di Andrea Dragotto
Un’altra spinta europea in direzione di un’agricoltura più sostenibile. Arriva dalla Tassonomia, una politica che ha come obiettivo l’orientamento degli investimenti finanziari verso progetti e imprese ambientalmente responsabili. La nuova strategia europea premierà le aziende in grado di promuovere un modello di produzione agricola alternativo a quello basato sullo sfruttamento intensivo del suolo e degli allevamenti. Solo questa agricoltura potrà infatti essere in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, di cui la Tassonomia è espressione.
La realizzazione di una reale transizione green dell’Europa non può prescindere dal rendere la produzione agricola sostenibile. Il motivo è che l’impatto ambientale del settore agricolo è enorme, a causa delle conseguenze che l’attuale modello ha sugli ecosistemi naturali.
Innanzitutto, l’espansione incontrollata dei campi coltivati e delle zone dedicate all’allevamento del bestiame ha comportato una significativa riduzione delle aree naturali e delle foreste. Questo ha dato luogo a una perdita di biodiversità senza precedenti. Secondo i calcoli del Wwf, tali trasformazioni hanno condotto a una diminuzione negli ultimi 50 anni del 60% dei vertebrati a livello globale. E anche del 75% delle varietà vegetali in passato addomesticate dall’uomo. Inoltre, aggiunge l’European Environmental Agency, l’agricoltura consuma circa il 40% dei 243 miliardi di metri cubi di acqua utilizzati a livello europeo per le attività economiche. Mentre le stime del rapporto Unesco uscito il 22 marzo parlano del 69% dei consumi idrici globali. .....
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