31 PESTICIDI PERICOLOSI, ACCUSA DEL GUARDIAN: "COMMISSIONE UE INSABBIA LE PROVE"

Diversi parlamentari europei, (tra cui gli italiani Nicola Caputo, Renata Briano, Elena Gentile, Pina Picierno, Renato Soru, Giulia Moi, Dario Tamburrano, Eleonora Evi, Marco Affronte, Rosa D'Amato, Fabio Massimo Castaldo, Laura Agea, Laura Ferrara, Isabella Adinolfi, Tiziana Beghin, Marco Zullo, Marco Valli, Ignazio Corrao, Maria Arena, Alessia Maria Mosca) hanno presentato un'interrogazione parlamentare a seguito di un articolo pubblicato dal Guardian all'inizio di febbraio. Nell'articolo si denuncia un fatto grave: alti funzionari della Commissione europea avrebbero insabbiato un documento scientifico nel quale si suggeriva il divieto di 31 pesticidi contenenti sostanze che alterano il sistema endocrino. Sostanze che, quindi, dovevano essere vietate immediatamente in base alla loro comprovata pericolosità.
La notizia il quotidiano inglese l'avrebbe appresa da fonti interne alla Commissione, le quali sostengono chela carta sia stata messa da parte dietro la pressione di grandi aziende chimiche e agricole. L’ordine di lasciar perdere il documento sarebbe arrivato – secondo le fonti del Guardian – dall’ufficio del Segretario generale. Al suo posto è stato proposto un piano per la valutazione di impatto che non sarà finalizzato fino al 2016. Nell'interrogazione si fa presente che il documento illustrava criteri e elementi per l'identificazione e la categorizzazione degli interferenti endocrini (IE), sostanze chimiche che secondo gli scienziati causano un aumento delle anomalie fetali e genitali, cancro sterilità. A luglio 2013 la Commissione ha deciso di avviare una valutazione di impatto sui criteri, portando ad una fase di stallo l'intero processo. 
I deputati chiedono alla Commissione di spiegare perché non ha adempiuto al suo obbligo legale e come intende tener conto dei vantaggi nel ridurre l'esposizione agli interferenti endocrini nella sua valutazione.