
"Non vogliamo che alcuni Paesi fissino dei limiti per le sostanze autorizzate e altri no" ha spiegato Martin Hausling, il relatore tedesco dei verdi, che ha incassato 33 voti a favore, 4 contrari e 7 astensioni. La logica adottata dal Parlamento Ue è invece quella delle misure precauzionali, per cui un prodotto può essere venduto come biologico se la contaminazione da sostanze non autorizzate è avvenuta (ad esempio tramite il vento) nonostante l'agricoltore abbia seguito tutte le regole.
In caso di negligenza ripetuta inoltre, il produttore perde la certificazione bio. Sarà la Commissione Ue, se necessario, a formulare una proposta su eventuali soglie limite dopo il 2020.
Fra i punti 'caldi' anche l'import: secondo l'Europarlamento il principio attuale dell'equivalenza delle regole con i Paesi terzi dovrà essere sostituito da quello della conformità. Gli accordi attuali che ancora non prevedono gli stessi standard, come quello con gli Usa, dovranno essere rivisti nel giro di cinque anni. L'Europarlamento è quindi pronto ai negoziati sulla riforma dell'agricoltura bio con Commissione e Consiglio Ue.
tratto da:
http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/istituzioni/2015/10/13/agricoltura-bio-pe-ok-controlli-ma-no-a-limiti-pesticidi_85bc82dd-0d8b-4e46-b57f-e5aea71fc413.html