Pfas e menopausa: i contaminanti ne causano un’anticipazione nelle donne che li assumono per anni

L’esposizione ai per e ai polifluoroalchili, i famigerati Pfas, onnipresenti e pericolosi per la salute, sarebbe associata anche a un’anticipazione della menopausa, per le donne che li assumono cronicamente, per anni, attraverso l’acqua, oltre che a effetti sull’ovaio già dimostrati negli anni scorsi. Lo dimostra uno studio appena pubblicato sul Journal of Endocrinology and Metabolism, l’organo ufficiale della Endocrine Society, dai ricercatori della University of Michigan School of Public Health di Ann Arbor.
Per verificare le conseguenze a lungo termine della presenza degli Pfas nell’acqua, gli autori hanno analizzato i dati di oltre 1.100 donne di età compresa tra i 45 e i 56 anni presenti negli archivi di un grande studio chiamato Study of Women’s Health Across the Nation, durato 17 anni, e hanno controllato la quantità di Pfas presenti nei campioni di sangue, mettendola poi in relazione con la menopausa.
Il risultato non ha lasciato dubbi: le donne con concentrazioni più elevate di Pfas nel plasma sono entrate in menopausa in media due anni prima rispetto alle coetanee che avevano i livelli più bassi. Si stima che 110 milioni di americani, cioè un americano su tre, siano cronicamente esposti ai Pfas presenti nell’acqua potabile in concentrazioni elevate.
Il Fatto Alimentare ha trattato più volte il problema dei Pfas, tra gli ultimi articoli si è parlato della proposta di limitipiù severi per questi contaminanti nell’acqua potabile; un’altra notizia riguarda il Mario Negri ha individuato una ventina di composti che potrebbero sostituire i Pfas; e infine abbiamo parlato dell’efficacia dei filtri domestici per l’acqua nella diminuzione della concentrazione di Pfas.

tratto da: https://ilfattoalimentare.it/pfas-menopausa-anticipazione.html