L’UE rinnova per 5 anni l’autorizzazione al glifosato

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Paesi UE, riuniti in Comitato d’Appello, hanno votato oggi, 27 novembre, a favore del rinnovo dell’autorizzazione all’uso in agricoltura dell’erbicida glifosato per cinque anni. Gli equilibri sono stati spostati dal voto positivo della Germania, che fino alla vigilia del voto si era espressa per l’astensione. Diciassette i Paesi favorevoli al rinnovo dell’autorizzazione, nove i contrari: Italia, Belgio, Grecia, Francia, Ungheria, Cipro, Malta, Lussemburgo e Lettonia. Astenuto il Portogallo. Contro la licenza si era esposta in modo particolare la Francia. Brune Poirson, della segreteria generale del ministero dell’Ambiente francese, ha affermato nel corso della riunione: ‘Il glifosato è un prodotto potenzialmente a rischio per la salute, per l’ambiente e la biodiversità’.
Prima e durante la riunione, davanti al quartier generale della Commissione europea, gli ambientalisti della Coalizione europea ‘Stop glifosato’ hanno inscenato una manifestazione di protesta, indossando maschere del presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker e del commissario UE alla Salute, il lituano Vytenis Andriukaitis, ed esponendo striscioni contro il glifosato.
Commentando l’approvazione della proposta della Commissione europea sul rinnovo per altri cinque anni dell’autorizzazione al glifosato, Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia, ha detto: ‘Il voto odierno è un regalo alle multinazionali agro-chimiche, a scapito di salute e ambiente. Bene comunque il voto contrario dell’Italia che ha dimostrato nuovamente di dare priorità alla tutela delle persone, e non al fatturato di chi produce e commercia il glifosato’.
La decisione del Comitato d’Appello si basa su una dubbia valutazione del rischio sul glifosato, che afferma che non vi sono prove sufficienti su un legame della sostanza al rischio di cancro, nonostante l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) lo abbia classificato come ‘probabilmente cancerogeno' per le persone.
Allo stato attuale - sostengono i movimenti ambientalisti - nessuno può affermare con certezza che il glifosato sia sicuro, specie dopo le rivelazioni che stanno continuando a emergere grazie ai cosiddetti ‘Monsanto Papers’ e lo scandalo del 'copia-incolla', relativo a parti del rapporto dell’EFSA sui rischi dell’uso del glifosato copiate dalla richiesta di rinnovo dell’autorizzazione di Monsanto.
In Italia comunque resta il divieto di uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta "al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura".