Guerra alla tignola il metodo biologico è ormai una realtà

L'Arena - Domenica 08 aprile 2012 – PROVINCIA – Pagina 28
MARANO e SAN PIETRO IN CARIANO

Ultimi giorni per posare i diffusori che confondono il parassita

Ultimi giorni per collocare nei campi i diffusori per la confusione sessuale alla tignola della vite. Per il secondo anno consecutivo l´associazione Terra Viva, che si è spesa per la formazione degli agricoltori e l´applicazione del metodo biodinamico in Valpolicella, applica questo metodo che consiste nell´erogazione di ormoni femminili che mandano in confusione l´insetto maschio, il quale non comprendendo dove si trova realmente la femmina, non si accoppia più interrompendo la proliferazione di nuovi insetti, dannosi per l´uva e per il vino.

«Si tratta di un metodo molto efficace e a basso impatto ambientale di lotta alla tignola, ammesso anche in agricoltura biologica», spiega il presidente di Terra Viva, Marcello Vaona. «Fondamentale è l´applicazione in campo per tempo. L´efficacia del metodo dipende anche dalla quantità di ettari a disposizione, almeno venti, e molta attenzione alle zone, di confine, ai venti, alle zone boschive. Insomma, è importante un´adeguata assistenza tecnica professionale. Il fai-da-te in questo campo talvolta risulta molto rischioso per le produzioni di qualità».
Terra Viva ha dato anche quest´anno il mandato di consulenza ad Enrico Marchesini, che con i suoi assistenti seguirà circa 150 ettari nei comuni di Marano e San Pietro in Cariano. Fondamentale per riuscire a far decollare l´esperienza sono state la collaborazione con le cantine sociali di Negrar e San Floriano, la grande sensibilità di molte aziende, che hanno voluto riproporre e ampliare le zone coinvolte, nonché il supporto economico di Banca Valpolicella. Il coordinamento tecnico è garantito dal Consorzio tutela vini.
«In Valpolicella il controllo delle tignolette con il metodo della confusione sessuale sta diventando una realtà in espansione, ed è un cambiamento che qualifica tutti: imprenditori agricoli, associazioni e cantine», aggiunge Claudio Oliboni della cantina Valpolicella di Negrar.  «L´uso dei fosforganici per il controllo dei parassiti è arrivato al traguardo, e i mezzi che abbiamo ora a disposizione stanno diventando i protagonisti di questo cambiamento».
Diventa ora sempre più importante il coordinamento tra le realtà associative e le strutture tecniche sul territorio, in modo da salvaguardare la salute e i prodotti. Quindi il passo successivo è rafforzare il gruppo, aderire a un piano di assistenza tecnica, comunicare la crescita professionale ed una nuova cultura vitivinicola. «Se vogliamo contribuire ad offrire un ambiente sano e sicuro, dobbiamo imparare a fare scelte produttive con questo stile», conclude Stefano Badalini. «Vedere in Valpolicella decine di viticoltori assieme nel comune intento di migliorare la qualità della vita, ridurre le erogazioni di anticrittogamici estero-fosforici è una grandissima soddisfazione. Se poi a ciò aggiungiamo l´aumento della qualità e dell´aspetto salutare del vino, il cerchio si chiude in positivo anche per i produttori».G.G.