La «peste» dei pesticidi e le conseguenze (gravi) sui bambini

Se le madri sono esposte a queste sostanze tossiche il rischio di autismo per i figli è di 6-7 volte più alto
Pubblicato da il Corriere della sera
L’ISPRA, nel Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque 2013, rileva che nel 34,4% delle acque superficiali e nel 12,3% di quelle sotterranee i livelli misurati di pesticidi risultano superiori ai limiti delle acque potabili. La pianura padano-veneta, a causa delle sue caratteristiche idrologiche e dell’intenso utilizzo agricolo, è l’area italiana maggiormente contaminata (come si può vedere dalle mappe).
CHE COSA SONO - I “pesticidi” sono prodotti chimici utilizzati in agricoltura a protezione delle colture da parassiti o insetti e sono stati sviluppati inizialmente fra le due guerre. Nel mondo ne è stato sintetizzato un numero enorme e le quantità utilizzate oggi in agricoltura sono impressionanti. Anche in Italia non si scherza con il loro uso. Veneto, Emilia-Romagna e Sicilia sono le regioni italiani dove se ne fa maggior uso: circa 20.000 tonnellate nelle prima due e circa 17.000 nell’ultima, nel 2010 (dati ISTAT 2012). I pesticidi si possono trovare in gran parte degli ambienti in cui viviamo (case, scuole, luoghi di lavoro, ecc.), in alimenti quali frutta e verdura, nelle acque sotterranee e potabili, aria, fuliggine e nel suolo. Vengono assorbiti rapidamente dall’uomo attraverso i polmoni, la cute e nel tratto gastro-intestinale e si distribuiscono poi nell’organismo. I bambini, in particolare, sono suscettibili di esserne maggiormente esposti.

SOSTANZE TOSSICHE - Bisognerà valutare nei prossimi anni costi e benefici alla luce della bio-sostenibilità nel medio-lungo termine. Si tratta principalmente di xenobiotici, sostanze prodotte artificialmente dall’uomo, che non essendo facilmente degradate dai microrganismi, nè metabolizzate dagli organismi superiori tendono a bioaccumularsi in organi e tessuti e a biomagnificarsi nelle catene alimentari. A causa delle loro caratteristiche sono da considerare tra le sostanze chimiche in assoluto più tossiche (specie nel medio-lungo termine) per gli esseri umani: nove dei dodici prodotti chimici enumerati dalla Convenzione di Stoccolma, cosiddetti POPs (Inquinanti Organici Persistenti) sono pesticidi.

LE CONSEGUENZE SUI BAMBINI - Diversi studi epidemiologici, ecologici e tossicologici indicano come i pesticidi costituiscano un serio problema di salute pubblica, incrementando nell’uomo il rischio di cancro, malattie neuro-degenerative, disturbi della gravidanza, aborti, teratogenesi, malattie immunologiche, ecc. Un studio recente pubblicato su Environmental Health Perspective ha dimostrato, utilizzando le stime di esposizione tratte da un “database storico”, che i bambini nati da madri maggiormente esposte in gravidanza a insetticidi organoclorati hanno 6-7 volte più probabilità di patologia autistica rispetto ai figli di madri meno esposte. Dalla fine del 2001 l’Environmental Protection Agency (EPA) ha vietato negli USA il commercio del clorpirifos, un insetticida organofosfato tra i più utilizzati per uso residenziale. Tale sostanza si trovava praticamente in tutti campioni di aria indoor e nel 60% - 70 % di campioni di sangue raccolti da madri e neonati al momento del parto. I loro livelli ematici risultavano fortemente correlati, mostrando che il pesticida attraversa facilmente e rapidamente la placenta. I possibili effetti conseguenti sullo sviluppo del nascituro si possono immaginare.

Giampaolo Velo, Farmacologo, Università di Verona, ISDE Italia
Ernesto Burgio, Pediatra, Palermo, ISDE Italia 25 giugno 2013 | 11:59

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