Presentazione del romanzo VELENI in Valpolicella


Le prossime due presentazioni del romanzo "VELENI":

1) Venerdì 15 settembre presso le Cantine UGOLINI di Fumane/San Pietro in Cariano. 
Inizio ore 18.00 con visita guidata alle cantine. Si prosegue con presentazione del romanzo e si termina con degustazione dei 5 vini DOC Valpolicella (biologici) accompagnati da prodotti della gastronomia locale. Il tutto offerto dal nostro generoso ospite, Giambattista Ugolini.

2) Venerdì 13 ottobre presso le Cantine FARINA di Pedemonte. 
Programma da definire ma simile al precedente.

Per prenotazioni contattare  Lella al 348 92 80 870

I conti (sul salmone) non tornano



Il salmone transgenico è il primo animale transgenico ad arrivare sulle tavole dei consumatori. “L’onore” spetta al salmone prodotto dalla AquaBounty Technologies, una società di Maynard, Massachusetts, che ha sviluppato il pesce geneticamente modificato e ha annunciato il 4 agosto scorso di averne venduto 4,5 tonnellate ai clienti canadesi.
Il pesce, una varietà di salmone atlantico, è progettato per crescere più velocemente, raggiungendo la dimensione di vendita in circa la metà del tempo – circa 18 mesi. AquaBounty ha venduto il suo primo batch commerciale a prezzo di mercato: 5,30 dollari per libbra (0,45 kg), secondo quanto spiegato dalla società che non ha voluto rivelare, però, chi lo abbia comperato.
Il pesce è stato allevato nelle vasche di un’azienda a Panama e ora la società ha in programma di ampliare la produzione aprendo un sito sull’isola Prince Edward del Canada, dove le autorità locali a giugno hanno dato la luce verde.

AquaBounty ha impiegato 25 anni per portare il suo salmone Ogm sulle tavole e ha sostenuto una lunga battaglia con i sistemi regolatori di diversi paesi. Il risultato è che tanto gli Usa che il Canada non richiedono al salmone-Frankenstein di essere etichettato come Ogm.
Ma a differenza del Canada, le battaglie politiche negli Stati Uniti hanno finora bloccato l’ingresso del salmone sul mercato a stelle e strisce.

I conti (sui pistacchi) non tornano



Yogurt al pistacchio 0% di grassi. È uno dei nuovi prodotti Muller che già dall’immagine sulla confezione mostrano dei bei pistacchi interi ed invitanti e insieme il claim 0% grassi, ed infatti nella tabella composizionale del prodotto troviamo 0,2 g di grassi totali per 100g (ossia 0,25 g per vasetto di yogurt, 125 g, di cui saturi la metà 0,125).
Mi sorge un dubbio, visto che la frutta secca è nota per lo più per il suo contenuto di grassi monoinsaturi e polisanturi. Ma quanti pistacchi ci sono dentro questo yogurt?

I conti (sui pistacchi) non tornano

Secondo la banca dati dell’IEO, 100 g di pistacchi ha un contenuto di grassi totali 48,4 g, di cui (6,13 di saturi. 32, 67 di monoinsatutri g, 17,32 polinsaturi), significa che se nello yogurt ci fossero 10 g di pistacchi, avremmo circa 4,8 g  di grassi per 100g, se ce ne fossero 5 g, 2,4 g  di grassi, se ce ne fossero 2,5 g, i grassi sarebbero 1,25 g. Come fa questo  yogurt, che per quanto scremato ha un po’ di grassi ad essere 0% grassi e contenere pistacchi?
Guardando attentamente l’etichetta si legge in realtà che c’è una preparazione a base di pistacchio, fatta principalemnete di acqua, zuccheri  e purea di pistacchio 0,7% pistacchio ( 0,7 g in 100g, neanche un grammo, meno di un pistacchio).

Troppi zuccheri nel vasetto

Studiandolo attentamente il prodotto è caratterizzato da una quantità di carboidrati totali esagerata, di cui gli zuccheri semplici sono per 100 g, 15,4 g, che per porzione (un vasetto) sono ben 19,37g. Se pensiamo che l’OMS ha abbassato la quantità giornaliera consigliata di zuccheri aggiunti al giorno a 20 g di, proprio per gli effetti sulla salute, con questo yogurt abbiamo esaurito la razione giornaliera. In più, se pensiamo che un biscotto medio integrale ha 20g di zuccheri in 100g, ma in media una porzione è circa 30-40g al massimo, si deduce che è più dietetico mangiare i biscotti oltre che essere più saziante, per le presenza di fibre. Eppure nella percezione delle persone mangiare yogurt è più sano, se poi c’è la frutta secca!!!
Questo per spiegare che il claim 0% grassi non significa poco calorico, anzi: la presenza di soli zuccheri in assenza di grassi aumenta solo la velocità di ingresso degli zuccheri nel sangue, procurando un aumento della glicemia, inibita anche dalla presenza di proteine, che però in questo caso sono circa  cinque volte meno rispetto agli zuccheri.

Come ti simulo il pistacchio

Cosa è presente per simulare il pistacchio? Il colorante E141 di origine naturale perché derivati dalla clorofilla, perché nell’immaginario comune la presenza di pistacchio da un colore verde, ma in realtà il pistacchio naturale e non il colorante dà una colorazione al preparato meno invitante e brillante di un beige chiaro. La presenza di aroma, che è chimico, non naturale ove non specificato, dà il sapore di pistacchio che in realtà non c’è.
I “claim”: oltre agli altri, il prodotto vanta che è senza aspartame, ma non per questo è salutare! Pieno di zuccheri (anche il destrosio è uno zucchero) avete capito che non è una gran scelta.

Lettera (di fine Giugno) di Fabio Taffetani agli eurodeputati italiani

Pubblichiamo la lettera che Fabio Taffetani, Presidente di PAN-Italia, ha inviato agli eurodeputati italiani.


Cari deputati,
come sapete, il Parlamento europeo terrà una sessione plenaria tra il 12 e il 15 giugno a Strasburgo, che ospiterà un dibattito martedì 13 giugno per discutere la nuova autorizzazione di Glifosato e il mercoledì 14 per votare sul divieto proposto dalla Commissione sull'uso dei pesticidi in ambiti ecologici (EFA).
Potete trovare le domande sul Glifosato che verrà chiesto martedì 13 qui 


La Commissione sarà presente al dibattito per rispondere.
Lo status politico adesso è che l'ECHA ha completato la sua valutazione e, allo stesso modo, l'EFSA ha trovato il glifosato non cancerogeno per gli esseri umani (sulla base non di dati di ricerca, ma delle memorie secretate delle ditte produttrici). Stiamo aspettando che ECHA trasmetta il suo parere alla Commissione, la quale ha dichiarato che intende proporre il rinnovo dell'autorizzazione del glifosato per altri dieci anni!

Ma nel frattempo un caso di San Francisco contro Monsanto da parte degli agricoltori che avevano sviluppato il cancro ha determinato quello che ora è noto come "Monsanto Papers", una raccolta di email e documenti interni che rivelano come Monsanto ha falsificato alcuni dei suoi articoli scientificiQuesto è stato incluso anche nella relazione sulla scienza a pagamento.
Ciò ha naturalmente sollevato preoccupazioni circa l'obiettività della valutazione del glifosato nell'UE e altri scandali sono venuti alla luce. Ad esempio come uno studio cruciale dove i topi avevano sviluppato il cancro è stato respinto perché solo dopo è stato riferito che questi topi avevano un virus. Poi il dottor Portier, che aveva la possibilità di esaminare i dati grezzi degli studi di tossicità sui roditori, ha trovato 8 tumori che non erano stati riportati dalla valutazione della Commissione.
L'Italia è il paese che paga i danni ed ha le ripercussioni più gravi di tutti i paesi europei (sulla salute e per le ripercussioni ambientali) a causa dell'abuso di pesticidi e del glifosato in particolare: AMPA (l'acido metabolico del glifosato) e glifosato stesso sono infatti gli inquinanti più frequenti ed a più alta concentrazione sulle acque superficiali (ISPRA 2008-2017), numerosi parlamentari europei si sono sottoposti tempo fa alla misurazione dei residui nelle urine (nessuno ne è risultato esente), così pure di recente 14 mamme romane in attesa di un bambino hanno registrato tutte la presenza di percentuali insolitamente alte di glifosato.
I cittadini italiani sono ormai consapevoli delle coperture della politica verso gli interessi dell'industria (italiana e internazionale) agro-alimentare e chimico-farmaceutica, crediamo che non potranno tollerare ulteriormente che dei loro rappresentanti al Parlamento Europeo possano prendere una posizione diversa da quella di difesa della salute dei cittadini e della biodiversità ambientale!
Personalmente ho raccolto un recente dossier (primavera 2017) sull'uso scandaloso del diserbo chimico da parte di ANAS sui margini erbosi delle principali vie di comunicazione. Posso inviare il documento a quanti sono interessati a conoscere gli effetti di tale pratica, non solo inutile, ma dannosa e decisamente antieconomica, oltre che falsamente proposta a tutela della sicurezza degli operatori.
Il Presidente di PAN-Italia

Fabio Taffetani

PRESERVARE L’ISPRA PER DIFENDERE LA NOSTRA SALUTE

Incredibile: all’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), risorsa strategica per il Paese, si apprestano a licenziare 93 ricercatori e tecnici precari, con anzianità media di un decennio. Tutti abbiamo il diritto/dovere d’impedirlo, d’intervenire perché le loro ricerche hanno tutelato e tutelano il nostro territorio e la nostra salute. Infatti, studiano il mare, le coste, il dissesto idrogeologico, le frane, la qualità dell’aria, la gestione dei rifiuti. Aprendo http://www.isprambiente.gov.it/it troviamo i temi, i servizi per l’ambiente, le banche dati, i progetti, la cartografia, le pubblicazioni, la biblioteca, le collezioni geologiche e storiche, i laboratori. Funzioni e concetti che rischiano di rimanere solo sulla carta. L’allarme è stato lanciato da tempo ma, dal 22 maggio 2017, in assenza di interventi da parte del Ministero dell’Ambiente, i lavoratori dell’ISPRA hanno occupato la sala dei convegni dell’Istituto. Si possono seguire gli eventi sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/usb.pi.ispra?fref=ts. Per quanto sopra scritto è importante che noi tutti entrassimo in azione, poiché non è utile per il nostro benessere accettare passivamente le soppressioni della banca dati Aria (BRACE), del gruppo di ricerca sui pesticidi nelle acque, della sezione ecotossicologia e bioindicatori, la continua erosione delle funzioni strategiche di un ente che, con le sue ricerche scientifiche indipendenti, ha bloccato varie opere dannose e inutili dal punto di vista ecologico ed economico. Nicola Lugeri, dell’USB PI ISPRA, ha dichiarato che i soldi ci sono, e per tutti gli enti di ricerca; infatti, un “tesoretto” di oltre 400 milioni di euro non è utilizzato da parte dell’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia). I lavoratori chiedono al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti di NON destinare soldi pubblici agli enti privati, di rilanciare l’ISPRA attingendo dal “tesoretto” utilizzando solo 3 milioni di euro per 3 anni nonché procedendo subito alla restituzione dei 13 milioni tagliati al momento della costituzione dell’Istituto per destinarli ad avviare un piano di assunzioni straordinario secondo le norme contenute nel nuovo Testo Unico del Pubblico Impiego, in via di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Ognuno di noi ha il potere d’intervenire, sollecitando Governo e parlamentari, per riportare l’ISPRA all’indispensabile efficienza che la tutela della qualità della nostra vita richiede.

A leggervi, Pier Luigi Ciolli

Editoriale Nuove Direzioni 42 – luglio/agosto 2017



Buone vacanze da Terraviva Verona!


Per chi volesse sentire il Messia antilupo


Spaventoso uso di glifosate in Valpolicella



Lazise, non è un paese per Api


Il Lago di Garda è conosciuto come “la riviera degli ulivi”, circondato dalle catene montuose delle prealpi che conferiscono un clima mite con un clima mediterraneo.
Lazise (sul Garda) oltre ad essere una zona particolarmente vocata alla coltivazione dell'ulivo è anche “Città del Miele”, e da molti anni nel mese di settembre si svolge la “Fiera Nazionale i giorni del Miele”. La città si è candidata ad “Apimondia”, la Federazione internazionale di associazioni che promuovono lo sviluppo apistico scientifico, ecologico, sociale ed economico in tutti i paesi del mondo.
Dietro a tutte queste belle parole ed iniziative bisogna però puntare di nuovo l’attenzione sui biocidi e prodotti fitosanitari usati negli ambienti naturali (agricoltura e/o giardinaggio).
In questi giorni, ad esempio, ci si può imbattere facilmente in agricoltori che, per combattere la mosca dell'olivo, trattano le loro piante con un prodotto a base di Imidacloprid, una sostanza attiva persistente considerata un insetticida sistemico (assorbito dalla pianta) a largo spettro (attivo su diverse specie d'insetti), compreso nella classe dei Neonicotinoidi, molto tossici per le Api e gli insetti pronubi.

Questo prodotto è ammesso ma si vorrebbe stimolare gli utilizzatori all’opportuno uso di queste sostanze dal momento che le condizioni climatiche che stiamo vivendo, di per sé, non favoriscono la diffusione della mosca olearia.
Si ricorda che dal 1 gennaio 2014 gli utilizzatori professionali sono tenuti ad applicare i principi di Difesa Integrata Obbligatori che, come da D.L.150/2012, “...prevedono la considerazione di tutti i metodi di protezione fitosanitari disponibili”, “..La Difesa Integrata Obbligatoria prevede l’applicazione di tecniche di prevenzione e di monitoraggio delle infestazioni e infezioni” al fine di utilizzare prodotti chimici solo nei casi effettivamente necessari cioè al superamento di soglie di danno, per garantire la salute dell’uomo e dell’ambiente.

E’ il momento che gli agricoltori facciano un salto di qualità e di professionalità in modo da ridurre la dipendenza dai prodotti fitosanitari liberandosi dai trattamenti a calendario, che sollevano dalle responsabilità, ma che non considerano le conseguenze nell’uso scriteriato di queste sostanze su api, bombi ed altri insetti pronubi che svolgono un’importante lavoro di impollinazione.
Sicuramente non sono sufficienti continue norme ed ordinanze se chi utilizza i prodotti fitosanitari non viene sensibilizzato sulle conseguenze per la salute umana e per l’ambiente.
Il comune di Lazise con l'ordinanza n°43 del 13/5/2016 in “difesa delle api ed insetti pronubi” ordina: “il divieto di effettuare trattamenti erbicidi e fitosanitari, con principi attivi tossici per le api e comunque per gli insetti pronubi, alle colture agrarie, legnose, erbacee e foraggere quando le stesse siano in fioritura, dalla apertura alla caduta dei petali. Nel caso di fioritura delle sole piante erbacee sottostanti a vigneti e frutteti, i trattamenti sono ammessi previo lo sfalcio di tali erbe e relativo asporto totale della massa, o, dopo che i fiori di tali erbe sfalciate si presentino completamente essiccati, in modo da non attirare insetti pronubi”.

E’ lontano il periodo di fioritura di quasi tutte le piante arboree ma di fiori nei campi se ne trovano.
Corte Palù della Pesenata, 5 Colà di Lazise 37017 (VR) 
www.assorurale.it 
info@assorurale.it

Interessante cartello destinato ai biologici ed a chi è in conversione



Cari Amici,
Abbiamo fatto questo cartello per promuovere noi biologici e far capire a chi passeggia nei nostri campi che lo può fare tranquillamente.

Il cartello è destinato ai biologici ed a chi è in conversione
E' in alluminio stampato, della durata garantita di parecchi anni.

Il costo è di 30 euro/cad o 25 euro/cad se l’azienda ne ordina 2 o più
Le dimensioni sono 50x30, con 4 fori agli angoli.

Occorre comunicare:
-la denominazione esatta dell’azienda
-il numero dell’ente certificatore (IT-BIO-004 per esempio in questo caso corrisponde a Suolo e Salute)
-il numero di copie desiderato
-per chi lo vuole si può aggiungere nella fascia bianca in basso
“”fornitore di…….”” con il nome della cantina

Non occorre fare la pratica ambientale semplificata, mentre andrebbe pagata la tassa di concessione comunale.

Potete scrivere a Maria Grazia magrazia.gambuzzi.primulina@gmail.com mentre se avete dubbi “tecnici” telefonare a Vittorio 349 3747996

Glifosato: Il Salvagente e Associazione A Sud analizzano l’urina di 14 donne incinte. Tutte positive all’erbicida

Si fa sempre più acceso il dibattito europeo sulla sicurezza del glifosato. Il Salvagente, in collaborazione con l’associazione A Sud, ha condotto un’inchiesta sull’erbicida e ha analizzato le urine di 14 donne incinte, per quantificare il rischio di contaminazione durante un periodo delicato come la gravidanza. I risultati del test riguardano un gruppo di 14 donne risultate tutte positive alla ricerca di glifosato. I quantitativi del diserbante riscontrati vanno da 0,43 nanogrammi per millilitro di urina fino a 3,48. Numeri difficilmente interpretabili, dal momento che non esistono quantità massime consentite. Ma il glifosato non dovrebbe comunque essere presente nel nostro organismo, tanto meno in quello dei nascituri. L’ipotesi avanzata da recenti studi di una possibile relazione tra glifosato e parto prematuro, con conseguenze sullo sviluppo del bambino, non è ancora stata confermata, ma solleva una certa preoccupazione.
“Negli ultimi anni la letteratura scientifica internazionale ha evidenziato maggiori livelli di glifosato nelle urine di soggetti che vivono in campagna, con percentuale di positività e concentrazione più elevata negli Stati Uniti rispetto all’Europa” spiega Antonello Paparella, microbiologo e docente all’università di Teramo. Le partecipanti che si sono volontariamente sottoposte a questo screening però vivono in città, a Roma, lontano da campi agricoli o da aree considerate a rischio. Secondo Patrizia Gentilini, medico oncologo e componente del Comitato scientifico dell’associazione medici per l’Ambiente Isde-Italia, “siamo tutti esposti”. L’oncologa si è mostrata preoccupata e ha spiegato: “Ci sono numerosi dati sperimentali condotti su cellule placentari ed embrionali umane che dimostrano come il glifosato induca necrosi e favorisca la morte cellulare programmata. Quindi si tratta di una sostanza genotossica oltre che cancerogena, come ha stabilito la Iarc”. Paparella e Gentilini sono concordi sul fatto che il glifosato possa anche agire come interferente endocrino.
glifosato
L’alimentazione è la principale causa di contaminazione nell’uomo
La causa della presenza del diserbante nell’organismo è da ricercarsi nell’alimentazione e nella presenza costante di glifosato nei cibi che portiamo in tavola. I colpevoli non sono solo pasta, farine e farinacei, ma anche carne, latte e derivati, perché oltre l’85% dei mangimi utilizzati in allevamenti sono costituiti da mais, colza e soia Ogm resi resistenti al glifosato. “Un’agricoltura senza pesticidi è possibile ed è una questione di salute oltre che di tutela dell’ambiente in cui viviamo – dichiara Marica Di Pierri di A Sud – Gli strumenti a nostra disposizione per fermare la Commissione europea, che sembra intenzionata a rinnovare per altri dieci anni l’autorizzazione al glifosato, sono le azioni dal basso promosse da cittadini e agricoltori”. Centinaia sono le associazioni impegnate nella campagna contro l’uso dell’erbicida e nella òlista figura anche Il Fatto Alimentare. Simona Savini, coordinatrice in Italia dell’Ice stop glifosato, afferma: “In soli in tre mesi abbiamo raccolto 800mila firme. Dobbiamo arrivare al milione entro giugno e anche in Italia possiamo fare la nostra parte”.
glifosato
Le 14 donne coinvolte sono risultate tutte positive all’erbicida



tratto da:
http://www.ilfattoalimentare.it/glifosato-analisi-urine-il-salvagente.html

Glifosato, mezza vittoria all’Europarlamento (e troppe menzogne nel dibattito)

Per ora la natura si è difesa in sede europea, dove il 14 giugno si è votato per cancellare il divieto in vigore sull’impiego di pesticidiall’interno delle cosiddette Ecological focus area (Efa), ossia le “aree di interesse ecologico”.
Al Parlamento Europeo non si è raggiunto il quorum necessario, per cui gli agricoltori che vorranno accedere ai cosiddetti “pagamenti ecologici”, ossia i greening (che rappresentano il 30% del bilancio della Politica agricola comune), non potranno usare i fitofarmaci all’interno di queste zone.
Le Efa sono state istituite nel 2013 per salvaguardare e migliorare la biodiversità delle aziende agricole. Un requisito che riguarda solo i terreni a seminativo in aziende con superficie agricola superiore a 15 ettari. In Italia la dimensione media delle aziende è di appena 8 ettari e quindi solo il 5% delle aziende dovrà dotarsi delle Efa, il 26% delle superfici a seminativo.



Maria Grazia Mammuccini, portavoce della coalizione Stop Glifosato che raccoglie nella battaglia contro l’erbicida più diffuso al mondo 45 associazioni ambientaliste (tra cui Slow Food Italia), lo definisce un esito in chiaroscuro, perché «abbiamo portato a casa il risultato di sottrarre una parte della superficie agricola alla diffusione incontrollata di veleni nei campi. Ma il voto di oggi ha anche rappresentato un segnale di disinteresse per la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente da parte del Parlamento Europeo, che, pur non raggiungendo il quorum necessario per cancellare una norma della Commissione, ha votato a maggioranza per l’eliminazione del divieto ai pesticidi».
In attesa che il Parlamento europeo si pronunci – entro il 31 dicembre – sul rinnovo dell’autorizzazione a usare il glifosato per altri 15 anni, sul panorama scientifico continuano ad apparire studi dietro cui si nascondono i forti interessi della Monsanto, il maggior produttore di glifosato. Recentemente, infatti, in un rapporto elaborato dal centro di ricerca Oxford Economics, si sostiene che se la Gran Bretagna dovesse vietare l’utilizzo del glifosato, la produzione agricola inglese subirebbe una perdita di un miliardo di sterline e una contrazione del 20% della produzione di frumento.
Lo studio in questione è realizzato grazie a The Andersons Centre, una società di consulenza agricola che ha lavorato anche per la Bayer, il colosso farmaceutico con cui la Monsanto si è fuso di recente.
Non pago del conflitto d’interessi, il rapporto minaccia i consumatori colpendoli alle tasche: vietare il glifosato farebbe aumentare i prezzi dei prodotti agricoli, in particolare se la Gran Bretagna dovesse abbandonare l’uso dell’erbicida e il resto dell’Europa potesse continuare a usarlo, offrendo così merce più economica sul mercato.

Campagna Liberi dai Veleni


Liberi dai veleni a Limana:
informazione seria contro le falsità degli amministratori


La Campagna Liberi dai Veleni torna in Sinistra Piave, dove la situazione è particolarmente critica, per fare tappa a Limana con una nuova serata divulgativa sui temi della salute umana e della tutela dell’ambiente correlati ai rischi derivanti dall’uso di pesticidi in agricoltura. Parteciperanno il dr. Giovanni Beghini, medico ISDE e Presidente dell’ass. Terra Viva, e il dr. Franco Scalari, veterinario dell’Ulss1 Dolomiti.
Oltre ad approfondire i rischi per la salute umana come di consueto con
esperti qualificati e indipendenti, sarà l’occasione per parlare delle api e dei gravi problemi legati all’inquinamento che stanno mettendo in crisi le condizioni di vita di questi insetti e il delicato equilibrio da cui dipende la loro e la nostra sopravvivenza. Le api sono infatti importantissime per l’uomo anche come indicatori di qualità dell’ambiente. La scelta di affrontare queste problematiche con relatori competenti è caduta ovviamente sul comune che si dichiara “paese del miele” ma che si distingue anche per contraddizioni ormai palesi.
Appuntamento quindi mercoledì 12 luglio alle ore 20.30 presso l’oratorio di Limana (Sala Giovanni Paolo II).
L’incontro è solo l’ultimo di una lunga serie di appuntamenti divulgativi e culturali che, dal 10 luglio 2015, la Campagna Liberi dai Veleni propone a cittadini e decisori, per creare conoscenza e consapevolezza attraverso l’apporto di specialisti autorevoli, documentari di denuncia e produzioni cinematografiche di divulgazione di buone pratiche, approfondimenti con degustazione di vini resistenti, presenza con punti informativi a importanti eventi locali, partecipazione a convegni nazionali per raccontare l’esperienza di Liberi dai Veleni come modello di impegno civile di alto profilo tecnico e culturale, una raccolta firme con più di 6000 firmatari, l’organizzazione di una marcia pacifica regionale con più di 3000 presenze. Tutte azioni trasparenti e pacifiche che hanno portato effetti concreti nell’ambito in cui gruppi e associazioni possono incidere, cioè il contributo alla crescita di coscienza e conoscenza nella cittadinanza.
Soprattutto va evidenziata la collaborazione di Liberi dai Veleni, attraverso il prezioso contributo di Terra Bellunese, con molte amministrazioni di tutta la provincia che grazie all’autonomia garantita ai sindaci in materia di tutela della salute pubblica, rispetto alle normative sovraordinate, sancita giuridicamente a tutti i livelli, hanno potuto approvare regolamenti per l’uso dei fitofarmaci che tutelano con serietà cittadini e ambiente.
La sinistra Piave sta invece ancora aspettando che le amministrazioni muovano un dito per tutelare i propri cittadini, invece di nascondersi dietro il primato di un regolamento tutt’altro che restrittivo, già superato il giorno in cui è entrato in vigore, fortemente compromesso da ampie deroghe mascherate nelle norme transitorie e soprattutto con un’impostazione complicata, basata su aree di tutela mai individuate in una mappa ufficiale, che rende di fatto i controlli impraticabili e ingestibili e oltretutto abbandona al proprio destino una grande fetta del territorio comunale esterna a tali aree. Un regolamento da rimandare al destinatario
Non serve certo un cuor di leone per adottare strumenti restrittivi nei confronti di chi usa i pesticidi, poiché molte amministrazioni hanno già sperimentato con successo questo regolamento: Belluno, Feltre, Pedavena, Ponte nelle Alpi, Soverzene, Pieve di Cadore, Calalzo, ovvero il .....% degli abitanti della provincia e il ...% del territorio. L’effetto immediato delle azioni virtuose messe in atto da questi amministratori si manifesta nello spostamento degli appetiti delle grandi aziende dell’agroindustria verso comuni privi di elevati livelli di tutela, come in sinistra Piave, dove stanno proliferando le coltivazioni intensive poiché gli imprenditori spregiudicati hanno totale libertà d’azione. Questa non è agricoltura. 


Comunicato Stampa del 5 luglio 2017

AVE.PRO.BI, organizza un meraviglioso viaggio in Marocco





Cari amici, vi informiamo che anche quest'anno abbiamo organizzato un viaggio di vacanza e di conoscenza di realtà agricole biologiche estere. 
La meta del 2017 sarà il MAROCCO.
Vi alleghiamo il programma e la scheda di adesione. Trovate tutte le indicazioni e le informazioni necessarie, ma per ogni altro ulteriore chiarimento fate pure riferimento al nostro Claudio Zanelli, organizzatore del viaggio, scrivendogli a: claudio@anamnesis.it
Chi è interessato è pregato di farci pervenire la scheda compilata e il versamento della caparra entro il 31 agosto (se possibile) e al massimo entro il 5 settembre....


OLTRE L'ATLANTE MAROCCO
 “Città Imperiali e deserto del Sahara”
17  - 25 NOVEMBRE 2017

Durante il viaggio sono previsti incontri e visite a realtà agricole locali che coraggiosamente hanno intrapreso l’agricoltura biologica. Invieremo l’informativa a riguardo appena sarà completato il calendario delle visite.

1° GIORNO: VENEZIA / ROMA / CASABLANCA.
Partenza con con volo aereo per Casablanca. All'arrivo panoramica in pullman della città. Casablanca, nome dato alla città dai mercanti spagnoli, in arabo è Dar el-Beida, venne distrutta da un terremoto nel XVII sec. e ricostruita per volere del sovrano Mohammed ben Abdallah. Tra i luoghi importanti vi è la ‘Medina’ (il vocabolo arabo che traduce ‘città’, nel mondo arabo occidentale ne indica la parte più antica), la Piazza di Mohamed V, il Palazzo Reale. Cena in albergo e pernottamento.
2° GIORNO: CASABLANCA / MEKNÈS / VOLUBILIS / FÈS.
Colazione in albergo. Meknès prende forse il suo nome dalla tribù berbera dei Meknessa, giunti dall’est nel X sec., nel 1672 venne eletta capitale da Maulay Ismail. Con tante porte trionfali, i grandiosi palazzi in rovina, le scuderie gigantesche, tristemente vuote, le residenze dai soffitti di gesso scolpito, le ceramiche policrome, le masharabie misteriose, tutto rievoca la figura di Moulay Ismail, un Luigi XIV dell’Africa, che edificò la sua Versailles africana. Breve visita della città partendo dalla porta Bab El – Mansour e continuando per Hari Souani… Si prosegue quindi per Fez con sosta per la visita delle stupende rovine romane della città di Volubilis. Arrivo in serata a Fez, sistemazione in albergo,  cena e  notte.
3° GIORNO: FÈS.
Colazione in albergo. Intera giornata dedicata alla visita della capitale culturale e spirituale del paese, la più antica delle città imperiali. Fondata da Moulaj Idriss II e culla della civiltà e della religione del paese dove è nata la prima università religiosa del mondo islamico; si visiterà la medina medioevale, la splendida Medersa, la moschea Karaouine. Pranzo in tipico locale marocchino. Nel pomeriggio proseguimento della visita alla città vecchia in un fluttuare di odori forti del cibo e delle spezie, tra una confusione di tessuti, utensili e gioielli. Cena in albergo e pernottamento.
4° GIORNO: FÈS / MIDELT/ERFOUD.
Colazione in albergo. Partenza per Erfud, attraverso i paesaggi del Medio e Alto Atlante passando per Ifrane, stazione turistica costruita dai francesi nel 1929, al centro di un massiccio coperto di foreste di cedri centenari. Passando attraverso la valle dello Ziz, dove si apre il passaggio in una gola incassata e bordata di palme si giunge a Erfoud, fondata come presidio militare francese nel 1916 sul limitare settentrionale del grande palmeto di Tafilalt. Sistemazione in hotel, cena e notte.
5° GIORNO: ERFOUD / DUNE DI MERZOUGA / ERFOUD.
Dopo la prima colazione, partenza con i fuoristrada per l’escursione nel deserto del Sahara, tutta la giornata verrà dedicata alla scoperta del più grande deserto al mondo caratterizzato dalle tipiche dune di sabbia finissima che raggiungono anche centinaia di metri di altitudine. Prima sosta per ammirare l’alba sull’'Erg Chebbi. Proseguimento per le miniere di M'Ifis, ed il villaggio di Khamliya (i cui abitanti sono di origine dell’africa nera) Il gruppo sarà ospite degli abitanti del villaggio e sorseggiando un tè alla mente si assisterà alle loro danze tradizionali. Arrivo verso il mezzogiorno a Tisserdmine; luogo in cui sono state girate le più belle scene di film famosi, come  “Sahara”, “La mummia” ecc.. Pranzo sotto le palme a base di carne alla griglia. Dopo pranzo, proseguimento per il Grand Erg Chebbi (Il grande Deserto di dune), dove sarà possibile provare l’esperienza sulla “nave del deserto” escursione a dorso di cammello con vista del tramonto sulle dune. In serata rientro a Erfoud, cena e notte.
6° GIORNO: ERFUD / RISSANI / OUARZAZATE..  
Al mattino partenza per Ouarzazate, con sosta a Rissani: città santa e antica capitale del Tafilalet dove si visiteranno la kasba che serviva di residenza ai membri della famiglia reale esiliati, costruita alla fine del XVII sec. Ci si inoltra poi nelle spettacolari gole del Todra che scorre tra pareti a picco alte più di 300 mt. (Pranzo in corso di escursione). Si assiste a una natura strabiliante alimentata dal fiume Dadès e percorrendo l’affascinante strada delle “mille kasbah” lungo la quale sorgono fortezze e villaggi in argilla. Arrivo in serta a Ouarzazate.  Cena in albergo e pernottamento
7° GIORNO: OUARZAZATE / TFFELTOUT / AIT BENHADDOU MARÀKESH  
Colazione in albergo e partenza per Maràkesh. Si prosegue attraverso un alternarsi di paesaggi dai colori sfumati e cangianti sulle cime e tra le valli dell’Alto Atlante, con alcune soste durante il percorso, ai villaggi fortificati. Edificati in fango ocra, con torri merlate, costruiti a ridosso delle montagne, scenari utilizzati in numerosi film famosi. Pranzo durante gli spostamenti. Con attraversamento del suggestivo passo di Tizi-n-Tichka a 2260 metri. Arrivo a Maràkesh in serata, sistemazione in albergo cena e il pernottamento.
8° GIORNO: MARÀKESH 
Dopo la prima colazione, L'intera giornata sarà dedicata alla visita di Marrakech, la seconda città imperiale più antica conosciuta come la «Perla del Sud»,  Questa città stupenda e leggendaria stupisce per i suoi tesori artistici, l’architettura ispano-moresca ed il verde dei giardini. Si visiteranno con le tombe Saadiane, la Koutoubia, il Palazzo Bahia e i giardini della Menara. Rientro in hotel per il pranzo. Nel pomeriggio, visita del souk, i vicoli tortuosi e la stupenda ed unica piazza di Djemaâ El Fna, con i suoi vari  intrattenimenti non-stop: cantastorie, incantatori di serpenti, mangiatori di fuoco ed altro ancora. In serata cena servita sotto le tende  del famoso ristorante  «Chez Ali» con spettacolo “Fantasia” con cammelli e cavalli, spettacoli folcloristici e danzatrici del ventre. Rientro in hotel e pernottamento.
9° GIORNO: MARÀKESH / CASABLANCA / ROMA / VENEZIA
Colazione in albergo. Trasferimento a Casablanca per raggiungere l’aeroporto in tempo utile per le formalità d’imbarco sul volo di linea Alitalia per Roma, coincidenza con volo nazionale per Venezia.

NB. IL PROGRAMMA NON É VINCOLANTE, POTRÁ SUBIRE VARIAZIONI INASPETTATE, INVERSIONI DI VISITE ECC...

“Incontrando la cultura, la storia ei contadini di questo meraviglioso paese”
Un paese minuscolo il Marocco, sulla grande mappa del mondo islamico, che sta comunque riempiendo i vuoti creati involontariamente dalla primavere arabe in tutto il nord Africa e nel Medio Oriente.
Una delle grandi priorità, in Marocco è quella di fermare la grande migrazione dalla e campagne con tecnologie per lo sviluppo agricolo più appropriate rispetto il passato. Qui come altrove per decenni si è puntato sulla meccanizzazione, sul consumo di petrolio, di concimi e diserbanti chimici. Adesso, seguendo anche le indicazioni della FAO, si torna a parlare di piccole aziende agricole e di agricoltura biologica, non più solo come grandi aziende impegnate a produrre in monocultura quantità industriali di prodotti destinati all’estero. Ma alla piccola azienda a conduzione familiare, attenta alla biodiversità e all’ambiente ed ad un mercato interno, da cui inaspettatamente arrivano sempre più richiesta di prodotti alimentari biologici”


QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
-         PER MINIMO 26 PARTECIPANTI  : €. 1.100
-         PER MINIMO 36 PARTECIPANTI  : €. 1.050

LA QUOTA, PER 9 GIORNI / 8 NOTTI, COMPRENDE:
- Viaggio aereo con volo di linea nazionale Alitalia: Venezia / Roma / Venezia. Volo  internazionale Alitalia: Roma / Casablanca / Roma in classe turistica con kg 23 di bagaglio.
- Tutte le tasse aeroportuali nazionali ed internazionali.
- Sistemazione in alberghi 4 stelle, (NB. Categoria locale, che non sempre corrisponde ai nostri standard di valutazione), in camere a due letti con bagno e servizi privati.
- Pensione completa per tutto il viaggio: dalla cena del primo giorno al pranzo dell’ultimo, compresa una cena tipica con spettacolo a Marrakech.
- Visite ed ingressi come da programma con pullman GT riservato.
- Fuoristrada per l’escursione alle dune di Merzuka.
- Facchinaggio in aeroporto e hotels.
- Guida locale parlante italiano per tutto il viaggio;
- Assicurazione sanitaria di emergenza (massimale 10.000 €).
- Borsa da viaggio.

LA QUOTA NON COMPRENDE:
- Il trasferimento da/per gli aeroporti italiani.
- Le bevande ai pasti e le mance.
- Eventuali compensi per incontri e relazioni con agricoltori biologici locali
- Supplemento camera singola. 220 €
- Accompagnatore  tecnico dall’Italia.
- Tutto quanto non espressamente indicato in programma e nella voce: “La quota comprende”.
- Assicurazione annullamento viaggio 35 €
- QUOTE CALCOLATE CON SERVIZI A TERRA E COSTO VOLI  GIUGNO 2017 
- ACCONTO ALL’ISCRIZIONE DI 250 €
- TERMINE ULTIMO PER LE ISCRIZIONI 31 AGOSTO 2017 SALVO ESAURIMENTO POSTI.

NB. SERVE IL PASSAPORTO CON ALMENO 6 MESI RESIDUI DI VALIDITA’ DALLA DATA DI RIENTRO.


SCHEDA DI ISCRIZIONE
(Da inviare, debitamente compilata, per email o fax unitamente alla distinta del bonifico e fotocopia del passaporto)
VIAGGIO MAROCCO 17 – 25 NOVEMBRE 2017
(Da compilare in stampatello)

COGNOME
NOME
INDIRIZZO,  TELEFONO, EMAIL, CODICE FISCALE










SISTEMAZIONE IN CAMERA
SINGOLA (con supplemento di 190 €.) o
SISTEMAZIONE IN CAMERA
ABBINAMENTO IN DOPPIA:
DOPPIA o
NOMINATIVO:



ASSICURAZIONE ANNULLAMENTO VIAGGIO (prendere visione delle condizioni): 35 €.) o


ACCONTO DI 250 € PER N. DI ISCRITTI: ….. TOTALE ACCONTO VERSATO:……………...


DATA E FIRMA …………………………………..
NB. SI PRENDERANNO IN CONSIDERAZIONE ESCLUSIVAMENTE LE ISCRIZIONI ACCOMPAGNATE CON RELATIVA DOCUMENTAZIONE DI AVVENUTO PAGAMENTO, DISTINTA BANCARIA CON NUMERO DI C.R.O, INVIATE PER FAX O ALLEGATO EMAIL- E’ indispensabile il passaporto individuale con almeno 6 mesi di validità residua
Termine ultimo per le iscrizioni 31 agosto 2017 (Salvo esaurimento posti). 
ORGANIZZAZIONE TECNICA: ANAMNESIS DI ZANELLI CLAUDIO  VIA E. DA PORTO 10/C GREZZANA (VR) ASS. RESPONSABILITA’ CIVILE  UNIPOL N.4088133T