L’autismo è una malattia dello sviluppo, la cui incidenza è aumentata notevolmente negli ultimi decenni negli Stati Uniti, colpendo un bambino su 68 nel 2010, mentre nel 2000 il rapporto era di uno su 150 bambini nel 2000, e in Europa l’incidenza sembra essere 1 caso su 86. Sulle cause dell’aumento di incidenza, un nuovo studio conferma la relazione tra autismo ed esposizione materna ai pesticidi durante la gravidanza, indicando un amento del rischio di avere un figlio autistico pari al 65% per le mamme esposte. Lo studio pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives”, pochi giorni fa, è stato condotto su 1.000 famiglie i cui figli di età compresa tra i 2 e i 5 anni hanno manifestato la sindrome di autismo o ritardo dello sviluppo cognitivo.
I ricercatori, infatti, hanno scoperto che durante il periodo di studio circa un terzo dei partecipanti alla ricerca abitava nelle immediate vicinanze (entro 1,25-1,75 Km) di applicazione dei pesticidi commercialmente diffusi, e i bambini che hanno sviluppato la sindrome di autismo o ritardi dello sviluppo, erano tutti figli di mamme che vivano nei pressi di zone dove erano stati irrorati pesticidi.
Ancora una volta il messaggio è molto chiaro: le donne in gravidanza dovrebbero essere informate sulla pericolosità dei pesticidi per la salute del feto ed evitarne l’esposizione ambientale e attraverso gli alimenti, poichè alcuni di essi, comunemente utilizzati in agricoltura convenzionale, sono neurotossici e possono nuocere allo sviluppo del cervello durante la gestazione. In questo periodo molto delicato, il cervello sviluppa le sinapsi, gli spazi tra i neuroni, dove gli impulsi elettrici sono trasformati in sostanze chimiche neuro-trasmittenti che saltano da un neurone all’altro; i pesticidi potrebbero interferire sui complessi processi di sviluppo strutturale e di segnalazione dei neuroni, producendo alterazioni di eccitazione e inibizione dei meccanismi che regolano l’umore, l’apprendimento, le interazioni sociali e dei comportamenti. Si ribadisce, quindi, l’importanza di interventi mirati a ridurre l’uso e quindi l’esposizione ai pesticidi chimici. L’utilizzo di pratiche di agricoltura biologica come alternativa all’agricoltura intensiva e all’indiscriminato impiego di pesticidi di sintesi, si prospetta non più solo come un’alternativa, ma come una necessità per la salvaguardia della salute dell’ambiente e dell’uomo.
da: http://www.renataalleva.it/autismo-nei-bambini-65-di-rischio-in-piu-nelle-mamme-esposte-ai-pesticidi-durante-la-gravidanza/