Il problema dei piretroidi in area urbana

Appare chiara la volontà da parte della maggior parte delle Amministrazioni comunali di non risolvere dovutamente l’annoso problema della diffusione di sostanze tossiche e nocive negli ambiti condominiali e relative pertinenze, per la lotta agli organismi molesti che, ricordiamo, spesso rappresentano una minaccia ben inferiore alle sostanze utilizzate. Inoltre esistono rimedi alternativi e a basso impatto e, soprattutto, esiste la possibilità di un efficace prevenzione sia personale che di igiene cittadina.
Si segnala che le ditte private come da loro stesse ammesso, utilizzano prevalentemente piretroidi di sintesi, sostanze tossiche e nocive sostitutibili da sostanze a minor impatto quali piretrine naturali, olio di neem, repellenti di origine vegetale e da trappole di vario tipo. Ricordiamo che la diffusione d’informazioni su queste sostanze presso la cittadinanza sta portando allo sviluppo di un vero e proprio movimento di opposizione alle irrorazioni generalizzate.
A questo proposito non appare evidente la volontà da parte degli Uffici Tecnici Comunali di agire adeguatamente a livello preventivo, mentre è completamente lasciata al rapporto privato tra amministratori di consorzi e condomini e ditte private la questione delle lotte adulticide, teoricamente da effettuarsi solo, a detta delle stesse delibere, in caso di conclamata infestazione.
Si ricorda che nella lotta agli organismi considerati nocivi, le recenti direttive dell’Unione Europea e la stessa normativa italiana tendono a favorire, metodi di lotta “integrata” per ridurne, per quanto possibile, l’impatto ambientale sia in agricoltura che nelle aree urbane.
Nell’art. 3-quater n. 152 del Decreto Legislativo del 3 aprile 2006, “Norme in materia ambientale”, si legge, infatti, che l´attività della pubblica amministrazione, nell´ambito della scelta tra interessi pubblici e privati connotata da discrezionalità, deve dare considerazione prioritaria alla tutela ambientale.
Le Associazioni richiedono che il bando riguardi, a scopo precauzionale, tutte i prodotti che secondo il Decr. interministeriale del 22 gennaio 2014 non possono essere utilizzati nelle zone frequentate dalla polazione e secondo il Decr. 15 febbraio 2017 non possono essere utilizzate lungo la rete stradale e ferroviaria per la loro riconosciuta pericolosità. Nelle due normative citate tali sostanze attive sono identificate da determinate Frasi R (di rischio) e H (di pericolo) ai sensi della vigente normativa comunitaria.
Va, inoltre, tenuta presente, nella valutazione in esame, la discontinuità temporale tra normativa biocidi e la più recente normativa relativa ai pesticidi in ambito agricolo (decreto n. 150 del 14 agosto 2012[1], Decr. interministeriale del 22 gennaio 2014, Decr. 15 febbraio 2017[2]).

Nota sul principio di precauzione
In riferimento alle Normative comunali che favoriscono l’utilizzo di piretroidi vi è da segnalare un conflitto tra Direttive Comunitarie (“biocidi” e “pesticidi”) e un utilizzo quanto mai dubbio del Principio di Precauzione. Alcune sostanze, fortemente discusse in ambito scientifico e a livello di opinione pubblica, hanno, infatti, una duplice natura e possono essere utilizzati sia in agricoltura, che nelle profilassi contro gli animali molesti in ambito civile e privato. In campo agricolo esse sono state sottoposte a forti restrizioni che ne prevedono l’uso a distanza dagli esseri umani e dalle linee di comunicazione[3] (.
Per quanto riguarda i “Biocidi” sono normati dalla Direttiva 98/8/CE, recepita in Italia con il DL.vo 174/2000 e dal Regolamento (UE) 528/2012. I principi attivi che rispondono ai seguenti criteri di esclusione non possono essere approvati:

·     sostanze cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione di categoria 1A o 1B in conformità del regolamento CLP;
·     interferenti endocrini;
·     sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT);
·     sostanze molto persistenti e molto bioaccumulabili (vPvB).

I rappresentanti delle Associazioni hanno, durante i vari tavoli tecnici, richiesto l’inserimento nelle ordinanze di frasi esplicita che proibissero in ambito urbano le sostanze con tali caratteristiche, ma tali proposte non sono state accettate.
Il regolamento si fonda sul principio di precauzione al fine di assicurare che la produzione e la messa a disposizione sul mercato di principi attivi e biocidi non comportino effetti nocivi per la salute umana o animale o effetti inaccettabili sull’ambiente. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata alla tutela dei gruppi vulnerabili della popolazione, quali le donne incinte e i bambini.
A questo fine sarebbe opportuno che nelle ordinanze comunali sia specificato che nella lotta adulticida non vengano utilizzate sostanze con tali classificazioni. Se il principio di precauzione fosse adottato integralmente la maggior parte dei piretroidi non potrebbe essere immesso in commercio, ma ai criteri di esclusione sono previste deroghe nel caso in cui il principio attivo possa risultare necessario ai fini della salute pubblica o dell'interesse pubblico, qualora non siano disponibili alternative. In questo caso, un principio attivo è approvato per un periodo non superiore a cinque anni (anche per i principi attivi le cui relazioni di valutazione sono state presentate prima del 1° settembre 2013, in base alle disposizioni transitorie).

Sostanza attiva
Effetti sulla salute
Acrinathrin (scadenza: 31/12/2021).
Possibile cancerogeno (U.S. Environmental Protection Agency, 2016). Affinità al bioaccumulo (ARPAT, 2017). Alta tossicità cronica per i mammiferi (
Allethrin, Bioallethrin, Esbiothrin (Non approvato per uso agricolo, approvato come biocida).

Sospetto cancerogeno. Sospetto bioaccumulativo. Sospetto persistente nell’ambiente (ECHA, all.3). È stato dimostrato che il sistema nervoso in via di sviluppo è particolarmente vulnerabile (Anon, 1991; Leng et al., 1999).
Alpha-Cypermethrin (scad. 31/07/2018).

Possibile cancerogeno (U.S. Environmental Protection Agency, 2016). Il metabolita 3-phenoxybenzoic acid è stato associato a danni nel DNA degli spermatozoi (Meeker et al., 2008). Può persistere nel suolo più di 100 giorni (PPDB).
Beta-Cyfluthrin (scad. 31/10/2017).
Effetto genotossico sulle cellule epiteliali della mucosa nasale (Tisch et al., 2005). Può perdurare nel suolo più di 100 giorni (PPDB; EPA, 2013).
Beta-Cypermethrin
Può provocare gravi danni oculari (PPDB). Il metabolita 3-phenoxybenzoic acid (3PBA) è stato associato a danni nel DNA degli spermatozoi (Meeker et al., 2008) e ha un effetto antiestrogenico (Du et al., 2010).
Bifenthrin (in Italia scaduto dal 30/05/2011).

Interferente endocrino (Okkerman & van der Putte, 2002). Sospetto mutageno (ECHA All. 3). Ha effetti negativi sullo sviluppo e sul sistema neurologico (EPA, 2000). Sostanza persistente e tossica da candidare alla sostituzione (Reg. di Esec.UE 2015/408).

Bioresmethrin (non approvato nella UE).
Sospetto bioaccumulativo. Sospetto cancerogeno. Sospetto mutageno. (ECHA, all.3).
Cyfluthrin (non approvato in UE per uso agricolo, ma approvato come biocida).
Potenziale interferente endocrino (Du et al., 2010; Kojima et al. 2004). Moderato antagonista del recettore degli androgeni, AR. Debole antagonista del recettore degli estrogeni, ER (AA.VV., 2013). Può perdurare nel suolo più di 100 giorni (PPDB). Il metabolita DCCA ha un azione  antiestrogenica 1000 volte più potente (Du et al., 2010).
Cyhalothrin (scaduto, nessun uso consentito in UE).

Attività estrogenica (Du et al., 2010). Può persistere 2-3 mesi nel suolo e fino a 20 giorni sulle matrici vegetali (PPDB).
Deltamethrin (per uso agricolo è scaduto il 31/10/2016, ma prorogato al 31/10/2017).
Attività estrogenica nei mammiferi (Mnif et al., 2011). Può persistere da un mese a un anno nel suolo (PPDB).
d-Allethrin (approvato come biocida; in agricoltura sta sotto processo presso ECHA[4]).

Sospetto interferente endocrino. Può perdurare anche 100 giorni nel suolo (PPDB).
Deltamethrin (per uso agricolo è scaduto il 31/10/2016, ma prorogato al 31/10/2017; approvato come biocida).

Attività estrogenica nei mammiferi (Mnif et al., 2011). Può persistere da un mese a un anno nel suolo (PPDB). Il metabolita 3-phenoxybenzoic acid (3PBA) è stato associato a danni nel DNA degli spermatozoi (Meeker et al., 2008) e ha un effetto antiestrogenico (Du et al., 2010).
Gamma-cyhalothrin (in EU per uso agricolo scade il 31/03/2025, ma nessun uso consentito in Italia).
Il metabolita 3-phenoxybenzoic acid (3PBA) è stato associato a danni nel DNA degli spermatozoi. (Meeker et al., 2008) e ha un effetto antiestrogenico (Du et al., 2010).
Lambda-Cyhalothrin (in agricoltura scade il 31/03/2023. Da iscrivere nell'elenco di sostanze candidate alla sostituzione. Soddisfa i criteri per essere considerata sostanza bioaccumulabile e tossica ai sensi del Reg. Esec. UE 2015/408. Approvato come biocida).
Attività estrogenica in culture cellulari (Zhao et al., 2008) può causare disfunzioni sessuali nei ratti maschi; può sopprimere l’attività secretoria della tiroide nei giovani ratti adulti (Fluoride Action Network). Il metabolita 3-phenoxybenzoic acid (PBA) ha un’azione antiestrogenica (Du et al., 2010).
Permethrin (non approvato in UE per uso agricolo, approvato come biocida).
Probabile cancerogeno per gli esseri umani (U.S. Environmental Protection Agency, 2016). Il metabolita DCCA ha un azione antiestrogenica 1000 volte più potente del composto parentale (Du et al., 2010). Può perdurare più di 40 giorni nel suolo e più di un mese nelle matrici vegetali e nei sedimenti acquatici (PPDB).
Phenothrin, 1R-trans phenothrin, D-Phenothrin, Sumithrin (approvato come biocidi per interni).
Interferenza sulla sintesi del progesterone e della Prostaglandina PGE2 nelle cellule ovariche di ratto (Liu et al., 2011). Può perdurare più di una settimana sulle matrici vegetali (PPDB).
Resmethrin (Non approvato in UE).
Sospetto bioaccumulativo. Sospetto cancerogeno. Sospetto mutageno. Sospetto persistente nell’ambiente (ECHA, all.3).
Tefluthrin (L’autorizzazione per uso agricolo scade il 31/12/2021)
Possibile tossico per la tiroide. Può persistere più di un mese nel suolo (PPDB).
Tetramethrin (Non approvato in UE per uso agricolo, approvato come biocida).
Possibile cancerogeno (U.S. Environmental Protection Agency, 2016). Interferente endocrino: effetti antagonisti dell'estrogeno solo nelle femmine (PPDB).
Zeta-Cypermethrin (Per uso agricolo scade 30/11/2019).

Possibile cancerogeno (U.S. Environmental Protection Agency, 2016; Reg. CE 1272/2008). Il metabolita 3-phenoxybenzoic acid (PBA) ha un azione antiestrogenica (Du et al., 2010).

PAN e piretroidi
Il PAN (Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari)[5], impone delle misure specifiche da adottare nelle aree frequentate dalla popolazione e da gruppi vulnerabili, tra cui parchi e giardini pubblici, campi sportivi, aree ricreative, cortili ed aree verdi delle scuole o con esse confinanti. Viene espressamente vietato in queste aree l’utilizzo di una serie di pesticidi, tra i quali i piretroidi, già ampiamente noti come pericolosi per la salute e l’ambiente.
Se si usassero i criteri proposti dal Piano Nazionale Piano d’Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (in particolare il punti A5.6 e A.5.6.2) nessun piretroide potrebbe essere utilizzato nelle aree urbane
:
A.5.6 - Misure per la riduzione dell'uso o dei rischi derivanti dall'impiego dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili.
Ai fini della tutela della salute e della sicurezza pubblica è necessario ridurre l'uso dei prodotti fitosanitari o dei rischi connessi al loro utilizzo nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili, ricorrendo a mezzi alternativi (meccanici, fisici, biologici), riducendo le dosi di impiego e utilizzando tecniche e attrezzature, che permettano di ridurne al minimo la dispersione nell'ambiente (...)

5.6.2 - Utilizzo dei prodotti fitosanitari ad azione fungicida, insetticida o acaricida.
Le autorità locali competenti, relativamente all'utilizzo dei prodotti fitosanitari ad azione fungicida, insetticida e acaricida devono tener conto che:
sono da privilegiare misure di controllo biologico, trattamenti con prodotti a basso rischio come definiti nel regolamento (CE) 1107/09, con prodotti contenenti sostanze attive ammesse in agricoltura biologica, di cui all'allegato del regolamento CE 889/08.
In ogni caso è comunque escluso l'utilizzo di prodotti fitosanitari classificati tossici e molto tossici o che riportano in etichetta le seguenti frasi di rischio: da R20 a R28, R36, R37, R38, R40, R41, R42, R43, R48, R60, R61, R62, R63, R64 e R68, ai sensi del decreto legislativo n. 65/2003 successive modificazioni ed integrazioni o le indicazioni di pericolo corrispondenti di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008. Tali prodotti non devono, comunque, contenere sostanze classificate mutagene, cancerogene, tossiche per la riproduzione e lo sviluppo embriofetale, sensibilizzanti, ai sensi del regolamento (CE) n. 1272/2008.

Tabella 2: Piretroidi e frasi di rischio da escludere nelle aree frequentate dalla popolazione ai sensi del PAN
Sostanze attive
Frase di pericolo
Acrinathrin, Beta-cypermethrin, Cyhalothrin , Cypermethrin, Permethrin, Allethrin, Boallethrin, Esbiothrin
R20 Nocivo per inalazione
Acrinathrin, Cyhalothrin, Gamma Cyalothrin, Lambda-Cyhalothrin
R21 Nocivo a contatto con la pelle
Bifenthrin, Cyhalothrin, Cypermethrin, tau-Fluvalinate, Tetrametrina, Resmethrin
R22 Nocivo in caso di ingestione
Bifenthrin, Cyfluthrin, Deltamethrin, Fenvalerate, Esfenvalerate, Prallethrin
R23 Tossico per inalazione
Tefluthrin
R24 Tossico a contatto con la pelle
Zeta-Cypermethrin, Beta-Cypermethrin, Gamma Cyalothrin
R 25 Tossico in caso d'ingestione
Beta-Cyfluthrin, Gamma Cyalothrin, Lambda-Cyhalothrin, Tefluthrin
R26 Molto tossico per inalazione
Cyfluthrin
R28 Molto tossico in caso d'ingestione
Alpha-Cypermethrin (aka alphamethrin), Beta-Cypermethrin, Cypermethrin, cipermetrina, zeta-Cypermethrin
R37 Irritante per le vie respiratorie
Cyfluthrin
R38 Irritante per la pelle.
Acrinathrin, Bifenthrin
R40 Possibilità di effetti cancerogeni - Prove insufficienti
Beta-cypermethrin; Gamma Cyalothrin,
R41 Rischio di lesioni oculari gravi.
Fenvalerate, Esfenvalerate, Permethrin
R43 Può causare sensibilizzazione a contatto con la pelle
Alpha-Cypermethrin (aka Alphamethrin), Bifenthrin, Cypermethrin, Gamma Cyalothrin, Zeta-Cypermethrin
R48 Rischio di effetti gravi per la salute in caso di esposizione prolungata

Decreto 15 febbraio 2017 e piretroidi
Inoltre in base a quanto previsto dal Decreto 15 febbraio 2017. Adozione dei criteri ambientali minimi da inserire obbligatoriamente nei capitolati tecnici delle gare d’appalto per l’esecuzione dei trattamenti fitosanitari sulle o lungo le linee ferroviarie e sulle o lungo le strade al fine di minimizzare l'uso dei prodotti fitosanitari con profilo di maggiore pericolosità per la salute umana e per l'ambiente

l'offerente deve, comunque, escludere l'utilizzo dei prodotti che soddisfano una o più delle seguenti condizioni: riportare in etichetta le frasi di precauzione SPe1, SPe2, SPe3, da sole o in combinazione; essere classificati tossici (T) molto tossici (T+) o recare in etichetta una o più delle seguenti frasi di rischio R40, R42, R43, R62, R63, R64 e R68, ai sensi del decreto legislativo n. 65/2003; essere classificati nelle classi e categorie di pericolo Acute Tox. 1, Acute Tox. 2, Acute Tox. 3, Carc. 2, Muta. 2, Repr. 2, Lact., STOT SE 1, STOT SE 2, STOT RE 1, Resp. Sens. 1, Skin Sens. 1 e/o recare in etichetta una o piu' delle seguenti indicazioni di pericolo H300, H301, H310, H311, H317, H330, H331, H334, H341, H351, H361, H362, H370, H371, H372, ai sensi del  regolamento (CE)  n. 1272/2008.

Riconoscendo, in base al principio di precauzione, analoga pericolosità all’uso di tali sostanze come biocidi, nelle zone urbane, lungo le vie di comunicazione e quindi tanto meno nelle aree di pertinenze condominiale, non potrebbero essere utilizzati, anche perché esistono mezzi alternativi, i seguenti piretroidi:

Sostanze attive
Frase di rischio
Beta-Cyfluthrin, Bifenthrin, Cyfluthrin, Tefluthrin
H300 Letale se ingerito
Allethrin, Alpha-Cypermethrin, Bioallethrin, Cypermethrin, Deltamethrin, Esbiothrin, Lambda-Cyhalothrin
H301 Tossico se ingerito
Tefluthrin
Il 96.15% dei prodotti riportano la frase di pericolo H310 Letale per contatto con la pelle (PubChem).
Beta-Cyfluthrin, Lambda-Cyhalothrin
H330 Letale se inalato
Bifenthrin, Cyfluthrin, Deltamethrin, Prallethrin
H331 Tossico se inalato
Tetramethrin
H371 Può provocare danni agli organi.
Bifenthrin
H372 Provoca danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta.

Effetti sulla salute dei piretroidi
La maggior parte dei piretroidi ha un pessimo profilo ecotossicologico. Sono stati riconosciuti come probabili interferenti endocrini l’Esbiotrina, la Beta cipermetrina, la Bioalletrina, la Resmetrina e la Permetrina. Mentre Alletrina, Bioalletrina, Beta-Cipermetrina, Cipermetrina e Delta-Transalletrina e Tetrametrina, Zeta Cipermetrina sono considerate possibili carcinogenetici[6]. Bioresmetrina, Tetrametrina e Resmetrina risultano sospetti mutageni e bioaccumulativi[7]  e non sono autorizzati nell’Unione Europea nemmeno per uso agricolo. 3-phenoxybenzoic acid (3PBA), metabolita di Cipermetrina, Deltametrina e Lambda-Cyhalothrin, è stato associato a danni nel DNA degli spermatozoi[8].
Vari studi hanno evidenziato come i Piretroidi abbiano gravi effetti sulla salute umana, come ad esempio neurotossicità sui soggetti giovani, in età dello sviluppo, morte dei neuroni e problemi con i prodotti di metabolizzazione da parte dell'organismo[9].
L'inalazione di repellenti a base di piretroidi, durante i primi anni di vita del bambino, può portare ad effetti negativi causando notevoli alterazioni che interessano il sistema nervoso centrale ed in particolare la barriera emato-encefalica. Danni sono stati identificati in particolare e livello micromolecolare e suggeriscono effetti cronici sul cervello[10].
Da vari studi è emerso che l’esposizione residenziale rappresentava un fattore di rischio per insorgenza di Parkinson in soggetti con predisposizioni genetiche[11].
Effetti sugli animali domestici
La Permetrina, ritirata dal commercio come pesticida in agricoltura, presente nei capitolati di alcuni comuni relativi alle disinfestazioni, e utilizzata come antiparassitario per uso esterno (collari, polveri, spray) per cani, causa al 96.9% dei gatti esposti, anche solo per contatto occasionale, gravi sintomi di avvelenamento. Simile effetti sui felini ha anche la cipermetrina anch’essa frequentemente utilizzata dalle ditte che si occupano di disinfestazioni urbane e spesso proposta dagli stessi comuni.
Impatti ambientali
Oltre al rischio per la salute umana e animale queste sostanze sono responsabili della perdita di biodiversità e dello sterminio degli impollinatori, sono quindi dannose in senso assoluto, rappresentando una grave minaccia per la qualità ecologica del territorio. I piretroidi contribuiscono a distruggere e impoverire gravemente gli ecosistemi residui, alterandone le catene trofiche[12] e sono tra i responsabili dell’inquinamento chimico delle acque[13].