2018 - 6° Ciclo di conferenze su temi dell’ Agricoltura Biologica






 L’ associazione TERRA VIVA VERONA, in collaborazione con: 
Consorzio Tutela Vini della Valpolicella, A.Ve.Pro.Bi., ISDE Medici per l’ambiente, Istituto Agrario Stefani-Bentegodi di San Floriano, Ordine dei Periti Agrari di Verona, Gran Can, Cooperativa Azalea 
e con il patrocinio del Comune di San Pietro in Cariano 
organizza il 
2018 - 6° Ciclo di conferenze su temi dell’ Agricoltura Biologica 
presso l’ Hotel Gran Can di Pedemonte, via G. Campostrini, 60 
Gli incontri, con inizio alle ore 20.30 e della durata di 2 ore ciascuno, avranno il seguente calendario: 
Mercoledì 14 Marzo Quali alternative al rame in viticoltura. 
Dott. Enologo Enrico Casarotti, Presidente A.Ve.Pro.Bi. 
Giovedì 22 Marzo Cosa chiedono i mercati? Spazi crescenti per il biologico, ma siamo in grado di soddisfare la domanda? 
Prof. Maurizio Boselli, docente di Viticoltura – Fac. di Agraria – Univ.di Verona-San Floriano 
Silvano Brescianini, vicepresidente Barone Pizzini Soc. Agr. p.A. – Franciacorta (BS) 
dott. Christian Scrinzi, enologo G.I.V. Gruppo Italiano Vini Spa 
Mercoledì 28 Marzo Evoluzione e trattamento del Mal dell’Esca. Esperienze, conoscenze e buone pratiche. 
Dott.Moreno Perotti 
Mercoledì 4 Aprile Quale certificazione scegliere? Criticità e vantaggi. 
dott. Renzo Caobelli (per RRR) 
dott. Gianfranco Caoduro (per WBA) 
dott. Emanuele Tisato (per Biologico) 
intervistati da Terra Viva Verona 
Mercoledì 11 Aprile Olio Biologico: si può fare ! 
dott. Antonio Volani, A.I.P.O. (Associazione Interregionale Produttori Olivicoli) 
dott. Gabriele Rossi 
Mercoledi 18 Aprile Agricoltura Biologica Vs. Convenzionale. Vantaggi e svantaggi per l’ambiente ed effetti sulla salute. 
dott. Tiziano Gomiero, ricercatore e consulente in analisi di sostenibilità dei sistemi agroalimentari 
La partecipazione prevede l’iscrizione a Terra Viva Verona (10 euro). 
Per ciascuno dei primi 5 eventi, con contenuti fortemente professionalizzanti, è previsto un contributo di 10 €. 
La partecipazione a tutti gli incontri costa 50 euro (incluso la tessera di Terra Viva Verona) 
L’ultimo incontro, di interesse collettivo, è GRATUITO. 
Al termine di ciascuna serata ci saluteremo con un buon bicchiere di vino, rigorosamente biologico 
E’ sempre gradita la prenotazione tramite mail gruppoterraviva@gmail.com - posti ad esaurimento 

Successo di Biofach 2018. Italiani secondi solo ai tedeschi

Una gran bella edizione quella di Biofach 2018 - abbinata a Vivaness sul benessere e la cosmesi naturale - che ha chiuso sabato 17 febbraio. Aziende italiane, ancora una volta, molto numerose. I responsabili dei diversi stand del nostro Paese confermano l’interesse probabilmente crescente di questa fiera, dove molti cercano conferme con i loro clienti internazionali, non solo tedeschi, qui presenti, e non pochi si affacciano per la prima folta sul mercato internazionale del biologico, in costante trend di crescita. La vicinanza temporale con la Fruit Logistica di Berlino non ha impedito a molte aziende biologiche che fanno ortofrutta di essere presenti anche qui. 
L’Italia si è presentata con 381 espositori per gli alimenti bio e 33 per la cosmesi naturale per un totale di 414 espositori. Gli italiani sono dunque i secondi espositori a Biofach 2018 dopo i tedeschi (890 espositori) e prima di francesi (203), spagnoli (192), olandesi (120) e austriaci (111). 
Una varietà unica al mondo di alimenti biologici, un chiaro impegno per criteri di ammissione severi e una certificazione coerente: questo rende Biofach il salone leader mondiale degli alimenti biologici. Proprio come l’internazionalità degli espositori e dei visitatori. Per questo Biofach è più che un salone specializzato: è un’autentica piattaforma di networking per l’intero settore biologico. È l’evento che presenta le innovazioni, impone le tendenze e movimenta il mondo del biologico. Di questo si è avuto conferma anche dall’intensissimo calendario degli incontri e dei seminari specializzati.
Sono forse mancati i visitatori asiatici, ma questo è assolutamente comprensibile dato che Biofach è per gli organizzatori tedeschi un marchio e una formula esportati in tutto il mondo. Un appuntamento prossimo, infatti, è Biofach South East Asia che si terrà a Bangkok dal 12 al 15 luglio 2018. Biofach tornerà invece a Norimberga dal 13 al 16 febbraio dell’anno prossimo. 



  


















tratto da:
http://www.greenplanet.net/successo-di-biofach-2018-italiani-secondi-solo-ai-tedeschi












Meno vegani, più vegetariani. E riecco i ‘paleolitici’

Dopo anni di crescita, sia pure per piccole percentuali di popolazione, il fenomeno vegano ha subito uno stop. Anzi, il numero di coloro che escludono totalmente le proteine di origine animale dall’alimentazione quotidiana (quindi anche latte e formaggi), si è ridotto sensibilmente. Lo rivela il rapporto Eurispes 2018, che quantifica sotto l’1 per cento (lo 0,9 per la precisione) la quota di italiani che praticano la dieta vegana. Il dato curioso, è che nel contempo sono aumentati i vegetariani, saliti al 6,2 per cento. La spiegazione è dovuta a un riequilibrio all’interno della categoria: i vegetariani che erano scesi al 4,6 per cento a vantaggio dei vegani, giunti due anni fa al 3 per cento, hanno recuperato posizioni.
Secondo Eurispes, l’oscillazione segnala il carattere spesso transitorio di alcune scelte alimentari e l’alternanza tra periodi di vegetarianismo e veganesimo, con persone che passano periodicamente da un regime all’altro. C’è anche chi all’interno di questa fascia di consumatori si sposta verso una dieta ancora più restrittiva: un terzo degli intervistati sceglie un regime crudista, il 23% fruttariano, mentre poco meno del 13% dichiara di adottare una dieta di tipo ‘paleolitico’, senza carne e pesce.
Alcune persone invece, dopo aver abbracciato per un po’ di tempo lo stile di vita veg, tornano a una dieta di tipo onnivoro. Alla base di questo ritorno, come ha rivelato il libro No Vegan, che ha preso in esame per anni questo modello di alimentazione, sono spesso i disturbi alla salute, quando non malattie vere e proprie, in cui si rischia di incorrere abolendo del tutto le proteine animali. Ma il modello di alimentazione vegan viene scelto proprio per ragioni salutistiche (38,5%), mentre uno su cinque lo sceglie per il benessere degli animali, in particolare donne e giovani. Solo una piccola percentuale (meno del 4%) aderisce a questi modelli per ragioni di carattere ambientale.
L’Eurispes analizza anche le opinioni della popolazione su vegani e vegetariani. Il Paese è spaccato a metà. Il 50,6 per cento ritiene questi stili di vita rispettabili o ammirevoli; il 49,4 per cento giudica le diete veg meno positivamente o, addirittura, estreme e radicali.
Per quanto riguarda il modello onnivoro, che resta di gran lunga il più diffuso in Italia, si conferma una percentuale di oltre il 75 per cento di coloro che amano portare in tavola i buoni prodotti del Made in Italy. Quindi trionfo delle carni nazionali, del pesce pescato dei nostri mari, di salumi e formaggi, insieme alla pasta che mantiene il titolo di piatto tricolore per eccellenza.
(fonte: terraoggi) 

tratto da:
http://www.greenplanet.net/meno-vegani-più-vegetariani-e-riecco-i-‘paleolitici’


MARCIA “STOP PESTICIDI” SAN PIETRO IN CARIANO (VR) -DOMENICA 13 MAGGIO 2018




MARCIA “STOP PESTICIDI”

SAN PIETRO IN CARIANO (VR)
DOMENICA 13 MAGGIO 2018

Milioni di persone in tutto il mondo sono quotidianamente esposte ai pericoli provocati dall'uso di pesticidi e diserbanti in agricoltura.
Nati per eliminare i parassiti dei raccolti, hanno un impatto gravissimo sulla nostra salute oltre che sull’ambiente. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i pesticidi causano ogni anno circa 200 mila morti su scala globale e secondo l’autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) circa il 45% del cibo che consumiamo contiene residui di pesticidi.

Queste sostanze chimiche possono contribuire al sorgere di diverse forme tumorali e alterare il sistema endocrino con il conseguente aumento delle patologie correlate.
Le persone che vivono e lavorano nelle aree dove si pratica l'agricoltura intensiva e chimica, caratteristica delle monocolture, sono le più esposte, in particolare le donne in gravidanza e i bambini.

Nel lungo periodo danneggiano l’agricoltura stessa indebolendo le piante coltivate, compromettendo la produttività del terreno e la qualità del raccolto, distruggendo la biodiversità animale e vegetale.
Provocano inquinamento dell'aria, dei terreni e delle falde acquifere, compromettendo la sopravvivenza di numerose specie animali (in particolare api, lombrichi e uccelli).
La monocoltura intensiva basata sulla chimica, provoca il graduale depauperamento di una risorsa preziosa quale è il Paesaggio.

In alternativa a questo modello sosteniamo le esperienze agricole come l’agricoltura biologica i Biodistretti e le filiere corte, che in questi anni hanno dimostrato di saper coniugare il rispetto per la salute pubblica e l'ambiente, producendo alimenti sani e posti di lavoro, valorizzando la varietà dei prodotti locali e tutelando la salute pubblica.
INVITIAMO LA COMMISSIONE EUROPEA
a rivedere la recente autorizzazione concessa per altri cinque anni dell’uso glifosato, a riformare la procedura di approvazione dei pesticidi e a fissare obiettivi di riduzione obbligatori per quanto riguarda l’uso dei pesticidi.

CHIEDIAMO A GOVERNO, REGIONE E COMUNI

-di applicare il principio di precauzione vietando l'utilizzo dei pesticidi, intesi come molecole di sintesi, attivando controlli e sanzioni idonee, iniziando col vietare definitivamente le sostanze che sono state sottoposte a deroghe e fissando obbiettivi di riduzione per gli altri
-di potenziare tutti gli strumenti di controllo e salvaguardia del territorio per evitare sbancamenti, deturpazione del paesaggio, possibili discariche abusive e cambiamenti delle destinazioni d'uso.
-di disincentivare economicamente le produzioni agricole industriali le monoculture
-di favorire e finanziare l'agricoltura biologica e la costituzione di biodistretti, nel rispetto della biodiversità e delle tipicità tradizionali locali;

Facciamo appello a tutti, cittadini, associazioni, movimenti, comitati, gruppi, per marciare uniti in difesa della nostra terra e della salute pubblica.
E’ ora che chi finora non ha potuto esprimere la propria voce lo possa finalmente fare

Per Adesioni, email : marciastoppesticidi.vr@gmail.com
Per contatti e informazioni tel: 333.5213792
Seguici su Facebook @marciavalpolicella

RIPENSARE L'AGRICOLTURA IN TRENTINO

7 MARZO AD ARBIZZANO DI NEGRAR

CONVEGNO PFAS A LEGNAGO IL 24 MARZO

OSSERVAZIONI NUOVA LEGGE FORESTALE

 All'Onorevole Presidente della Repubblica
All'Onorevole Presidente del Consiglio 
Agli Onorevoli Ministri Agli Onorevoli Parlamentari Deputati e Senatori
Agli Onorevoli Presidenti delleCommissioni e Sottocommissioni Parlamentari
Agli Illustrissimi Presidenti delle Regioni italiane
All'Illustrissima Associazione Nazionale dei Comuni Italiani –ANCI
Agli Illustrissimi Sindaci dei Comuni Italiani

OSSERVAZIONI NUOVA LEGGE FORESTALE
Questo documento si prefigge l'obiettivo di supportare i destinatari nell'adeguata conoscenza delle criticità e delle gravi conseguenze del provvedimento emanando.
Si sottolinea l'opportunità di affrontare l'argomento sulla base di dati scientifici, senzacontrapposizioni ideologiche ispirate dalla campagna politica in atto, in quanto proprio sulla base di informazioni e dati disponibili, non risulta che in Italia vi sia una situazione di emergenza tale da richiedere l'adozione di tale provvedimento, le cui misure adottate risultano irragionevoli ad effetto permanente e dalle gravissime ripercussioni ambientali e climatiche, oltre che non economicamente sinergiche e produttive per il Paese.
E' necessario affrontare con consapevolezza il tema, alquanto importante e di GRAVE impatto, così come lo si legge nel Decreto legislativo che riguarda le “Disposizioni concernenti la revisione e l’armonizzazione della normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali”, in attuazione del “Collegato agricolo”,secondo la delega ricevuta dal Parlamento nel settembre 2016.
La delega appare del tutto disgiunta, nonostante i preamboli, da un contesto di protezione della biodiversità, di percezione degli ecosistemi forestali come fornitori di servizi ecosistemici enon soltanto di economia diretta.
Si tratta di un provvedimento che rasenta l'incostituzionalità e che potrebbe arrecare gravi danni ai boschi italiani sul piano ecologico, paesaggistico ed economico, grazie alla visione miope di come dovrebbe essere impostato il rilancio dell’occupazione nelle aree interne del Paese.

Non vi è sufficiente richiamo alle convenzioni di protezione della biodiversità, delle specie protette e in via di estinzione a livello regionale e nazionale, dei suoli, della complessità strutturale.
La stessa direttiva 92/43/CEE “Habitat” è appena citata rimandando a “piani di coordinamento territoriali” e non alla protezione integrale del patrimonio rappresentato in “toto” dalle specie e dagli habitat protetti dalla Rete Natura 2000. Nemmeno vi sono riferimenti diretti alla Direttiva 2009/147/CEUccelli, alla Convenzione di Rio de Janeiro sulla Diversità Biologica(CBD), alla Strategia Nazionale per la Biodiversità. Le norme di protezione dovrebbero essere prioritarie in particolare nella gestione della vegetazione forestale indigena naturale e spontanea che dovrebbe essere favorita sempre, ovunque e comunque. Il bosco non è riconosciuto nel suo valore naturale, ma solo come potenziale patrimonio economico.

Carlo Petrini il primo marzo sarà ospite dell’ Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona

Carlo Petrini, fondatore e presidente internazionale di Slow Food, sarà l’1 marzo alle ore 16,30, ospite dell ’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona ( Palazzo Erbisti, Via Leoncino, 6) . Carlo Petrini parlerà del ruolo e del l’importanza che riveste una istituzione come l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, che quest’anno compie 250 anni di vita, nella crescita dell’agricoltura e della cultura in generale
“Carlin” Petrini da molti anni si batte in campo nazionale e internazionale per ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce e in armonia con ambiente ed ecosistemi, tutelando i saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. Il 16 ottobre scorso durante la Giornata mondiale dell’alimentazione della FAO, ebbe a dire, quale ambasciatore per l’Europa nel progetto Fame Zero, «Cinquecento milioni di realtà familiari producono il cibo per oltre il 70% dei viventi, eppure sono quelle che soffrono di più la malnutrizione e la fame. Qui sta il vero paradosso. Vogliamo parlare di lotta alla fame mentre i contadini muoiono di fame ?» . Nel 2004 è stato inserito da Time Magazine tra gli "eroi del nostro tempo" nella categoria Innovator e nel 2008 è s tato in cluso dal quotidiano inglese Guardian tra le 50 persone che «potrebbero salvare il pianeta» , una lista composta di personalità che si sono distinte per il loro impegno nel combattere inquinamento ed effetto serra, nella salvaguardia degli ecosistemi , nella promozione di metodi di sviluppo sostenibile, nella tutela di specie animali e vegetali in via d’estinzione. Ha scritto la prefazione all’ Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco. È , inoltre, l’ideatore di eventi quali Cheese, il Salone del Gusto di Torino e Terra Madre : “mangiare è un atto agricolo e produrre è un atto gastronomico”. Nel 2004 fonda l’Università di Scienze Gastronomiche, la prima al mondo.
L’evento è organizzato in collaborazione con la Condotta Slow Food di Verona e con il patrocinio d el Comune di Verona e di Federmanager Verona .
Per informazioni sull’evento : tel. 045/ 8003668   


via Leoncino 6 
Verona, 37121
Telefono: 
045 6548 7895 
Sito web: 
aaslvr.it

MARCIA “STOP PESTICIDI” IN VALPOLICELLA


             MARCIA “STOP PESTICIDI”
                                                                                                                                                                                 
                    SAN  PIETRO IN CARIANO (VR) -DOMENICA 13 MAGGIO 2018    

Milioni di persone in tutto il mondo sono quotidianamente esposte ai pericoli provocati dall'uso di pesticidi e diserbanti in agricoltura.
Nati per eliminare i parassiti dei raccolti, hanno un impatto gravissimo  sulla nostra salute oltre che sull’ambiente. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i pesticidi causano ogni anno circa 200 mila morti su scala globale e secondo l’autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) circa il 45% del cibo che consumiamo contiene residui di pesticidi.

Queste sostanze chimiche possono contribuire al sorgere di diverse forme tumorali e alterare il sistema endocrino con il conseguente aumento delle patologie correlate.
Le persone che vivono e lavorano nelle aree dove si pratica l'agricoltura intensiva e chimica, caratteristica delle monocolture, sono le più esposte, in particolare le donne in gravidanza e i bambini.

Nel lungo periodo danneggiano l’agricoltura stessa indebolendo le piante coltivate, compromettendo la produttività del terreno e la qualità del raccolto, distruggendo la biodiversità animale e vegetale.
Provocano inquinamento dell'aria, dei terreni e delle falde acquifere, compromettendo la sopravvivenza di numerose specie animali (in particolare api, lombrichi e uccelli).
La monocoltura intensiva basata sulla chimica, provoca il graduale depauperamento di una risorsa preziosa quale è il Paesaggio.

 In alternativa a questo modello sosteniamo le esperienze agricole come l’agricoltura biologica i Biodistretti e le filiere corte, che in questi anni hanno dimostrato di saper coniugare il rispetto per la salute pubblica e l'ambiente, producendo alimenti sani e posti di lavoro, valorizzando la varietà dei prodotti locali e tutelando la salute pubblica.

INVITIAMO LA COMMISSIONE EUROPEA
a rivedere la recente autorizzazione concessa per altri cinque anni dell’uso glifosato, a riformare la procedura di approvazione dei pesticidi e a fissare obiettivi di riduzione obbligatori  per quanto riguarda l’uso dei pesticidi.

CHIEDIAMO A GOVERNO, REGIONE E COMUNI

-di applicare il principio di precauzione vietando l'utilizzo dei pesticidi, intesi come molecole di sintesi, attivando controlli e sanzioni idonee, iniziando col vietare definitivamente le sostanze che sono state sottoposte a deroghe e fissando obbiettivi di riduzione per gli altri
-di potenziare tutti gli strumenti di controllo e salvaguardia del territorio per evitare sbancamenti, deturpazione del paesaggio, possibili discariche abusive e cambiamenti delle destinazioni d'uso.
-di  disincentivare economicamente le produzioni agricole industriali le monoculture
-di favorire e finanziare l'agricoltura biologica e la costituzione di biodistretti, nel rispetto della biodiversità e delle tipicità tradizionali locali;

Facciamo appello a tutti, cittadini, associazioni, movimenti, comitati, gruppi, per marciare uniti in difesa della nostra terra e della salute pubblica.
          E’ ora che chi finora non ha potuto  esprimere la propria voce lo possa finalmente fare

Info:
marciastoppesticidi.vr@gmail.com
Per contatti e informazioni tel: 333 5213792

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Il fatturato mondiale del bio sale a 80 miliardi

Il biologico mondiale cresce per fatturato, numero di aziende e superfici coltivate. Lo confermano i numeri presentati dall’Istituto svizzero FIBL e da IFOAM (International Federation of Organic Agriculture Movements), in occasione di Biofach, la fiera internazionale del bio in corso a Norimberga fino a sabato 17 febbraio. Nel rapporto ‘ he World of organic agriculture', si rilevano oltre 80 miliardi di euro di fatturato complessivo, 2,7 milioni di produttori e 57,8 milioni di ettari coltivati con i metodi dell’agricoltura biologica. ‘Analizzando i dati impressiona il ritmo di crescita del bio sul lungo periodo - commenta Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB, presente anche quest’anno in forze a Biofach -. 
Finalmente produttori e aree di produzioni seguono il trend delle vendite. Questo significa che il bio non è un fenomeno passeggero, ma ogni anno riesce a consolidarsi e conquistare consensi’. 
In questo scenario l’Italia gioca un ruolo da protagonista: è ai primi posti di qualsiasi statistica sul bio. In particolare nel 2016 è risultata il Paese europeo con la maggiore crescita: un aumento di oltre 300 mila ettari che porta l’Italia a una quota di 14,5% di superficie agricola coltivata con metodo biologico. ‘L’Italia è un Paese di eccellenti produttori bio - sottolinea Piva -, ma ora deve espandere il proprio consumo interno, la spesa pro-capite alimentare di prodotti biologici è sì in aumento, ma ancora al 3,4%. Da ultimo è sempre più urgente che il settore bio si doti di un modello di rappresentanza degno del ruolo raggiunto’.
CCPB, ente di certificazione specializzato nell’agricoltura biologica e sostenibile, a testimonianza del suo continuo impegno è presente a Biofach con un doppio stand: aree food (hall 4, stand 611) e cosmesi (hall 7, stand 551). Le aziende certificate da CCPB sono circa 12 mila, di cui oltre 11 mila nel settore biologico, e fanno riferimento ad affermati gruppi agroalimentari, al comparto della grande distribuzione, a piccole e medie imprese del settore agricolo ed alimentare e a diverse società emergenti. Un terzo del fatturato complessivo della produzione biologica italiana (3,1 miliardi di euro) è certificato CCPB
.



tratto da:
http://www.greenplanet.net/il-fatturato-mondiale-del-bio-sale-80-miliardi

Sostituire l’olio di palma senza modificare il gusto del cibo è possibile. Le alternative proposte dai ricercatori dell’Università di Udine

L’olio di palma è stato per lungo tempo il grasso vegetale più utilizzato dell’industria alimentare perché è solido a temperatura ambiente, economico e versatile. Ma è anche ricco di grassi saturi e ha un impatto ambientale da non trascurare. Non è sempre possibile rimpiazzare questi grassi utilizzando oli vegetali ricchi di grassi insaturi, come l’olio di girasole o di oliva. Questi oli, liquidi a temperatura ambiente, non riescono sempre a sostituire in modo adeguato le funzioni strutturali e tecnologiche dei grassi solidi e, quindi, per alcuni prodotti, ciò comporta una lieve modifica delle caratteristiche sensoriali. Per questo motivo si stanno studiando nuove strategie in grado di migliorare il profilo nutrizionale degli alimenti sostituendo l’olio di palma, cercando però di mantenerne inalterati gli aspetti sensoriali. Alcune proposte concrete arrivano da uno studio firmato da Sonia Calligaris, Luca Manzocco, Maria Cristina Nicoli e Stella Plazzotta ricercatori del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine, che sulla rivista Industrie Alimentari descrivono quali sono le nuove possibilità per le aziende.
Tra i sostituti più promettenti, tanto da essere stati definiti “i grassi del futuro”, ci sono gli oleogel. Si tratta di un sistema in cui l’olio vegetale (ad esempio di oliva, mais, o semi di girasole) viene intrappolato in una struttura tridimensionale, grazie all’impiego di una piccola quantità di molecole gelificanti come i monogliceridi, le cere vegetali o i fitosteroli.

Esistono diversi modi  per sostituire l’olio di palma e gli altri grassi alimentari saturi senza alterare le caratteristiche sensoriali

Un altro metodo interessante consiste nell’utilizzare le cosiddette emulsioni strutturate, formate da gocce microscopiche di olio disperse in una fase acquosa. In questo caso un olio vegetale liquido, viene inserito all’interno di una “fase continua” ottenendo prodotti con una consistenza simile alla maionese o alle creme spalmabili. La formazione di queste emulsioni strutturate richiede l’utilizzo di specifiche sostanze emulsionanti, nonché l’adozione di opportune condizioni di processo. Aromi e sapori sono determinati dalle complesse interazioni che si creano tra gli ingredienti dell’emulsione. Esiste anche la possibilità di ricorrere a polimeri naturali come zuccheri complessi o proteine, per creare una struttura gelatinosa, chiamata appunto gel polimerico, con la stessa funzione tecnologica dei grassi e un ridotto potere calorico.


La sostituzione dell’olio di palma con una miscela di ingredienti comporta però una nuova progettazione del processo di produzione dell’alimento. Alcuni di questi sistemi sono stati sperimentati con successo per la produzione di alimenti come yogurt, formaggi freschi, salse, würstel, biscotti e altri prodotti da forno, anche se resta qualche difficoltà per le sfoglie. Sostituire l’olio di palma e altri grassi a elevato tenore di acidi grassi saturi senza stravolgere le caratteristiche sensoriali è possibile, anche se alcune aziende preferiscono utilizzare soluzioni più semplici ed economiche, come l’olio di cocco, che non comportano grandi cambiamenti nelle linee di produzione.
tratto da:
http://www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-grassi-sostituzione.html

Food/Coop a Verona? Proviamo a spiegarlo con un nuovo film


Food Coop - a Verona
la rivoluzione della grande distribuzione alimentare! / Food Coop di Tom Boothe

Giovedì 1 marzo 2018 ore 20.45
Aurora - Sala unica, via G. Fracastoro 17, 37131, Verona (VR), Verona


Food Coop, il film che racconta come attuare da basso la rivoluzione della distribuzione alimentare arriva solo per una sera a Verona.
Una serata in cui il cinema diventerà un luogo di aggregazione dove poter trasformare questo modello in qualcosa di concreto!
Il film è stato richiesto dal pubblico, e abbiamo bisogno del vostro supporto: prendendo il biglietto qui partecipate a un "crowdfunding" per pagare le spese di noleggio film e sala.

Serve il vostro aiuto, senza di voi il film non si farà!
* Il biglietto costa come in sala, nessun sovrapprezzo
* E' cinema da basso: finalmente il pubblico porta in sala i film che vuole!
* Nessun rischio: pagherete il biglietto definitivamente SOLO se l'evento si farà.
Che aspettate?
Grazieee!


FOOD COOP
(FoodCoop)
DOCUMENTARIO - 2017, 97 minuti
REGIA Tom Boothe

DCP Server - in versione originale sottotitoli italiano
Nel pieno della crisi economica, all’ombra di Wall street, la Park Slope Food Coop è in piena crescita. Nata nel 1973 da alcuni utopisti che decisero di creare un supermercato autogestito, oggi vanta 17.000 membri che lavorano nel supermercato 3 ore al mese e in cambio beneficiano dei migliori prodotti alimentari della città di New York a prezzi decisamente bassi.
Tom Boothe, americano ma residente a Parigi, ha girato questo documentario sviluppando in contemporanea il progetto Le Louve: un supermercato cooperativo in Francia che funziona sugli stessi principi del Park Slope Food Coop. Girare il documentario gli è servito per capire come concretizzare questo incredibile esempio di cooperazione, una delle esperienze sociali più riuscite degli Stati Uniti.
L’uscita del film in Francia (oltre 25.000 biglietti venduti) ha ispirato più di 30 cooperative che stanno riproducendo questo modello.
E in Italia? Al lancio del film, Novembre 2017, una cooperativa, un GAS, un gruppo di cittadini, presenterà il film in ogni città, raccontandosi ai cittadini e raccogliendo così le adesioni per creare, anche nel nostro paese, un nuovo modello dal basso.
Una pessima notizia per la grande distribuzione.

Nuova marcia stop pesticidi

Verona, città dell'amore ... per i pesticidi - rassegna stampa