Un mese in giardino: settembre

Il ritorno dalle vacanze diventa il momento per fare il bilancio di come è andata l’estate, di come il nostro giardino è sopravvissuto a questa stagione che da qualche anno ci ha abituati a sorprese che vanno dalla forte siccità alle piogge ripetute di inizio stagione tali da compromettere fiori e raccolti. Tutto sommato il giudizio è positivo, non è andata male, me lo suggeriscono i sambuchi che nonostante siano i primi a perdere le foglie già ad agosto, quest’anno sono ancora folti di vegetazione e svolgono ancora la loro attività per produrre frescura. Questi arbusti di grandi dimensioni che con il passare dei decenni assumono le sembianze di alberi sono da sempre in cima alle mie preferenze. Probabilmente rimangono le classiche riminescenze di gioventù, il ricordo del loro profumo intenso a maggio e la folta vegetazione che tende a racchiudersi quasi fino a terra per farne una capanna. Era il luogo preferito per i primi approcci e corteggiamenti con le ragazzine del posto, una sorta di prova d’esame per testare i sentimenti. Naturalmente la timidezza era mascherata con l’esuberanza dei sedici anni, ma alla fine con il contributo del profumo del sambuco il risultato veniva quasi sempre raggiunto.
Certamente i ragazzi di oggi ricorrono a ben altre tecniche, gli smart e i tablet sono il luogo d’appuntamento sui quali scambiarsi contatti virtuali, pazienza ne perde l’emozione ma cosi è il momento. Settembre è anche il mese in cui la vigna presenta il suo prodotto migliore, l’uva è matura un altro segnale che sta avvenendo il cambio della stagione. Ai bordi del mio bosco giardino non poteva mancare il filare di vite regolarmente tirato a pergola e il piacere di questi giorni è passeggiare sotto i grappoli maturi. Anche in questo percorso aleggia il profumo dell’autunno imminente, l’uva fragola con il suo intenso odore ci invita alla raccolta di questi grappoli dal sapore d’altri tempi. Ormai da anni ho trasformato il mio frutteto in filari di erbacee perenni da fiore che producono fiori tutto l’anno ed alla vigna ho riservato intere collezioni di settembrini (Aster domosus). Questi fiori o piccole margherite colorate in tutte le tonalità di rosa e  celeste sembrano nuvole che accompagnano i piedi della vigna fino ai primi grappoli. Un accostamento che crea meraviglia a chi visita il bosco giardino di questi giorni uscendo con la consapevolezza che anche un frutteto può diventare giardino, cedendo il posto della rigidità formale che questa forma di coltivazione implica, alla grazia dei fiori. Rudbeckia nitidaEchinacea purpureaGaura, fino all’inesauribile Nepeta. Sono lì a testimoniare che queste pennellate di colore rendono il frutteto un valore aggiunto al giardino. Il rientro dalle vacanze è sempre meno traumatico quando ad attenderti c’è il giardino e la sua vetrina costantemente rinnovata. Settembre viene spesso indicato dai poeti come un mese carico di dolcezza. Ne condivido pienamente l’accostamento soprattutto quando passo lungo il filare dei fichi e la dolcezza che caratterizza la poesia si affianca a quella dei fichi settembrini dolcissimi, una golosa ghiottoneria che la fine dell’estate ci riserva ancora. Anche l’orto ci mette del suo per far sì che il passaggio dall’estate all’autunno avvenga nel piacere di vivere la natura in tutte le sue sfumature. Le zucche sono pronte, sono mature per essere raccolte. Le varietà dalle forme più bizzarre e coloratissime poseranno ai lati della porta di casa. Rimarranno lì al sole in bella mostra, un decoro che preannuncia la stagione del vino nuovo e delle caldarroste. Gradatamente fino ad inverno inoltrato saranno un ingrediente goloso per i tortelloni ripieni, appetitosi sott’olio e squisite marmellate. Anche la nostra signora Francesca non ha saputo estraniarsi dalla zuccomania in corso negli ultimi anni. Pur di ingelosire la classica vicina di casa ha fatto pervenire bustine di semi da mezza Europa ed ora racconta alle amiche del club come è riuscita ad ingigantire questi frutti così appariscenti, elargendo consigli pratici e manifestando la sua profonda cultura fino alla creazione del “club della zucca cult”.
A settembre pomodori, peperoni e melanzane nell’orto battono in ritirata ma la passionaria ortolana ha preparato il cambio. Distesi a filari come nella sfilata militare del 4 novembre, cavolfiori, verze e broccoli sono quasi pronti per sostituire gli ortaggi che hanno accompagnato la nostra bella cucina di campagna durante l’estate. Le stagioni passano, la passione no, quella rimane ed aumenta ad ogni successo nella coltivazione dell’orto. Ne sanno qualcosa gli anziani che mai come a settembre pullulano gli orti appena fuori dalle città, tutti chini a zappettare cicorie Pan di zucchero. Una pratica che fa dimenticare perfino le artriti e il mal di schiena tanto è il trasporto e la passione. 





LA PIANTA VEDETTE DEL MESE
Per il mese di settembre ho scelto una pianta da frutto, il susino “Santa Clara”, una vecchia cultivar dell’inizio del secolo scorso dalla forma ovoidale oblunga e dalla buccia violacea leggermente appannata. Credo di non subire smentite se la definisco la susina per eccellenza. Oltre al consumo fresco è speciale per marmellate e susine sciroppate, senza trascurarne l’essicazione. Un albero di bell’aspetto che non sfigura nemmeno nel contesto del giardino per la sua immacolata fioritura bianca a marzo. Pianta che si adatta a vivere in compagnia anche di siepi miste poiché la sua vegetazione emerge e si appropria del sole. Come tutte le drupacee non necessita di particolari attenzioni, superato il primo anno di attecchimento si distingue per la sua rusticità e adattamento all’ambiente.

tratto da:
https://viveresostenibile.wordpress.com/sfoglia-il-mensile/selezione-articoli-ok/un-mese-in-giardino-settembre/