Xylella, conferenza stampa - Camera dei Deputati

Quello che si sta sdoganando con l’articolo 8 del Decreto Emergenze è un metodo che mette a rischio le libertà e i diritti costituzionali e che rende legale ciò che in questi anni è stato definito un crimine di agromafia da ben due rapporti sui Crimini Alimentari stilati dall’Osservatiorio Agromafie.
In Commissione agricoltura è stato deciso a tavolino che il diritto dei cittadini alla salute, alla proprietà privata, alla sicurezza e all’autodeterminazione nonché il principio di precauzione e di sovranità popolare possono essere derogati in caso di fitopatie.
Con il pretesto della gestione Xylella si sta creando così un pericoloso precedente che permetterà di fare tabula rasa del nostro patrimonio agricolo e che potrà essere riproposto in tutto il Paese per necessità, interessi economici e lobbistici.
È arrivato il momento di chiamare le cose con il loro nome. Questo è progetto mafioso, avallato da una parte della politica e da diversi soggetti che sul territorio non vedono l’ora di mettere le mani su quella meravigliosa terra. Una terra che ha già subito molto e che con questo Decreto subirà l’ennesimo e forse letale sfregio.
Grazie a tutti coloro che sono intervenuti oggi alla Camera dei Deputati, a Massimo Blonda, biologo e ricercatore, ex Direttore scientifico Arpa Puglia; Patrizia Gentilini, medico oncologo, ISDE - Associazione Medici per l'AmbienteAntonio OnoratiECVC - European Coordination Via CampesinaARI Associazione Rurale Italiana, Stefania Gallucci e Laura Margottini, giornalista de Il Fatto Quotidiano. A Saverio De BonisVeronica GiannoneLello Ciampolillo.
E grazie a tutti coloro che con le loro parole e i loro gesti cercano di opporsi a questa deriva pericolosa e che continuano a lottare per il Bene Comune e per la loro terra.

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