Martedì 29 Ottobre secondo appuntamento TerraVivaVerona

VENTO DI SCIROCCO
EMERGENZE UMANITARIE E MIGRAZIONI
Davide Coltri, operatore umanitario in progetti di istruzione, 
presenterà il suo libro “DOV’E’ CASA MIA”. 
Prof. Stefano Verzè, giornalista esperto di questioni di politica internazionale. 
Intermezzo musicale con arie medio-orientali con il gruppo “Nardo Trio”

ore 20,45/Teatro Noi/via Chiesa, 19/San Pietro in Cariano 

Ingresso con tessera di € 10, valida per l’intero ciclo.  
Ingresso Gratuito per i minorenni 

CON IL CONTRIBUTO DEL TESSERAMENTO TERRA VIVA SOSTIENE IMPORTANTI PROGETTI FORMATIVI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE SUL NOSTRO TERRITORIO QUALI GLI ORTI DIDATTICI DELLE SCUOLE DELLA VALPOLICELLA E L’ORTO TERAPIA 

INFO  gruppoterravivaverona@gmail.com  / 333 5213792 /  www.terravivaverona.org


UNIVERSITÀ DI PADOVA, UN CORSO DI LAUREA PER IL SISTEMA BIO

Una rete tra aziende, Regione e Università, ha dato il via ad un corso dedicato.
“Bioinnova Veneto” raccoglie 53 aziende e mette insieme Università degli Studi di Padova, IUAV di Venezia e, tramite Fondazione Univeneto, tutte le altre università venete. E’ una “Rete Innovativa regionale”, che cerca di costruire un sistema, perchè il biologico è una “leva di sviluppo sostenibile dei territori”, come recitava anche il titolo del convegno di presentazione.
Grazie a questo impegno è nato il primo corso di laurea in Italia in questo settore, dedicato a “Tecniche di gestione delle produzioni biologiche vegetali”, promosso dall’Università degli studi di Padova e presieduta dal prof. Giuseppe Zanin. “E’ uno strumento importantissimo che riduce al minimo il gap tra imprese Università – ha spiegato l’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato –  tema questo che da sempre è sul tavolo delle istituzioni e che oggi, finalmente, il Veneto dimostra si può affrontare concretamente.”
“Mettendo innovazione e ricerca nelle nostre imprese agricole – ha concluso Marcato – riusciamo a offrire opportunità di sviluppo ad un territorio straordinario come è il Veneto, rispettando l’ambiente, facendo bioagricoltura e dando sostenibilità non solo ambientale ma anche economica. Con questa rete, infatti, offriamo occasioni di sviluppo economico in ambito agricolo sostenibili sia da un punto di vita finanziario che da un punto di vista ambientale.”

il 30 ottobre a San Michele Extra


Il Parlamento europeo dice no ai brevetti per prodotti naturali

Non ci dovrebbe essere nessun brevetto per i prodotti biologici. È questa, in soldoni, la novità che arriva da Bruxelles. Cos’è successo? Il Parlamento europeo ha invitato la Commissione europea a fare tutto il possibile per convincere l’Ufficio europeo dei brevetti (Ueb) a non concedere brevetti su prodotti ottenuti da processi essenzialmente biologici. Lo ha reso noto il Parlamento europeo spiegando che i deputati hanno approvato, per alzata di mano, una risoluzione sul tema. Con tale documento, i deputati hanno esortato anche l’Ueb a ripristinare immediatamente la chiarezza giuridica in materia: infatti nessuno dei 38 Stati firmatari della Convenzione sul brevetto europeo consente di brevettare i prodotti ottenuti con metodi tradizionali. Un accesso libero alle informazioni e al materiale vegetale biologico è essenziale per stimolare l’innovazione e la competitività nei settori dell’allevamento e dell’agricoltura, per sviluppare nuove varietà, migliorare la sicurezza alimentare e affrontare il cambiamento climatico, hanno inoltre sottolineato i deputati nella risoluzione non legislativa approvata giovedì.

Qual è il senso di questa risoluzione?

Durante il dibattito molti deputati hanno affermato che l’accesso alle risorse genetiche non deve essere limitato, poiché ciò potrebbe portare a una situazione in cui alcune multinazionali detengono il monopolio sul materiale di coltivazione delle piante, a scapito degli agricoltori e dei consumatori dell’Unione europea. Un tema su cui da tempo è in atto un braccio di ferro.

Brevetti, la cronologia degli eventi

Nel marzo 2015, ricorda una nota, “la commissione allargata di ricorso dell’Ufficio europeo dei brevetti (Ueb) ha deciso che, nei casi riguardanti i pomodori (G0002/12) e i broccoli (G0002/13), i prodotti ottenuti da processi essenzialmente biologici, come l’incrocio, possono ottenere la tutela brevettuale”. Il Parlamento europeo ha risposto nel dicembre 2015 con una risoluzione non vincolante, in cui si chiedeva di chiarire le norme Ue e si reiterava l’obiezione alla brevettabilità dei prodotti derivati dalla coltura convenzionale.
In seguito all’intervento della Commissione europea nel novembre 2016 l’Ueb ha modificato la propria politica per non concedere brevetti ai prodotti ottenuti tramite processi essenzialmente biologici. Tuttavia, nel dicembre 2018 “la commissione tecnica di ricorso dell’Ueb ha respinto tale decisione, sostenendo che la Convenzione sul brevetto europeo abbia la precedenza giuridica sulle norme di attuazione dell’Ueb (decise dalle Commissione europea)”.

Se i semi fossero delle canzoni…




Spesso sui social, nelle discussioni tra amici ma ovunque e dappertutto, mi arrivano via mail, via messaggio, in qualunque modo, domande angoscianti ed asfissianti sull’argomento che è immancabilmente, sempre lo stesso. Cosa dice la legge sulla riproduzione, condivisione, scambio o vendita delle sementi. Proprio di recente, mi è arrivata una mail dal Cile, mi si chiede cosa dice la legislazione europea e quella italiana, in particolare, in merito alle sementi contadine. Sono ormai oltre quindici anni che agisco, mi muovo, ascolto, leggo, scrivo, comunico in questo nostro mondo che cresce e discute, si lacera, si suddivide e litiga, ma cresce, impetuosamente e conosce momenti di ripiegamento. Ed è naturale che sia così. E’ nella natura delle cose, nella natura delle cose che sono vive: ho potuto salvare un’essenza, il miliun, la cyclanthera pedata, nel 2002 o era il 2001? In settembre, e questo è certo, perché il suo custode, aveva perso il terreno, aveva divorziato dalla moglie e quindi aveva dovuto abbandonare il suo pezzo di terra e trasferirsi a fare tutto un altro lavoro in città, niente campi, niente e neppure un orto. Mi diede questi semi, mi spiegò qualcosa, disperato e confidando in me, mi affidò questi semi. Li ho riprodotti, da allora, hanno viaggiato per l’Italia e il mondoEcco: a me e a molti di voi, interessa questo. Salvare i semi.
Abbiamo imparato quali sono i semi che dobbiamo salvare: quelli buoni. E sono buoni quelli che si riproducono, quelli che senza impazzire il nostro terreno accetta, il nostro clima permette, quelli che hanno memoria per noi e per i nostri avi, di qualcosa di genuino, di meraviglioso, di necessario.
Se i semi fossero delle canzoni sarebbero, i nostri semi buoni, gli evergreen, quelle canzoni che ci sanno risollevare quando siamo giù o esaltare quando stiamo davvero bene oppure far cantare assieme agli altri in coro e felicità. Questo sono i buoni semi. E, rispetto a questo, delle leggi, di tutte le leggi, ce ne siamo sempre fregati e sempre ce ne dovremo fregare. Il diritto naturale delle genti di coltivare quello che vogliono e dove e come esse vogliono è un diritto naturale come respirare, fare figli e mangiare. Che il legislatore la pensi diversamente, non ci interessa.
Sono stato dirigente di Civiltà Contadina, per decenni, anche presidente, una volta. Ne ho sentite di tutti i colori. Conosco la Rete Semi Rurali, ho conosciuto e conosco chi nel nostro mondo è più esperto in questioni legali e collabora con il Mipaaf, il ministero delle attività agricole e forestali, e ne è consulente in materia di sementi. Legislazione sementiera. Già il nome mi atterrisce. E mi sovvengono tutte le strambe e bizzarre, le più incredibili leggi che vigono nel mondo. Dagli Stati Uniti, dove in pratica ognuno può coltivare quello che vuole, dagli Ogm alle sementi native, fino all’Iraq, dove è vietato riprodurre i propri semi, direttiva americana del governatore Paul Bremer dopo Desert Storm, all’India dove poco alla volta le multinazionali degli OGM vengono buttate fuori, alla nostra Italiadove un camerata di AN, Gianni Alemanno, era più contrario agli OGM dell’attuale ministro già sindacalista CGIL, Teresa Bellanova.
Grande è il disordine sotto il cielo, la situazione è dunque eccellente, scriveva Mao. La situazione è eccellente perché personalmente, e immagino anche tuttiquanti voi, seedsavers, salvatori di semi come me, da quando esistiamo, nei nostri campi, pur conducendo aspre battaglie, nel Veneto ed in Friuli, soprattutto ma non solo, contro le sperimentazioni
OGM, ad un solo ed unico principio ci siamo attenuti e sempre ci atterremo.
 “Mentre il medico studia, il malato muore”, dice il vecchio e sempre valido adagio e noi abbiamo sempre mantenuto in piedi la nostra ragione sociale.
Un seedsaver salva i semi: viceversa non è un seedsaver, potrebbe anche essere un buon politico o teorico o darsi all’ippica, ma se non salva semi non è un seedsaver, può essere una bravissima ed egregia persona ma se non semina, nei vasi, in terra, nella vasca da bagno o dove più gli aggrada, sul balcone, nell’aiuola sotto casa…se non semina buoni semi e non li porta a maturazione per il successivo raccolto, costui non è un seedsaverNoi lo siamo perché, chi molti, chi pochi, ma tutti insieme siamo necessariIl buon seme si salva insieme. E’ diventato il motto di Civiltà Contadina, ma un altro, a corollario di quello è necessario: “L’unico modo per difendere i buoni semi è diffonderli”. Ovvero, voglio dire, che ciascuno di noi, organizzato in associazione, collettivo, gruppo, anche da solo, se fedele al principio primo dell’essere davvero un seedsaver, ci atteniamo alla logica conviviale, alla logica del dono, la parola “conviviale” è la più esatta, l’ha inventata Ivan Illich, ed un altro concetto che Henri David Thoreau descrisse bene, “La disobbedienza civile”, un agile volumetto che con “La società conviviale” tutti quanti noi dovremmo leggere e meditare.
Quando le leggi sono dettate dai lobbisti, quando le multinazionali comprano e vendono i governi, quando queste stesse multinazionali impongono cosa mangiare, causando da una parte milioni di morte per fame e dall’altra milioni di obesi, quando la terra e l’acqua, le sementi sono nel pacchetto, sono diventate l’ultima frontiera dell’arricchimento di élite finanziarie puzzolenti di guerra e di

A San Pietro in Cariano martedì 29 ottobre




VENTO DI SCIROCCO
EMERGENZE UMANITARIE E MIGRAZIONI
Davide Coltri, operatore umanitario in progetti di istruzione, 
presenterà il suo libro “DOV’E’ CASA MIA”. 
Prof. Stefano Verzè, giornalista esperto di questioni di politica internazionale. 
Intermezzo musicale con arie medio-orientali con il gruppo “Nardo Trio”

ore 20,45/Teatro Noi/via Chiesa, 19/San Pietro in Cariano 

Ingresso con tessera di € 10, valida per l’intero ciclo.  
Ingresso Gratuito per i minorenni 

CON IL CONTRIBUTO DEL TESSERAMENTO TERRA VIVA SOSTIENE IMPORTANTI PROGETTI FORMATIVI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE SUL NOSTRO TERRITORIO QUALI GLI ORTI DIDATTICI DELLE SCUOLE DELLA VALPOLICELLA E L’ORTO TERAPIA 

INFO  gruppoterravivaverona@gmail.com  / 333 5213792 /  www.terravivaverona.org

Corso TEORICO-PRATICO sulla Biodiversità in zona montana e tecniche di potature del CASTAGNO, NOCE, OLIVO

da AVEPROBI:
Sono aperte le  iscrizioni al corso gratuito TEORICO-PRATICO sulla Biodiversità in zona montana e tecniche di potatura per le colture di CASTAGNO, NOCE, OLIVO.
Poichè il corso è finanziato attraverso il GAL BALDO LESSINIA (Psr Veneto 2014-2020), possono partecipare imprenditori agricoli, loro familiari e dipendenti purchè le aziende agricole ricadano nei comuni del Gal.
Le iscrizioni sono aperte fino a lunedì 28 ottobre ore 12.00 inviando il modulo a info@aveprobi.org e per conoscenza a baldofestival@baldofestival.org
Si ringraziano per l’importante collaborazione l’Associazione Culturale BALDOfestival di Caprino Veronese e Impresa Verde Centro di Formazione Professionale Coldiretti Verona.

DANNI DA CIMICE ASIATICA, BELLANOVA: “IN ARRIVO 80 MILIONI”

“Nonostante una manovra di bilancio nel suo complesso difficile, con le poche risorse finanziarie disponibili destinate prevalentemente a lasciare invariate le aliquote IVA, ho posto con forza la necessità che il Governo scongiurasse l’aumento della pressione fiscale per le imprese agricole e si
facesse carico del problema dei danni provocati dalla cimice asiatica”, ha affermato la Ministra Bellanova sul vertice riguardante il tema della cimice asiatica.
“Comunico ufficialmente oggi a questo tavolo”, ha proseguito la Ministra, “che la legge di bilancio 2020 non conterrà il previsto aumento dell’IRPEF in agricoltura e nel periodo 2020-2022 metterà a disposizione una prima dotazione finanziaria di 80 milioni di euro in favore delle imprese che
hanno subito danni da cimice asiatica”.
Quattro i punti che la Ministra ha voluto Individuare come scansione dei prossimi impegni.
“Sappiamo che le risorse messe in campo in questa prima fase sono un segnale importante ma non sufficiente. Avvieremo un confronto e coinvolgeremo tutte le forze politiche e le regioni affinché si possano unire gli sforzi per incrementare le risorse finanziarie nell’iter di discussione e di approvazione della legge di bilancio 2020 in Parlamento”.
“Gli strumenti che abbiamo a disposizione per combattere i cambiamenti climatici non sono più adatti – ha sottolineato Bellanova. Ci faremo promotori di una sessione dedicata della Commissione Politiche Agricole per condividere con le Regioni il metodo e i nuovi obiettivi per avviare la riforma del Fondo di Solidarietà
Nazionale”.

E ancora: “Le imprese che sono state colpite dalla cimice sono in grave sofferenza e la loro situazione è aggravata dall’indebitamento nei confronti delle banche. Convocheremo un Tavolo di confronto con l’Associazione Bancaria Italiana per verificare la possibilità di fare una moratoria sui mutui in
essere“.

Infine: “La riforma del Fondo di Solidarietà Nazionale“, ha concluso Bellanova, “deve essere accompagnata anche dall’introduzione di nuovi strumenti assicurativi e dallo sviluppo dei fondi di mutualità. Convocheremo un Tavolo di confronto con le rappresentanze, l’Asnacodi, l’Ania e l’Ismea per individuare nuovi strumenti per la gestione dei rischi in agricoltura”.

Nella foto di apertura l’incontro in prefettura a Ferrara con il ministro del Mipaaf Teresa Bellanova e l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna Simona Caselli

Apertura del sentiero Girardi a Quinzano


Dal 21 al 24 novembre prossimi, torna a Bolzano la fiera Biolife

Appuntamento con l’eccellenza regionale biologica. Quattro giorni dedicati ai produttori piccoli e medi, provenienti sia dall’Italia che dall’estero.

“Biolife è un viaggio nel mondo del bio”, durante il quale si percorre la strada della sostenibilità. Questo concetto racchiude un po’ la filosofia della fiera specializzata Biolife, che ormai è diventata una delle piattaforme più importanti dell’arco alpino per prodotti biologici di qualità.

Inoltre, venerdì 22 novembre 2018, in occasione dell’esposizione, si terrà il secondo convegno “Organic 2030”, durante il quale saranno presentati, ai professionisti del settore, i trend dell’agricoltura biologica. Sul tavolo di discussione, verrà messa a confronto l’economia lattiera di Italia, Germania e Austria.

Oltre al latte, un altro protagonista del Biolife sarà il vino con il Bio wine Festival, evento esclusivo dedicato ai vini biologici prodotti in Alto Adige e in Trentino. 

Salviamo api e agricoltori

Una coalizione di organizzazioni europee ha presentato una proposta per un’iniziativa dei cittadini europei per salvare le api.

Ecco il testo: VERSO UN’AGRICOLTURA FAVOREVOLE ALLE API PER UN AMBIENTE SANO

INIZIATIVA DEI CITTADINI EUROPEI Nell’Unione europea, le api stanno scomparendo, gli uccelli hanno smesso di cantare nei nostri campi e il numero di agricoltori sta diminuendo ad un ritmo allarmante. L’attuale modello di agricoltura industriale e intensiva ha portato al declino della biodiversità: le siepi sono state rimosse dai paesaggi, farfalle e coccinelle sono scomparse dai terreni agricoli, mentre i cittadini sono continuamente esposti a sostanze tossiche come i pesticidi di sintesi. Noi, come cittadini di tutta Europa, ci stiamo ribellando contro questo sistema agricolo problematico che attualmente sta erodendo la diversità dei metodi di coltivazione (i quali modellano i paesaggi e gli ecosistemi) contribuendo pesantemente al crollo della biodiversità. Come coalizione della società civile, abbiamo una chiara visione di un modo migliore di procedere: un modo migliore di produrre il nostro cibo, senza prodotti agrochimici, più sano per noi e per la natura, e più sostenibile – salvaguardando la ricca diversità dei prodotti alimentari e delle tradizioni agricole europee. Ci stiamo ora riunendo da tutta l’Unione europea per formare l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) “Salviamo api e agricoltori! Verso un’agricoltura favorevole alle api per un’ambiente sano”. Raccogliendo un milione di firme attraverso l’intera Unione europea, daremo voce a coloro che vogliono un cambiamento di sistema, a vantaggio di tutti noi: agricoltori, consumatori e ambiente.

Il nostro strumento per avviare il cambiamento è l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE). L’iniziativa dei cittadini europei è uno strumento democratico che permette ai cittadini di ottenere che le istituzioni dell’UE considerino le loro richieste di cambiare determinate politiche europee che incidono sulla nostra vita quotidiana – in questo caso, politiche agricole e ambientali. L’Iniziativa permette a cittadini di diversi Stati membri d’Europa di riunirsi e lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune, in autentico spirito europeo. Invitando la Commissione europea ad intavolare un progetto legislativo, stiamo incarnando i valori della democrazia europea. In passato, ad esempio, le ICE sono state utilizzate con successo per fermare la privatizzazione dell’acqua, o per ottenere un processo di autorizzazione dei pesticidi più trasparente. La nostra iniziativa giunge in un momento cruciale: mentre le istituzioni dell’Unione europea negoziano il futuro delle sovvenzioni e delle normative per il settore agrario sotto la nuova Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione europea, l’opposizione dei cittadini contro i pesticidi, e la lotta per la protezione del clima e della biodiversità dimostrano che l’attuale modello di agricoltura intensiva basata su prodotti chimici e orientata verso l’esportazione sui mercati globali ha di gran lunga perso il consenso popolare. A questo punto, la nostra ICE può fare la differenza, cambiando realmente la politica dell’UE.

https://beesfarmers.armada.digital/it/ 


tratto da: https://www.biofiera.it/news.php?idNews=20

Convegno ISDE a Verona


Tutti domenica a Breonio


Incontro sulla biodinamica - Incontro tra Agricoltori 2019



Quasi terminata l’annata agricola incontriamoci tra agricoltori, allevatori, tecnici ed agronomi per raccontarci i tanti successi, ma soprattutto le problematiche che abbiamo dovuto affrontare e cosa abbiamo messo in atto, per raccogliere al momento opportuno i frutti del nostro amato lavoro.

SABATO 19 OTTOBRE dalle ore 8.30 alle ore 12.30

Al termine dell’incontro è prevista visita aziendale. Sede dell’incontro l’azienda agricola San Michele
Via Cristoforo Colombo,71 a Cortellazzo di Iesolo (VE)

E’ gradita la prenotazione per partecipare all'incontro gratuito
Per informazioni e prenotazioni contattare Antonio Scioscia.
Telefono: 392 26 19 883  - oppure posta elettronica: direbene@gmail.com

BELLANOVA: “NO A NUOVE TASSE PER AGRICOLTORI CON AZZERAMENTO IRPEF AGRICOLA”

L’agricoltura è tornata nell’agenda economica da protagonista e ha avuto l’attenzione che merita, pur in un contesto di risorse limitate. Abbiamo mantenuto l’impegno di non aumentare le tasse agli agricoltori. Per questo sono soddisfatta dell’azzeramento Irpef per chi vive di agricoltura, che significa quasi 200 milioni di euro che lasciamo alle imprese per investire. Non ci saranno aumenti sull’imposta di registro e, come era già confermato con il Ministro Gualtieri, le agevolazioni per il gasolio agricolo non subiscono tagli”.
Così la Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova sulla manovra di bilancio.

Presentazione del volume FLORA DEL TRENTINO presso Museo Civico Storia Naturale di Verona



Martedì 22 ottobre 2019 alle ore 17.30  Francesco Festi presenterà a Verona presso il Museo Civico di Storia Naturale, Lungadige Porta Vittoria 9, il volume FLORA DEL TRENTINO.

L'atlante illustrato descrive nel dettaglio oltre 2.500 specie presenti nella provincia di Trento. Un patrimonio di 1.327.662 dati georeferenziati, alla raccolta dei quali ha contribuito una rete di 650 volontari, per un totale di circa 3.150 escursioni di rilevamento in campo distribuite su tutta la provincia. Circa 40.000 sono i chilometri percorsi, pari alla misura della circonferenza terrestre. Sono state mappate 6 specie nuove per la scienza, 54 specie estinte, 254 specie esotiche.

Gli autori del volume, edito da Fondazione Museo Civico di Rovereto con Edizioni Osiride, sono Filippo Prosser, Alessio Bertolli, Francesco Festi e Giorgio Perazza della sezione Botanica del Museo. Questa pubblicazione rappresente il punto d'arrivo della ricerca trentennale svolta sul territorio per il progetto Cartografia Floristica del Trentino. 


martedì 22 ottobre 2019 ore 17:30
a Verona presso il Museo Civico di Storia Naturale, Lungadige Porta Vittoria 9  

Il volume in occasione di questa presentazione sarà venduto al prezzo scontato di 90 euro (anzichè 110 € del prezzo di copertina)

EXPORT AL COLLASSO: A LUGLIO BILANCIA COMMERCIALE IN ROSSO PER 12 MILIONI

Peggiora l’interscambio commerciale con l’estero dell’ortofrutta italiana. Dall’elaborazione di Fruitimprese su dati Istat relativi ai primi sette mesi dell’anno (luglio 2018-luglio 2019) a fronte di un aumento dei volumi esportati (4,8%) vi è stato un calo del 3,3% del loro valore. Crescono invece le importazioni, sia in volume (2,3%) ma soprattutto in valore (12%). L’Italia si sta lentamente avviando a diventare un Paese importatore netto di ortofrutta, questo è quello che dicono i dati. Importiamo più prodotti sia in quantità (2,2 milioni di tonnellate contro 2 milioni di export) che in valore: l’import (2.458.823 milioni di euro) supera di poco l’export (2.446.738 milioni di euro).
La conseguenza di questo sbilancio commerciale con l’estero è che, dopo il sorpasso nei volumi registrato nei mesi scorsi, nel periodo in esame si è avuto per la prima volta un saldo della bilancia commerciale negativo per 12 milioni di euro.
Sul fronte export in volume leggero incremento degli ortaggi (1,5%) e più sostanziale della frutta fresca (10%) e della frutta secca (15%); in calo gli agrumi (-11,3%). Quanto al fatturato crescono gli ortaggi (1,7%) e la frutta secca (3%) e calano gli agrumi (-7,5%) e la frutta fresca (-7,7%).
Sul fronte import in volume incremento deciso per gli ortaggi (4,7%), la frutta fresca (6,8%), la frutta secca (19,2%) e gli agrumi (1,2%), segno negativo per la frutta tropicale (-6%). In termini di fatturato crescono gli ortaggi (32,2%), la frutta fresca (0,8%), la frutta secca (20,7%) e la frutta tropicale (5,4%) mentre calano gli agrumi (-17,3%).
Info su www.fruitimprese.it

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO, 5G FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA - primo appuntamento giovedì 17 a San Pietro in Cariano - ore 20,45






Dott. Franco Campostrini, primario ospedaliero; 
Dott. Giovanni Beghini, presidente medici per l’ambiente; 
Franco Ambrosi, esperto in telecomunicazioni

ore 20,45/Teatro Noi/via Chiesa, 19/San Pietro in Cariano

Ingresso con tessera di € 10, valida per l’intero ciclo. 
Ingresso Gratuito per i minorenni

CON IL CONTRIBUTO DEL TESSERAMENTO TERRA VIVA SOSTIENE IMPORTANTI PROGETTI FORMATIVI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE SUL NOSTRO TERRITORIO QUALI GLI ORTI DIDATTICI DELLE SCUOLE DELLA VALPOLICELLA E L’ORTO TERAPIA




IL GRANDE BLUFF DELLA SOSTENIBILITA’ DEI PESTICIDI

Le dieci maggiori Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica denunciano le gravi lacune del nuovo Piano di Azione Nazionale sui Pesticidi, aperto alla consultazione pubblica fino al 15 ottobre.

Dal Forum di confronto a supporto della consultazione pubblica avviata per la revisione del Piano di Azione Nazionale (PAN) per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, in corso a Roma presso l’Hotel Palatino, a cura della Rete Rurale Nazionale, le Associazioni AIAB, Biodinamica, FederBio, FIRAB, Greenpeace, Legambiente, Lipu-BirdLife, ISDE, Pro Natura e WWF Italia esprimono profondo sconcerto avendo constatato che anche la bozza di revisione del PAN attualmente in discussione non è coerente con le finalità indicate dalla  Direttiva europea 2009/128/CE sull’uso sostenibile dei pesticidi e lanciano l’allarme per l’assenza di un serio impegno per la riduzione dell’uso della chimica di sintesi in agricoltura, nelle città e in aree frequentate da soggetti sensibili come i bambini, le donne in gravidanza e gli anziani e per la tutela delle produzioni biologiche dalla contaminazione accidentale.
A fine luglio è stata pubblicata sui siti dei tre Ministeri competenti, Ministero delle politiche agricole, Ministero dell’Ambiente e Ministero della Salute, la bozza del Piano di Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari per la prevista fase di consultazione pubblica, che avrà termine il 15 ottobre 2019.
Il testo proposto dai tre Ministeri non risolve i problemi più volte denunciati dalle Associazioni e dai comitati dei cittadini, non indica con chiarezza e priorità l’obiettivo della riduzione dell’uso dei pesticidi, sostituendolo con quello della riduzione del rischio, limitandosi a disciplinarne l’utilizzo. Si privilegia la produzione integrata rispetto all’Agricoltura Biologica, a cui non si riconosce il ruolo chiave nella transizione agroecologica dei territori e il contributo positivo alla mitigazione dei conflitti tra produttori agricoli e comunità locali. 
Si fissando limiti per le distanze dei trattamenti dalle abitazioni e dai luoghi frequentati dalle persone non adeguatamente cautelativi alla luce delle evidenze scientifiche disponibili, addirittura prevedendo la possibilità di deroghe da parte delle Regioni con la riduzione a solo 5 metri di tali distanze. Il PAN infine non prevede divieti e misure vincolanti e cogenti per l’eliminazione dei pesticidi più tossici per le specie selvatiche nelle aree naturali protette e nei siti Natura 2000 e non affronta il tema dei controlli dell’applicazione delle regole del PAN e delle sanzioni per chi le viola. 
Le Associazioni AIAB, Biodinamica, FederBio, FIRAB, Greenpeace, Legambiente, Lipu-BirdLife, ISDE, Pro Natura e WWF Italia, chiedono per questo alcune modifiche sostanziali al testo proposto per il nuovo Piano di Azione Nazionale (PAN) sui pesticidi. In particolare il nuovo Piano deve garantire regole certe e cogenti per: 
Dare effettiva priorità all’ agricoltura biologica e individuare obiettivi quantitativi più ambiziosi in termini di percentuali di riduzione di tutti i prodotti fitosanitari perché vi sia un reale effetto sulla salute e sull’ambiente, anche in base al principio di precauzione.
Ridurre i rischi per i residenti nelle aree rurali fissando distanze minime di sicurezza realmente cautelative e non derogabili dalle abitazioni; in presenza di aree frequentate da gruppi vulnerabili confinanti con le aree agricole deve essere vietato l’utilizzo dei pesticidi di sintesi indipendentemente dalla loro composizione o classificazione ed etichettatura di pericolo. Deve essere mantenuta una distanza di almeno 15 metri dalle coltivazioni biologiche per difenderle dal rischio di una possibile contaminazione accidentale.
Nei siti Natura 2000 e nelle altre aree naturali protette deve essere vietato l’utilizzo di pesticidi pericolosi per gli habitat e le specie selvatiche, con misure di conservazione della biodiversità regolamentari vincolanti.
Vietare l’uso dei pesticidi in città adottando tecniche biologiche per la manutenzione delle aree non agricole, rete viaria e ferroviaria, con particolare attenzione al verde pubblico e privato e manutenzione degli spazi utilizzati dalla popolazione residente nelle città.
Prevedere il divieto totale del glifosate in Italia entro il 2022, escludendo qualsiasi ipotesi di rinnovo dell’autorizzazione concessa per cinque anni dall’Unione Europea il 27 novembre 2017, come già hanno fatto Austria, Lussemburgo e Germania.
Rafforzare i sistemi di monitoraggio e controllo sulla presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee, nel suolo e nel cibo, attribuendo competenze specifiche ad ISPRA e Carabinieri Forestali.
Nelle aree di rispetto dei punti di captazione di acque da destinare al consumo umano, i piani previsti dall’art. 94 del D.LGS 152/2006 devono prevedere il divieto di utilizzo di concimi e pesticidi chimici, consentendo esclusivamente l’uso dei metodi di coltivazione e dei prodotti consentiti dai disciplinari dell’agricoltura biologica.
Il nuovo PAN Pesticidi, coerentemente alla normativa europea, deve creare le condizioni affinché il ricorso ai pesticidi possa avvenire solo dopo avere adottato pratiche agroecologiche alternative all’uso dei prodotti chimici di sintesi, come già avviene in agricoltura biologica. 
L’approvazione del nuovo PAN pesticidi rappresenta una vera cartina tornasole, un indicatore oggettivo della reale volontà politica dell’attuale Governo di sostenere con convinzione una transizione agroecologica della nostra agricoltura volta a tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente vietando l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi, tossiche e nocive, nelle aree protette e  nelle nostre città, in particolare nelle aree frequentate dai soggetti più deboli e vulnerabili delle comunità, come i bambini, le donne in gravidanza e gli anziani. Non vi sono, infatti, ragioni valide per consentire ancora l’utilizzo dei pesticidi nelle città, nella manutenzione delle strade e delle ferrovie, se non la tutela interessi economici di chi produce e commercializza questi veleni. 
Il Green New Deal deve partire anche da qui”, concludono le dieci associazioni, “è ora di passare dalle parole ai fatti.”
Dott. Franco Ferroni
Responsabile Agricoltura & Biodiversità
Specialista Senior Area Conservazione
WWF Italia

Da non perdere l'Antica fiera del rosario a Gorgusello in Lessinia


"CONOSCERE IL BIOLOGICO Storie di successo del bio italiano" Convegno a Bologna

Bologna, 14 ottobre 2019




La partecipazione all'evento è gratuita, previa registrazione.
ISCRIVITI
Contatti: segreteria organizzativa Greenplanet.net
via Fiordiligi 6 | 37135 Verona - Italia | T. +39. 045 8352317 | 

Il cancro non è sfortuna - ISDE Italia

Il cancro continua a essere interpretato soltanto come una malattia “genetica”. Studi di epigenetica hanno invece dimostrato che l’incontrollata proliferazione delle cellule può essere scatenata da influssi ambientali oltre che degli stili di vita. Una lettera aperta agli oncologi, scritta da un gruppo di Medici per l’Ambiente di ISDE Italia (tra cui Patrizia Gentilini), a proposito della “riduzione” dei casi di cancro in Italia.

LETTERA APERTA AGLI ONCOLOGI
Duemila nuovi casi di tumore in meno in Italia: è la vittoria di Pirro?
Nella recente presentazione del volume “I numeri del cancro in Italia 2019” curato da AIOM* ed AIRTUM**, viene riportata la diminuzione di 2.000 casi di cancro in Italia per l’anno in corso, interpretando il dato come segnale di una “tendenza alla diminuzione”. Si tratta di una notizia della quale ovviamente ci rallegriamo, ma che riteniamo sbagliato enfatizzare, in quanto si tratta non di dati attuali dei registri ma di una stima di previsione e come peraltro è scritto: “… è l’ordine di grandezza l’informazione da cogliere e non il numero esatto, non a caso qui proposto in forma arrotondata”. L’informazione è che in Italia ogni anno si ammalano di cancro circa 400.000 persone e questo è il dato, certo non trascurabile, cui a nostro avviso andrebbe prestata attenzione!
Ma questo spunto ci offre l’occasione per segnalare come in questo Report, come nelle precedenti edizioni, il cancro continua a essere interpretato come una malattia “genetica”: geni mutati inducono le cellule a proliferare in modo incontrollato. Questa visione stereotipata nel tempo non tiene conto che da oltre quindici anni gli studi di epigenetica hanno dimostrato che l’incontrollata proliferazione cellulare che caratterizza il cancro può essere scatenata non solo da mutazioni geniche, ma anche dai processi che ne alterano le funzioni. La metilazione di parti non codificanti del DNA può indurre il cancro, aumentando l’espressione oncogenica o bloccando la trascrizione di geni oncosoppressori e assumendo, così, un ruolo centrale nella regolazione della proliferazione e differenziazione cellulare. Le modificazioni epigenetiche, ormai considerate come forza trainante della cancerogenesi, aprono nuove aree di ricerca nella valutazione del rischio, perché sono conseguenze dirette degli influssi ambientali (oltre che degli stili di vita). Sono, infatti, reazioni adattative all’ambiente che ci circonda, ambiente che si è profondamente e innegabilmente modificato nell’ultimo secolo sia dal punto di vista fisico (pensiamo alla espansione delle telecomunicazioni), che chimico per le migliaia di sostanze estranee, tossiche, persistenti e cancerogene ormai presenti in tutte le matrici ambientali (suolo, aria, acqua e cibo) che penetrano nei nostri corpi, condizionando negativamente il nostro stato di salute e, passando attraverso la placenta, anche quello dei nascituri (1-9).
Il considerare come base della cancerogenesi esclusivamente il vecchio modello genetico è una visione miope che porta ad avvallare tabelle obsolete e ormai inadeguate sui “Fattori di Rischio” che vengono così descritti nel volume in questione: “il fumo di tabacco da solo è responsabile del 33% delle neoplasie; un altro 33% è legato ai cosiddetti stili di vita (dieta, sovrappeso, abuso di alcol e inattività fisica). I fattori occupazionali sono responsabili del 5% delle neoplasie. Le infezioni causano circa l’8% dei tumori… e l’inquinamento ambientale contribuisce per un altro 2%”!). La relazione fra inquinamento ambientale e tumori ha, viceversa, un rilievo ben più consistente, supportato da numerosissimi studi epidemiologici, condotti in ogni parte del pianeta. In Italia ad esempio, questa relazione è confermata dal 5° rapporto SENTIERI ben sintetizzato dai suoi autori anche in questo volume AIOM-AIRTUM, pur relegato in uno spazio limitato e lasciato a sé come un corpo estraneo. Ricordiamo che nei SIN (siti di interesse nazionale e da bonificare) l’eccesso stimato di patologie oncologiche in un arco temporale di cinque anni è risultato pari a 1.220 casi negli uomini e 1.425 nelle donne. Nell’età da 0 a 19 anni nei 22 siti coperti da Registri Tumori l’eccesso di incidenza è stato del 9%, attribuibile soprattutto a sarcomi, leucemie mieloidi, linfomi NH e tumori al testicolo (10). Più in generale l’aumento di incidenza tumorale e di malattie croniche degenerative che si manifestano nelle aree più inquinate ed in età sempre più precoce interessando bambini, adolescenti e giovani adulti è l’aspetto più eclatante del legame fra ambiente e salute (11,12). Ma il problema non riguarda solo i SIN, se si pensa ad esempio alla contaminazione da PFAS/PFOA in Veneto o alla Pianura Padana vista dai satelliti: una delle aree più inquinate a livello globale. A tutto questo va aggiunto l’effetto transgenerazionale: gli effetti epigenetici che avvengono nei momenti critici dello sviluppo fisiologico del corpo (embrione, feto, infanzia, adolescenza) ed anche trasmessi dai genitori per via gametica, possono influenzare la salute dei nascituri sia nell’infanzia che nella vita adulta (13 – 18). Uno studio condotto nel 2017 dalla IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) sull’incidenza mondiale dei tumori infantili e giovanili (0-19 anni) ha evidenziato i valori più elevati nei Paesi del Sud-Europa, con l’Italia nelle prime posizioni (19). Ma sui tumori infantili nel volume “I Numeri del cancro In Italia 2019” ci si limita a un laconico: “in età infantile (0-14 anni) si trova una quota molto limitata del totale dei tumori (meno dello 0,5% dei tumori). Nelle prime decadi della vita, la frequenza dei tumori è infatti molto bassa, pari a qualche decina di casi ogni 100.000 bambini ogni anno”, trascurando di riportare che l’incidenza di tumori infantili in Italia è andata crescendo per tre quinquenni consecutivi (1993-2008) per poi stabilizzarsi, ma senza mai regredire e confermandosi una delle più elevate a livello globale.
L’incidenza di cancro nell’infanzia non può essere ascritta all’invecchiamento o ad errate abitudini personali e su questo tema, così cruciale e che tanto interesse suscita nella comunità scientifica internazionale (20), una maggiore attenzione anche da parte dell’oncologia italiana ci sembrerebbe più che opportuna.
Il mondo è in grave sofferenza per un riscaldamento globale e progressivo e per un rischio incombente ed inimmaginabile per tutte le creature viventi. I ragazzi del mondo intero se ne sono accorti e protestano come possono. Di certo la grande parte dei fattori responsabili del disastro ambientale sono la diretta conseguenza delle attività antropiche, coincidono con sostanze tossiche e spesso cancerogene e sono il frutto di uno “sviluppo” che ha alterato gli equilibri stessi della biosfera e che non è in alcun modo più sostenibile. La letteratura oncologica è ricca di lavori e report che associano l’insorgenza di tumori a cause inquinanti: digitando oggi in PubMed “Pollution and Cancer” si trovano 8.835 voci, e con “Pesticides and Cancer ” 8.557. Sono presenti ricerche epidemiologiche e metanalisi con dati impressionanti (vedi riferimenti bibliografici), che dovrebbero far riflettere sull’urgenza di un drastico e radicale cambio di rotta e un cambiamento di mentalità e di programmazione della futura politica in termini di salute (21- 30).
A parte la battaglia contro il fumo, per la quale tutti concordiamo, riteniamo indispensabile rivolgere pari attenzione alle emissioni inquinanti, ai pesticidi in agricoltura, alle sostanze chimiche presenti anche in prodotti di uso quotidiano (spesso interferenti endocrini) e anche all’inquinamento crescente da onde elettromagnetiche.Continuare ad enfatizzare il ruolo dello stile di vita nella genesi del cancro significa di fatto “colpevolizzare”, da un lato, i pazienti che tanto spesso si chiedono inutilmente cosa possono aver sbagliato nelle proprie scelte personali, addossando loro anche questo tormento all’angoscia della malattia, e dall’altro, viceversa, “assolvere” coloro che hanno la responsabilità delle scelte politiche ed imprenditoriali nella nostra società.
Nuovi paradigmi di Prevenzione Primaria devono essere pensati, assunti e organizzati perché il tempo per cambiare le sorti della salute umana e quella degli esseri viventi del pianeta sta per scadere.
*Associazione Italiana di Oncologia Medica
**Associazione Italiana Registri Tumori
Ruggero Ridolfi, Patrizia Gentilini, Paola Zambon (Medici per l’Ambiente ISDE Italia)

KIWI, STRATEGIE DI MERCATO E DIFESE DALLA CIMICE: CONVEGNO A VERONA CON CSO E AGREA

Si terrà mercoledì 16 ottobre alle 20.30 nell’Auditorium Domus Mercatorum della Camera di Commercio di Verona, l’annuale conferenza “Kiwi 2019/2020: difesa della pianta e strategia di mercato”.
L’evento, organizzato dalla Camera di Commercio, si propone di divulgare i dati relativi alle stime di produzione e ai prezzi del kiwi per il 2019 e il 2020, elaborati dal C.S.O di Ferrara.
L’evento informativo segue IKO, il convegno internazionale annuale (che quest’anno si è tenuto a Torino dall’ 8 al 10 settembre), dove vengono comunicate e discusse le stime di produzione del kiwi.
La conferenza sarà anche l’occasione per discutere di temi fitosanitari, con la presentazione della ricerca “kiwi e cimice asiatica: monitoraggio, danni e controllo nel veronese” .
Relatori saranno Elisa Macchi Direttore del C.S.O di Ferrara e Massimiliano Pasini di Agrea. Aprirà i lavori Daniele Salvagno, componente di Giunta della Camera di Commercio e interverrà Riccardo Borghero, Dirigente Area Affari Economici dell’ente, a moderare.


INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO, 5G FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA - primo appuntamento a San Pietro in Cariano

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO, 5G
FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA 

Dott. Franco Campostrini, primario ospedaliero; 
Dott. Giovanni Beghini, presidente medici per l’ambiente; 
Franco Ambrosi, esperto in telecomunicazioni

ore 20,45/Teatro Noi/via Chiesa, 19/San Pietro in Cariano

Ingresso con tessera di € 10, valida per l’intero ciclo. 
Ingresso Gratuito per i minorenni

CON IL CONTRIBUTO DEL TESSERAMENTO TERRA VIVA SOSTIENE IMPORTANTI PROGETTI FORMATIVI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE SUL NOSTRO TERRITORIO QUALI GLI ORTI DIDATTICI DELLE SCUOLE DELLA VALPOLICELLA E L’ORTO TERAPIA

INFO gruppoterravivaverona@gmail.com / 333 5213792 / www.terravivaverona.org

BELLANOVA: “SUBITO UN FONDO “AZZERADAZI” DALL’UE”


“Serve un fondo europeo per azzerare l’effetto degli eventuali dazi americani sui prodotti agroalimentari. Mettere a rischio i nostri formaggi, il vino, l’olio, le eccellenze che rappresentano la cultura e l’identità dei nostri territori è inaccettabile. Ora è il momento della diplomazia, bisogna trovare un accordo con l’Amministrazione Trump, perché una guerra commerciale con l’Europa la pagherebbero solo cittadini e imprese. Ma credo sia arrivato il momento per l’Europa di anticipare i problemi, perché fino ad oggi siamo arrivati a intervenire con due o tre anni di ritardo. Quando magari le aziende avevano chiuso. Ecco perché ho scritto al Commissario Hogan per prevedere in ogni caso la creazione di un Fondo Azzeradazi e di valutare ogni azione necessaria anche sulle restituzioni all’esportazione. Siamo davanti a una fase nuova delle relazioni internazionali, non possiamo usare strumenti inadeguati. Servono risposte immediate, perché il rischio è altissimo”. Così l’annuncio della Ministra Teresa Bellanova (nella foto) oggi da Milano, intervenendo alla Tavola rotonda di Confagricoltura sul ruolo dell’agricoltura nello sviluppo sostenibile.

TRATTO DA:
http://www.corriereortofrutticolo.it/2019/10/03/bellanova-subito-un-fondo-azzeradazi-dallue/

L’effetto dei veleni sull’evoluzione umana

Sabato 12 e Domenica 13 ottobre 
Docente Ivo Bertaina

In questi decenni è notevolmente aumentato l’uso di veleni e la loro potenza, prodotti malefici consentiti e propagandati senza troppe domande sul loro reale effetto ed usati, paradossalmente e subdolamente, per contribuire al “miglioramento” delle condizioni umane!

L’uomo sta costruendo ed usando da solo i mezzi per la propria autodistruzione in un assordante silenzio morale. Questo seminario vuole portare l’attenzione sull’origine dei veleni ed il loro vero significato ed origine, sui vari tipi di sostanze tossiche nei quali siamo oggi purtroppo inconsapevolmente immersi, come mai lo siamo stati nella storia umana, e sul loro gravissimo impatto per il futuro evolutivo fisico e spirituale dell’umanità e dei regni che ci circondano. Saranno date indicazioni semplici e fattibili da tutti su come portare coscienza e consapevolezza e riappropriarci della nostra comune strada evolutiva fisico e spirituale umana.
Date e argomenti trattati:
Sabato 12 ottobre dalle 15,30 alle 19,30: veleni e radioattività. Cenni su altri tipi di veleni.
Domenica 13 ottobre dalle 9,00 alle 13,00: cosa possiamo fare per riscoprire la vera umanità.
Docente Ivo Bertaina: artista, agricoltore, musicista, scrittore e ricercatore in agricoltura biodinamica e scienza dello spirito.

Il seminario è aperto a tutti, partecipazione libera previa iscrizione ai seguenti riferimenti: 049 9101155 La Biolca o info@labiolca.it o 345 2758337 (Martina)

N.B. i non soci Biolca devono versare la quota associativa di €22,00 che dà diritto tra l’altro a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno.

Incontro con Vitoon Panyakul, rappresentante di «Geen Net» organizzazione di commercio equo e solidale della Thailandia


Apertura sentiero Girardi

Da IL CARPINO www.veramente.org

Nei mesi scorsi abbiamo individuato con il Comune di Verona il percorso definitivo, che è stato autorizzato ufficialmente dall'assessore Marco Padovani e dagli uffici comunali, superando infiniti ostacoli ed opposizioni.
Nelle scorse settimane la sezione Battisti del CAI ha provveduto alla tabellazione dell'intero sentiero, con frecce indicative e segnalazioni bianco/rosse ogni 100 metri. 
Nei prossimi 2 fine settimana provvederemo ad una ulteriore pulizia del percorso e domenica 27 inviteremo i veronesi a conoscere questo nuovo percorso.
Allego la determina del Comune di Verona e la mappa del percorso, che è già completamente percorribile e diffusamente segnalato.


Elettrosmog e 5g: Quale impatto sulla salute e sull’ambiente? Interessante convegno a Limena


Frutta e verdura bio, ora è ufficiale, i supermercati speculano sui margini. L’indagine francese

Frutta e verdura biologica vendute nei supermercati sono troppo costose anche  a causa degli spropositati margini di guadagno imposti dalla grande distribuzione, molto più alti rispetto agli ortaggi “tradizionali”. A dirlo è un sondaggio dell’associazione francese UFC-Que Choisir.
Vi anticipiamo che l’indagine è stata condotta solo in Francia sui 24 frutti e ortaggi più consumati nel paese e acquistati nei supermercati. Non possiamo sapere dunque se la stessa situazione si registra anche in Italia, ma ovviamente visti i prezzi del bio il sospetto esiste.
Comunque, tornando allo studio francese, questo si basa su un confronto tra prodotti realizzato da maggio 2018 a maggio 2019.
Secondo l’associazione, i margini lordi della distribuzione di massa sui prodotti biologici sono superiori del 75% rispetto alle produzioni convenzionali.

L’associazione ritiene che non vi sia alcun motivo per giustificare tale rincaro, dato che i problemi di gestione, conservazione o minor rendimento del bio non possono pesare così tanto sul prezzo finale. Si tratta solo della “gola” di chi, dato che i consumatori francesi si rivolgono sempre più ai prodotti biologici (+ 36% negli ultimi due anni 2 ), ha pensato di bene di ottenere dalla situazione il massimo del profitto.
Lo studio conclude che, se la grande distribuzione applicasse gli stessi margini lordi sul biologico e sul tradizionale, le famiglie risparmierebbero il 18% ogni anno sui loro acquisti di frutta e verdura biologiche.

I negozi biologici costano meno dei supermercati (meglio ancora mercati e Gas)




UFC-Que Choisir ci tiene a sottolineare che i negozi specializzati in biologico sono mediamente più economici del 19% su frutta e verdura rispetto ai supermercati.
“Dobbiamo smettere di credere che andare al supermercato sia sempre più economico, è la forza del loro marketing che ce lo fa credere, dobbiamo andare in negozi specializzati, che spesso sono più economici per frutta e verdura, ai mercati domenicali e dare la priorità alla filiera corta ogni volta che è possibile”. 
E questo, come sempre, è anche il nostro consiglio: evitate di acquistare frutta e verdura nei supermercati (i motivi sono innumerevoli) ma rivolgetevi ad un agricoltore di fiducia, al mercato più vicino o acquistate tramite Gruppo di acquisto solidale (Gas).