Nel 2018 le attività di vigilanza e di controllo in materia di lavoro hanno fatto registrare in agricoltura la percentuale più bassa di irregolarità, con una cifra nettamente inferiore alla media di altri settori, quali l’industria, l’edilizia e il terziario”. Lo sottolinea la Copagri sulla base di quanto si evince dai dati contenuti nel rapporto annuale dell’attività di vigilanza dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, presentato oggi alla presenza del sottosegretario al lavoro Claudio Cominardi e del direttore dell’INL Leonardo Alastra. “L’aumento delle ispezioni effettuate in agricoltura, e delle conseguenti pratiche irregolari riscontrate, testimonia la maggiore incisività delle attività di contrasto al lavoro nero e al caporalato, che vanno comunque ulteriormente implementate per contrastare quella che si configura a tutti gli effetti come una vera e propria piaga che interessa il primario nazionale”, sottolinea la Confederazione produttori agricoli. “L’aumento delle ispezioni effettuate in agricoltura, e delle conseguenti pratiche irregolari riscontrate, testimonia la maggiore incisività delle attività di contrasto al lavoro nero e al caporalato, che vanno comunque ulteriormente implementate per contrastare quella che si configura a tutti gli effetti come una vera e propria piaga che interessa il primario nazionale”, sottolinea la Confederazione produttori agricoli. “Bisogna ora proseguire sulla base di questi importanti risultati e intensificare le attività di contrasto a questi tristi fenomeni, nell’interesse della stragrande maggioranza delle realtà agricole che operano in un quadro di legalità e che già da tempo hanno avviato un percorso virtuoso in linea con gli obiettivi della Legge 199/2016”, afferma il presidente della Copagri Franco Verrascina“Come Confederazione di produttori agricoli siamo e saremo sempre in prima linea in questa azione di contrasto, per sradicare un triste fenomeno purtroppo presente in maniera capillare sull’intero territorio nazionale”, ricorda il presidente.