Campagna Liberi dai Veleni


Liberi dai veleni a Limana:
informazione seria contro le falsità degli amministratori


La Campagna Liberi dai Veleni torna in Sinistra Piave, dove la situazione è particolarmente critica, per fare tappa a Limana con una nuova serata divulgativa sui temi della salute umana e della tutela dell’ambiente correlati ai rischi derivanti dall’uso di pesticidi in agricoltura. Parteciperanno il dr. Giovanni Beghini, medico ISDE e Presidente dell’ass. Terra Viva, e il dr. Franco Scalari, veterinario dell’Ulss1 Dolomiti.
Oltre ad approfondire i rischi per la salute umana come di consueto con
esperti qualificati e indipendenti, sarà l’occasione per parlare delle api e dei gravi problemi legati all’inquinamento che stanno mettendo in crisi le condizioni di vita di questi insetti e il delicato equilibrio da cui dipende la loro e la nostra sopravvivenza. Le api sono infatti importantissime per l’uomo anche come indicatori di qualità dell’ambiente. La scelta di affrontare queste problematiche con relatori competenti è caduta ovviamente sul comune che si dichiara “paese del miele” ma che si distingue anche per contraddizioni ormai palesi.
Appuntamento quindi mercoledì 12 luglio alle ore 20.30 presso l’oratorio di Limana (Sala Giovanni Paolo II).
L’incontro è solo l’ultimo di una lunga serie di appuntamenti divulgativi e culturali che, dal 10 luglio 2015, la Campagna Liberi dai Veleni propone a cittadini e decisori, per creare conoscenza e consapevolezza attraverso l’apporto di specialisti autorevoli, documentari di denuncia e produzioni cinematografiche di divulgazione di buone pratiche, approfondimenti con degustazione di vini resistenti, presenza con punti informativi a importanti eventi locali, partecipazione a convegni nazionali per raccontare l’esperienza di Liberi dai Veleni come modello di impegno civile di alto profilo tecnico e culturale, una raccolta firme con più di 6000 firmatari, l’organizzazione di una marcia pacifica regionale con più di 3000 presenze. Tutte azioni trasparenti e pacifiche che hanno portato effetti concreti nell’ambito in cui gruppi e associazioni possono incidere, cioè il contributo alla crescita di coscienza e conoscenza nella cittadinanza.
Soprattutto va evidenziata la collaborazione di Liberi dai Veleni, attraverso il prezioso contributo di Terra Bellunese, con molte amministrazioni di tutta la provincia che grazie all’autonomia garantita ai sindaci in materia di tutela della salute pubblica, rispetto alle normative sovraordinate, sancita giuridicamente a tutti i livelli, hanno potuto approvare regolamenti per l’uso dei fitofarmaci che tutelano con serietà cittadini e ambiente.
La sinistra Piave sta invece ancora aspettando che le amministrazioni muovano un dito per tutelare i propri cittadini, invece di nascondersi dietro il primato di un regolamento tutt’altro che restrittivo, già superato il giorno in cui è entrato in vigore, fortemente compromesso da ampie deroghe mascherate nelle norme transitorie e soprattutto con un’impostazione complicata, basata su aree di tutela mai individuate in una mappa ufficiale, che rende di fatto i controlli impraticabili e ingestibili e oltretutto abbandona al proprio destino una grande fetta del territorio comunale esterna a tali aree. Un regolamento da rimandare al destinatario
Non serve certo un cuor di leone per adottare strumenti restrittivi nei confronti di chi usa i pesticidi, poiché molte amministrazioni hanno già sperimentato con successo questo regolamento: Belluno, Feltre, Pedavena, Ponte nelle Alpi, Soverzene, Pieve di Cadore, Calalzo, ovvero il .....% degli abitanti della provincia e il ...% del territorio. L’effetto immediato delle azioni virtuose messe in atto da questi amministratori si manifesta nello spostamento degli appetiti delle grandi aziende dell’agroindustria verso comuni privi di elevati livelli di tutela, come in sinistra Piave, dove stanno proliferando le coltivazioni intensive poiché gli imprenditori spregiudicati hanno totale libertà d’azione. Questa non è agricoltura. 


Comunicato Stampa del 5 luglio 2017