LE CASE INQUINANO TROPPO

In Italia una casa su cinque è in un pessimo stato di conservazione, con consumi energetici elevati. Le abitazioni consumano più energia delle automobili e dell'industria

Le case in Italia inquinano più delle automobili. Il comparto residenziale determina infatti il 28,8% dei consumi finali di energia del Paese. Una percentuale che supera sia quella dei trasporti su strada (27,7%), sia quella dell’industria (22,7%).
Uno studio di Confartigianato rileva che sono più di 2 milioni le case italiane in mediocre o pessimo stato di conservazione. Una situazione che penalizza anche l’efficienza energetica degli edifici, oltre a gonfiare le bollette. L’analisi condotta da Confartigianato non ha considerato gli edifici con destinazione d’uso differente, ma include case unifamiliari, ville, villette, case a schiera, palazzine in complessi residenziali e condomini o palazzine con negozi o sedi di attività economiche in genere a piano strada. Tuttavia, la fotografia fornisce una buona immagine complessiva dello stato dell’edilizia italiana, visto che riguarda più di 12 milioni di case e cioè quasi l’85% degli edifici totali.
Il dato più evidente è che quasi un edificio su 5 è vecchio e in cattive condizioni. Per le abitazioni costruite prima del 1981 la percentuale sale al 21,1%, mentre la quota si riduce al 4,7% per gli edifici più recenti. Dati che vanno letti tenendo conto del loro peso specifico: infatti i tre quarti degli edifici residenziali in Italia ha più di 35 anni. Inoltre, lo studio mette in luce differenze sensibili a seconda della regione presa in esame. In generale, la situazione è peggiore al sud con una mediocre realtà di edilizia abitativa diffusa in tutta l’area.
La maglia nera nella speciale classifica va alla Sicilia, dove ben il 26,8% del totale degli edifici residenziali versa in uno stato di conservazione giudicato pessimo. Appena meglio, ma sempre nelle ultime posizioni, Calabria e Basilicata, rispettivamente con quote del 26,2% e 22,3%. Tra le regioni più virtuose figurano invece a pari merito Umbria e Trentino Alto Adige con una percentuale del 10,7%, seguite dalla Toscana con l’11,5%.
Secondo Confartigianato una risposta concreta per risolvere la situazione c’è già, ma andrebbe resa più stabile. Parliamo dei bonus fiscali per le ristrutturazioni e il risparmio energetico previsti nella legge di Stabilità. “E’ indispensabile – sottolinea Arnaldo Redaelli, Presidente di Confartigianato Edilizia – rendere stabili e permanenti, nella misura indicata nella legge di Stabilità 2016, gli incentivi fiscali che consentono di raggiungere più obiettivi: riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio ed efficientamento energetico e difesa dell’ambiente, rilancio delle imprese delle costruzioni, emersione di attività irregolari”.

tratto da:
http://www.terranuova.it/Bioedilizia/Le-case-inquinano-troppo