Commenti su indagine epidemiologica a Fumane

Riceviamo e pubblichiamo 

 Dott. Giovanni Beghini - ISDE(*)

Davvero interessante l’articolo sull’indagine epidemiologica a Fumane, davvero significativo.

L’Arena è un giornale molto versatile, in tutti i sensi, prima pubblica un articolo della cronista locale che ha assistito in prima persona alla relazione del prof De Marco, che dice che vi sono notevoli differenze tra la salute a Fumane confrontata con quella di Mezzane
e dopo pochi giorni edita un’altro articolo dal titolo pilatesco “Non si può incolpare Cementirossi” e dai contenuti un pò equivoci e bugiardi. E comincia subito male:Fumane non ha un'aria peggiore di altri paesi e i problemi di salute dei fumanesi, per quanto riguarda le vie respiratorie, non sono diversi da quelli di altre zone. Fumane ha notoriamente l’aria peggiore (in PM10) della provincia, come solo il quartiere di Borgo Milano, San Bonifacio, Peri. Per capire a chi addossarli basta leggere l’ indagine ARPAV del 2007, che dice che di tutti gli inquinanti il 90% provengono dai camini del cementificio. “si può giocarla come si vuole: se si vuole dire che la situazione è colpa del cementificio, si può anche dirlo ma dal punto di vista scientifico è uno studio troppo specifico per arrivare a conclusioni così nette»” Veramente azzeccate queste parole, chiarificatrici, danno un senso ai soldi spesi per la ricerca e qualificano la profondità e la saggezza dei risultati. G li abitanti della zona, che hanno partecipato in massa allo studio pensavano che si potessero tirare delle conclusioni, ma essendo troppo specifico non può arrivarci. Non capiscono per cosa sia stato fatto in questa maniera, se già si sapeva di non poter tirar conclusioni.
Andiamo avanti con l’analisi dell’articolo, che sostiene che le emissioni sono state finora sempre nei limiti di legge, ma forse dimentica che i superi di PM10 da quando esistono le centraline sono stati sempre circa il più del doppio di quanto previsto dalla legge, tranne l’ultimo anno quando il cementificio è stato chiuso per lunghi periodi (che dimostra ulteriormente la sua potenza di fuoco, tanto che le emissioni di ossidi di azoto della sola  cementeria, gli NOx, sono maggiori di tutte lealtre industrie della provincia veronese). E non fidiamoci troppo dei limiti di legge, che forse sarebbe il caso di aggiornare, le sostanze cancerogene fanno male anche se sono entro i limiti.

Ma vediamo se c’è qualcosa per cui dar la colpa a qualcuno. Si dice che la mortalità di Fumane nel decennio 1990-2000 è uguale all’altra, forse ci si è dimenticati di consultare l’indagine epidemiologica dell’ASL 22, che dice testualmente “si è rilevata nel comune di Fumane una mortalità per malattie cardiovascolari una media nettamente superiore alla media regionale”, una piccola svista, che però fa allungare ulteriormente il naso dei relatori.

E finalmente viene trovata una differenza tra Fumane e mezzane i bambini di Fumane capoluogo hanno esclusivamente dei livelli di sintomi legati alle irritazioni agli occhi più alti rispetto a quelle di Mezzane.

Qui sta il bandolo della matassa, ed ora mi rivolgo ai cittadini di Fumane ed a chi ha a cuore la salute: il 20 30% in più di irritazione agli occhi ? Ma cosa vuoi che sia ! Qui finisce il compito dell’epidemiologo ed inizia il compito del medico (o Medico, con la M maiuscola): il 20- 30% in più di irritazioni acute significa il 20 o 30& in più di tutte le malattie croniche, cardiovascolari, respiratorie e tumorali, perché una successione continua ed infinita di stimoli irritativi provoca molte alterazioni, anche profonde e strutturali in tutti i nostri sistemi biologici, fino alle malattie più gravi. a un aumento di PM10 viene associato un aumento di assenze. Questo vuol dire che la fonte di PM10 è l'industria? Non lo sappiamo. Amletico dubbio, ma ancora una volta, avete avuto troppa fretta, studiosi miei! 20 minuti erano sufficienti per guardare l’indagine Arpav, I documenti ci sono, bisognerebbe consultarli quando serve . Ma finalmente continua :a Fumane e nelle frazioni c'erano ricoveri per tutte le cause e patologie superiori a quelli di Mezzane, con un consumo superiore di farmaci.

E questo è il dato, ma poi si insinua nella mente del ricercatore l’atroce dubbio Ma: la differenza nelle ospedalizzazioni e nel consumo di farmaci rispecchia una differenza di patologia nelle due popolazioni?Molte sono le ipotesi in campo: i medici di Mezzane sono tutti fitoterapeuti, i pazienti di Mezzane ricorrono volentieri agli sciamani, i medici di Fumane incassano grosse percentuali sulle vendite di farmaci, oppure i pazienti hanno predilezione particolare a pillole e supposte . O forse l’ospedale 5 stelle di Negrar è troppo invitante ed offre comfort irresistibili. Chissà quale sarà quella giusta. Ma rassicuriamoci, fra un paio di anni saremo in grado di dare risposte definitive.

Staremo a vedere, intanto respirate tranquilli, bambini belli, non abbiate pensieri, care mamme. Ci sono gli studiosi che vigilano per voi, insieme al comitato scientifico, scientifico sì, ma con qualche poco scientifica svista. Lasciate fare a loro.

Lezioni come quella di Taranto non servono a nulla, evidentemente sono necessari effetti speciali e anche molto vicini. Per esempio che qualche magistrato prima o poi analizzi con calma ed imparzialità tutti i dati.

Tornando all’articolo, la versatilità dell’Arena si dimostra anche dalla firma, che spiega forse le incongruenze e le fantasie di questo articolo. Il giornale ha affidato l’intervista al noto recensore di eventi di musica, concerti e spettacoli, che abbia scambiato i gas con i fuochi d’artificio ?

“Adottare il principio di precauzione e di responsabilità significa anche accettare il dovere di informare, impedire l’occultamento delle informazioni su possibili rischi per la salute, evitare che si continui a considerare l’intera specie umana come un’insieme di cavie sulle quali saggiare tutto quanto il progresso tecnologico è capace di inventare” (Lorenzo Tomatis. 1996)

Dott. Giovanni Beghini ISDE

(*) La International Society of Doctors for the Environment (ISDE) è un'organizzazione non governativa fondata a Cortona il 25 novembre 1990, per iniziativa di medici di varie nazionalità, con lo scopo di riunire tutti i medici interessati alle problematiche sanitarie correlate ai problemi ecologici, diffondere conoscenze sul legame tra il degrado ambientale e la salute umana, nonché avviare e sostenere iniziative dal livello locale a quello globale per ridurre o eliminare le sorgenti del degrado e dell'inquinamento ambientale che hanno iniziato a minacciare seriamente la salute e la sicurezza, anche delle generazioni future.