno firme contro i «colonizzatori»

Nel mirino ci sono aziende trevigiane del prosecco ma anche qualche impresa trentina (delle mele) e sudtirolese: a Belluno è partita una campagna civile per fermare quella che viene definita una «nuova forma di colonizzazione del territorio». Si tratta di un fenomeno cominciato qualche anno fa, che ha subito una decisa accelerazione in seguito alla decisione della Regione Veneto di estendere alla provincia di Belluno l'area del prosecco Doc: un presupposto fondamentale per i produttori della pedemontana trevigiana in cerca di nuovi spazi per il business delle bollicine.
In sostanza, vengono affittati o acquistati a buon mercato terreni sulle colline della Valbelluna (tra Feltre e Belluno) per impiantarvi vigneti e in misura minore frutteti, spesso con imponenti sbancamenti. La preoccupazione delle popolazioni, ma anche di diverse amministrazioni locali, è che si intenda esportare nel Bellunese, a scopi speculativi visti i contributi pubblici ai vigneti, il modello di agricoltura intensiva, con largo impiego di pesticidi e fitofarmaci, già attuato da decenni nelle zone di provenienza delle aziende agricole.
Perciò è partita una mobilitazione popolare che invita le autorità a mettere in atto contromisure in difesa dell'ambiente, della salute umana e del paesaggio in un territorio che oltretutto punta molto sul turismo, sull'aria pura, sulla wilderness.
Fra l'altro, se da un lato arrivano i produttori del prosecco, dall'altro avanza - sia pure fra molti ostacoli - un progetto lanciato dal parco nazionale delle Dolomiti bellunesi per trasformare l'intera provincia dolomitica in un grande distretto dell'agricoltura biologica (settore che continua a crescere malgrado la crisi): un distretto basato sulla pluralità delle colture, in armonia con le caratteristiche di una zona alpina che ha nel patrimonio naturale e nella biodiversità la risorsa principale.
Per dissuadere chi intende investire invece nell'agricoltura intensiva e nelle monocolture che inaridiscono la terra, si è compattato un fronte ampio di associazioni che ha lanciato la campagna «Liberi dai veleni. Per il diritto alla salute contro l’invasione di vigneti e meleti intensivi in provincia di Belluno».
È in corso anche la raccolta di firme per una petizioni popolare rivolta alla Regione Veneto e agli amministratori provinciali: in pochi giorni sono già state raccolte oltre mille adesioni.
Nella petizione, che si può sottoscrivere anche on line, si sottolineano i rischi connessi con questo modello agricolo: «Queste coltivazioni sono caratterizzate da un largo impiego di diserbanti e pesticidi che hanno già avuto diversi effetti negativi per la salute e per l’ambiente nelle province confinanti.

Numerose associazioni lanciano una campagna e chiedono a Governo e Parlamento di vietare l'uso dell'erbicida più utilizzato

AIAB e FIRAB lanciano il manifesto "Stop Glifosato" e chiedono a Governo, Ministeri competenti e Parlamento di applicare il principio di precauzione in nome della tutela della salute pubblica, vietando definitivamente e in maniera permanente la produzione, la commercializzazione e l'uso di tutti i prodotti a base di glifosato.
Chiedono inoltre alle Regioni di rimuovere il prodotto da tutti i disciplinari di produzione che lo contengono e di escludere da qualsiasi premio le aziende che ne facciano uso evitando di premiare e promuovere "l'uso sostenibile di prodotto cancerogeno".
Il glifosato è il pesticida più utilizzato al mondo essendo presente in 750 formulati tra i quali il Glinet® e il Roundup®, ed è il diserbante collegato alle sementi geneticamente modificate (OGM) di mais, soia e cotone il cui Dna è stato manipolato da Monsanto per resistere al suo diserbante commercializzato, appunto, sotto il nome di Roundup® e definito dalla ditta produttrice "ecologico e biodegradabile".
Ricordiamo che lo scorso marzo l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) lo ha classificato come "probabile cancerogeno umano". La stessa Agenzia ha dichiarato inoltre che "esistono prove convincenti in grado di dimostrarne la cancerogenicità negli animali di laboratorio....Il glifosato, inoltre, causa danno al DNA e ai cromosomi nelle cellule umane..."
L'Italia è uno dei maggiori utilizzatori di questo pesticida, che è addirittura incluso nel Piano Agricolo Nazionale (PAN) per l'uso sostenibile dei fitofarmaci. Questo comporta che tutti i Piani regionali per lo Sviluppo Rurale, finanziando, nella misura 10, l'agricoltura integrata e conservativa, ne premieranno l'uso. In assenza di un intervento si creerà il paradosso che il PAN per l'uso sostenibile dei fitofarmaci, promuoverà l'uso sostenibile di un prodotto cancerogeno.
In Gran Bretagna tracce di glifosato sono state trovate nel pane di frumento integrale. "In Italia le rilevazioni sui quantitavi di pesticidi contenuti negli alimenti e nelle acque vengono condotte in pochissime regioni– avverte Vizioli, presidente di AIAB - e questa situazione è inaccettabile".
Nel resto del mondo sono già partite da mesi azioni che applicano il principio di precauzione. Alcuni rivenditori in Svizzera e in Germania lo hanno rimosso, la Francia si è impegnata a farlo entro il 2018 e gli stati tedeschi chiedono un divieto su scala comunitaria. L'Autorità danese per l'ambiente e il lavoro lo ha dichiarato come cancerogeno mentre paesi come El Salvador e Sri Lanka lo hanno completamente vietato e in Colombia è stata vietata l'irrorazione aerea sulle colture di coca".
Roma, 30 luglio 2015 

Dal sito di Isde, associazione medici per l'ambiente, alcuni video consigliati su agricoltura, alimentazione e salute

- IL MONDO SECONDO MONSANTO, documentario di Marie-Monique Robin, www.youtube.com/watch?v=NCwPm4XUO2I&feature=em-hot-vrecs
- HOME [ITA], documentario di Yann Arthus-Bertrand, prodotto da Luc Besson, www.youtube.com/watch?v=54FTatnqXjY
- IL PIANETA VERDE, film di Coline Serreau, con Vincent Lindon, Philippine Leroy-Beaulieu, Coline Serreau, Marion Cotillard, James Thierree, www.youtube.com/watch?v=dDxiITA204s
- L’ULTIMO CONTADINO (THE LAST FARMER), film documentario di Giuliano Girelli, www.youtube.com/watch?v=rxPttC5mMW4
- TERRA E CIBO, documentario di Riccardo Iacona, tratto dalla puntata di Presa Diretta (Rai3) del 9/10/2011, www.youtube.com/watch?v=Z0e8Q2GvKcQ
- AGRICOLTURA MODERNA - LA NECESSITÀ DI UN CAMBIAMENTO, documentario di Coline Serreau , www.youtube.com/watch?v=6wMl70NRE2w
- I NOSTRI FIGLI CI ACCUSERANNO, documentario di Jean-Paul Jaud, www.youtube.com/watch?v=W4uV7R5OdlQ
- UNA FATTORIA PER IL FUTURO, a cura di Permacultura, www.youtube.com/watch?v=7taJJ_BH8y4
- ALEX ORTNER - CRUDO & SEMPLICE, film documentario del Dr. Cousens, www.macrolibrarsi.it/video/__fermare-e-guarire-il-diabete-crudo-semplice-dvd.php
- LA ZAPPA SUI PIEDI - The Hoe on the Feet, video itinerante in narrazione e musica su api, pesticidi e agricoltura di Andrea Pierdicca e Enzo Monteverde,www.youtube.com/watch?v=1gjsSdoyfc4
- VELENI IN PARADISO, di Andrea Tomasi e Jacopo Valenti, www.farfallaavvelenata.com
- THE ORGANIC EFFECT, presentato da COOP, la catena svedese di supermercati che promette di fare tutto quello che può per supportare l'Agricoltura Organica e chiede a tutti quelli che vendono cibo di fare lo stesso, www.youtube.com/watch?v=oB6fUqmyKC8www.coop.se/PageFiles/430210/Coop%20Ekoeffekten_Rapport_eng.pdf
- L'AMBIENTE DISERBATO, intervista al Prof. Fabio Taffetani dell'Università Politecnica delle Marche, www.youtube.com/watch?v=x1NUi9swDbI
- CONVEGNO PAN E CNPNG 2014 IN OCCASIONE DELLA SETTIMANA SENZA PESTICIDI www.youtube.com/watch?v=6RFrRmkJEHw
- ALTERNATIVE AI PESTICIDI: È IL MOMENTO DEI COMUNI? www.youtube.com/watch?v=Q2x4KR3Junc
- SALUTE BENE COMUNE: LE ALTERNATIVE AI PESTICIDI www.youtube.com/watch?v=SKRq_k2_90gwww.youtube.com/watch?v=6H2ca88CkzY
- L’ITALIA DELL’EXPO E DEI PESTICIDI: DALLA PRESA DI COSCIENZA ALLE SOLUZIONI www.dropbox.com/sh/qxe0d1pshthxgl7/AABCLXyOUIK-sO9RdeWypY0na?dl=0
- LE SORGENTI INTERIORI DELL'ALTRA ECONOMIA www.youtube.com/watch?v=OpwD2mmfgac

Valpolicella all’avanguardia nella salvaguardia del territorio. Piccola rassegna fotografica del 24 luglio






L’appello dei 5 Stelle: «Stop all’uso indiscriminato di pesticidi» dai parlamentari bresciani

 Testuale, dalla nota pentastellata: «Il rapporto Ispra 2014 sulla qualità delle acque superficiali nei punti di prelievo di Rovato per la Seriola Nuova, di Chiari e di Cazzago San Martino per la roggia Castrina non lasciano dubbi rispetto ai livelli di contaminazione del fiume Oglio che risultano superiori al limite consentito per legge. A questi dai si aggiunge il recente monito dell’ Asl sul divieto di balneazione del fiume Oglio a Paratico, Capriolo e Palazzolo s/O a causa del malfunzionamento del depuratore di Paratico. A destare più preoccupazione è il Glifosate, un erbicida largamente utilizzato nelle aree agricole, industriali e civili che secondo studi scientifici potrebbe causare problemi neurologici, gastrointestinali e persino dare dei problemi allo sviluppo dei neonati».  
L’interrogazione in Parlamento 
Segnalazioni e denunce sono già state spedite dagli ambientalisti: «Non sono servite a nulla:è ora di intervenire drasticamente» dice il portavoce Cominardi. Con un’interrogazione al Ministro della salute, al Ministro dell’ambiente e al Ministro delle politiche agricole, i parlamentari bresciani Cominardi, Alberti, Basilio, Crimi e Sorial chiedono di accertare se sussista o meno una corrispondenza tra l’utilizzo dei pesticidi chimico-sintetici e l’elevata incidenza tumorale nell’area della Franciacorta. Nella lista delle richieste, anche maggiori controlli sul corretto utilizzo di questi prodotti e l’adozione di misure urgenti nel limitarne l’uso, oltre a un tavolo di confronto con le istituzioni e i soggetti interessati nella zona della Franciacorta.
Tratto da:

Ala bandisce il clorpyrifos, prescritto in deroga dalla Provincia

Pesticidi: Ala bandisce il clorpyrifos, prescritto in deroga dalla Provincia
Un'autorizzazione mai richiesta. "Considerata l'elevata pericolosità ambientale", si legge in una nota dell'Ufficio Fitosanitario, il pesticida è stato autorizzato evitando però l'utilizzo vicino a corsi d'acqua. Il Gruppo Mezzacorona però non ha mai richiesto la deroga.

Pesticidi: Ala bandisce il clorpyrifos, prescritto in deroga dalla Provincia
Clorpyrifos, un pesticida da trattare coi guanti. Di questa sostanza, usata in agricoltura anzi prescritta dall'Istituto San Michele per vigneti e meleti trentini, si parla ormai da alcuni anni. Il sospetto è terribile: cancerogeno. La conferma che si tratti in ogni caso di una sostanza da maneggiare con cura arriva dall'ennesimo caso: su richiesta del Consorzio Vini del Trentino l'Ufficio Sanitario provinciale ha espresso alcune cautele per l'utilizzo del Clorpyrifos nei campi di Ala e Avio.
“Considerata l’elevata pericolosità per l’ambiente, in particolare quello acquatico, del clorpyrifos, l’eventuale trattamento dovrà essere effettuato ponendo particolare attenzione affinché la miscela fitoiatrica non raggiunga i corsi d’acqua” si legge nel documento. La vicenda è seguita da Trentinowine, autorevole blog dedicato al vino trentino. Ma c'è di più: l'autorizzazione in deroga rilasciata dal Servizio Agricoltura della Provincia in realtà non è mai stata chiesta dal Gruppo Mezzacorona per i campi di Ala e Avio..................................
il resto dell'articolo lo trovi su:

Ogm, Fidenato: «Ora basta, denuncio i giudici»

E’ furibondo, il presidente degli Agricoltori federati Giorgio Fidenato, a poche ore dalla distruzione delle colture Ogm effettuata dal corpo forestale regionale sul suo terreno di Vivaro. «Mi avvarrò delle nuove disposizioni normative – ha annunciato Fidenato – per intentare causa di responsabilità civile nei confronti dei magistrati della Corte di Cassazione, che hanno ritenuto legittimo il provvedimento di sequestro e distruzione del mais relativo alla campagna di semina del 2014. Procura e gip si sono, infatti, richiamati al provvedimento dell’anno scorso per disporre il sequestro e la distruzione del raccolto di quest’anno, effettuata stamattina». «I giudici – ha detto ancora il presidente di Agricoltori federati – devono essere fedeli al diritto europeo e non a quello italiano se quest’ultimo è in contrasto col primo».
di Enri Lisetto