Quella di Conegliano è una delle due scuole superiori italiane che adotta la metodologia Steiner Waldorf (l’altra si trova a Milano). Nata nel 1996 come scuola paritaria per l’infanzia e poi ampliatasi con l’offerta formativa dalla prima alla ottava classe, all’inizio aveva sede in un vecchio edificio scolastico fornito in comodato d’uso dal comune di San Vendemiano. Poi, nel 2009, le attività vengono trasferite in un nuovo,moderno e funzionale edificiocostruito ad hoc dalla Fondazione facente capo alla scuola, dove nel 2013 vengono per l’appunto attivate anche le scuole superiori.
L’edificio dell’Istituto Novalis di San Vendemiano, sede della scuola
Grazie ad uninnovativo piano di studio, frutto di un’attenta osservazione non soltanto della realtà contemporanea e dell’area di riferimento, ma anche dei trend generali che guardano al futuro, l’istituto ha attivato due indirizzi: 1) servizi per l‘agricoltura e lo sviluppo rurale con focus sull’agricoltura biologica e biodinamica; 2) artigianato e industria con focus su bioedilizia e sostenibilità.
I maturandi della 13esima classe
Un approccio educativo che ha dato certamente i suoi frutti, visto che l’80% degli alunni iscritti alle classi superiori ha frequentato l’istituto fin dalle scuole materne, ossia dall’età di 2 anni e fino ai 18 per coloro che nei prossimi mesi – primi in assoluto – si cimenteranno nell’esame di maturità.
Ma ilsuccessoè testimoniato anche da altri fattori. Anzitutto dalla forte domanda di iscrizioni di alunni provenienti dalle scuole statali, cosa che oggi costringe la scuola a liste di attesa e a colloqui preventivi con le famiglie per verificare motivazioni e capacità di integrazione dei candidati. Poi dal fatto che, accanto al 70% di utenza proveniente dal bacino tradizionale, ossia un raggio di 50 km dalla scuola, c’è un 30% circa di alunni provenienti da altre regioni (Lazio ed Emilia Romagna su tutte), con famiglie che si trasferiscono per dare la possibilità ai propri figli di frequentare la scuola e altre che accettano l’offerta delle famiglie degli allievi della zona di ospitare chi viene da lontano.
Come spesso capita sia nel mondo delle scuole paritarie che in quello delle scuole pubbliche, la nota dolente è il bilancio. Nel caso specifico le rette pagate dalle famiglie non bastano, e i finanziamenti pubblici arrivano a coprire al massimo il 10% del fabbisogno. Ma anche questa minaccia, in una scuola Steiner Waldorf può trasfomarsi in un’opportunità educativae di espressione creativa. Le iniziative per trovare fondi o per ridurre i costi di gestione sono le più svariate: dalle lotterie ai mercatini con i prodotti artigianali realizzati dai genitori, dal coinvolgimento della comunità locale agli sponsor privati, fino al sostegno extra delle famiglie. I genitori che possono permetterselo, infatti, effettuano donazioni una tantum all’occorrenza, contribuendo al sostegno di chi non può pagare in pieno la retta. Una politica di “fundraising” che, oltre alle spese di gestione, è riuscita recentemente a finanziare anche l’acquisto di due scuolabus.
tratto da:
http://www.italiachecambia.org/2018/04/veneto-primi-diplomati-bioedilizia-agricoltura-biologica/?fbclid=IwAR0dfzscYFhy4_yryjCbFrLxp_nTGqUZNPow2L6R_I6cX-nv81Y1oZjdgqA