Marano-Fumane. Marezzane non si tocca. Lo ha deciso la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici di Verona, che il 6 dicembre scorso ha comunicato alla Regione che la richiesta di scavo da parte di Cementirossi non si può accogliere. Ieri il consigliere regionale dell'Italia dei valori, Gustavo Franchetto, ha presentato al consiglio regionale un'interrogazione a risposta immediata. «Dopo il no della Soprintendenza alla miniera di Marezzane, cosa intende fare la Regione?», chiede Franchetto, «visto che il suo parere è vincolante, la Regione intende rigettare il progetto della Cementirossi?».
Domanda pertinente visto che, nel giugno dell'anno scorso, la Regione aveva dato parere favorevole alla valutazione di impatto ambientale per l'estrazione mineraria del cantiere di Marezzane, che ricade in buona parte dentro il Parco naturale della Lessinia, e che avrebbe occupato 26 ettari. In quell'occasione la Regione, oltre al parere favorevole di «compatibilità ambientale» sul progetto di scavo, aveva dato il via libera anche al rinnovo della concessione mineraria fino al 31 dicembre 2034.
L'amministrazione regionale aveva richiesto il parere vincolante alla Soprintendenza regionale, dove la pratica però non è mai arrivata e, dopo oltre un anno a bocce ferme, su richiesta della stessa amministrazione regionale, la questione è passata il 25 ottobre alla Soprintendenza di Verona, che si è espressa entro i termini previsti, dieci giorni fa.
«Il no della Soprintendenza», ha affermato il capogruppo Franchetto, «è un colpo durissimo per la Cementirossi, visto che si tratta di un parere vincolante. L'intervento si pone in netto contrasto con la legge regionale, che ha creato il Parco della Lessinia. Scavi e sbancamenti minerari non si possono conciliare con la protezione di suolo e sottosuolo, dell'ambiente naturale, storico, architettonico e paesaggistico della nostra Lessinia».
«SalValpolicella nel rallegrarsi per il parere negativo della Soprintendenza sugli scavi di Marezzane, auspica che questo importante nuovo segnale di attenzione ai valori del territorio della Valpolicella venga recepito da tutti i pubblici amministratori come elemento fondante per le future scelte di pianificazione territoriale», ha detto il presidente dell'associazione Salvalpolicella, Pieralvise Serego Alighieri, che ricorda come lo stesso 8 giugno 2010 la Regione, in due commissioni diverse, avesse dato parere favorevole sia alla costituzione del Parco regionale della Valpolicella e alla valutazione di impatto ambientale per lo scavo di Marezzane.
«A tal proposito», continua Serego Alighieri, «ci auguriamo che anche la proposta di legge d'iniziativa popolare per la costituzione del Parco della Valpolicella venga presto esaminata e presa seriamente in considerazione dagli organi regionali competenti».
Questa mattina nella sede di Legambiente a Verona, è in programma una conferenza stampa su «Marezzane non si tocca, parere negativo e vincolante a tutela del paesaggio e del Parco». Intervengono il presidente del Parco regionale della Lessinia, Claudio Melotti; Daniele Todesco, presidente dell'associazione Valpolicella 2000; Mimmo Conchi, presidente del comitato Fumane Futura; Lorenzo Albi, presidente di Legambiente sezione di Verona. Verranno spiegate le motivazioni che hanno spinto la Soprintendenza veronese a dire no agli scavi nella collina, oggetto da diversi anni di manifestazioni per la salvaguardia del sito con lo slogan «Marezzane non si tocca».
«Non entro nel merito delle scelte della Soprintendenza», dichiara il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi, «ora si vedrà. Indubbiamente cambiano gli scenari di riferimento e si devono fare valutazioni importanti». La direzione della Cementirossi per il momento non rilascia dichiarazioni.
Giancarla Gallo