Appello alle forze Politiche e Produttive di Verona, Vicenza e di tutto il Veneto

Appello alle forze Politiche e Produttive di Verona, Vicenza e di tutto il Veneto per SALVARE L’Istituto Provinciale Sperimentale di Frutticoltura e Viticoltura di San Floriano (Vr) e La Banca Provinciale del Germoplasma (banca del seme cereali) dell'Istituto di Genetica e Sperimentazione Agraria "N. Strampelli" di Lonigo (Vc). Ci uniamo all’appello dei 7 sindaci della Valpolicella (coesi fra loro ed in linea con la cittadinanza) ed allarghiamo la richiesta a tutte le forze politiche. Due patrimoni del genere non possono andare perduti. Tutta la società civile faccia il possibile per
conservare la piena efficienza dei due Istituti.
L’agricoltura Veneta, come tutta l’agricoltura nazionale, sta vivendo un periodo drammaticamente difficile.
 Dopo le promesse della rivoluzione verde,
 Dopo la manifesta insufficienza della politica agricola basata sulle sovvenzioni,
 Dopo la pericolosa perdita di sostanza organica nei terreni,
 Dopo la presa di coscienza dei danni che i pesticidi hanno recato alla salute ed all’ambiente in cui
viviamo,
 Dopo lo smascheramento delle promesse degli organismi geneticamente modificati (OGM)
 Dopo l’evidenza dei limiti del modello industriale di produzione delle monoculture,
In questo momento di grandi cambiamenti climatici, l’agricoltura è letteralmente alla corda.
C’è un estremo bisogno di nuove idee, di progetti realizzabili, di ricerca, di studi, di rete e di collaborazioni.
Gli agricoltori sono economicamente dipendenti dalle banche e dalle sovvenzioni, non hanno una
autonomia, riescono a malapena a coprire le spese, il reddito è sempre più basso, la fiducia pure, come la
libertà di coltivazione. Non saranno i soldi risparmiati a salvare l’agricoltura, saranno i soldi investiti in ricerca. E’ il momento di “mettere in campo” le risorse intellettuali, di aver fiducia nel futuro. Il patrimonio più grande dell’agricoltura è sempre stata la capacità di adattamento al nuovo, la capacità di sentire le nuove esigenze emergenti, la capacità di interrogarsi e di verificare se la direzione intrapresa sia quella giusta. La pratica che produce sapere, l’osservazione che produce soluzioni, la critica che produce nuovi modelli sono stati sempre le grandi risorse degli agricoltori ed oggi devono necessariamente essere all’insegna della credibilità, della sostenibilità, del rispetto dell’ambiente. Sarebbe un suicidio lasciar scomparire un patrimonio come i due Istituti. Un modello è finito, serve un altro modello, serve coraggio, serve lungimiranza. La logica del profitto immediato va messa da parte, è ora di produrre idee per ridare
fiato e prospettive, di produrre cibo sano, di creare posti di lavoro, di costruire un rapporto equilibrato fra campagna e città.
La nostra Proposta:
1)Uniamo i 2 centri di sperimentazione, creando un Centro di Sperimentazione Veneto di Cereali,
Frutticoltura e Viticoltura con base a San Floriano (San Pietro in Cariano - Vr) e lo chiamiamo “N.Strampelli”
2)Creiamo una fondazione privata nella quale coinvolgere le risorse di:
 I Comuni (Veronesi, Vicentini ed anche di tutto il Veneto)
 Il mondo Universitario
 Gli Istituti Agrari del Veneto
 La regione Veneto
 Le due camere di Commercio
 La Fiera di Verona (non vi si fa il Vinitaly?)
 Il mondo bancario
 Il mondo agricolo:
o Viticolo (solo in provincia di Verona, con 4 zone Doc e varie IGT si vendono 165 milioni di
bottiglie prodotte in circa 20.000 ha)
o Frutticolo
o Cerealicolo
Già l’Università ed una Fondazione bancaria si sono dette disponibili per “mettere sul piatto” 1,5/2,0Mln €)
3)Il valore della proprietà (gli edifici ed almeno 4/5 Ha) pare sia intorno a 6 mln € - anche se l’asta per una parte dei terreni è andata deserta. Siamo sicuri che la Provincia di Verona, di fronte ad una offerta del mondo civile che si obblighi a non dismetterla per 20 anni (per evitare eventuali speculazioni) ed a destinarla alla ricerca, sarebbe ben lieta di venderla a valori decisamente più bassi. Ipotizziamo 5 mln €?
4)Poi il Centro potrebbe vivere con i ricavi delle sue vendite e con le ricerche scientifiche (magari finanziate in parte dalla Comunità Europea)
5)E’ ovvia la sinergia con l’Università adiacente (e con tutto il mondo scientifico), le scuole di agraria, il mondo del vivaismo; che diventi anche un centro di assistenza tecnica biologico alle aziende agricole per aiutarle ad andare verso la sostenibilità, sperimentando prodotti alternativi (microorganismi, alghe, etc) e coinvolgendo GIOVANI agronomi; magari crearci unMuseo della Civiltà Contadina Veneta e cosa altro?
Se il mondo contadino non metterà “mano al portafoglio” e non contribuirà in parte a creare questo polo dell’eccellenza agricolo, dimostrerà la sua miopia nel saper solo chiedere senza mai investire del suo e mettersi in gioco. Purtroppo le conseguenze di questa sua eventuale miopia si riverseranno su tutto il Veneto

È così difficile? O il problema resta sempre che noi italiani non riusciamo a lavorare insieme per
il Bene Comune

A.VE.PRO.BI TERRA VIVA
(Associazione Veneta Produttori
Biologici e Biodinamici)
Si uniscono all’appello le seguenti Associazioni:
1) Ambiente e Vita
2) Ambiente Lessinia Archeologia
3) Arte Entropia Zero
4) Borghi di Pietra
5) Cospe Veneto
6) Fumane Futura
7) Gaspolicella
8) Il Carpino
9) Italia Nostra
10) Legambiente
11) MDF
12) Musa Antiqua
13) Nour
14) Pescantina Comune Virtuoso
15) Red Zone
16) Salvaarbizzano
17) SalValpolicella
18) Salviamo il Paesaggio
19) Slow Food Condotta di Verona
20) SommaGas
21) Tirtha
22) Valpolicella 2000
23) WWF


Veneto, 21.3.2015