Il 15 Ottobre "ORTO ORGANICO" in Valpolicella

 


































DA AZALEA: C'è così tanta Emozione ed energia che lo diciamo così, senza tanti giri di parole: il prossimo 15 ottobre ospiteremo la seconda edizione del workshop gratuito sulle tecniche organiche di coltivazione dell'orto, e proprio nel NOSTRO orto 😍😍
Una riapertura all'insegna della riconnessione con la terra e tra le persone, e chi si appassionerà all'argomento potrà continuare a frequentare il nostro orto assieme a noi 🥦🥬🥕
Un grande grazie alle persone di TERRA VIVA Verona e #gaspolicella che ci accompagneranno sia nella parte teorica della mattina sia in quella pratica pomeridiana direttamente nel nostro orto 👩‍🌾👨‍🌾
❗️Vi aspettiamo numerosi, info e iscrizioni: comunicazione@azalea.coop❗️

Mercati contadini nel veronese

 


“Conoscere e preparare la propoli” – corso di approfondimento alla BIOLCA

Domenica 27 novembre  dalle 9 alle 17.00

Relatore: Gianni Stoppa, apicoltore biodinamico

Corso di una giornata sulla preparazione della propoli, dalla raccolta alla conservazione; con laboratorio pratico.

Argomenti trattati:
1. Origine della propoli.
2. Le gemme, funzioni e proprietà.
3. La propoli nell’alveare.
4. Le proprietà della propoli.
5. La raccolta e conservazione.
6. Laboratorio pratico per la preparazione.
7. Abbinamenti e varianti.











Relatore: Gianni Stoppa, apicoltore biodinamico ed esperto apistico regionale.
Quota di partecipazione per i soci Biolca € 60,00 (i non soci devono aggiungere la quota associativa di € 22 che dà diritto a ricevere tra l’altro il periodico Biolcalenda per un anno).
Previsti sconti per disoccupati. Possibilità di pranzare in sede durante la pausa pranzo, menù biologico-vegetariano E. 10
Dove e quando: Domenica 27 novembre dalle 9 alle 17.00 presso la sede Biolca a Battaglia Terme -Padova.
Per informazioni e adesioni: 049 9101155 (Biolca) o info@labiolca.it o 345 2758337 (Martina).

https://www.labiolca.it/corsi-e-attivita/agricoltura-corsi/conoscere-e-preparare-la-propoli-corso-di-approfondimento/

I pascoli di Asiago a un passo dalla prima certificazione bio di gruppo in Europa














È online il quarto webinar digitale della Città di Asiago, appuntamento che rientra nel progetto “Asiago Go Green” voluto dall’Amministrazione comunale per avviare nuove politiche di sviluppo e cura del territorio con il coinvolgimento responsabile di tutti coloro che vivono e visitano la montagna nella prospettiva di un futuro più sostenibile.

Principali temi dell’incontro sono stati l’iter per il riconoscimento della certificazione biologica dei pascoli. Prossimo passo: veder accolta la candidatura a patrimonio Unesco per 70 malghe dell’Altopiano di Asiago, dovrebbe trovare esito il prossimo anno.

Dalla creazione di un bio distretto con il coinvolgimento delle Amministrazioni pubbliche alla creazione del primo gruppo di certificazione bio in Europa, Sandra Furlan, responsabile ricerca e sviluppo – Certificazioni Sostenibilità Valoritalia Srl, ha spiegato l’importanza dell’ottenimento della certificazione dei pascoli: “Uno strumento che consentirebbe la preservazione di un patrimonio naturale unico come quello dell’Altopiano di Asiago e dei Sette Comuni, ma anche un primo passo verso la sostenibilità nelle produzioni zootecniche. I pascoli biologici rappresenterebbero il 70% della superficie agricola utile totale, – ha spiegato Furlan – ciò significa che andremmo verso un territorio quasi interamente biologico: un caso unico”. Tra le iniziative già avviate dall’Amministrazione, sempre nell’ambito del progetto “Asiago Go Green”, vanno ricordati la centrale a biomasse, così come i “crediti di carbonio”, che possono rappresentare una nuova opportunità di reddito per le aziende.

Fonte: 7 Comuni Online

L’UE vieterà l’import di alimenti con residui di pesticidi nocivi per le api










L’UE vieta le importazioni di alimenti con residui di due pesticidi nocivi per le api. È la prima volta che l’UE, e che un membro del WTO in generale, impone limitazioni all’import di alimenti sulla base di una questione ambientale e non per motivi di salute dei consumatori. L’uso all’aperto dei due insetticidi, appartenenti alla classe dei neonicotinoidi, è vietato nell’UE dal 2018.

“Dato il loro impatto negativo sugli impollinatori di tutto il mondo, comprese le api, l’uso di questi due neonicotinoidi è già stato vietato nell’UE – ha spiegato la commissaria competente Stella Kyriakides – oggi facciamo un ulteriore passo avanti, contribuendo alla transizione verso sistemi alimentari sostenibili anche a livello mondiale”. Secondo il regolamento proposto dalla Commissione europea e approvato nei giorno scorsi dagli Stati membri, per queste sostanze si applicheranno limiti massimi di residui al livello più basso misurabile, non solo sui prodotti alimentari made in UE ma anche su quelli importati.

La Commissione aveva notificato la misura al WTO nei mesi scorsi. Dieci grandi partner commerciali, dal Giappone agli USA, dal Brasile al Sudafrica, hanno pubblicamente bocciato l’iniziativa.

Il regolamento sarà sottoposto al Consiglio e al Parlamento, che hanno due mesi di tempo per reagire. Se le due Istituzioni non si opporranno, sarà adottato all’inizio del 2023.

Fonte: ANSA

PER UNA VERA TRANSIZIONE ECOLOGICA

 La nuova versione del documento di programmazione della PAC post 2022 che il MIPAAF invierà alla Commissione UE continua a ignorare la necessità di contrastare i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità.

Ministero e Regioni rimandano al mittente le 40 pagine di osservazioni critiche inviate dalla Commissione UE senza introdurre modifiche sostanziali alla prima versione del PSP, ritenuto non soddisfacente e inadeguato.

Con l’ultima riunione del Tavolo di partenariato si è conclusa la commedia della falsa partecipazione degli attori economici e sociali alla redazione del PSP, 14 Associazioni si dissociano dal documento finale ritenuto deludente e inefficace per una vera transizione ecologica della nostra agricoltura.

 

14 Associazioni ambientaliste e dei consumatori esprimono il loro dissenso per il documento di programmazione della PAC post 2022 che considerano deludente e inefficace per una vera transizione ecologica della nostra agricoltura. Queste osservazioni critiche riguardano tutti gli aspetti del PSP, sia riguardo al primo che al secondo pilastro. Le Regioni hanno infatti programmato i loro interventi per lo Sviluppo Rurale senza una vera strategia condivisa per la sostenibilità dell’agricoltura.

 “Questo Piano strategico nazionale è una vera delusione che completa la pessima riforma della PAC voluta dal Parlamento e dal Consiglio UE, incapace di dare risposte concrete alle gravi crisi ambientali che colpiscono la stessa agricoltura e tutela solo gli interessi economici delle potenti corporazioni agricole”, dichiarano le Associazioni. L’unica novità positiva di questo PSP resta il maggiore investimento nell’agricoltura biologica con la volontà di anticipare al 2027 l’obiettivo del 25% della superficie agricola certificata rispetto all’obiettivo europeo al 2030. Ma, “il maggiore sostegno al biologico non è sufficiente per promuovere la transizione ecologica di tutto il settore primario”, concludono le 14 Associazioni.

Con la riunione di ieri pomeriggio del Tavolo di partenariato si è formalmente concluso l’iter per la redazione della versione finale del Piano Strategico Nazionale della PAC post 2022 (PSP), già in viaggio per Bruxelles per l’approvazione da parte della Commissione UE.

Nella revisione della prima bozza del PSP ha prevalso la difesa dell’impostazione e contenuti del documento di programmazione 2023-2027, nonostante le numerose e puntuali critiche evidenziate dalla Commissione UE nel suo documento di 40 pagine di osservazioni, articolate in 244 paragrafi, con cui veniva motivata una complessiva valutazione negativa del PSP italiano, ritenuto non soddisfacente e inadeguato per contribuire agli obiettivi del Green Deal europeo con una vera transizione ecologica della nostra agricoltura.

La nuova versione del PSP non ha introdotto modifiche migliorative sostanziali, i pochi cambiamenti al testo del 31 dicembre 2021 peggiorano ulteriormente la già scarsa sostenibilità ambientale e sociale del documento italiano di programmazione della PAC, mettendo in pericolo non solo l’ambiente, ma lo stesso futuro dell’agricoltura italiana, sempre meno resiliente e sempre più esposta a shock climatici e geopolitici.

Il PSP è stato redatto secondo il principio prevalente, se non esclusivo, della tutela del reddito delle aziende agricole di grandi dimensioni, perseguendo essenzialmente obiettivi di sostenibilità economica per neutralizzare le poche novità introdotte dalla riforma europea della PAC per la convergenza interna dei pagamenti del primo pilastro e la riforma dei titoli storici. Se da un lato la riforma della PAC avrebbe dovuto finalmente mettere fine al sistema fortemente iniquo dei cosiddetti ‘titoli storici’, concepiti oltre 20 anni fa per dare alle grandi aziende le risorse per adeguarsi agli effetti della trasformazione del mercato agricolo europeo, l’Italia ha pensato bene di cambiare l’abito ma non la sostanza degli aiuti alle grandi imprese, soprattutto zootecniche del Nord Italia, piegandosi a questa esigenza corporativa. Ciò consentirà alla fine di contenere le riduzioni del sostegno comunitario ad un livello ritenuto accettabile dalle Associazioni agricole e dalle Regioni, ma mantenendo un sistema iniquo che premia le aziende in funzione della loro dimensione, senza contrastare la drammatica emorragia di piccole aziende agricole sempre più in difficoltà nelle aree interne e senza affrontare in modo efficace i pesanti impatti del settore zootecnico su ambiente e salute.

L’Italia conferma così l’interpretazione della Politica comune dell’Unione Europea per l’agricoltura essenzialmente come una politica economica basata su sussidi a pioggia, ignorando l’enorme spazio di manovra con cui il settore primario potrebbe agire, se opportunamente incentivato, per ridurre il proprio impatto sul clima e sulla perdita della biodiversità. Gli impegni degli eco-schemi, la vera novità della nuova PAC, sono stati infatti individuati non sulla base della loro efficacia ambientale ma essenzialmente sulla facilità della loro adozione da parte degli agricoltori e sulla possibilità di applicarli su tutto il territorio nazionale, senza nessun reale interesse per il raggiungimento di risultati concreti in grado di dare risposte efficaci alle gravi crisi ambientali che in questi mesi hanno manifestato tutti i loro drammatici effetti sulle persone e sulla stessa agricoltura. La scelta degli impegni degli eco-schemi è stata fatta sulla logica della semplificazione anche con l’obiettivo di evitare controlli ritenuti troppo complessi, lasciando ampio spazio alle possibili inadempienze e alle truffe che negli ultimi anni hanno caratterizzato l’applicazione della PAC nel nostro Paese, come ha bene evidenziato un recente rapporto della Corte dei Conti europea. 

 

Roma, 29 settembre 2022

Le 14 Associazioni ambientaliste,e dei consumatori che inviano questo comunicato rappresentano un’ampia alleanza che ha condiviso l’analisi ed i commenti delle oltre 1500 pagine del Piano Strategico Nazionale della PAC post 2022. Le 14 Associazioni (ACU, Animal Equality AIDA, AIAPP, CIWF Italia Onlus, Greenpeace, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu-BirdLife, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia, Terra! e WWF Italia) condividono la visione di una transizione ecologica dell’agricoltura italiana ed europea, che tuteli tutti gli agricoltori, i cittadini e l’ambiente. 


Mostra/mercato dei prodotti biologici a Breonio

 


"Urban Nature 2022". Passeggiata in un Parco Urbano a Mantova