Glifosato, il governo italiano fa orecchie da mercante

Tra gli Stati che pensano di mettere al bando il glifosato cancerogeno l’Italia, al momento, non c’è. Troppo grossi, evidentemente, gli interessi in gioco e troppo deboli le nostre autorità e il nostro governo. Dopo che lo Iarc (l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha decretato il glifosato potenzialmente cancerogeno per l’uomo, alcuni Stati hanno mosso i primi passi per arrivare al bando di questo pesticida usatissimo in agricoltura e in dosi massicce sulle colture ogm (chi non conosce il RoundUp della Monsanto?!). Addirittura l’Olanda si era mossa ancora prima che lo Iarc rendesse note le sue conclusioni. Già l’anno scorso il parlamento olandese aveva approvato una mozione (presentata dai deputati Esther Ouwehand e Gerard Schouw) alla base della quale sta la messa al bando che scatterà alla fine del 2015 benché Monsanto sia già alle prese con i tentativi per “disinnescare” il provvedimento. 



Fuori dall’Europa, nello Sri Lanka, a maggio il neoeletto presidente Maithripala Sirisena ha deciso il bando del glifosato per l’elevato numero di patologie che si ritiene abbia causato nel paese. È scattato il divieto di importazione ed è stata fermata anche la distribuzione dei lotti già nel paese.


Tornando in Europa, in Germania a inizio maggio alcuni ministri avevano chiesto il bando del pesticida «a scopi precauzionali». Da sottolineare come la maggior parte delle coltivazioni ogm sia progettata proprio per resistere ad altissime quantità di glifosato, in modo che possa essere usato per le erbacce e i parassiti e non uccida le piante; quantità che inevitabilmente restano come residuo in ciò che arriva sulle tavole dei consumatori. La risoluzione dei ministri tedeschi arriva in un momento chiave in quanto a fine 2015 scade l’autorizzazione europea all’utilizzo del glifosato e la Commissione Europea dovrà decidere cosa fare.


Intanto pare che alcune catene tedesche abbiano annunciato lo stop alla vendita del RoundUp, tra cui Kölle, Knauber, Garden Centre Holland, Augsburg e Globus Baumarkt.


In Svizzera, i colossi del retail Coop e Migros hanno risposto all'appello mosso dall'Alleanza delle organizzazioni dei consumatori (ACSI, FRC, SKS) di rimuovere tutti i prodotti contenenti glifosato dai loro punti vendita, annunciando che non venderanno più questi prodotti e garantendo il rimpiazzo con erbicidi non tossici. Le decisioni della Coop e della Migros seguono quella presa, all'inizio dello scorso maggio, dall'azienda tedesca REWE di liberare, a partire da settembre del 2015, tutti gli scaffali dei loro 350 punti 'toom Baumarkt DIY', dalle confezioni contenenti questo erbicida.

I portavoce della COOP hanno affermato che: "Nonostante l'Ufficio Federale per l'Agricoltura ritenga che si possa continuare a vendere il glifosato senza che questo rappresenti un pericolo per la popolazione, noi abbiamo deciso di non vendere più qualsiasi prodotto a base di glifosato sia nei supermercati Coop che nelle ferramenta Coop Building & Hobby. Si tratta di una misura cautelativa". 



Migros è la più grossa azienda retail svizzera e ha iniziato a sbarazzarsi dei prodotti a base di glifosato perchè fermamente intenzionata a non venderne più per il 2016. 


Negli Stati Uniti si sono moltiplicate le richieste da parte di privati per cercare il glifosato sui prodotti alimentari e, come confernato anche dalla Reuters, molti prodotti risultano positivi.


In Italia il Tavolo contro i pesticidi (Aiab, Associazione per l'Agricoltura Biodinamica, FAI, Federbio, Firab, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Slowfood, Touring Club Italiano, Associazione Pro Natura,SIEP, UpBio, WWF e Terra Nuova Edizioni) ha chiesto al governo il bando del glifosato ma il governo fa orecchie da mercante.


L’Italia è - secondo un rapporto dell'Ispra del febbraio 2015 – è il maggiore consumatore tra quelli dell'Europa occidentale di pesticidi per unità di superficie coltivata, con valori doppi rispetto a quelli della Francia e della Germania. Molto alto anche il numero delle sostanze di cui si trovano importanti tracce nelle acque: 175 tipologie di pesticidi nel 2012 a fronte dei 166 del 2010 e di 118 del biennio 2007-2008. E le sostanze che più spesso hanno determinato il superamento sono il glifosato e i suoi metaboliti, il metolaclor, il triciclazolo, l'oxadiazon, la terbutilazina.

15 Giugno 2015