8 Maggio, venerdì. Premio LOMBRICO D'ORO
COMUNICATI STAMPA:
LOMBRICO D’ORO un premio per buoni sindaci!
Venerdì 6 maggio, alle ore 15.00,
presso il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, nella sede
di San Floriano in Villa
Lebrecht, si terrà la cerimonia di premiazione dei sindaci che più si sono
distinti per le loro azioni in difesa dell’ambiente e della salute dei comuni
da loro amministrati. Che cosa hanno fatto? Lo vedremo presto. Il premio Lombrico
d’oro mette in risalto le virtù di questo piccolo, modesto, insignificante
animaletto, che è contemporaneamente indispensabile per dare leggerezza e
ricchezza alla terra, che lavora generosamente per noi giorno e notte, che
riesce a trasformare gli scarti in buon cibo, che disintossica e ripara molti
nostri danni, in silenzio e modestia. Un umile, utile e creativo soggetto al
quale dobbiamo essere sempre grati. Il premio consiste in una simpatica targa artistica
consegnata, alla presenza del docente di Viticultura della locale Università,
professor Maurizio Boselli, dal presidente dell’Ordine dei Medici (o da un suo
rappresentante) per valorizzare il significato di prevenzione della salute
umana e dal presidente dell’Ordine degli Agronomi per mettere in risalto
l’azione positiva sulla fertilità dei suoli e il ruolo fondamentale di queste
due professioni nella tutela dell’ambiente.
I premi 2016 sono stati assegnati a:
Signora Anna
Maria Bigon sindaca
di Povegliano Veronese: è stata la prima della provincia di Verona a decidere
ufficialmente di non usare pesticidi chimici sui suoli di proprietà del comune.
Signora Sabina
Tramonte, sindaca di Cavaion Veronese: ha promosso incontri di formazione
con la popolazione sull’agricoltura biologica, oltre a deliberare di escludere
i pesticidi dai terreni del comune.
Signor Ulrich Veith sindaco di Malles: è stato il primo in Italia a fermare l’uso
dei pesticidi in tutto il territorio comunale dopo una consultazione
referendaria alla quale ha risposto il 70% dei cittadini.
La cerimonia, nella piacevole cornice della Villa Lebrecht,
sarà arricchita da un buffet offerto da NaturaSì, che ringraziamo, con contorno
di musica e poesia.
Ringraziamo per la
partecipazione Poetria, Appunti Corali, Grazia de Marchi, voce, accompagnata da
Michela Cordioli, chitarra, con brani tratti dal cd “Se ben che siamo donne”.
Ringraziamo l’Università di Verona
per la disponibilità.
Sponsor: NauraSì e LA PRIMAVERA COOP.
e Dima Contemporary Art Onlus.
Aderiscono le associazioni
ambientaliste veronesi e i movimenti, riuniti nella “Campagna stop glyphosate”: Aveprobi, COSPE Veneto, FIAB Verona,
Fumane Futura, Il Carpino, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Mag,
Movimento della decrescita felice, Movimento Nonviolento, Musa Antiqua, Terra
Viva, Valpolicella 2000, Verona Polis, WBA, WWF.
Grafica: Pietro Paolo Simoncelli
Segreteria: Lelia Melotti 340 5780291
Giovanni Beghini, ISDE
Medici per l’Ambiente
Prova in campo porta attrezzi interfilare
Per maggiori informazioni Stefano Scolari 045/7151038
Scolari Attrezzature Agricole di Scolari Stefano
via Bardoline 19/a - 37026 Pescantina (VR)
Tel/Fax 045/7151038 mail: info@scolariattrezzature.it
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ISDE Italia scrive a "DiMartedì" per rispondere a Garattini
Alla Redazione di DiMartedì (La7)
Abbiamo ascoltato il Dr. Garattini in un’intervista televisiva nella trasmissione lo scorso Martedì 13 Aprile (La7, “Di Martedì”) sulla corretta alimentazione.
Il Dr. Garattini, durante la trasmissione, sostiene che i cibi biologici sarebbero semplicemente più costosi e “autoreferenziali”, cioè i benefici sanitari della dieta biologica, sarebbero sostenuti solo dagli operatori economici del settore bio, ma, al contrario, la ricerca non ne avrebbe dimostrato i vantaggi.
Strano che il Dr. Garattini non tenga in alcun conto i numerosi lavori scientifici che attestano viceversa un migliore profilo nutrizionale degli alimenti biologici nonché, ovviamente, una minor presenza di pesticidi.
Ricordiamo ad es. una recente meta-analisi(1) su 343 lavori pubblicati che conferma nei cibi biologici maggiori livelli di polifenoli, minori residui di pesticidi ed anche di cadmio, grazie alle diverse pratiche agronomiche con cui sono ottenuti.
E ricordiamo al Dr. Garattini che già ci sono studi epidemiologici che hanno mostrato, ad esempio, una riduzione del rischio di eclampsia e di ipospadia se si era praticata una alimentazione biologica in gravidanza.
Ci chiediamo anche come il Dr. Garattini possa trascurare la crescente ed imponente mole di letteratura scientifica che documenta la pericolosità dell’esposizione cronica a dosi piccole di pesticidi che – secondo l’ultimo Rapporto EFSA – sono ormai presenti in quasi la metà dei cibi che arrivano sulle nostre tavole e in più del 27% dei casi sotto forma di residui multipli.
Come documenta anche l’ultimo Rapporto ISPRA queste sostanze sono ormai ampiamente presenti nelle acque superficiali e profonde ed il loro numero è purtroppo in costante aumento: ne sono state ritrovate 175 e 36 in un solo campione. Si è valutato che in un pasto completo si possono trovare mediamente 8-13 pesticidi, con punte massime di 91: ne risulta quindi un quadro di vasta contaminazione dell’ambiente e della catena alimentare.
Ulteriore fonte di preoccupazione è poi la consapevolezza di come vengono fatte le valutazioni tossicologiche di queste sostanze: si valuta il solo principio attivo e non il formulato commerciale o i metaboliti spesso molto più tossici, i limiti sono stabiliti sull’individuo adulto e non su feto o bambino, non si tiene conto della suscettibilità individuale, la valutazione è fatta sulla documentazione del proponente.
E’ ormai ampiamente documentato come l’esposizione cronica a pesticidi possa comportare alterazioni di svariati organi e sistemi dell’organismo umano quali quello nervoso, endocrino, immunitario, riproduttivo, renale, cardiovascolare e respiratorio; con l’esposizione a pesticidi aumenta il rischio per patologie quali cancro, diabete, patologie respiratorie, malattie neurodegenerative, cardiovascolari, disturbi della sfera riproduttiva, disfunzioni metaboliche ed ormonali (specie della tiroide) e che tali rischi inoltre sono ancor più elevati se l’esposizione avviene nelle fasi più precoci della vita, a cominciare dal periodo embrio-fetale.
Ancor più ci stupisce quindi che rassicurazioni sui cibi convenzionali vengano fornite dal Dr. Garattini che, viceversa, non risparmia critiche agli alimenti biologici.
Quanto al fatto che comunque le piante producono “pesticidi” per la propria difesa, come sostiene il Dr. Garattini, non siamo a conoscenza di studi che documentino la presenza di questi agenti “naturali” nella verdura o nella frutta della quale ci alimentiamo.
Certamente in alcuni alimenti esiste un rischio di contaminazione da agenti cancerogeni di origine naturale come l’aflatossina, ma l’uso dei pesticidi non preserva affatto dal rischio di presenza di tali sostanze: è di questi giorni la notizia di un blitz del Corpo Forestale dello Stato che ha sequestrato, tra l’altro, ingenti quantità di pasta, pane e prodotti da forno destinati a bambini, che presentavano livelli di micotossine e di metalli pesanti (piombo e cadmio) molto superiore ai limiti previsti per legge per alimenti dedicati alla fascia di età 0-3 anni (in cui i limiti dei contaminanti devono essere per legge sensibilmente inferiori rispetto agli alimenti per gli adulti per la particolare vulnerabilità).
Vogliamo infine concludere ricordando le parole di Claire Kremen (2) che, commentando una metanalisi (3) di 115 lavori che hanno confrontato agricoltura biologica e convenzionale, afferma che “aumentare la percentuale di agricoltura che utilizza metodi biologici e sostenibili non è una scelta, è una necessità. Non possiamo semplicemente continuare a produrre cibo senza prenderci cura del nostro suolo, dell’acqua e della biodiversità”.
Questo concetto è stato del resto ripreso da un ulteriore recentissimo lavoro (4) che ha visto nell’agricoltura biologica “la chiave per nutrire il mondo in modo sostenibile”.
20 Aprile 2016
Il gruppo di lavoro ISDE sui pesticidi
Sitografia
Il Dr. Garattini, durante la trasmissione, sostiene che i cibi biologici sarebbero semplicemente più costosi e “autoreferenziali”, cioè i benefici sanitari della dieta biologica, sarebbero sostenuti solo dagli operatori economici del settore bio, ma, al contrario, la ricerca non ne avrebbe dimostrato i vantaggi.
Strano che il Dr. Garattini non tenga in alcun conto i numerosi lavori scientifici che attestano viceversa un migliore profilo nutrizionale degli alimenti biologici nonché, ovviamente, una minor presenza di pesticidi.
Ricordiamo ad es. una recente meta-analisi(1) su 343 lavori pubblicati che conferma nei cibi biologici maggiori livelli di polifenoli, minori residui di pesticidi ed anche di cadmio, grazie alle diverse pratiche agronomiche con cui sono ottenuti.
E ricordiamo al Dr. Garattini che già ci sono studi epidemiologici che hanno mostrato, ad esempio, una riduzione del rischio di eclampsia e di ipospadia se si era praticata una alimentazione biologica in gravidanza.
Ci chiediamo anche come il Dr. Garattini possa trascurare la crescente ed imponente mole di letteratura scientifica che documenta la pericolosità dell’esposizione cronica a dosi piccole di pesticidi che – secondo l’ultimo Rapporto EFSA – sono ormai presenti in quasi la metà dei cibi che arrivano sulle nostre tavole e in più del 27% dei casi sotto forma di residui multipli.
Come documenta anche l’ultimo Rapporto ISPRA queste sostanze sono ormai ampiamente presenti nelle acque superficiali e profonde ed il loro numero è purtroppo in costante aumento: ne sono state ritrovate 175 e 36 in un solo campione. Si è valutato che in un pasto completo si possono trovare mediamente 8-13 pesticidi, con punte massime di 91: ne risulta quindi un quadro di vasta contaminazione dell’ambiente e della catena alimentare.
Ulteriore fonte di preoccupazione è poi la consapevolezza di come vengono fatte le valutazioni tossicologiche di queste sostanze: si valuta il solo principio attivo e non il formulato commerciale o i metaboliti spesso molto più tossici, i limiti sono stabiliti sull’individuo adulto e non su feto o bambino, non si tiene conto della suscettibilità individuale, la valutazione è fatta sulla documentazione del proponente.
E’ ormai ampiamente documentato come l’esposizione cronica a pesticidi possa comportare alterazioni di svariati organi e sistemi dell’organismo umano quali quello nervoso, endocrino, immunitario, riproduttivo, renale, cardiovascolare e respiratorio; con l’esposizione a pesticidi aumenta il rischio per patologie quali cancro, diabete, patologie respiratorie, malattie neurodegenerative, cardiovascolari, disturbi della sfera riproduttiva, disfunzioni metaboliche ed ormonali (specie della tiroide) e che tali rischi inoltre sono ancor più elevati se l’esposizione avviene nelle fasi più precoci della vita, a cominciare dal periodo embrio-fetale.
Ancor più ci stupisce quindi che rassicurazioni sui cibi convenzionali vengano fornite dal Dr. Garattini che, viceversa, non risparmia critiche agli alimenti biologici.
Quanto al fatto che comunque le piante producono “pesticidi” per la propria difesa, come sostiene il Dr. Garattini, non siamo a conoscenza di studi che documentino la presenza di questi agenti “naturali” nella verdura o nella frutta della quale ci alimentiamo.
Certamente in alcuni alimenti esiste un rischio di contaminazione da agenti cancerogeni di origine naturale come l’aflatossina, ma l’uso dei pesticidi non preserva affatto dal rischio di presenza di tali sostanze: è di questi giorni la notizia di un blitz del Corpo Forestale dello Stato che ha sequestrato, tra l’altro, ingenti quantità di pasta, pane e prodotti da forno destinati a bambini, che presentavano livelli di micotossine e di metalli pesanti (piombo e cadmio) molto superiore ai limiti previsti per legge per alimenti dedicati alla fascia di età 0-3 anni (in cui i limiti dei contaminanti devono essere per legge sensibilmente inferiori rispetto agli alimenti per gli adulti per la particolare vulnerabilità).
Vogliamo infine concludere ricordando le parole di Claire Kremen (2) che, commentando una metanalisi (3) di 115 lavori che hanno confrontato agricoltura biologica e convenzionale, afferma che “aumentare la percentuale di agricoltura che utilizza metodi biologici e sostenibili non è una scelta, è una necessità. Non possiamo semplicemente continuare a produrre cibo senza prenderci cura del nostro suolo, dell’acqua e della biodiversità”.
Questo concetto è stato del resto ripreso da un ulteriore recentissimo lavoro (4) che ha visto nell’agricoltura biologica “la chiave per nutrire il mondo in modo sostenibile”.
20 Aprile 2016
Il gruppo di lavoro ISDE sui pesticidi
Sitografia
Europarlamento, ok rinnovo autorizzazione glifosato a 7 anni
(ANSA) - STRASBURGO, 13 APR - L'Europarlamento chiede alla Commissione europea di limitare a sette anni il rinnovo dell'autorizzazione del glifosato, il principio attivo più utilizzato al mondo per produrre erbicidi e considerato 'probabilmente cancerogeno' dall'Oms e 'probabilmente non cancerogeno' dall'Efsa.
Il messaggio, prettamente politico, è stato approvato con 374 voti a favore, 225 contrari e 102 astensioni. L'Assemblea di Strasburgo è risultata molto divisa sul dossier, considerato 'sensibile' a livello europeo, ma alla fine ha prevalso la linea più conservatrice rispetto alla domanda iniziale di dare invece lo stop all'autorizzazione, passata in commissione ambiente lo scorso 22 marzo.
In compenso gli eurodeputati hanno approvato una serie di altre richieste all'esecutivo Ue, fra cui quella "di tenere maggiormente conto dell'utilizzo sostenibile degli erbicidi contenenti glifosato" e "a raccomandare agli Stati membri, nello specifico, di limitare o vietare la vendita di glifosato agli utilizzatori non professionali". (ANSA).
tratto da:
http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/istituzioni/2016/04/13/europarlamento-ok-rinnovo-autorizzazione-glifosato-a-7-anni_4f92b7b1-ed43-456e-8c9c-fd9a685deb4a.html
Il messaggio, prettamente politico, è stato approvato con 374 voti a favore, 225 contrari e 102 astensioni. L'Assemblea di Strasburgo è risultata molto divisa sul dossier, considerato 'sensibile' a livello europeo, ma alla fine ha prevalso la linea più conservatrice rispetto alla domanda iniziale di dare invece lo stop all'autorizzazione, passata in commissione ambiente lo scorso 22 marzo.
In compenso gli eurodeputati hanno approvato una serie di altre richieste all'esecutivo Ue, fra cui quella "di tenere maggiormente conto dell'utilizzo sostenibile degli erbicidi contenenti glifosato" e "a raccomandare agli Stati membri, nello specifico, di limitare o vietare la vendita di glifosato agli utilizzatori non professionali". (ANSA).
tratto da:
http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/istituzioni/2016/04/13/europarlamento-ok-rinnovo-autorizzazione-glifosato-a-7-anni_4f92b7b1-ed43-456e-8c9c-fd9a685deb4a.html
Petizione alla Commissione Europea, al Commissario per la Sicurezza Alimentare Vytenis Andriukaitis, e ai responsabili Ministri degli Stati membri
PETIZIONE tratto da:
http://act.wemove.eu/campaigns/no-al-glifosato?utm_source=member&utm_medium=facebook&utm_campaign=d2llxMAzkJ
http://act.wemove.eu/campaigns/no-al-glifosato?utm_source=member&utm_medium=facebook&utm_campaign=d2llxMAzkJ
Petizione
Non vogliamo erbicida nei nostro corpi! Negate la richiesta di rinnovo di glifosato, un veleno spesso usato in erbicidi come in quello di Monsanto, RoundUp. É stato classificato da esperti indipendenti dell'OMS come probabile sostanza cancerogena. Non vogliamo che questo veleno chimico sia minimamente vicino ai nostri parchi, alle nostre case, e al nostro cibo.
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