Si rinnova a Padova il progetto di aggregazione per il Veneto di Coldiretti. La rete già costituita due anni fa, con un numero minore di aderenti, si rinnova e assume un contorno più preciso, come aggregazione di imprese e soggetti istituzionali, una cinquantina di realtà della produzione, trasformazione e distribuzione, compresi i servizi e la ricerca. Il tutto sotto l’ombrello di Coldiretti che rappresentando da sempre il mondo agricolo italiano, oggi ne vuole seguire l’evoluzione e i vantaggi nel biologico.
“L’interesse è alto”, ha dichiarato il presidente Martino Cerantola, primo firmatario del contratto, sottoscritto in sede notarile, insieme al direttore Pietro Piccioni. “Il Veneto bio conta migliaia di operatori e 15.800 ettari certificati, che sono però destinati ad aumentare sensibilmente considerato il successo delle misure agroambientali a cui già lOmila addetti ai lavori hanno fatto ricorso”.
Una partita ghiotta che ha l’esigenza di strumenti e competenze professionali che servono ad un mondo agricolo, legato a Coldiretti, troppo spesso ancorato a pratiche superate. Non per niente, oltre ai buoni propositi culturali, la ricerca e l’innovazione, serve competenza per l’elaborazione di progetti anche di filiera che potranno essere finanziati con fondi europei, regionali o statali.
Tra gli aderenti, oltre alle realtà più conosciute nel mondo bio del territorio, anche soggetti istituzionali come l’Università di Padova, lo luav di Venezia, la Fondazione Univeneto, etc.
tratto da: http://lavitabio.it/rete-bio-innovativa/