Mentre a Glasgow i rappresentanti degli Stati del mondo riuniti nella Cop26 sbandieravano uno scandaloso accordo per “smettere di deforestare il pianeta entro il 2030”, a Isola della Scala, presso la società agricola Ca’ Magre, si presentava il Progetto Boscàja per avviare concretamente, da subito, un rimboschimento responsabile della provincia di Verona.
Si permette ancora la deforestazione nel momento in cui alcune realtà locali – Cooperativa Ca’ Magre, A.Ve.Pro.Bi (Associazione Veneta Produttori Biologici), A.R.I. (Associazione Rurale Italiana), Co.Ge.V. (Cooperativa Gestione Verde), Terra Viva, Baldo Festival, Comitato Mag per la Solidarietà Sociale Onlus, Mag Mutua per l’Autogestione Cooperativa Sociale e la Rete delle Nuove Vite Contadine, seppure su diversa scala dimensionale, promuovono l’estensione e il recupero dei boschi.
«La situazione del nostro mondo contadino è peggiore di come ce la raccontano» sostiene Antonio Tesini, presidente della Cooopertiva Ca’ Magre durante la conferenza stampa convocata per l’occasione. «Le foreste planiziali, con i querco-carpineti e gli alno-ulmion o boschi igrofili della zona padana, sono ormai quasi scomparse, la loro estensione è estremamente ridotta e la loro distribuzione è frammentata. In Veneto se ne registrano meno di cento ettari, in diminuzione»..... ... il resto dell'articolo lo trovi su: https://www.heraldo.it/2021/11/07/boscaja-una-risposta-veronese-alla-cop26/