Veronafiere presenta una nuova iniziativa nell’ambito dell’agricoltura: Fieragricola Tech, dedicata all’innovazione e alle tecnologie digitali, in programma i prossimi 1 e 2 febbraio 2023.
Negli anni pari, in particolare, Fieragricola Tech si inserirà all’interno di Fieragricola, rassegna biennale internazionale del settore primario, a Verona dal 1898 e da allora al servizio della crescita delle imprese e del settore agricolo.
“Fieragricola Tech nasce dall’esigenza dell’agricoltura di introdurre nuove tecnologie e innovazioni digitali con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di qualità, sicurezza alimentare, ma anche sostenibilità economica, sociale e ambientale, di tutela dai rischi climatici e ambientali, di utilizzo razionale delle risorse idriche – ha spiegato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo -. L’agricoltura è chiamata ad affrontare le sfide ambiziose della transizione ecologica, dell’intensificazione produttiva, della riduzione degli sprechi e le tecnologie, ancor più se condivise su piattaforme in grado di comunicare, possono essere una risposta efficace”.
Sono tre le aree chiave che caratterizzeranno Fieragricola Tech – evento “smart” della durata di due giorni – illustrate dalla responsabile dell’area Agritech, Sara Quotti Tubi: “Robotica e digitale, energie rinnovabili in agricoltura, soluzioni e tecnologie per la gestione e il risparmio idrico, macro temi che rivestono un interesse prioritario per le imprese agricole e le catene di approvvigionamento del comparto, alla luce degli eventi legati alla crisi climatica, alla siccità che ha colpito l’emisfero Nord nei mesi scorsi e alle speculazioni in atto sui prezzi dell’energia e sulle commodity agricole, in parte legate alla guerra in Ucraina”.
In base a un questionario elaborato dall’Osservatorio Smart AgriFood, “l’irrigazione di precisione è tra le priorità di investimento del prossimo futuro (28% degli imprenditori agricoli intervistati), alle spalle solamente degli investimenti dei sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature agricole (32%), e sistemi di monitoraggio di e terreni (29 per cento)”.
Anche agrisolare e agrivoltaico rappresentano un’opportunità per una diversificazione del reddito in agricoltura, in particolare in questa fase in cui i costi energetici sono aumentati sensibilmente (+164% l’energia elettrica rispetto a settembre 2021 e +535% il prezzo del gas naturale). “L’agrovoltaico è una grande opportunità per l’Italia di coniugare le esigenze di decarbonizzazione e la salvaguardia dell’attività agricola e pastorale», ha spiegato l’ingegnere Andrea Brumgnach, vicepresidente di Italia Solare, l’associazione di promozione sociale che sostiene la difesa dell’ambiente e della salute umana supportando modalità intelligenti e sostenibili di produzione, stoccaggio, gestione e distribuzione dell’energia attraverso la generazione distribuita da fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaico. Sul piatto, per sostenere la diffusione degli impianti agrisolari e agrivoltaici, il Pnrr ha messo 1,5 miliardi per il Parco agrisolare e 1,10 miliardi per l’agrivoltaico.
Nel mondo delle bioenergie da fonti rinnovabili agricole spazi di crescita li mostra anche il biometano, illustrate nell’ambito della presentazione di Fieragricola Tech da Roberto Murano. “Con il decreto ministeriale firmato dal ministro Roberto Cingolani si introduce un nuovo meccanismo di incentivo alla produzione di biometano – ha ricordato Murano -. Un nuovo decreto è atteso per disciplinare l’erogazione di un contributo in conto capitale pari al 40%, sempre a valere sui fondi del Pnrr, per interventi complementari alla produzione di biometano, suddivisi tra pratiche agro-ecologiche, sostituzione di veicoli agricoli obsoleti con mezzi alimentati esclusivamente a biometano, efficientamento di impianti di biogas che non possono essere convertiti a biometano. A beneficiarne saranno esclusivamente le imprese agricole”.