CONEGLIANO - Si è tenuta davanti ad un aula magna gremita la cerimonia di consegna della 13a borsa di studio istituita da Condifesa Treviso e titolata a Flavio Bortolato. Premiati i nove studenti più meritevoli che, nella scorsa estate proprio nei vigneti dell' Istituto Cerletti, hanno preso parte ai rilievi sulle ampelopatie (malattie della vite) e seguito e applicato le direttive comunitarie sulla sostenibilità in viticoltura nell’azienda agricola del prestigioso istituto enologico.
“I nostri territori sono un salvadanaio riempito grazie all'intervento degli agricoltori, grazie al duro lavoro e all'innovazione. Formare le nuove generazioni significa tracciare la strada per la nostra economia futura, fornire professionalità e conoscenza che un domani potranno disegnare il nostro futuro” Sono queste le parole che il Presidente di Condifesa Treviso Valerio Nadal ha pronunciato in apertura della cerimonia.
Un appuntamento ormai consolidato fortemente voluto da tutto il Consiglio di Amministrazione che proprio in mattinata nelle stesse aule dell'istituto si è riunito per fare il punto sull'anno che sta per chiudersi. Alla presenza del Sindaco di Conegliano Fabio Chies, della Preside Damiana Tervilli e di molte altre autorità del mondo che gravita nel settore primario sono stati consegnati i riconoscimenti agli studenti Giovanni Antoniazzi, Eleonora Damuzzo, Angela Franceschet, Marco Pagot, Marco Paset, Angelo Rebuli, Nicola Roma, Raul Romor e Alberto Tocchet.
Un'attività di studio coordinata dal tecnico di Condifesa Treviso Fiorello Terzariol e i professori Ornella Santantonio e Walter Da Rodda, che ha commentato “Un istituto come il nostro deve essere propositivo per il territorio in cui è radicato. Continuiamo a studiare la sostenibilità che non è possibile senza la biodiversità. Ecco che proprio in progetti come questi andiamo ad approfondire il ruolo della Biodiversità, dove e quando è presente, dove manca e come intervenire”.
Un approfondimento quello sviluppato dai ragazzi che hanno indagato l’utilizzo di nuovi prodotti fitosanitari naturali come i bioinduttori, sostanze queste che stimolano la pianta all’autodifesa e che riducono fortemente l'utilizzo dei prodotti di sintesi.
tratto da:
www.oggitreviso.it/node/176696