USDA Claims Pesticide Residues in Food Is Safe—Here’s Why They’re Wrong

Numerose ricerche hanno  dimostrato che i pesticidi e altri prodotti chimici agricoli sono neurotossici, in grado di danneggiare il sistema nervoso. Secondo la US Environmental Protection Agency (EPA), il 60 per cento di erbicidi, il 90 per cento di fungicidi, e il 30 per cento di insetticidi sono anche cancerogeni. Tutte queste tossine sono ammessi negli allevamenti convenzionali, e un numero qualsiasi di essi può finire nel piatto quando la frutta e verdura sono convenzionali. E l’uso di ogm e insetticidi aumenta anche il carico di sostanze chimiche di sintesi presenti negli alimenti.
La risposta, naturalmente, è quella di limitare l'esposizione, per quanto possibile, dando al corpo la possibilità di eliminare le tossine che inavvertitamente si ingeriscono. Eppure, nonostante tutti i rischi conosciuti, il Dipartimento dell'Agricoltura statunitense (USDA) insiste che i residui di pesticidi nei prodotti alimentari non devono destare preoccupazione. Secondo l'ultimo rapporto dell'agenzia, più della metà di tutti gli alimenti testati l'anno scorso aveva livelli rilevabili di residui di pesticidi, ma la maggior parte, essi sostengono, sono all'interno del livello “sicuro". Tuttavia, ci sono una serie di fattori che è necessario sapere….
USDA non testa su glifosato
In particolare, come riportato da Reuters ( 2) l'USDA non fa i test per il glifosato:
"Come in passato, l'USDA ha detto che non ha testato i residui di glifosato, il principio attivo di erbicida Roundup più usato al mondo.
Un portavoce USDA che ha chiesto di non essere citato, ha detto che le metodiche per testare il glifosato sono estremamente costose ... e quindi…”
Nel frattempo, uno dei più recenti studi (3) che hanno indagato sull'effetto glifosato sulla salute degli americani ha osservato che il glifosato interferisce con molti processi metabolici sia in piante che in animali. I ricercatori hanno inoltre visto che studi precedenti hanno dimostrato che il glifosato "sconvolge il sistema endocrino (4) e l'equilibrio dei batteri intestinali ... danneggia il DNA ed è un driver di mutazioni che portano al cancro." Ed hanno rivelato correlazioni "altamente significative" tra le applicazioni di glifosato e seguenti problemi di salute tra la popolazione degli Stati Uniti: Ipertensione Diabete Obesità Lipoprotein metabolismo malattia morbo di Alzheimer Demenza senile morbo di Parkinson Sclerosi multipla Le malattie infiammatorie intestinali Autismo infezioni intestinali Insufficienza renale terminale insufficienza renale acuta cancro alla tiroide Cancro del fegato vescica tumore al pancreas cancro Il cancro del rene leucemia mieloide…
Secondo gli autori: "Il significato e la forza delle correlazioni mostrano che gli effetti del glifosato e colture ogm per la salute umana devono essere ulteriormente studiati."

TUTTI AL CONVEGNO del 28 marzo a VERONA

Dal Salento questi due drammatici filmati molto eloquenti.

https://www.youtube.com/watch?v=iBSDMTSHkyM
per capirne qualcosa di più, per poter  pensare come "aiutare" a contrastare un metodo di intervento feroce che potremo trovarci imposto in qualsiasi territorio. Il popolo salentino ha organizzato una grande manifestazione a Lecce il 29 marzo alla quale aderiamo idealmente tutti ed un ricorso al TAR contro le imposizioni della regione al quale potremo contribuire anche finanziariamente. Arrivederci a Verona il sabato 28 marzo ore 9,30 per  partecipare al'incontro di "Alternativa ai pesticidi, è il momento dei comuni". Parteciperà Aveprobi, il Sindaco di Vallarsa (Tn), l'Associazione dei Comuni Virtuosi, il Comitato referendum di Malles (Bz) e alcuni tra i Medici e i Botanici italiani più impegnati contro l'uso dei pesticidi. E' uno dei tanti eventi a cui partecipiamo in collaborazione con Isde Italia (Medici per l'Ambiente). Sala Ater, via Pozza 1, quartiere San Zeno

Glifosato, l’erbicida più utilizzato in Italia e venduto dalla Monsanto classificato dallo IARC come probabile cancerogeno: il verdetto dell’OMS esteso ad altri quattro pesticidi

L’Agenzia per la Ricerca sul Cancro (Agency for Research on Cancer – IARC), il braccio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si occupa dell’ambito oncologico, ha emesso un verdetto pesante su cinque pesticidi molto usati in agricoltura. Si tratta di un erbicida (glifosato) e due insetticidi (malathion e diazinon), dichiarati probabili cancerogeni per l’uomo e come tali inseriti nel gruppo 2A. Altri due insetticidi, parathion e tetrachlorvinphos, sono stati riconosciuti come possibili cancerogeni umani (2B). Il giudizio, espresso da 17 esperti, è stato sintetizzato in un documento pubblicato su The Lancet Oncology e rientra nella rivalutazione di questi composti in corso da tre anni. Finora l’esposizione ai pesticidi era risultata correlata a un aumento dei casi di leucemie infantili e malattie neurodegenerative, Parkinson in testa. Dal nuovo documento emerge invece una forte correlazione epidemiologica tra l’impiego del glifosato (riscontrato anche nel sangue e nelle urine degli agricoltori) e il linfoma non-Hodgkin. Nuovi studi sono necessari per fare chiarezza.....
Il resto dell'articolo su: http://www.ilfattoalimentare.it/glifosato-monsanto-cancerogeno.html

ALTERNATIVE AI PESTICIDI: E’ IL MOMENTO DEI COMUNI

Vi invitiamo  a partecipare al'incontro di sabato 28 marzo a Verona"Alternativa ai pesticidi, è il momento dei comuni"
Parteciperà Aveprobi, il Sindaco di Vallarsa (Tn), l'Associazione dei Comuni Virtuosi, il Comitato referendum di Malles (Bz) e alcuni tra i Medici e i Botanici italiani più impegnati contro l'uso dei pesticidi.
E' uno dei tanti eventi a cui partecipiamo in collaborazione con Isde Italia (Medici per l'Ambiente) che vi preghiamo di far girare
anche ai vostri contatti.

Vino: Nomisma, crescono in Italia consumi bio,+5,2% nel 2015

BOLOGNA - Nel 2015 cresce del 5,2% in Italia il numero dei consumatori di vino biologico. A indicarlo è una analisi condotta da Wine Nonitor di Nomisma secondo cui, nel 2015, "il 16,8% degli italiani tra i 18 e i 65 anni ha consumato, in almeno una occasione, in casa o fuori, un vino a marchio bio". Un incremento importante, spiega in una nota l'istituto di ricerca bolognese, "se si pensa che nel 2013 il consumo di vino bio coinvolgeva il 2% della popolazione e nel 2014 l'11,6%". A livello internazionale, nel 2002-2013, la viticoltura biologica è cresciuta del 235% in Europa e del 273% nel mondo. Nel pianeta il 4,6% della superficie vitata è bio, nell'Unione Europea l'incidenza sale al 7,6%. La graduatoria per Paese rileva al primo posto il Messico (15,9%), seguito dall'Austria (10,1%). L'Italia è al terzo posto (con il 9,8%) precedendo Spagna (8,9%), Francia (8,5%), Nuova Zelanda (7,2%), Germania (7,1%), Repubblica Ceca (6,4%), Bulgaria (5%) e Grecia (4,8%). Guardando all'Italia e spostando l'obiettivo sulla superficie a vite biologica per regione, guida la Sicilia (25.000 ettari nel 2013, +61,5% rispetto al 2011), seguita dalla Puglia (10.604 ettari, +32,5%) e dalla Toscana (8.748 ettari, +73,7%). 
da: http://www.ansa.it/terraegusto/notizie/rubriche/vino/2015/03/20/vino-nomisma-crescono-in-italia-consumi-bio52-nel-2015_8687ec0e-3d8a-4e56-a527-3941721f1fdc.html

Appello alle forze Politiche e Produttive di Verona, Vicenza e di tutto il Veneto

Appello alle forze Politiche e Produttive di Verona, Vicenza e di tutto il Veneto per SALVARE L’Istituto Provinciale Sperimentale di Frutticoltura e Viticoltura di San Floriano (Vr) e La Banca Provinciale del Germoplasma (banca del seme cereali) dell'Istituto di Genetica e Sperimentazione Agraria "N. Strampelli" di Lonigo (Vc). Ci uniamo all’appello dei 7 sindaci della Valpolicella (coesi fra loro ed in linea con la cittadinanza) ed allarghiamo la richiesta a tutte le forze politiche. Due patrimoni del genere non possono andare perduti. Tutta la società civile faccia il possibile per
conservare la piena efficienza dei due Istituti.
L’agricoltura Veneta, come tutta l’agricoltura nazionale, sta vivendo un periodo drammaticamente difficile.
 Dopo le promesse della rivoluzione verde,
 Dopo la manifesta insufficienza della politica agricola basata sulle sovvenzioni,
 Dopo la pericolosa perdita di sostanza organica nei terreni,
 Dopo la presa di coscienza dei danni che i pesticidi hanno recato alla salute ed all’ambiente in cui
viviamo,
 Dopo lo smascheramento delle promesse degli organismi geneticamente modificati (OGM)
 Dopo l’evidenza dei limiti del modello industriale di produzione delle monoculture,
In questo momento di grandi cambiamenti climatici, l’agricoltura è letteralmente alla corda.
C’è un estremo bisogno di nuove idee, di progetti realizzabili, di ricerca, di studi, di rete e di collaborazioni.
Gli agricoltori sono economicamente dipendenti dalle banche e dalle sovvenzioni, non hanno una
autonomia, riescono a malapena a coprire le spese, il reddito è sempre più basso, la fiducia pure, come la
libertà di coltivazione. Non saranno i soldi risparmiati a salvare l’agricoltura, saranno i soldi investiti in ricerca. E’ il momento di “mettere in campo” le risorse intellettuali, di aver fiducia nel futuro. Il patrimonio più grande dell’agricoltura è sempre stata la capacità di adattamento al nuovo, la capacità di sentire le nuove esigenze emergenti, la capacità di interrogarsi e di verificare se la direzione intrapresa sia quella giusta. La pratica che produce sapere, l’osservazione che produce soluzioni, la critica che produce nuovi modelli sono stati sempre le grandi risorse degli agricoltori ed oggi devono necessariamente essere all’insegna della credibilità, della sostenibilità, del rispetto dell’ambiente. Sarebbe un suicidio lasciar scomparire un patrimonio come i due Istituti. Un modello è finito, serve un altro modello, serve coraggio, serve lungimiranza. La logica del profitto immediato va messa da parte, è ora di produrre idee per ridare
fiato e prospettive, di produrre cibo sano, di creare posti di lavoro, di costruire un rapporto equilibrato fra campagna e città.
La nostra Proposta:
1)Uniamo i 2 centri di sperimentazione, creando un Centro di Sperimentazione Veneto di Cereali,
Frutticoltura e Viticoltura con base a San Floriano (San Pietro in Cariano - Vr) e lo chiamiamo “N.Strampelli”
2)Creiamo una fondazione privata nella quale coinvolgere le risorse di:
 I Comuni (Veronesi, Vicentini ed anche di tutto il Veneto)
 Il mondo Universitario
 Gli Istituti Agrari del Veneto
 La regione Veneto
 Le due camere di Commercio
 La Fiera di Verona (non vi si fa il Vinitaly?)
 Il mondo bancario
 Il mondo agricolo:
o Viticolo (solo in provincia di Verona, con 4 zone Doc e varie IGT si vendono 165 milioni di
bottiglie prodotte in circa 20.000 ha)
o Frutticolo
o Cerealicolo
Già l’Università ed una Fondazione bancaria si sono dette disponibili per “mettere sul piatto” 1,5/2,0Mln €)
3)Il valore della proprietà (gli edifici ed almeno 4/5 Ha) pare sia intorno a 6 mln € - anche se l’asta per una parte dei terreni è andata deserta. Siamo sicuri che la Provincia di Verona, di fronte ad una offerta del mondo civile che si obblighi a non dismetterla per 20 anni (per evitare eventuali speculazioni) ed a destinarla alla ricerca, sarebbe ben lieta di venderla a valori decisamente più bassi. Ipotizziamo 5 mln €?
4)Poi il Centro potrebbe vivere con i ricavi delle sue vendite e con le ricerche scientifiche (magari finanziate in parte dalla Comunità Europea)
5)E’ ovvia la sinergia con l’Università adiacente (e con tutto il mondo scientifico), le scuole di agraria, il mondo del vivaismo; che diventi anche un centro di assistenza tecnica biologico alle aziende agricole per aiutarle ad andare verso la sostenibilità, sperimentando prodotti alternativi (microorganismi, alghe, etc) e coinvolgendo GIOVANI agronomi; magari crearci unMuseo della Civiltà Contadina Veneta e cosa altro?
Se il mondo contadino non metterà “mano al portafoglio” e non contribuirà in parte a creare questo polo dell’eccellenza agricolo, dimostrerà la sua miopia nel saper solo chiedere senza mai investire del suo e mettersi in gioco. Purtroppo le conseguenze di questa sua eventuale miopia si riverseranno su tutto il Veneto

È così difficile? O il problema resta sempre che noi italiani non riusciamo a lavorare insieme per
il Bene Comune

A.VE.PRO.BI TERRA VIVA
(Associazione Veneta Produttori
Biologici e Biodinamici)
Si uniscono all’appello le seguenti Associazioni:
1) Ambiente e Vita
2) Ambiente Lessinia Archeologia
3) Arte Entropia Zero
4) Borghi di Pietra
5) Cospe Veneto
6) Fumane Futura
7) Gaspolicella
8) Il Carpino
9) Italia Nostra
10) Legambiente
11) MDF
12) Musa Antiqua
13) Nour
14) Pescantina Comune Virtuoso
15) Red Zone
16) Salvaarbizzano
17) SalValpolicella
18) Salviamo il Paesaggio
19) Slow Food Condotta di Verona
20) SommaGas
21) Tirtha
22) Valpolicella 2000
23) WWF


Veneto, 21.3.2015

Ottima alternativa del Vinitaly



Rete Semi Diritti e Giustizia - La giornata del seme

Il bel video dell'instancabile Simone Bernabè.
https://youtu.be/OxZYDwIWATM

A Primavera mangiamo senza O.G.M.



UN’ALTRA AGRICOLTURA E’ POSSIBILE: il position paper di ISDE Italia

ISDE Italia ha elaborato e rende pubblica la sua posizione sui rischi ambientali e sanitari generati dai pesticidi. Nel documento vengono presentate numerose e documentate informazioni che evidenziano le criticità delle pratiche agroindustriali dannose per la salute dell’uomo, degli animali e degli ecosistemi. Attraverso tale iniziativa, ISDE Italia si propone di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità preposte alla tutela della salute collettiva, in piena coerenza con i contenuti della Direttiva 2009/128/CE. Le prove di tossicità di un lungo elenco di pesticidi segnalano l’urgenza di rigorose misure di protezione e prevenzione, in attesa che tali sostanze vengano definitivamente vietate. Per i composti di sintesi i cui effetti sulla salute e sull’ambiente risultano ancora poco chiari o del tutto sconosciuti, sussistono i presupposti per una regolamentazione più severa e ispirata al Principio di precauzione. Mirando unicamente al profitto e al controllo completo della filiera agroalimentare, l’agroindustria ha dato il suo enorme contributo all’impressionante riduzione della biodiversità, alla privatizzazione delle risorse e alla speculazione sulle commodities, minando al tempo stesso la sicurezza e la salubrità alimentare in molte parti del pianeta, Italia inclusa. 
La sostenibilità dell’intero sistema agroalimentare non è più derogabile. Il settore agricolo deve tutelare il legittimo diritto di tutti i cittadini ad accedere a prodotti alimentari di qualità ed esenti da contaminanti. Lo sviluppo delle reti locali di economia ecologica e dei circuiti commerciali solidali costituisce il punto di partenza di un percorso virtuoso in direzione della completa eliminazione dei pesticidi dalla produzione di cibo. Non solo le istituzioni locali, nazionali e internazionali, dunque, ma anche i singoli cittadini, con i loro comportamenti e i loro stili di consumo, sono chiamati a contribuire al radicale cambiamento del sistema agroalimentare ormai necessario. Ogni cittadino può adottare stili alimentari più sani, responsabili e sostenibili. ISDE Italia promuove politiche, conoscenze e tecnologie diverse da quelle propagandate dall’agroindustria. Le comunità rurali, con i portatori di interessi e con le organizzazioni presenti sul territorio, hanno il diritto/dovere di sollecitare le istituzioni a predisporre adeguati programmi di prevenzione sanitaria e di riduzione della contaminazione chimica del suolo, dell’acqua, dell’aria e degli alimenti, in un quadro di interventi urgenti a favore del territorio, della biodiversità e della salute pubblica. 
L’Associazione dei Medici per l’Ambiente coglie l’occasione per auspicare che EXPO 2015 si trasformi in una grande opportunità di educazione, di sobrietà e di responsabilizzazione politica ed economica: una presa di coscienza collettiva delle criticità ambientali e sociali determinate dall’agricoltura ad alto input di chimica di sintesi e di energia fossile. 
Inoltre esprime forte preoccupazione per gli sviluppi dell’accordo internazionale TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), che prefigura la volontà di smantellare definitivamente i pochissimi principi di giustizia e di normativa ambientale che ancora oggi, con grande fatica, è possibile far rispettare. L’Europa non può e non deve siglare accordi internazionali destinati a compromettere ulteriormente la qualità della vita e la serenità dei cittadini europei. Trasparenza, partecipazione e sostenibilità si candidano a diventare i requisiti minimi di qualsiasi partnership economica e/o finanziaria concordata nell’odierno contesto geopolitico globale. 
Per informazioni e comunicazioni: Associazione Medici per l'Ambiente - ISDE Italia 
Via della Fioraia, 17/19 - 52100 Arezzo 

Tel: 0575-22256 - Fax: 0575-28676 - E-mail: isde@ats.it
 Comunicato stampa del 16 Marzo 2015 

A Gazzo Veronese convegno interessante


Pesticidi e salute, Isde: «Più controlli e principio di precauzione». Ecco il position paper

I medici dell'Isde chiedono «Un cambiamento radicale delle politiche agroalimentari nazionali ed europee, ed esprimono forte preoccupazione per gli sviluppi dell'accordo internazionale Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership). Questo accordo, infatti, prefigura la volontà di smantellare definitivamente i pochissimi principi di giustizia e di normativa ambientale che ancora oggi, con grande fatica, è possibile far rispettare». E' quanto si legge nel Position paper su «Pesticidi, pratiche agricole, ambiente e salute». Attraverso questa iniziativa, Isde Italia si propone di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e le autorità preposte alla tutela della salute collettiva, in piena coerenza con i contenuti della Direttiva 2009/128/CE. «Le evidenze di tossicità acuta e cronica (patologie tumorali e neurodegenerative) associate all'esposizione ai pesticidi - spiega l'Isde - sono di gran lunga più solide e convincenti delle evidenze di safety documentate dagli studi effettuati o finanziati dai produttori. Per questa ragione, sussistono fondati motivi per chiedere l'applicazione del Principio di precauzione per tutte le sostanze i cui effetti siano ancora poco chiari, in fase di studio, o del tutto sconosciuti». Per tutte le sostanze la cui tossicità sia stata documentata scientificamente, continua Isde «è necessaria l'adozione di rigorose misure di protezione e prevenzione e, nei casi più gravi, l'imposizione di divieti totali e forti limitazioni d'uso, nonché il ritiro dal commercio, l'applicazione di sanzioni proporzionali ai danni ambientali/sanitari/economici indotti dai produttori e dagli utilizzatori di pesticidi, e il risarcimento pecuniario per compensare i danni arrecati a persone, cose e risorse pubbliche e private». Non si parla solo di agricoltura. Esisono infatti anche usi urbani (si veda il caso dell'utilizzo del glifosate nella manutenzione del verde urbano) oltre che civili, industriali, zootecnici, domestici e a qualsiasi altra tipologia d'uso responsabile di un danno documentabile in toto o anche solo in parte. 
Il resto dell'articolo su:

Clorpirifos, il pesticida che danneggia il cervello dei bambini

Da anni ormai si conosce la pericolosità del pesticida Clorpirifos, tant’è che la U.S. Environmental Protection Agency ne ha bandito l’uso domestico. Eppure continua ad essere utilizzato ampiamente in agricoltura. La tossicologa Janette Sherman ribadisce come questa sostanza sia in grado di danneggiare seriamente il cervello dei bambini. Eppure le autorità preposte non la bandiscono.  Innanzi tutto è bene conoscere i nomi commerciali dei pesticidi che contengono Clorpirifos. Il Clorpirifos etile è principio attivo dei prodotti Alisè WG, Dursban 75 WG, Pyrinex ME; il Clorpirifos metile è invece contenuto nei prodotti Etifos ME, Reldan 22. Ed è altrettanto utile ricordare che la U.S. Environmental Protection Agency ne ha bandito l’uso domestico. Viene però ancora ampiamente utilizzato in agricoltura soprattutto sulle barbabietole, il frumento, il cotone, le arachidi e le verdure, così come per le mele e l'uva; si usa addirittura sui campi da golf ed anche su alcuni animali, tra cui tacchini e pecore. Inoltre viene utilizzato per il trattamento dei canili ed è un ingrediente comune nello shampoo per cani, nello spray e nei collari antipulci. 

Le slide delle serate di Cavaion in zona dowload del blog


Quando l’alimentazione inquina la salute: le informazioni che il Medico deve conoscere. Convegno a Verona



Caro Papa Francesco....


La lettera è stata inviata a Papa Bergoglio, tramite Joao Pedro Stedile, dirigente di Via Campesina Internazionale,  che l'ha inoltrata direttamente al Cardinale Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e attuale coordinatore della Enciclica sull'Ecologia. 

Caro Papa Francesco,
Le scriviamo perché vediamo in Lei la voce più autorevole che si leva criticamente in questa realtà sociale ed economica così complessa ed ingiusta.
Condividiamo il documento che otto scienziati Le hanno inviato il 30 aprile scorso e lo abbiamo sottoscritto insieme ad altri, biologi, medici, contadini, cittadini (sul sito web www.cibosostenibile.it).
Crediamo che sia molto valido anche per il nostro paese, nel cuore di un’Europa che prosciuga voracemente le risorse alimentari ed energetiche del globo.
Nel mondo osserviamo una temibile combinazione tra Coltivazioni-Ogm, uso di Mangimi-Ogm e Pesticidi, consumo eccessivo e continuo di acqua dolce ed energia fossile, tutte espressioni del modello agro-alimentare mirato alla mercificazione ed al profitto. E' un modello che produce non solo fame, ingiustizia, degrado sociale, ma anche gravi danni alla salute umana e all'equilibrio ambientale, danni ormai visibili pure nel nostro paese.

CORSO BASE DI AGRICOLTURA BIOLOGICA A PADOVA

Importante: IL CORSO E’ GRATUITO - i corsisti dovranno essere detentori di partita agricola agricola o essere in famiglia con chi ha p. iva agricola o essere lavoranti in azienda agricola con regolare contratto.
Per informazioni:
Contattare Giovanna allo 340 2218963 e mail giuly.gio@teletu.it o sportello@aiabveneto.org

CORSO AIAB VENETO 2015 PRESSO UFFICI DEL MERCATO ORTOFRUTTICOLO IN CORSO STATI UNITI 50, PADOVA 

“SISTEMA DI PRODUZIONE BIOLOGICO NEL SETTORE VEGETALE: CONVERSIONE, NORMATIVA, GESTIONE, ESEMPI DI PRATICHE DI CAMPO”

Lezioni  in aula si terranno il giovedì pomeriggio dalle 17.30 alle 21.30; lezioni in campo presso le azienda agricole dalle 14.00 alle 18.00 negli stessi giorni.

26  marzo  e 2 aprile lezioni in aula 9 aprile lezione in campo; 16-23 aprile lezioni in aula, 30 aprile lezione in campo.
1)     26 marzo ore 17.30-19.30 Stefano Bianchi. LA CONVERSIONE AL METODO BIOLOGICO: elementi da considerare e primi passi per strutturare l’azienda; visione generale del settore biologico e opportunità di vendita.
19.30-21.30 Giovanni Tognana. NORMATIVA EUROPEA IN PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE PRODUZIONI VEGETALI:applicazioni pratiche in campo e nelle etichettature dei prodotti.
  
2)      02 aprile ore 17.30-21.30 Luca Micheletto. NOZIONI DI BASE SULLA STORIA DEGLI ORTAGGI, FAMIGLIE BOTANICHE, CARATTERISTICHE. Come organizzare un orto, lavorazioni della terra, i sovesci e la gestione della fertilità, semine e trapianti eventuali trattamenti, la risorsa acqua.

3)     09 aprile LEZIONE IN CAMPO ore 14.00-18.00 Andrea Giubilato, via Cagnan Caltana di S. Maria di Sala. Coltivazione degli ORTAGGI per la vendita diretta e AUTOPRODUZIONE DELLE SEMENTI: esempi pratici.


4)     16 aprile ore 17.30-21.30 Carlo Bazzocchi :COME ORGANIZZARE UN FRUTTETO BIOLOGICO: specie e varietà, sesti, forme di allevamento , portainnesti, potature, trattamenti, gestione della fertilità e dell’acqua.

5)     23 aprile ore 17.30-21.30 Ruggero Mazzilli IL VIGNETO: IMPIANTO VARIETÀ VECCHIE E NUOVE, sesti, sistemi di allevamento,  gestione della fertilità, malattie e gestione dei trattamenti, nozioni di base di vinificazione biologica e “naturale”.
      6)   30 aprile LEZIONE IN CAMPO ore 14.00-18.00 Paolo Steccanella Via Savinaro 17, Porto di Legnago     (Vr): FRUTTETO E VIGNETO, esempi pratici di gestione, varietà e forme d’allevamento, vendita diretta.

Cavaso in fiore


Corso di abilitazione tecnico ispettore del biologico

Programma e moduli del corso per tecnico ispettore del biologico organizzato da Icea a Padova dal 23 marzo. La data di scadenza per la presentazione della domanda di adesione è il 18/03/2015.
L'ammissione al corso sarà subordinata alla valutazione dei curricula.




I FATTORI DELLA TERRA VIVA - PRESENTAZIONE

La presentazione ufficiale del progetto  verrà fatta il 10 Marzo alle ore 18.00 presso Villa Betteloni in via Betteloni, 7 a Corrubbio di S. Pietro in Cariano, VR.
Durante l'incontro verranno descritti i temi trattati, presentati i costi dell'assistenza  e conosceremo i tecnici coinvolti nel progetto. E' prevista la possibilità di partecipare anche ai singoli incontri.

I FATTORI DELLA TERRA VIVA - prima puntata

Mercoledì 18 Marzo ore 15-19 presso az. agr. Novaia
Terra Viva lancia per la campagna 2015 un nuovo progetto di assistenza tecnica in campo per le aziende viticole che vogliono avvicinarsi alle pratiche sostenibili dell'agricoltura biologica.
Il progetto prevede una serie di incontri in campo su argomenti specifici, svolti a rotazione nelle aziende partecipanti, durante i quali si affronteranno le principali tematiche di gestione agronomica e fitoiatrica, in linea con la fase di sviluppo vegetativo del vigneto. Per questo progetto ci avvaloreremo di tre tecnici che da anni lavorano nell'ambito dell'agricoltura biologica:
Claudio Oliboni: consulente viticolo di ventennale esperienza; segue a tutto tondo con passione molti vigneti nella Valpolicella Classica (sia biologici che convenzionali).
Elisa Decarli: partendo dalla sua esperienza in Trentino si è specializzata nelle analisi e nello studio dei parametri che ristabiliscono e migliorano la fertilità della terra
Enrico Maria Casarotti: enologo e consulente viticolo, viticoltore nell'azienda di famiglia, specializzato in viticoltura biologica e biodinamica. Giovanni Beghini, presidente dell'associazione:  "Con questo progetto vogliamo continuare ad accompagnare le aziende nella crescita culturale e ad avvicinarsi all'agricoltura biologica con la logica dell'apprendimento senza improvvisazioni. Questo è possibile solamente attraverso lo studio e l'affiancamento a personale qualificato di altissimo livello professionale"
Ecco i temi che verranno trattati durante i sei incontri:
1.Compostaggio: corretta costituzione del cumulo 
2.Compostaggio: andamento e valutazione del processo fermentativo. Introduzione alle linee guida di difesa fitosanitaria biologica per l’annata in corso 
3.Linee guida di difesa fitosanitaria biologica. Scacchiatura e gestione del sottofila
4.Difesa della vite: domande e dubbi per la stagione in corso. Introduzione al corretto uso dell’irrigazione 
5.Sfogliatura e gestione del verde in funzione della vigoria del vigneto
6.Drosophila Suzukii, antibotritici, andamento della maturazione.
Per Informazioni  e  iscrizioni: Marcello Vaona telefono: 3206008742 email: info@novaia.it 

Non è vero che l’erbicida Roundup scompare dopo pochi giorni: la tossicità del Roundup e del suo metabolita AMPA

Uno studio shock rivela che quasi la metà dei campioni di urina di cittadini europei è contaminata.
Attraverso il ciclo dell’acqua il Roundup e il suo metabolita AMPA finiscono nelle nostre tavole, o meglio nei nostri calici. Già nel maggio 2013 cinque ricercatori svizzeri dell’Università di Losanna avevano dimostrato la presenza dell’erbicida più usato, il Roundup, e del suo principale metabolita l’AMPA, nelle acque dei fiumi e del lago di Ginevra in Svizzera. La ricerca è stata svolta su due vigneti di Lavaux, vicino Losanna, studiando il terreno con raccoglitori ceramici microporosi. Sono state analizzate anche le acque reflue durante le piogge, e le acque dell’adiacente fiume immissario del lago di Ginevra.
Secondo questo studio il 96% dell’erbicida viene dilavato dalle acque piovane finendo nelle acque di superficie circostanti, il 4% si infiltra profondamente nel terreno.
Fino ad oggi sia la Monsanto che la United States Environmental Protection Agency (US EPA), l’agenzia statunitense che si occupa di protezione ambientale, hanno ripetuto che non esistevano prove di accumulo di Glyphosate (Roundup) o di AMPA nel ciclo alimentare in quanto queste sono molecole suscettibili di una rapida degradazione.
Questa informazione è anche quella che forniscono alcuni consulenti agronomi italiani ai loro assistiti, ed è quello che si sente dire da parte di alcuni docenti universitari (soprattutto di Università private). Sembra che il messaggio dominante debba essere “Il Roundup non fa male, scompare dopo pochi giorni, lo puoi usare”. Il messaggio criminale viene dato anche a coltivatori biologici e biodinamici. Un po’ come gli assistenti del doping sportivo, certi consulenti consigliano agli agricoltori quali diserbanti e antibotritici utilizzare, a loro parere scarsamente identificabili e poco dannosi. La realtà è diversa.
Uno studio del Dr. Hans-Wolfgang Hoppe ha ricercato estensivamente il Glyphosate (Roundup) e il suo principale metabolita, l’AMPA, su 182 campioni di urina di popolazione cittadina non esposta lavorativamente in 18 paesi europei.

... il resto dell'articolo sul sito:
da: http://gustodivino.it/home-gusto-vino/non-e-vero-che-lerbicida-roundup-scompare-dopo-pochi-giorni-la-tossicita-del-roundup-e-del-suo-metabolita-ampa/massimiliano-montes/12999/

3 Sabati di visita agli Specialisti del Biologico, AitrocheExpo


Consumo di suolo, la svolta di Reggio Emilia

«Cemento? No grazie». Se negli anni Ottanta i Comuni all’ingresso sfoggiavano con orgoglio il cartello «Nucleare no grazie» il Comune di Reggio Emilia potrebbe inventare una nuova, benedetta, moda. Reggio Emilia infatti è il primo Comune in Italia a deliberare la una modifica al piano regolatore per cui una serie di aree edificabili cambiano destinazione e vengono riclassificate come aree ad uso rurale come racconta il Corriere della Sera. La scelta della giunta è di tre settimane fa, ma prima il Comune ha dovuto chiedere ai propietari se aderivano o meno (pena ricorsi a pioggia) e, con gran sorpresa, la risposta è stata positiva. Così 32 ettari di suolo comunale torneranno a essere campi o pascoli. Certo, non stiamo parlando di capannoni inutilizzati che vengono abbattuti e restituiti al verde, ma si tratta comunque di una netta inversione di tendenza in un Paese che consuma senza posa il territorio per trasformali in informi periferie industriali senza senso e spesso senza alcuna utilità pratica. 
«La nostra decisione - racconta l assessore all’urbanistica Alex Perassoli - non fa altro che assecondare una tendenza del mercato già in atto: la crescita demografica della città è ferma da anni, l’industrializzazione anche e comunque non sarà quella che abbiamo conosciuto nei decenni passati. Oltre a questo reputiamo un valore non incoraggiare il consumo del suolo ma al contrario valorizzare il patrimonio edilizio già esistente». Trentadue ettari non sono che una goccia per un Paese che ne consuma tra i 75 e i 140 al giorno. Ma è un ottimo segnale che si somma a tanti piccoli segnali di cambiamento che vengono dai alcuni Comuni italiani. Comuni che hanno adottato la politica “consumo di suolo zero” consapevoli che il territorio è un bene limitato che va preservato. Anche perché se per scavare 50 centimetri di terreno occorre solo il movimento di una ruspa, per rigenerarne 10 occorrono 2000 anni.
«Il nostro è prima di tutto un tentativo di riconoscere valore al lavoro agricolo - spiega ancora l’assessore - anche perché ci troviamo al centro di una regione che produce eccellenze in campo alimentare. Il cambiamento da noi introdotto non vuole rappresentare solo un vincolo di tutela paesaggistico ma vuole al contrario sostenere un mondo per noi di assoluta importanza». Un bel segnale, in vista di Expo. Una decisione che andrebbe ripetuta altrove.

da: http://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/consumo-di-suolo-la-svolta-di-reggio-emilia

LA GIORNATA DEL SEME


Scala Mercalli, nuovo programma rai da sabato 28 febbraio

Viviamo in un mondo popolato da oltre sette miliardi di esseri umani, sempre più complesso e vulnerabile. Le crisi ambientali e l’esaurimento delle risorse naturali, annunciate oltre quarant’anni fa dal Rapporto sui Limiti della crescita del Club di Roma, cominciano a  verificarsi: cambiamenti climatici, eventi estremi, sovrasfruttamento degli oceani e delle foreste, inquinamento, rifiuti, cementificazione. Ma le soluzioni sostenibili esistono già: economia circolare, riciclo degli scarti, energie rinnovabili, agricoltura sostenibile, una nuova filosofia di vita per le donne e gli uomini di domani. L’informazione scientificamente corretta ma comprensibile a tutti è la chiave di questa rivoluzione globale sempre più urgente. Senza consapevolezza non siamo forti né come individui né come collettività. Scala Mercalli è il nuovo programma di Rai3 che andrà in onda, a partire da sabato 28 febbraio, dal Centro Multimediale “Sheikh Zayed” della F.A.O.: l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura. Sarà condotto per sei settimane, dal 28 febbraio al 4 aprile, dal climatologo Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana e volto storico del programma di Fabio Fazio “Che tempo che fa”.  Mercalli parlerà della profonda  crisi ambientale del nostro pianeta, ormai quasi al collasso, in una prima serata televisiva come quella del sabato che nella linea editoriale di  Rai3 è  tradizionalmente destinata alla divulgazione scientifica. 
http://www.scalamercalli.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-99aaef01-73f2-4c4e-8eb2-f84af905a886.html

SPEAKING OF MY WINE


A TAVOLA CON IL SORRISO