Pfas. "Fondi per lo sviluppo agricolo usati per i danni creati dall'industria"

Pfas. "Fondi per lo sviluppo agricolo usati per i danni creati dall'industria"

Pfas. "Fondi per lo sviluppo agricolo usati per i danni creati dall'industria"



“Da un anno le aziende agricole delle aree maggiormente colpite dall’inquinamento da Pfas convivono con lo spettro della chiusura dei pozzi privati che erogano le acque utilizzate per l’allevamento e la coltivazione. Non solo in questi mesi la Giunta Zaia ha lasciato nel limbo queste realtà: ora, fonti attendibili raccontano come l’Assessore all’agricoltura stia predisponendo un intervento che lascia a dir poco perplessi”.

Lo afferma in una nota la consigliera regionale Cristina Guarda (AMP) che spiega “come l’iniziativa a cui starebbe lavorando l'Assessore regionale all'agricoltura Giuseppe Pan consisterebbe nell’attingere risorse previste dal Piano di Sviluppo Rurale per destinarle a sostegno delle aziende agricole nell’acquisto di impianti di filtraggio delle acque. Questo, malgrado sia proprio il comparto industriale ad essere responsabile dell'inquinamento da Pfas e altre sostanze, non solo della falda ma anche delle acque superficiali. Insomma, dopo il danno, per gli agricoltori si profila pure la beffa. Si tratta di una disparità di trattamento inaccettabile: per tamponare i danni dell'industria si utilizzano le risorse europee per l'agricoltura”.
“L’Assessorato all’agricoltura – chiede la consigliera - dovrebbe trovare soluzioni più rispettose per gli agricoltori: fondi di altra provenienza per salvaguardare i pozzi agricoli ed interventi decisi per tutelare l'acqua superficiale usata per scopi irrigui. A scopo esemplificativo, occorre investire con determinazione nel ‘Consorzio Leb’ (Consorzio di bonifica di II° grado Lessinio Euganeo Berico), una risorsa idrica artificiale creata proprio per fornire acqua alle attività agricole che operano dal basso veronese, vicentino fino al rodigino. Una realtà che da anni cerca di estendere l'erogazione di acqua ‘Pfas-free’ per scopi irrigui anche al territorio contaminato, fino a Lonigo, in attesa che la Regione provveda ad autorizzare la maggiore portata idrica che da tempo il Consorzio chiede”.
“Senza dimenticare – ricorda Guarda - quanto sia scandaloso che dei 26 mc/sec di acqua a scopi irrigui concessi in proroga, addirittura 6 mc/sec, il Leb debba destinarli alla diluizione dell’inquinamento da Pfas (e non solo) nel punto in cui il tubo collettore Arica scarica nel fiume Fratta Gorzone i reflui dei depuratori dell'industria dell'ovest vicentino; non basta fare proroghe su proroghe dell'attuale, ma è necessario accogliere la proposta del Consorzio di aumentare la concessione d'acqua almeno del 20%, così da sfruttare al massimo la capacità di portata del prezioso Leb, impiegandolo per contenere le conseguenze dell'inquinamento da Pfas. La Giunta prenda dunque in seria considerazione questa soluzione, utilizzando le opere già esistenti”.
“Vale infine la pena ribadire – conclude Cristina Guarda - che quelli del PSR sono finanziamenti europei che hanno un preciso obiettivo di crescita del settore agricolo e che non possono essere usati come tappabuchi delle inadempienze delle industrie. Servono maggiori attenzioni e tutele nei riguardi dell’agricoltura, che si trova seriamente alle prese con le difficoltà di comparti come quelli dei cereali, delle carni, del latte e dell’ortofrutta. Un settore, quest’ultimo, che peraltro immette sul mercato prodotti che, secondo i dati attualmente a disposizione, riguardanti l’incidenza della catena alimentare inquinata da Pfas sulla salute umana, risultano essere di basso impatto. Quindi, è doveroso che la Giunta regionale si attivi per porre in essere azioni più oculate e non ulteriormente penalizzanti per l’agricoltura”.





TRATTO DA: http://www.veronasera.it/cronaca/pfas-fondi-sviluppo-agricolo-usati-danni-creati-industria-28-gennaio-2017.html

Cena e concerto in aiuto delle popolazioni terremotate del centroitalia


Un risotto e molta musica con l'obiettivo di raccogliere fondi da destinare immediatamente alle popolazioni pesantemente colpite da terremoto, piogge e nevicate intense in Centro Italia.
Ti aspetto venerdì 3 febbraio, presso la Fevoss in Via S.Toscana 9, zona Porta Vescovo, risotto al radicchio rosso, cucinato dal nostro splendido ed insuperabile staff di cucina, a cui seguirà la presentazione del progetto. Alle 21 il via alla musica con gli artisti veronesi che si sono resi subito disponibili a supportare gratuitamente questa nostra iniziativa.
In questa iniziativa solidale ci faremo aiutare dall' Associazione Col Territorio, onlus biellese immediatamente operativa nelle zone terremotate. Ho conosciuto personalmente i componenti di questa associazione in occasione del recente terremoto in Emilia Romagna ed a loro mi lega una profonda stima e fiducia per l'importante supporto che stanno fornendo alle popolazioni così fortemente colpite.
Per partecipare ti chiedo di confermare la tua presenza al 335240766. Questo ci permetterà di organizzare al meglio la serata.

Contributo minimo 10 euro. Per chi volesse partecipare solo al concerto il contributo minimo è di 5 eur

http://www.ladige.it/news/business/2017/01/27/dall-ue-soldi-melinda-30-milioni-3-anni


Nel triennio 2013-2015 il Consorzio Melinda ha ottenuto complessivamente 30.385.532,12 euro dall’Unione europea attraverso Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura. 
A darne notizia è l’assessore Michele Dallapiccola nella sua risposta a un’interrogazione del consigliere provinciale Giacomo Bezzi, di Forza Italia.
Il contributo dell’Ue al Consorzio Melinda nel solo 2014 è stato 11.894.494,00 euro, cifra pari al 50% della spesa ammessa a liquidazione, che era di 23.788.98899 euro.
Nella risposta all’interrogazione, Dallapiccola ricorda che il Consorzio Melinda ha potuto percepire questi contributi perché era stato riconosciuto dall’Unione europea come una «organizzazione di produttori». 
«Ciò ai sensi del Regolamento CE e in virtù del decreto del presidente della Giunta provinciale, adeguato dall’esecutivo con una delibera del giugno 2010».

tratto da:
http://www.ladige.it/news/business/2017/01/27/dall-ue-soldi-melinda-30-milioni-3-anni

Ma quest’acqua si può usare in agricoltura? Intervista sull'Arena al nostro Presidente


I Pfas sono diventati materia di studio all’istituto superiore Stefani-Bentegodi, sede di Caldiero. Un centinaio di studenti delle classi terze ha incontrato il dottor Giovanni Beghini, dell’associazione Medici per l'ambiente. La lezione ha dato il via al progetto didattico sull'acqua come bene comune che fino al 22 marzo, Giornata mondiale dell'acqua, interesserà tutte le classi. Non si poteva non iniziare dall’inquinamento. «Siamo di fronte a un disastro ambientale dalle proporzioni paragonabili a quanto è accaduto a Seveso e a ciò che è successo a Taranto dall'Ilva», ha detto il dottor Beghini. «All’inizio le istituzioni, lo stesso Istituto superiore di Sanità, hanno cercato di far passare sotto silenzio l’inquinamento, ma poi la notizia è esplosa e non poteva essere diversamente». L’Enea ha condotto una ricerca scientifica sugli effetti dei Pfas, mettendo a confronto le malattie della popolazione residente nell’area inquinata, con quelle di popolazioni che risiedono in zone non soggette a inquinamento da Pfas. I risultati sono stati a dir poco allarmanti. «Nella popolazione residente in paesi inquinati da Pfas, c'è un aumento di malattie endocrine, di tumori anche rari (come quello ai testicoli e ai reni), di malattie ai feti e ai neonati, un maggior numero di aborti spontanei, un aumento del colesterolo, delle malattie che colpiscono le ghiandole (tiroide), di leucemie e di infarti». 
«Ma quest'acqua è potabile e si può usare in agricoltura?», hanno chiesto gli studenti. «I Pfas dall'acqua passano nei cibi», ha sentenziato il medico, «così come passano nei prodotti agricoli coltivati in questa zona e che arrivano sulle nostre tavole». Il dottore ha illustrato ai ragazzi gli effetti della cosidetta interferenza endocrina. «Non serve una grande quantità di Pfas per sviluppare queste malattie nel sistema endocrino», ha illustrato Beghini, «basta una minima quantità, la quale non consente che si sviluppino le adeguate difese immunitarie nell'individuo». Dunque come intervenire? «Innanzitutto da due anni, l'azienda colpevole di aver prodotto i Pfas non ne produce più», ha sottolineato il medico. «La Procura della Repubblica ne ha chiesto la chiusura». L'Istituto superiore di Sanità ha posto come limite 1.030 nanogrammi al litro di concentrazione di Pfas per considerare l'acqua potabile. Anche se in Germania, per un caso analogo, il limite che era stato posto a 100 nanogrammi litro e negli Stati Uniti, sempre per un inquinamento di vaste proporzioni da Pfas, era stata fissata la soglia limite di 400 nanogrammi litro. Diapositive alla mano, Beghini ha dimostrato gli effetti positivi dei filtri a scambio ionico posti in essere da tre anni a questa parte lungo le falde inquinate, filtri che stanno portando a dei risultati concreti. Ad esempio nel territorio di Cologna, dove nel 2013 erano state resgistrate concentrazioni di 632 nanogrammi per litro d'acqua, nel 2016 la contaminazione si è abbassata a 490 nanogrammi litro. Dai prelievi d'acqua fatti nel territorio di Arcole nel 2013 si erano rilevate concentrazioni di 445 nanogrammi per litro, che lo scorso anno si sono abbassati a 345. Infine nel territorio di Zimella, dove nel 2013 erano state rilevate concentrazioni di 298–300 nanogrammi per litro, nel 2016 si è passati a 184. «Non dovete arrendervi», ha raccomandato ai ragazzi Beghini, «Si può fare molto per migliorare l'ambiente. È vero che la vostra generazione starà peggio di quella precedente e questo accade nella storia per la prima volta, ma bisogna lottare perché è possibile migliorare la situazione dell'inquinamento di acqua, suolo ed aria. Ecco perchè è importante fare lezione a scuola su queste tematiche».
Zeno Martini

Presentazione Trinium Ca' Magre 11-12 Feb 2017


Resoconto del ricorso al TAR per la NOTAV

Buongiorno,
mi scuso se non abbiamo fatto comunicazioni ieri, ma dovevamo smaltire un po' la stanchezza del 9, è stata una giornata lunga, con alzata alle 5 e ritorno in serata verso le 22. Per la cronaca: in entrambi i viaggi in alta velocità abbiamo subito ritardi, di 35 minuti all'andata e di 15 minuti al ritorno...e non c'era un filo di neve o pioggia. Questo è il livello del servizio alta velocità italiano...

Venendo all'udienza, allego un report/articolo che pubblicheremo oggi e che sintetizza la questione.
Personalmente, vi posso dire che l'avv. Scappini ci ha ben difeso e ha fatto valere quelli che sono gli aspetti centrali: la mancanza di appalto pubblico e la mancata valutazione dell'opzione zero e quindi la possibilità di fare quello che di fatto ha deciso la Serracchiani in Friuli, ossia l'ammodernamento della linea esistente. Perché in Friuli si può fare, rispettando comunque le indicazioni dell'Unione Europea, e da noi no?

Della controparte erano presenti solo l'avvocato di Cepav2 e due avvocati di RFI, stranamente non c'era l'avvocatura dello Stato... Si sono aggrappati soprattutto a questioni formali, entrando poco o nulla nel merito. In particolare hanno chiesto l'inammissibilità del ricorso per "eterogeneità dei soggetti ricorrenti" e conflitti di interesse tra gli stessi.

In pratica, sostengono che ci sia un conflitto di interesse tra le associazioni ambientaliste e i privati espropriandi perché le associazioni tutelano il territorio mentre i privati riceverebbero una valorizzazione della loro proprietà in termini turistici dal passaggio dell'alta velocità...una cosa ridicola. Infatti l'avv. Scappini ha fatto l'esempio dell'Agriturismo Armea perché era presente con noi il proprietario Dario Podestà che come voi e tanti altri subirà gravi danni economici...

Sulla eterogeneità dei soggetti, ovvero la diversità di interessi, la giudice Elena Stanizzi si è soffermata molto. L'avv. Scappini ha fatto presente che se la volontà dei vari ricorrenti può essere diversa, la domanda e gli obbiettivi del ricorso sono UNICI. Lui ha già presentato ricorsi cumulativi, ossia di diversi soggetti, e non ci sono mai stati problemi. Spero non prendano come pretesto questo aspetto per non entrare nel merito perché sarebbe davvero ridicolo.

La sentenza arriverà nell'arco di 15-30 giorni. In ogni caso si andrà in Consiglio di Stato, sia che si vince (perché ci andrà la controparte) sia che si perde. E comunque questo è uno dei tanti passi che stiamo facendo per contrastare il progetto...sarà una strada lunga e difficile ma vale la pena perseguirla in ogni modo perché il nostro territorio non sarà più lo stesso se realizzeranno questo scempio.

Per ogni ulteriore informazione o chiarimento, resto disponibile.

Cordiali saluti.

Marina Beatini
Coordinamento No Tav Brescia-Verona

5° Simposio per l’Utilizzo Sostenibile dei Pesticidi, in Web Streaming presso l'Istituto Stefani – Bentegodi a San Floriano

5° Simposio per l’Utilizzo Sostenibile dei Pesticidi (SUD- Sustainable Use Directive): Aprire
il triangolo IPM favorendo Strumenti Sostenibili
Data: 7/02/2017
Dalle 15.00 alle 18.00 presso il Parlamento Europeo
Ospitati da: Pavel Poc, membro del Parlamento Europeo
Traduzioni simultanee: ING, ITA
Temi: Interviste con i viticoltori + IPM lavorando con la natura
Web Streaming ospitato da: Istituto Stefani – Bentegodi, San Floriano (VR), insieme all’associazione Terra Viva
14.15 - 15.00 Caffè offerto prima dell’inizio della conferenza
15.00 - 15.10 Discorso di benvenuto - Michael Hamell, Professore di Agricoltura, Università di Dublino
(Presidente della Sessione e Moderatore) insieme al nostro ospite Pavel Poc
15.10 - 15.25 Discorso Introduttivo
In che modo la coltivazione sostenibile dei vigneti può favorire lo sviluppo locale, presentato da Cristina
Micheloni, agronoma dell’Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB) e Ruggero Mazzilli, SPEVIS
15.25 - 16.20 Politiche Europee a favore di pratiche sostenibili di coltivazione dei vigneti
Obiettivi specifici per il vino nel piano Ecophyto francese, presentato da TBC, Ministero francese per
l’Agricoltura
Finanziamenti per lo sviluppo rurale degli agenti per il controllo biologico utilizzati per combattere i
parassiti sulle uve in Lussemburgo, presentato da Pierre Treinen, Direttore Generale del Ministero
dell’Agricoltura e Viticoltura
Misure specifiche prese dall’EU Sustainable Agriculture Working Group (Gruppo di Lavoro sulla
Coltivazione Sostenibile) - piano di attuazione, presentato da Rob van Drent (tbc)
Breve intervento di Vittorio Veronelli - IBMA - e Francois Veillerette - PAN Europe
Dibattito con Ladislav Miko, Vice Direttore della Direzione Generale Santé, Commissione Europea, Rudolf
Moegele, Vice Direttore della Direzione Generale AGRI (tbc), Commissione Europea, con la partecipazione dei
rappresentanti degli Stati Membri (tbc)
16.20 - 16.50 Discussione sui metodi di coltivazione sostenibile dei vigneti
IPM in vigna: sfida alla scienza - Presentazione dei posters dei vigneti (Insetti e Patogeni), presentato da
Carlo Duso, IOBC-wprs
Sostenere la biodiversità dei vigneti attraverso il lavoro dei contadini, presentato da Kerstin Frohle,
Bodensee Stiftung Partnership Europea per la Conservazione della Biodiversità in Viticoltura
Biodiversità funzionale nella viticoltura europea, presentato da Cristina Carlos, Association for the
Development of Sustainable wine growing (ADVID)
16.50 - 17.50 L’impegno delle aziende per incrementare la coltivazione sostenibile dei vigneti
Provare a inserirsi nel mercato, presentato da Ivo Nardi, Perlage Wines, Conegliano Veneto
IPM - Gestione degli Insetti Parassiti nei vigneti grazie al controllo biologico, presentato da TBC
Benefici socio-economici e ambientali legati alla fondazione di un green business, presentato da Martin
Suchanek, Biopreparaty
Dibattito con il panel e Herbert Dorfman, Marco Zullo (tbc), Eric Andrieu (tbc) Jasenko Selimovic (tbc),
Javor Benedek (tbc), Membri del Parlamento Europeo
17.50 Conclusione - Michael Hamell
18.00 Fine della Conferenza
18.00 - 19.00 Aperitivo con degustazione di vino
Chi siamo? Una partnership innovativa realizzata da:
 IOBC/WPRS è un’organizzazione internazionale di ricercatori europei e altri esperti che esaminano il controllo dei parassiti e
delle malattie nelle colture agricole attraverso metodi sostenibili, a ridotto impatto ambientale, economicamente realizzabili,
socialmente accettabili. IOBC/WPRS valorizza la ricerca e l’applicazione pratica, la formazione e lo scambio di informazioni,
specialmente per quanto riguarda le pratiche di controllo biologiche che fanno parte del controllo integrato dei parassiti.
IOBC/WPRS realizza delle linee guida per la produzione integrata delle colture agricole, collabora con diversi stakeholders al
fine di sviluppare un sistema di produzione agricola più sostenibile e di standardizzare le analisi degli effetti dei pesticidi sulle
specie minacciate al fine di valorizzare la biodiversità e i servizi ecologici in quanto risorse naturali.
 IBMA è l’associazione di aziende che producono mezzi naturali per la difesa dell'agricoltura. IBMA ricerca e produce
soluzioni come microrganismi, macrorganismi e prodotti semiochimici e naturali per la protezione delle piante. Basata su
un’intensa ricerca e uno sviluppo durato anni, “l’industria del controllo biologico” sta crescendo velocemente e può offrire
all’intera catena alimentare soluzioni sicure a costi realistici. IBMA è stata fondata nel 1995 per rappresentare la voce dei
produttori dei prodotti per il controllo biologico, molte piccole e medie imprese che sono caratterizzate da risorse limitate, ma
anche istituti di ricerca, servizi estensivi, consulenti, distributori. Queste imprese contribuiscono allo sviluppo del biocontrollo
e prendono parte nelle attività di IBMA.
 PAN Europe è un’organizzazione non governativa che lavora per minimizzare l’effetto negativo di prodotti chimici pericolosi
e per sostituire il loro utilizzo con scelte più ecologiche. La nostra rete riunisce organizzazioni che lavorano per la salute
pubblica e l’ambiente e associazioni per il diritto delle donne, tutti provenienti da oltre 19 paesi europei. Lo scopo comune è
quello di eliminare la dipendenza dai pesticidi chimici e di favorire metodi sicuri e sostenibili di controllo dei parassiti.
PAN Europe è molto riconoscente del supporto economico dell’Unione Europea, della
Commissione Europea, della Direzione Generale Ambiente, del programma Life+. La
responsabilità dell’evento è solo ed esclusivamente degli autori. I finanziatori non sono in

nessun modo responsabili dell’uso che potrebbe essere fatto delle informazioni qui contenute.

Mercoledì 25 gennaio a Verona


Fattoria in Fiera, la bella manifestazione a Bovolone



Stefano Liberti - I signori del cibo

https://youtu.be/Dp2F6WQj-8M




video di Simone Bernabé (che ringraziamo)

Corso introduttivo alla viticoltura biodinamica



Pesticidi, a rischio oltre alle api uccelli, farfalle e altri insetti

È allarme pesticidi a base di neonicotinoidi non solo per le api, ma anche per i bombi, le farfalle, gli insetti acquatici e persino gli uccelli, con possibili ripercussioni su tutta la catena alimentare.

È quanto emerge da una revisione approfondita di tutti gli studi scientifici, commissionata da Greenpeace all’Università del Sussex (Regno Unito).
La ong chiede alla Commissione europea un bando totale dei neonicotinoidi e la promozione di metodi di agricoltura ecologica.
Il rapporto «Rischi ambientali degli insetticidi neonicotinoidi», pubblicato oggi, esamina gli studi a partire dal 2013, anno in cui è stato adottato un bando parziale a tre neonicotinoidi (clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam) da parte dell’Unione europea, ora in fase di revisione.
«Le evidenze del contributo dei neonicotinoidi al declino delle api - afferma Dave Goulson, professore di biologia, considerato uno dei maggiori esperti europei dell’ecologia dei bombi - sono maggiori ora di quando venne adottato il bando parziale. Oltre alle api, queste sostanze possono essere plausibilmente legate al declino di farfalle, uccelli e insetti acquatici».
E aggiunge: «Vista l’estensione del danno ambientale, è prudente estendere il raggio d’azione dell’attuale bando europeo».
«Questi insetticidi - conclude Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia - vengono sistematicamente trovati nel suolo, nell’acqua e nella flora spontanea. L’agricoltura italiana di qualità e l’ambiente vengono danneggiati da queste sostanze; è ora di dire basta: chiediamo al ministro Martina di impegnarsi a nome dell’Italia per l’emanazione di un bando europeo totale e non più parziale».

articolo tratto da:
http://www.ladige.it/popular/ambiente/2017/01/12/pesticidi-rischio-oltre-api-uccelli-farfalle-altri-insetti

IL CORAGGIO DI CHIEDERE SCUSA

Articolo pubblicato Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso e La Nuova di Venezia il 9 gennaio 2017
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IL CORAGGIO DI CHIEDERE SCUSA

Alla fine di quest’articolo chiederò scusa.
Ma ora lo scrivo.
Non è un caso che Sandrine sia morta in Veneto.
Sandrine è stata uccisa dalla scelta precisa in Veneto di costruire luoghi di concentrazione disumani utili a generare grandi guadagni. Concentrano bestie (macachi, per la precisione) e concentrano schei. Perfetto.
I centri come Cona generano un introito enorme e privo di controllo democratico. E nel frattempo generano disumanità, che a volte in quanto tale può anche produrre o aiutare la morte. 
Il totale isolamento di questi centri garantisce ai cittadini di non vedere i macachi e permette ai gestori di fare con quei soldi ciò che vogliono. Non lo dico io, l’ha messo in luce la magistratura. Ma non serviva scomodare la magistratura, sta nelle cose: se dai ad un soggetto milioni di euro per gestire persone che nessuno vuole, perché quel soggetto dovrebbe rispettare quelle persone? Solo per carità, ma purtroppo, caro Papa Francesco, la carità da queste parti non basta.
Viene il dubbio che proprio chi non vuole gli immigrati sia il primo interessato a generare luoghi di concentrazione come Cona. 
Ed è giusto così – dice la pancia veneta – Così se facciamo i cattivi, smettono di arrivare. Se li trattiamo male la smettono di pensare che qui c’è il Paradiso. 
Bravi. Bel pensiero. Ma non funziona da oltre 25 anni. Da 25 anni e più la maggior parte dei migranti in Italia, specialmente nei primi mesi di permanenza,  vivono in luoghi infami come Cona. Eppure arrivano, o transitano, comunque. Come dappertutto nel mondo. Noi intanto da 25 anni continuiamo a lamentarci e nel frattempo, sempre da 25anni, facciamo soldi su soldi grazie ai luoghi infami come Cona.
Eh ma non possiamo fare tutto da soli, l’Europa dov’è?
L’Europa come istituzione mette una buona parte dei soldi per l’accoglienza, che poi però noi preferiamo dare per il 70% a centri disumani invece che a progetti dignitosi. 
Quindi un po’ di Europa c’è, ma solo in parte. Ma l’Europa non esiste come soggetto unico. Ci sono tante diverse Europe. Una buona parte di queste Europe sul problema macachi non c’è e non vuole esserci.  Sapete quale parte? Quella che non vuole i macachi. E che non volendo i macachi, chiede a noi che anche non li vogliamo di tenerceli.
E allora li espelliamo tutti.
Come no.
Fate un esercizio. Vostro figlio va a lavorare a Londra. Guadagna bene (magari in nero)  in un ristorante italiano o russo o indiano. D’improvviso gli inglesi votano la Brexit e decidono che va espulso. Voi cosa fate? Chiedete al vostro Governo di accettare l’espulsione, perché avete sbagliato?
Ma che esempio del cavolo è, noi non siamo un Paese incivile come quelli dei macachi.
Bene, allora per espellere i macachi incivili dobbiamo iniziare a pagare i loro governi incivili per fare in modo che si riprendano tutti quelli che non vogliamo. Ma se paghiamo quei governi incivili come facciamo ad essere sicuri che poi se li riprendano davvero, se sono incivili? Ed infatti, guarda caso, finora raramente ha funzionato.
Vabbeh, che palle. Allora che muoiano tutti.
Appunto.
Ora chiedo scusa.
Scusa a Sandrine per aver dovuto usare la sua vita.
Scusa ai tantissimi veneti che hanno costruito dignità e giustizia in questi anni.
Scusa agli esseri umani che ho dovuto anch’io chiamare macachi.
Scusa al lettore per aver dovuto essere semplicistico in questo articolo.
Ma il vero “scusa” dovremmo avere il coraggio di chiederlo tutti insieme, organizzando una cerimonia pubblica in onore di Sandrine, della sua vita e della nostra comune indignazione. Una cerimonia pubblica per chiarire da che parte dell’umanità stiamo, per chiedere che non esista più nessun luogo come Cona e che si inizi anche in Veneto a fare accoglienza diffusa e umana.
Qualcuno ha il coraggio di farlo?
Molti hanno avuto questo coraggio. Da qui è nata LA CERIMONIA PER SANDRINE

Conferenza e cena sabato 21 gennaio ai Rosegoti


Interessante presentazione alla Cantina Valpolicella Negrar


Prevenire e curare (anche) senza farmaci


Terraviva - TTIP e CENA del 18/11/2016

Grazie a Simone Bernabè  un nuovo documento video

https://youtu.be/0WdcoWca6x4


FOOD RELOVUTION a San Bonifacio


FOOD RELOVUTION | PROTAGONISTI DEL FILM


  • dott. Franco Berrino: medico ed epidemiologo, autore di centinaia di pubblicazioni scientifiche,
  • dott.ssa Vandana Shiva: attivista politica ed ambientalista, vicepresidente Slow Food, da sempre impegnata per cambiare pratiche e paradigmi nell’agricolutira e nell’alimentazione. E’ tra i principale leader dell’International Forum on Globalization
  • Carlo Petrini: gastronomo, sociologo, scrittore attivista italiano, fondatore dell’associazione Slow Food;
  • Dott. Colin Campbell: da oltre 40 anni in prima linea nella ricerca nutrizionale. La summa del suo lavoro è rappresentata da The China Study, lo studio più completo sul rapporto tra alimentazione e patologie di cui è autore
  • Peter Singer: Filosofo australiano, professore di Bioetica alla Princeton University e presso il Centre for Applied Philosophy and Public Ethics dell’Università di Melbourne. Noto soprattutto per essere stato il pioniere del movimento per i diritti degli animali, di cui è tuttora uno degli attivisti più influenti.
  • e molti altri – per maggiori dettagli www.foodrelovution.com

INFORMAZIONI E DETTAGLI DELL’EVENTO

  • LUOGO: Teatro Centrale: Via Guglielmo Marconi, 5, 37047 San Bonifacio VR
  • DATA: Domenica 15 gennaio 2017 ore 20:00
  • COSTO: contributo € 8,00 / € 5,00 per soci VIDYANAM / Free < 14
  • CONTATTI: scrivere a associazionevidyanam@gmail.com oppure  presso il negozio KIRA in Via G. Marconi 14/G San Bonifacio