Secondo ciclo di conferenze sulla Valpolicella sostenibile

L’Assessorato all’Ambiente in collaborazione con la Consulta Ambiente del Comune di San Pietro in Cariano ha il piacere di invitarla al secondo ciclo di conferenze sulla Valpolicella sostenibile.

La prima serie di sei webinar "VALPOLICELLA, VERSO UNA VITICOLTURA SOSTENIBILE A TUTELA DELL'UOMO E DELL'AMBIENTE", iniziata il 12 gennaio e conclusa il 23 marzo, ha riscontrato un grande e forse inaspettato seguito da parte non solo degli operatori del settore vitivinicolo del nostro territorio, ma anche di liberi cittadini e soprattutto giovani studenti, che hanno partecipato con costanza e interesse.
In questo secondo ciclo l'Università di Verona, nello specifico il Corso di Laurea in Scienze Viticole ed Enologiche, che ha sede nella nostra bella Villa Lebrecht a San Floriano, parteciperà nelle 6 conferenze con professionisti del settore. 
Gli incontri si terranno di martedì, con inizio dal 6 aprile, dalle ore 18.30 per circa un’ora. La partecipazione è aperta, libera e gratuita. 
Nella locandina allegata trovate il calendario degli eventi e il link per iscriversi online https://www.gotostage.com/channel/comunedisanpietroincariano
Ulteriori informazioni sul sito e nella pagina Facebook del Comune di San Pietro in Cariano, dove sono disponibili anche i video degli incontri precedenti.



SENTIERI NEL BALDO: PERCORSI TRA ARTE, NATURA E TERRITORIO NELLA VALLE DEL TASSO E DINTORNI

 

Secondo incontro online: martedì 30 Marzo 2021ore 20.30

 


Prosegue il calendario di eventi del progetto “Natura, cultura, prodotti del territorio: dinamiche per una Mostra d’arte ambientale” dell’Associazione Baldofestival, in collaborazione con Legambiente e Marchio del Baldo.
 

Dopo il successo del primo incontro online, martedì scorso, con oltre 150 partecipanti collegati, si prosegue domani sera alle ore 20.30 sempre tramite piattaforma Zoom (qui è possibile iscriversi attraverso il sito www.baldofestival.org e il link  https://docs.google.com/forms/d/1IbsYD2yfPhqGpI7r-8xLL7MHYKKpD80D13U0lrYt-jI/edit), con la presentazione del geologo Michele Sommaruga, che approfondirà i caratteri geomorfologici della valle, incisa nel corso di milioni di anni.


Nel primo incontro, Raffaello Boni, responsabile Legambiente Garda-Baldo e appassionato che frequenta la valle del Tasso da oltre 40 anni, ci ha guidati in un viaggio virtuale alla scoperta di questo luogo eccezionale.
Con mappe, foto e video realizzati nelle varie stagioni, ci ha raccontato per oltre un'ora le origini della valle, percorrendo il corso del torrente, dal suo inizio presso località Pravazzar nel comune di Ferrara di Monte Baldo, lungo le pendici del Monte Baldo, attraverso le piane nei comuni di Caprino Veronese e Affi e fino al fiume Adige, in cui sfocia poco sopra località Sega di Cavaion Veronese, per un totale di circa 17 chilometri.

Tutto ciò si può rivedere nella registrazione dell'incontro, accedendo al sito www.baldofestival.org
https://www.youtube.com/watch?v=acMOPiVdm04&t=4411s
Rimanere stupiti e increduli di fronte alla bellezza di luoghi molto vicini a noi sarà inevitabile!

 

Ecco il link per poter accedere agli incontri:

Link zoom: 

https://zoom.us/j/94044847618?pwd=blRKT0sxTGo4Um9XdW1KQUFHaFM4UT09


È nato il Biodistretto del riso piemontese

C’è la promozione, la tutela e la diffusione delle tecniche naturali applicate alla risicoltura alla base del nuovo Biodistretto del riso piemontese, associazione che racchiude una decina di produttori di biologico delle province diVercelli e Biella. Il sodalizio nasce nel cuore della Baraggia, a cavallo tra le due province, con l’obiettivo di valorizzare e diffondere l’agricoltura biologica, oltre che a promuovere la coltivazione di varietà di riso sostenibili per l’ambiente.

Tra le finalità dell’associazione infatti trovano ampio spazio la promozione, la tutela e la diffusione del patrimonio di conoscenze e tecniche colturali originali e naturali applicate alla risicoltura nate proprio in Baraggia. Come, ad esempio, la “pacciamatura verde”, scoperta e diffusa dal pioniere Fulvio Stocchi ed applicata da molti agricoltori appartenenti al Biodistretto.

“Produrre ottimo riso senza ricorrere a fertilizzanti o erbicidi chimici si può e ha effetti benefici sulla natura”,  ha dichiarato il presidente del Biodistretto, Gianpaolo Andrissi.

“Occorre proseguire su questa strada per promuovere, sempre di più, la conoscenza di un modo nuovo, ed antico allo stesso tempo, di coltivare il cereale. Un lavoro che sta portando ad importanti risultati sul fronte della produzione agricola sostenibile, in armonia con le leggi naturali e con prodotti che conquistano crescenti fette di mercato”.

La sede dell’associazione sarà nella biblioteca comunale di Rovasenda, importante centro risicolo del Vercellese.

Fonte: ANSA – Vercelli Oggi



Agricoltura green: entra in campo la Tassonomia


È un criterio finanziario voluto dalla Ue per aumentare gli investimenti nei progetti green

di Andrea Dragotto

Un’altra spinta europea in direzione di un’agricoltura più sostenibile. Arriva dalla Tassonomia, una politica che ha come obiettivo l’orientamento degli investimenti finanziari verso progetti e imprese ambientalmente responsabili. La nuova strategia europea premierà le aziende in grado di promuovere un modello di produzione agricola alternativo a quello basato sullo sfruttamento intensivo del suolo e degli allevamenti. Solo questa agricoltura potrà infatti essere in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, di cui la Tassonomia è espressione.

La realizzazione di una reale transizione green dell’Europa non può prescindere dal rendere la produzione agricola sostenibile. Il motivo è che l’impatto ambientale del settore agricolo è enorme, a causa delle conseguenze che l’attuale modello ha sugli ecosistemi naturali.

Innanzitutto, l’espansione incontrollata dei campi coltivati e delle zone dedicate all’allevamento del bestiame ha comportato una significativa riduzione delle aree naturali e delle foreste. Questo ha dato luogo a una perdita di biodiversità senza precedenti. Secondo i calcoli del Wwf, tali trasformazioni hanno condotto a una diminuzione negli ultimi 50 anni del 60% dei vertebrati a livello globale. E anche del 75% delle varietà vegetali in passato addomesticate dall’uomo. Inoltre, aggiunge l’European Environmental Agency, l’agricoltura consuma circa il 40% dei 243 miliardi di metri cubi di acqua utilizzati a livello europeo per le attività economiche. Mentre le stime del rapporto Unesco uscito il 22 marzo parlano del 69% dei consumi idrici globali. .....

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Pnrr: l’agricoltura bio è il grande assente


Ne hanno parlato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio e Carlo Triarico, presidente dell’associazione per l’agricoltura biodinamica, in un webinar della Fondazione Est Ovest

di Barbara Battaglia

“Siamo a un momento di svolta per il biologico. I cittadini scelgono sempre di più il cibo bio: c’è stata una crescita, anche esponenziale, sia a livello di mercato interno che dell’export, anche nel 2020 durante la pandemia”. Così Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio ospite di un webinar promosso dalla Fondazione Est Ovest, insieme a Carlo Trarico, presidente di AssoBiodinamica, l’associazione per l’agricoltura biodinamica.

“Il modello di produzione e consumo del cibo basato sulla corsa continua verso prezzi più bassi – hanno spiegato i promotori dell’iniziativa – scarica sulla collettività i costi dell’inquinamento, del disinquinamento e della difesa del benessere delle persone. Un sistema che non è più sostenibile. Occorre una nuova visione per il futuro dell’agricoltura e del cibo”.

Di qui il contributo delle voci del bio e del biodinamico: “le esperienze più avanzate e diffuse che possono costituire il riferimento per l’agricoltura del futuro. Perché in grado di conciliare sostenibilità economica, sociale, ambientale e un approccio efficace nel contrasto al cambiamento climatico e nella tutela della biodiversità. Oltre che una concreta opportunità per i territori rurali e per l’occupazione”.

“Siamo di fronte a una trasformazione del modo di produrre e consumare cibo, che la pandemia ha accentuato, avendo messo ancora più in evidenza la connessione tra noi e l’ambiente – ha aggiunto Mammuccini – . Le tante crisi che stiamo attraversando, sanitaria, economica, climatica, sono tutte facce della stessa medaglia, di un modello produttivo basato sullo sfruttamento della Terra e delle persone. Durante la pandemia abbiamo avuto perfino paura di non aver abbastanza cibo. Ecco perchè la sicurezza alimentare è anche avere una agricoltura sana che sia in grado di produrre nel proprio territorio cibo di qualità. Occorre dunque fare informazione su questo: scegliendo un cibo si sceglie anche un modo di fare agricoltura. ‘Mangiare è un atto agricolo’, ha scritto Wendell Berry. Scegliere un cibo bio ha un valore molteplice: la propria salute ma anche la salute del pianeta, l’armonia – e non il conflitto – con la natura”.

Inoltre i cittadini sembrano più orientati al cambiamento. “Oggi anche il Green Deal europeo conferma questo trend. Le due strategie Farm to Fork e Biodiversità – ha aggiunto la presidente FederBio – rappresentano una svolta delle politiche europee: il modello intensivo basato sulla chimica di sintesi non è più sostenibile, serve un approccio agroecologico, che è quello su cui si è fondata prima l’agricoltura biodinamica e poi quella biologica. Si propone così di ridurre della metà l’uso dei pesticidi e degli antibiotici e di triplicare le superfici coltivate a biologico. Ognuno di noi ha una responsabilità, a tutti i livelli: bisogna fare pressione”. Ad esempio, nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU, lo strumento comunitario messo in campo per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19. ......

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Campagna certificativa RRR

Aperte ufficialmente le iscrizioni alla campagna certificativa RRR (Riduci Risparmia Rispetta2021. La certificazione lanciata dal Consorzio Valpolicella per le aziende della DOC a tutela dell’ambiente, della sostenibilità sociale e la tutela del paesaggio. 

Qualche dato: la superfice certificata RRR ha registrato un aumento del 12% rispetto al 2019, arrivando a totalizzare ad oggi 1210 ettari sul territorio. Le aziende certificate RRR sono passate da 82 nel 2018 a 142 nel 2020, segnando un +73%.

Per informazioni: 
areatecnica@consorziovalpolicella.it
C. +39 3894421311

Normativa e procedure per la conversione biologica

CORSO ON LINE – FORMAZIONE A DISTANZA (COD.P4-25-21)

Crediti formativi riconosciuti da Ordine Dottori Agronomi e Forestali  di Padova e Collegio Periti Agrari e Periti Agrari Laureati

N.B. NON SONO AMMESSE NUOVE ISCRIZIONIpriorità d’accesso agli  esclusi dal precedente corso P4-09-20 che confermino la  partecipazione.  Eventuali ulteriori posti liberi saranno riservati agli iscritti già presenti  nella  “Lista d’attesa”  dello stesso corso P4-09-20.

PRESENTAZIONE
La presente iniziativa formativa rientra nel Programma di formazione dei consulenti che operano o intendono operare nell’ambito della  Misura 2 PSR Servizi di consulenza , di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole”.
In particolare l’argomento della presente iniziativa fa riferimento agli Ambiti di consulenza n. 2 e 13   previsti dal PSR (vedi l’elenco qui https://bit.ly/36heuDC). Il consulente può completare il suo curriculum formativo frequentando le altre iniziative formative individuate nel programma di formazione disponibile alla pagina   https://www.venetoagricoltura.org/2019/06/uncategorized/formazione-dei-consulenti/.

REQUISITO DI ACCESSO
L’accesso al corso è possibile  esclusivamente da una  postazione dotata di web camattiva  e  microfonoNon è consentita la frequenza con collegamenti svolti durante i trasferimenti in auto e l’eventuale tempo non viene considerato valido. Non è ammessa l’iscrizione di soggetti che hanno frequentato precedenti edizioni dello stesso corso.

PROGRAMMA (Scarica il dépliant-programma)
Il programma del seminario è di ore articolato in 2 mezze giornate per complessive 4 sessioni della durata  media di  2 ore circa ciascuna. Questa segmentazione è finalizzata a garantire l’efficacia di una frequenza attenta e partecipata alle lezioni.  Il corso si conclude con una sessione extra-time per la compilazione di un test di apprendimento finalizzato al rilascio dell’attestato di frequenza con profitto. Non è ammessa l’iscrizione di soggetti che abbiano frequentato precedenti edizioni dello stesso corso.

Venerdì 26 marzo
1^ sessione ore 8.30- 10.30
Panoramica sull’agricoltura biologica, diffusione, regolamenti CE 834/07, 889/08 e novità normative (Reg.848/18, D.M. 9 aprile 2020)
Pausa [15 minuti]

2^ sessione ore 10.45-12.45
Norme tecniche di produzione agricola: gestione della fertilità, protezione delle colture, avvicendamenti, sementi

Martedì 30 marzo
3^ sessione ore 14.00-16.00
Gestione della documentazione per le aziende agricole con relativi casi pratici.
Pausa [15 minuti]

4^ sessione ore 16.15-18.15
Il sistema di controllo: verifiche in azienda, irregolarità, sanzioni; etichettatura dei prodotti biologici

 ore 18.15 sessione extra-time dedicata al Test di apprendimento per il rilascio dell’attestato di frequenza con profitto 

Le lezioni sono tenute da Emanuela Ussia, libera professionista esperta in agricoltura biologica.

MODALITÀ DI ISCRIZIONE
L’iscrizione deve essere effettuata esclusivamente attraverso la piattaforma www.regione.veneto.it/centroinformazionepermanente/  

  • Per gli utenti non ancora registrati alla piattaforma:

Accedere alla pagina www.regione.veneto.it/centroinformazionepermanente/Login.aspx   dove sono disponibili tutte le istruzioni e informazioni di dettaglio per effettuare la registrazione nonché le informative sul rispetto della privacy (ex art. 13, Regolamento 2016/679/UE – GDPR).

Una volta effettuata la registrazione, che resta valida per la partecipazione a qualsiasi altra iniziativa di Veneto Agricoltura, si dovrà effettuare l’iscrizione allo specifico corso prescelto.

  • Per gli utenti già registrati:

E’ sufficiente accedere con la propria password alla pagina: www.regione.veneto.it/centroinformazionepermanente/Login.aspx  e indicare l’iniziativa a cui si intende partecipare.
Si consiglia agli utenti già registrati di controllare sul proprio profilo l’indicazione della mail e del cellulare e di verificare se quello indicato sia ancora attivo.

ATTESTATO DI FREQUENZA CON PROFITTO
Per il rilascio dell’attestato è necessario aver registrato  il 85% delle ore di frequenza  del corso e aver superato positivamente il test di apprendimento. Il test di apprendimento è composto da una serie di domande a risposta multipla. Viene considerato superato al conseguimento di almeno il 60% delle risposte esatte. Il test viene somministrato al termine della giornata formativa online e nel caso di iniziative organizzate su più giorni, potrà essere somministrato in modalità frazionata al termine di ciascuna giornata .
L’attestato verrà trasmesso via email agli interessati nei giorni successivi al corso e, qualora le normative sanitarie lo consentano,  potrà esser ritirato stampato, previo appuntamento, presso la sede di Veneto Agricoltura.
L’attestato di frequenza con profitto riporterà, oltre al titolo e durata dell’iniziativa, l’ambito di consulenza definito dal PSR 14-20 del Veneto a cui si riferisce l’argomento dell’iniziativa.
L’attestazione di frequenza con profitto viene emessa secondo quanto previsto dal Decreto interministeriale 3 febbraio 2016 in attuazione del “Sistema di consulenza aziendale in agricoltura” istituito dall’articolo 1-ter del DL 24 giugno 2014, n. 91 convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116.
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Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2014-2020
Intervento 2.3.1 – Formazione dei consulenti
Organismo responsabile dell’informazione: Veneto Agricoltura
Autorità di gestione: Regione del Veneto Direzione AdG FEASR Foreste

PROGETTO BOSCÀJA - Contadini/e e imprese per il clima

Progetto nato per un rimboschimento responsabile della provincia di Verona. Le realtà sostenitrici di questa idea sono Ca’ Magre, A.Ve.Pro.Bi (Associazione Veneta Produttori Biologici), A.R.I. (Associazione Rurale Italiana), Co.Ge.V. (Cooperativa Gestione Verde), Terra Viva, Baldo Festival, Comitato Mag per la Solidarietà Sociale Onlus, Mag Mutua per l’Autogestione Cooperativa Sociale e la Rete delle Nuove Vite Contadine.

OBIETTIVO del PROGETTO: affrontare il problema del cambiamento climatico, divenuto oramai urgente ed improcrastinabile, facilitando l’incontro tra Contadine/i e possibili Sostenitori, ponendosi l’obiettivo di piantare nuovi boschi nella provincia di Verona e dintorni.


Per approfondire il contenuto del progetto:

http://www.comitatomag.org/i-progetti/boscaja/

http://magverona.it/wp-content/uploads/2020/12/Progetto-Boscaja.pdf

Per info: formazione.progetti@magverona.it



BOSCÀJA

Contadine/i e imprese per il clima

OBIETTIVO

Affrontare il problema del cambiamento climatico, divenuto oramai urgente ed improcrastinabile, facilitando l’incontro tra Contadine/i e possibili Sostenitori, ponendosi l’obiettivo di piantare nuovi boschi nella provincia di Verona e dintorni.

 RUOLI

Contadine e Contadini che si impegnano a piantare e manutenere i nuovi boschi nelle proprie aziende agricole o in appezzamenti conferiti da altri.

  • Aziende e soggetti Sostenitori che si impegnano a fornire le risorse necessarie acché ciò avvenga.
  • Comitato BOSCÀJA che si impegna nel coordinamento, promozione e supervisione del progetto cercando di mantenere la sostenibilità e la totale trasparenza.

  RIFLESSIONI

  •  Oltre ai benefici ambientali, questa iniziativa avrà impatti positivi anche dal punto di vista sociale e da quello economico, creando occasioni di sviluppo locale.
  •  Per le imprese donatrici diventa opportunità per esprimere la propria responsabilità sociale e riparare ad eventuali impatti ambientali dovuti ai loro processi produttivi.

 STRUTTURA GENERALE DEL PROGETTO

  •  Le aziende agricole che hanno terreni inutilizzati, marginali o che non riescono più a coltivare in maniera idonea a causa dell’invecchiamento degli agricoltori, si impegnano alla piantumazione e alla manutenzione per almeno dieci anni di minimo un ettaro di bosco.
  • Le aziende saranno sostenute dal progetto nella realizzazione del bosco, coerentemente con gli obiettivi dell’azienda e la vocazione locale.
  • L’azienda riceverà un contributo annuale per ogni ettaro, più il costo dell’insediamento. Si tratta di importi che vanno a compensare l’affitto del terreno, il mancato reddito, gli oneri di manutenzione.
  • I fondi necessari saranno reperiti mediante l’adesione di industrie, società, artigiani, banche, assicurazioni, privati cittadini, che si impegneranno a versare la quota di almeno un ettaro per dieci anni.
  • La proposta è rivolta specialmente alle attività che hanno inquinato e che tuttora inquinano in qualsiasi modo l’ambiente in cui viviamo e che, in questo modo, possono mettere in pratica una piccola compensazione ambientale per l’inquinamento perpetrato. Chiunque potrà comunque aderire al progetto in base a motivazioni proprie e personali. Per le imprese, tra l’altro, diventa sicuramente un’ottima opportunità per potenziare la propria responsabilità sociale, soprattutto in un’ottica di relazione con il territorio e di cooperazione.

IL PATTO PER I BOSCHI, TRA AZIENDE AGRICOLE E COMUNITÀ

Le aziende agricole si impegnano a dedicare uno o più ettari di terreno, per almeno 10 anni, ad un rimboschimento, garantendone quindi la piantumazione e la manutenzione, nonché, compatibilmente con le caratteristiche dell’impresa, la sua fruibilità. Le aziende agricole si impegnano anche a lavorare in rete e a partecipare alla diffusione del progetto.

I donatori, rappresentanti della comunità (imprese, istituzioni, cittadini/e) si impegnano a versare, singolarmente o aggregati, per dieci anni:

  • 2.000€ / anno per i primi 5 anni anni per ogni ettaro di bosco che “adottano”;
  • 1.300€ / anno per i successivi 5 anni per ogni ettaro di bosco che “adottano”.

Riprendono i webinar con relatori molto interessanti, segnatevi le date!

 

«Biologici e contaminati, il problema è nei controlli». Intervista a Paolo Carnemolla, segretario FederBio.

tratto da: https://feder.bio/biologici-contaminati-problema-nei-controlli-intervista-paolo-carnemolla-segretario-federbio/ 

 «Non doveva succedere». Lo ammette Paolo Carnemolla, segretario generale di FederBio, la federazione che raggruppa gli attori di tutta la filiera del biologico in Italia. Non ci dovevano essere anche i prodotti biologici tra quelli segnalati per la presenza di livelli anomali di residui del pesticida ossido di etilene. Cosa non ha funzionato nella certificazione biologica? Io credo che non abbiano funzionato né i sistemi di controllo in India né quelli di ingresso nell’Unione europea. In base ad un accordo bilaterale di equivalenza tra la Ue e l’India, la certificazione bio dei prodotti esportati è in mano alle autorità indiane e qualcosa non ha funzionato. È evidente che la contaminazione deve essere avvenuta nella fase di disinfestazione dei container, con i quali il sesamo viene spedito. Nei container le merci possono rimanere per settimane, in questa fase di caos della logistica dovuta al Covid, anche più a lungo. Per metterle al sicuro dal rischio salmonella, gli esportatori devono aver fatto trattamenti non ammessi. E una volta approdati nei porti soprattutto del Nord Europa, in particolare Olanda e Danimarca, dove è abbastanza evidente che i controlli sono meno efficaci, sono stati distribuiti in Europa sulla base delle documentazioni cartacee, senza particolare attenzione al tipo di trattamento effettuato nei porti di partenza. Ora, fortunatamente, la questione è emersa anche perché l’Ue si è dotata di un regolamento e di controlli ad hoc. Noi pensiamo che la criticità dovrebbe esser limitata alle partite di sesamo consegnate tra settembre e la prima decade di novembre, dato che ora i controlli analitici di fatto sono fatti su tutta la merce importata. Però si continuano a registrare allerte sul sistema Rasff. Come si spiega? Per fare gli esami di laboratorio ci vuole tempo e i laboratori accreditati per questo tipo specifico di analisi sono davvero pochi. La normativa richiede che i livelli di ossido di etilene siano determinati come la somma tra l’ossido di etilene e il suo metabolita, il 2-cloroetanolo. In tutti i paesi europei c’è stata la fila degli operatori che trattano sesamo e i risultati continuano ad arrivare anche ora. Come hanno reagito le aziende biologiche italiane? Tutto quello che avevano in magazzino o sugli scaffali è stato ritirato dal commercio a fronte di analisi positive. Infatti c’è stato un momento in cui la presenza di prodotti al sesamo si è ridotta significativamente. Non doveva succedere: se è successo è dovuto anche al fatto che il sesamo viene importato in Italia in via indiretta, tramite altri paesi europei e le aziende si sono fidate delle certificazioni nei punti di ingresso nell’Ue dove dovevano essere fatti i controlli. Quali prodotti alternativi si possono usare per mettere in sicurezza semi e granaglie da paesi a rischio? Nel biologico sono ammessi i trattamenti fisici – caldo, freddo, vapore – oppure sostanze naturali, cioè non di sintesi, delle quali esiste una lista ben precisa pubblicata in un Regolamento europeo che tutti gli operatori anche indiani conoscono bene. Del resto il consumatore paga per i cibi biologici prezzi maggiori anche perché non si utilizzano gli stessi prodotti e procedure ammessi nel convenzionale. Cosa avete imparato da questa vicenda? In una filiera così lunga come quella del sesamo, che viene da altri continenti e da paesi a rischio salmonella, il produttore che sta alla fine della filiera e che mette il suo marchio, non può fidarsi solo dei documenti della certificazione del fornitore o che accompagnano la merce, ma deve attivarsi per garantire che la filiera sia tutta sotto la sua supervisione, a partire dalla produzione agricola. Io credo che serva più formazione, più professionalità, più conoscenza dei rischi legati ai prodotti e a certe provenienze. Un distributore deve avere gli strumenti per capire se la sua catena di fornitura presenta dei rischi e deve essere in grado di prevenirli. Se questo non è possibile è un dovere etico non comprare per non rischiare di ingannare i consumatori. Non tutto si può produrre con metodo biologico soprattutto a prezzi di acquisto delle materie prime troppo bassi. […] 

SENTIERI NEL BALDO: PERCORSI TRA ARTE, NATURA E TERRITORIO NELLA VALLE DEL TASSO E DINTORNI

Si apre con 5 incontri online il calendario di eventi del progetto “Natura, cultura, prodotti del territorio: dinamiche per una Mostra d’arte ambientale” dell’Associazione Baldofestival, in collaborazione con Legambiente e Marchio del Baldo. C’è una valle nascosta e incantata… tra la frazione di Pazzon e la contrada di Porcino, nel comune di Caprino Veronese, dove un sentiero di circa 3 km si snoda sinuoso tra prati, bosco, strade vicinali, saliscendi, cascatelle, piccoli guadi e un gorgo, in una varietà di paesaggi e ambienti naturalistici che ne fanno un luogo unico. E’ la valle del torrente Tasso, un’area storicamente parte della piccola economia locale, nota agli abitanti del “borgo” ma pressoché sconosciuta ai più. L’Associazione culturale BALDOfestival ha riscoperto questo magico luogo e, negli anni, ha promosso il ripristino della percorribilità in sicurezza del sentiero con la collaborazione del Servizio Forestale Regionale. Oggi è un sentiero naturalistico accessibile a tutti, dove, ogni due anni, BALDOfestival organizza la mostra “SENTIERI nell’ARTE”, un percorso espositivo di opere d’arte a basso impatto ambientale ispirate dalla natura e connaturate all’ambiente. Nella prospettiva di celebrare la 10^ edizione della mostra e dare più completezza alla manifestazione, promuovendo anche i valori fondamentali del territorio, BALDOfestival ha avviato la collaborazione con due associazioni attive nel comune di Caprino V.se, il Circolo Legambiente “Il Tasso” per la conoscenza e la tutela ambientale e l’Associazione Marchio del Baldo, che diffonde la “territorialità”, fatta di prodotti tipici, attività escursionistico-sportive e ospitalità diffusa. Questa rete di partner ha ottenuto il contributo della Fondazione Cariverona con il progetto “Cultura, natura, prodotti del territorio: dinamiche per una Mostra d’arte ambientale”, che, dopo essere stato posticipato dal 2020 al 2021, può finalmente iniziare con il corso di informazione-formazione online. Sarà un modo per scoprire in anteprima le bellezze naturalistiche e la valenza culturale, turistica e produttiva del territorio, presentate dalle tre associazioni e dai loro esperti. Avrete un assaggio della manifestazione che si svolgerà nel periodo estivo, da luglio a settembre, in varie location del comune di Caprino V.se, da vivere all’aperto, all’insegna della sicurezza e della riscoperta del proprio territorio.

Ci vuole un Recovery Planet

tratto da: https://comune-info.net/recovery-planet-per-cambiare-passo/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=Amore%2C+contagio+e+conoscenza

L'antidoto a un esecutivo chiuso nelle sue stanze, con portatori di interesse ed esperti dei soliti affari e con scarsa attenzione alla dura realtà dei cambiamenti climatici? Quelle minacce che, solo a volercisi adattare con soluzioni di mercato, costerebbero al mondo tra 130 e 300 miliardi di dollari l’anno fino al 2030, e tra 280 e 500 miliardi fino al 2050, mentre a novembre 2020 il Green Climate Fund istituito per sostenere l’Accordo di Parigi ne ha approvati 7,2 e davvero sborsati 1,4? Non basta un Recovery Plan, pur a volerlo fare bene: serve un Recovery Planet. Una strategia complessiva che cambi il modo in cui produciamo, coltiviamo, distribuiamo, ci nutriamo, ci finanziamo, lavoriamo e affrontiamo la prospettiva digitale, operando scelte nette a partire da un cambio di paradigma complessivo che metta la pratica ecofemminista della cura al centro del sistema al posto del profitto. Recovery Planet è il risultato del lavoro di oltre mille mani che per cinque settimane si sono incontrate regolarmente in modo virtuale pescando competenze e pensieri tra oltre 1400 tra realtà organizzate e persone che si riconoscono nel processo di convergenza verso una Società della Cura. La Società della Cura nasce in un pomeriggio di mezza estate, quando a Roma, nella distopica cornice di Villa Pamphilj, l’ex premier italiano Giuseppe Conte accoglie alcune realtà della società civile e sindacali per provare a mitigare l’effetto-choc provocato dalla lettura del Piano Colao che indicava per l’uscita del Paese dalla crisi post-Covid le stesse scelte mercatiste che ci avevano portato alla crisi sociale e ambientale, insieme alla stagnazione economica, ben prima dello scoppio della pandemia. Nasce così un appello spontaneo a radunarsi fuori dalla cornice dorata, in un pic-nic, per ragionare insieme su quale dovesse essere, invece, una cornice di senso e un piano d’azione innovativo che consentisse all’Italia, ma non solo, di non sprecare le lezioni della pandemia, affrontare il collasso climatico e l’ingiustizia sociale per costruire la società della cura di sé, degli altri, del pianeta. Da quel centinaio tra persone e realtà nasce un percorso di confronto che, dopo meno di un anno di lavoro insieme e due mobilitazioni – il 21 novembre e il 22 dicembre – con azioni simboliche da Aosta a Catania, che hanno lanciato un Manifesto comune e un “Dono” per reindirizzare 175 miliardi dell’ultima Legge di bilancio verso un cambiamento radicale di direzione delle politiche locali e nazionali per non lasciare nessun@ indietro. Il 10 aprile torneremo a mobilitarci per presentare a istituzioni e territori il nostro Recovery Planet: un Piano nazionale di transizione verso la società della cura, la nostra alternativa al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del governo, elaborato con un metodo partecipato da centinaia di persone organizzate in 13 tavoli tematici. Il documento si apre con una lettura critica femminista delle iniziative da intraprendere, e si accompagna a un testo più di dettaglio prodotto dal tavolo tematico “Ecologia e ambiente” cui hanno lavorato attivist@ dei Fridays for future, dei movimenti per l’acqua pubblica, No Tav, No Triv, dell’associazione Laudato Sì e di molti altri comitati e realtà ambientaliste, contadine e animaliste. Il superamento del modello di economia lineare verso una circolarità multidimensionale dell’organizzazione dei mercati è uno dei pilastri della vera transizione, ma da solo non basta, perché per contenere all’origine i virus patogeni la cui diffusione è accelerata dalla degradazione dell’ambiente che abbiamo provocato, bisogna ispirare ogni intervento alla cura del patrimonio naturale, alla rigenerazione dei servizi ecosistemici che sorreggono la rete della vita e tra i viventi. È in questa chiave che si integrano con coerenza l’esigenza di ripubblicizzare i servizi pubblici locali a partire dall’acqua, a dieci anni dal referendum popolare che lo ha chiesto, riscrivere la Strategia nazionale della biodiversità, il Piano nazionale integrato per energia e clima, la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile tagliando le emissioni almeno del 7,6% l’anno come chiedono le Nazioni Unite, abolendo i sussidi ambientalmente dannosi ma introducendo anche tassazioni penalizzanti dei prodotti più inquinanti che gravino sui profitti degli azionisti. Più importante, però, è colmare il deficit democratico e di partecipazione alle scelte strategiche del Paese che si va approfondendo, prevedendo un percorso per l’inserimento in Costituzione della salvaguardia dei diritti della natura e del vivente svelatisi con la pandemia così deboli ma determinanti per la nostra stessa sopravvivenza. Non sono solo pagine o critiche, la difesa di un diritto o di un bene comune, ma la sfida per un’alternativa di società, che contrapponga il prendersi cura alla predazione, la cooperazione solidale alla solitudine competitiva, il “noi” dell’eguaglianza e delle differenze all’“io” del dominio e dell’omologazione.

54ª Edizione Vinitaly posticipata al 2022

54ª Edizione Vinitaly posticipata al 2022, dal 10 al 13 aprile. Confermata Opera Wine con la presenza di Wine Spectator a giugno (19 e 20). Veronafiere posticipa al 2022 la 54ª edizione di Vinitaly, Salone internazionale dei vini e dei distillati, in calendario dal 10 al 13 aprile del prossimo anno. «Le permanenti incertezze sullo scenario nazionale ed estero e il protrarsi dei divieti ci hanno indotto a riprogrammare definitivamente la 54ª edizione della rassegna nel 2022 – ha detto Maurizio Danese, presidente di Veronafiere SpA –. Si tratta di una scelta di responsabilità, ancorché dolorosa; un ulteriore arresto forzato che priva il vino italiano della sua manifestazione di riferimento per la promozione nazionale e internazionale. In attesa che lo scenario ritorni favorevole – conclude Danese – Vinitaly continua a lavorare congiuntamente con tutti i protagonisti anche istituzionali del settore, a partire dal ministero delle Politiche agricole e Ice-Agenzia oltre a tutte le associazioni e le categorie, per continuare a supportare la competitività del vino made in Italy sia sul mercato interno che sui Paesi già proiettati alla ripresa, Usa, Cina e Russia in primis». In quest’ottica, prosegue il ceo di Veronafiere, Giovanni Mantovani: «Confermiamo OperaWine con la presenza di Wine Spectator e delle top aziende del settore individuate dalla rivista americana per il 10° anniversario dell’iniziativa che rimane in programma il 19 e 20 giugno prossimo a Verona. L’evento, tutto declinato alla ripartenza del settore, grazie alla partecipazione di stampa e operatori nazionali e internazionali – commenta Mantovani – farà anche da collettore e traino a tutte le aziende del vino che vorranno partecipare a un calendario b2b che Veronafiere sta già approntando». Operawine sarà preceduta, sempre a giugno, dal Vinitaly Design international packaging competition (11 giugno) e da Vinitaly 5 Stars Wine The book (16-18 giugno). Mentre la Vinitaly international Academy (21-24 giugno) chiuderà gli eventi estivi in presenza. Tra le novità anche un evento eccezionale di promozione a forte spinta istituzionale a ottobre prossimo e che traghetterà il settore alla 54ª edizione di Vinitaly nel 2022. Prosegue Giovanni Mantovani: «Si tratta di Vinitaly-edizione speciale, una manifestazione rigorosamente b2b che segnerà la ripresa delle relazioni commerciali nazionali e internazionali in presenza a Verona dal 16 al 18 ottobre». «Vogliamo mantenere viva l’attenzione del mondo sul vino italiano, uno degli ambasciatori più significativi del Made in Italy – afferma, presidente di ICE Agenzia, Carlo Ferro –. Le iniziative messe in campo da Veronafiere per mantenere il file-rouge tra Vinitaly 2019 e 2022, con l’edizione di Vinitaly-edizione speciale e le altre manifestazioni che faremo insieme hanno questo obiettivo. Senza soluzione di continuità, nonostante la pandemia mondiale e grazie all’impiego di nuovi strumenti in chiave di commercio digitale. Faccio i miei auguri a tutto il team di Veronafiere e ai produttori vinicoli con la convinzione che gli eventi in programma per il 2021 contribuiranno a sostenere l’eccellenza del nostro Paese». In attesa della ripresa degli eventi fisici nel nostro Paese, Vinitaly prosegue in presenza sui mercati internazionali, a partire dalla Russia con le tappe a Mosca e a San Pietroburgo in programma dal 23 al 25 marzo. Dal 3 al 6 aprile sarà la volta di Vinitaly Chengdu e poi a giugno di Wine to Asia (Shenzhen, 8-10 giugno). E sarà ancora la Cina ad aprire con il road show il calendario estero autunnale di Vinitaly (13-17 settembre) prima di trasferirsi in Brasile per la Wine South America (22-24 settembre). Veronafiere, inoltre, mette a disposizione il proprio know how per realizzare ulteriori eventi di promozione in altri mercati obiettivo per il settore. La decisone dello spostamento di Vinitaly è stata condivisa con le organizzazioni e associazioni della filiera vitivinicola e agricola. Di seguito, in ordine alfabetico, le dichiarazioni di: Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentare, Assoenologi, Cia-Agricoltori Italiani, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini (Uiv). «Prendiamo atto della decisione di posticipare la 54ª edizione di Vinitaly al 2022 – afferma il coordinatore del settore vitivinicolo di Alleanza cooperative agroalimentari, Luca Rigotti –. Una scelta certamente non facile ma che, alla luce dell’attuale situazione sanitaria, è in linea con quanto auspicato dall’Alleanza delle Cooperative Italiane-Agroalimentare. Accogliamo con favore, inoltre, le altre iniziative di promozione proposte da Veronafiere per i prossimi mesi: l’aspettativa è poter entrare finalmente in una fase caratterizzata da un maggiore livello di sicurezza e da minori incertezze per il comparto vitivinicolo, condizioni necessarie anche per poter rilanciare, grazie all’esperienza ed alla competenza di Veronafiere, il settore vitivinicolo a livello internazionale». Per il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella «la decisione assunta da Veronafiere di posticipare al 2022 la 54ª edizione di Vinitaly va nella direzione suggerita dalla filiera del vino, ma soprattutto tiene conto del perdurare di una situazione di grave difficoltà generata dall’emergenza pandemica, che non ha ancora trovato una risposta risolutiva nella vaccinazione. Una scelta di responsabilità che condividiamo ampiamente, così come siamo pronti a sostenere le altre iniziative, annunciate da Veronafiere e messe in calendario sia per il prossimo giugno, che per l’ottobre. È necessario da parte del mondo del vino farsi trovare pronto al giorno della ripartenza dei mercati e quindi è molto importante tenere alta l’attenzione anche con manifestazioni capaci di creare relazioni nazionali e internazionali e interesse verso il nostro settore. Ma ancora più importante sarà il sostegno che il governo italiano e l’Europa sapranno mettere in campo a favore dell’intero agroalimentare che, dopo oltre un anno di pandemia, sta accusando il peso della crisi al pari degli altri settori dell’economia nazionale». «Siamo a fianco di Veronafiere per continuare a sostenere il settore, tutte le aziende e i produttori che ogni giorno contribuiscono a rendere il vino una delle eccellenze del Made in Italy riconosciuta in tutto il mondo – dice presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino –. La pandemia ancora morde e costringe a un ulteriore rinvio degli eventi in presenza, ma siamo pronti a lavorare insieme al Vinitaly per supportare, in questa fase difficile, un comparto prezioso per l’agroalimentare con una produzione del valore di circa 12 miliardi di euro e una reputazione imbattibile». «Lo spostamento del Vinitaly è un atto dovuto per consentire la partecipazione anche degli operatori stranieri e sostenere il successo del prodotto agroalimentare made in Italy più esportato nel mondo dove, nonostante la pandemia, il vino ha fatturato 6,3 miliardi di euro nel 2020» afferma il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare l’importanza del programma dei prossimi appuntamenti di Veronafiere a partire da OperaWine. «La decisione di Veronafiere, benché dolorosa, va nella giusta direzione – commenta presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti –. Apprezziamo in particolare la capacità di resilienza e di proposta variegata in un momento molto difficile per il comparto vino. Confagricoltura dà pieno appoggio a Veronafiere e all’intero settore fieristico agroalimentare nazionale. Siamo convinti che occorra sostenere la validità del sistema italiano ed evitare pericolose aperture ad altre realtà internazionali. Riteniamo inoltre che la Fiera di Verona, con le sue attività e il Vinitaly, sia un validissimo strumento di promozione e di immagine per tutto il comparto vitivinicolo italiano. Auspichiamo pertanto di ripartire a pieno ritmo nel 2022, dando ampio risalto alle iniziative in programma da oggi fino alla prossima edizione del Vinitaly, insieme alle nostre imprese che fanno grande nel mondo l’Italia del vino». Per il presidente di Copagri, Franco Verrascina, «la scelta di Veronafiere, seppure dolorosa, conferma la serietà dell’ente fieristico e la volontà di sostenere i viticoltori al meglio in questo momento critico. Ci mettiamo a disposizione per collaborare ed essere al fianco di Veronafiere nel programmare sia la 54ª edizione di Vinitaly che per l’evento speciale di ottobre, dando un segnale al mondo vitivinicolo per la promozione e valorizzazione dei grandi vini italiani». «È un grande dispiacere l’annuncio del rinvio, ma la realtà della pandemia non lascia spazio ad ipotesi alternative: abbiamo difficoltà a programmare viaggi e contatti, avremmo difficoltà nell’accogliere gli ospiti negli stand – afferma Sandro Boscaini, presidente di Federvini – ma il secondo rinvio amplia il vuoto che Vinitaly lascia. Abbiamo necessità di contatti internazionali, abbiamo necessità di presentare i nostri prodotti e restare in contatto con il grandissimo numero di operatori nazionali ed internazionali che affluivano a Verona. Siamo certi che l’esperienza e la professionalità di Vinitaly, con l’aiuto di ICE Agenzia, possano essere di grandissimo aiuto per le nostre Imprese, con formule e proposte da studiare rapidamente insieme». «Comprendiamo e condividiamo le ragioni che hanno portato Veronafiere al rinvio della manifestazione di riferimento per il vino italiano – spiega il presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), Ernesto Abbona –. Riteniamo però che sia fondamentale in questo difficile momento tenere acceso il motore della promozione e perciò appoggiamo l’intenzione di Vinitaly di sostenere il settore anche nel corso di quest’anno attraverso l’organizzazione di eventi mirati in favore del business e dell’immagine internazionale del vino tricolore». «Non posso che rimarcare il dispiacere di dover rinunciare anche quest’anno al Vinitaly, la principale manifestazione di riferimento del settore vinicolo italiano – commenta il presidente di Federdoc, Riccardo Ricci Curbastro –. Una manifestazione ricca di eventi, rassegne, degustazioni e workshop mirati all’incontro degli espositori con gli operatori del settore nazionali ed internazionali, che ha contribuito al successo del vino italiano nel mondo ricordando che il settore enologico è uno dei pilastri del successo del made in Italy nel mondo. Chiediamo al Governo di considerare il grande danno economico che questa decisione comporta e di prevedere aiuti concreti per mantenere alta la competitività internazionale del nostro settore fieristico». www.vinitaly.it

26 marzo2021 - CET: 2a formazione ECVC Giovani - "Giovani, Agricoltura e Pandemie"

Seconda formazione dei giovani venerdì 26 marzo, 17-18.30 CET. Il tema di questa formazione sarà "Giovani, agricoltura e pandemie". Trovate l'agenda in allegato. Relatrice ospite sarà Silvia Ribeiro, del gruppo ETC: https://www.etcgroup.org/users/silvia-ribeiro Dopo la sua presentazione, si vuole utilizzare la maggior parte del tempo per scambiare esperienze da diversi paesi e contesti. Per avere una discussione più ricca, si invitano i partecipanti a riflettere in anticipo sulle seguenti domande: Come sono stati colpiti i giovani produttori e produttrici dalla pandemia e come hanno reagito in diversi paesi e contesti? Venite con le vostre storie! Quali barriere e opportunità per i giovani in agricoltura ha creato la pandemia? Temi emergenti: innovazione e tecnologia, migrazioni, rapporto urbano-rurale, ... quali prospettive per i giovani? "Lezioni" dalla pandemia: quali visioni, obiettivi e richieste comuni per i giovani contadini e contadine in Europa? Per registrarsi e partecipare: lainipaola94@gmail.com entro il 19 marzo.

ANNULLATA EDIZIONE VINIVERI 2021 A CEREA


Alla fine dello scorso anno, con speranza, avevamo buttato il cuore oltre l’ostacolo e deciso di spostare Viniveri 2021 a giugno, ma l’attuale andamento della situazione epidemiologica sta portando ad un ulteriore rafforzamento delle misure di contenimento sia a livello locale che nazionale.
E’ quindi con grande dispiacere, rammarico ed emozione che annunciamo la decisione di annullare l’edizione 2021 di ViniVeri prevista per il 18 e 19 giugno a Cerea. Una scelta ponderata e sofferta ma che vede uniti tutti i vignaioli aderenti al Consorzio ViniVeri.
Ma non restiamo con le mani in mano: stiamo lavorando ad un progetto alternativo, per l’occasione esteso non solo a tutto il territorio nazionale ma, anche a quello di appartenenza dei vignaioli esteri aderenti alle attività del nostro Consorzio come Austria, Francia, Germania, Grecia, Spagna, Slovenia e Svizzera: “ViniVeri Ristoranti 2021”.
I vignaioli di Viniveri saranno infatti protagonisti, nel periodo estivo, di appuntamenti che si svolgeranno in diversi ristoranti con degustazioni, abbinamenti e piccole masterclass
Stay tuned.


 

Da CAI (Consorzi Agrari d’Italia) una nuova linea di prodotti a marchio per sementi e concimi bio

Consorzi Agrari d’Italia (CAI) lancia una linea di prodotti a marchio proprio di sementi, concimi e prodotti fitosanitari per l’agricoltura tradizionale e per quella biologica. Una gamma venduta a prezzi agevolati rispetto a quelli di mercato, grazie alla capacità di CAI di negoziare alla pari, come soggetto forte e indipendente, con i principali player del settore.

Tra le sementi saranno immediatamente disponibili frumento tenero, frumento duro, e orzo bio. Già oggi CAI produce 1,1 milioni di sementi prodotti, per 4,4 milioni di quintali di cereali gestiti. Sul fronte dei concimi, l’offerta propone prodotti per la concimazione azotata, fosfatica e per l’agricoltura biologica.

Ad oggi CAI svolge già molti ruoli, dall’assistenza tecnica alle aziende agricole fino alla centrale acquisti per il collocamento delle produzioni. Fanno parte del Consorzio: Bonifiche Ferraresi Spa, Consorzio dell’Emilia, Consorzio del Tirreno, Consorzio Centro Sud e Consorzio Adriatico. Si tratta di una rete che produce 407 milioni di ricavi annui e conta più di 11mila soci.

Fonte: Sole 24Ore



Il futuro riparte dal Bio

 Si terrà dal 9 al 12 settembre la 33° edizione di SANA - salone internazionale del biologico e del naturale. Dopo l’edizione di SANA Restart, la manifestazione rinnova l’appuntamento per gli operatori di un settore in costante crescita e che ha mantenuto la propria centralità anche nel difficile contesto della pandemia. Una fiera da vivere in presenza ed in completa sicurezza!

I settori della manifestazione

Nella prossima edizione saranno sei i settori della manifestazione, dove sarà possibile sviluppare contatti e business, in un evento che espande ulteriormente il panorama sull’intera filiera del Bio.