20 MAGGIO - GIORNATA MONDIALE DELLE API, LE PALADINE DELLA BIODIVERSITÀ

La Giornata Mondiale delle Api è stata istituita nel 2017 dalle Nazioni Unite per ricordare l’importanza delle api e di altri impollinatori per l’ambiente, l’economia e la biodiversità. La data scelta, il 20 maggio, coincide con la data di nascita di Anton Janša che nel XVIII secolo fu un pioniere delle tecniche di apicoltura moderne nel suo paese natale, la Slovenia, il paese che ha proposto questa giornata.

Istituita nel 2017 dalle Nazioni Unite, è importante per la salvaguardia di questi piccoli insetti e vitali per l'ambiente e l'economia

La giornata precede di due giorni quella dedicata alla biodiversità e questo ci ricorda l’importante ruolo di questi piccoli insetti che sono dei veri e propri “custodi dell’ambiente”: volando di fiore in fiore, infatti, trasportano il polline e raggiungono più di 170 mila specie vegetali garantendo così la loro riproduzione e la biodiversità dell’ecosistema. Senza le api la produzione dei frutti della natura sarebbe molto più lenta, gli ecosistemi naturali sarebbero gravemente minacciati così come la sopravvivenza di molte specie sulla terra, compreso l’uomo. Purtroppo, il numero e la varietà degli impollinatori sono fortemente diminuiti negli ultimi decenni, quindi i rischi a cui andiamo incontro non sono più solo ipotetici ma già in atto.

Secondo le stime dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), delle 100 specie di colture che forniscono il 90 % di prodotti alimentari in tutto il mondo, 71 sono impollinate dalle api. Inoltre, esse contribuiscono direttamente alla ricchezza e al benessere dell’uomo grazie alla produzione di miele e di altri prodotti quali, ad esempio, il polline, la cera, la propoli e la pappa reale.

Negli ultimi 10-15 anni gli apicoltori hanno riferito un impoverimento del numero di api e la perdita di colonie, tanto in Europa quanto in altre zone del mondo. Secondo gli studiosi, il numero degli impollinatori è in calo in tutto il mondo, ma il bisogno di impollinazione è in aumento, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Le principali minacce che mettono in pericolo le api sono legate alle attività umane che modificano il loro habitat: l’uso massiccio di pesticidi e prodotti chimici, l’urbanizzazione, l’inquinamento, la riforestazione naturale legata all’abbandono delle aree rurali, la diffusione di parassiti e malattie veicolate da nuove specie invasive, i cambiamenti climatici.

Difendere le api, e con loro tutti gli insetti impollinatori, deve essere una priorità perché la loro sopravvivenza è in pericolo e con loro rischiamo di perdere tutti i benefici che apportano alla nostra vita e all’ambiente.

Le api: compagne di vita che non possiamo perdere. Molte testimonianze e reperti ci dimostrano che la storia delle api sul nostro pianeta è molto antica.

Una pittura rupestre scoperta nei pressi di Valencia in Spagna testimonia che già circa 10 milioni di anni fa l’uomo conosceva le api e faceva uso del miele: viene raffigurata infatti una persona sospesa su una liana con una bisaccia e numerose api che le volano intorno mentre sta raccogliendo alcuni favi da un anfratto di roccia.

Erano quindi apprezzati i suoi prodotti, primo fra tutti il miele, ma all’ape veniva riconosciuta anche una valenza simbolica, legata al rapporto con il divino, e le venivano associate alcune virtù come la laboriosità, la purezza, la nobiltà.

Per gli antichi Egizi, le lacrime d’amore del dio Sole Ra cadendo a terra si trasformarono in api che crearono il loro alveare e iniziarono a produrre il miele. Le api, dono degli Dei per l’uomo, andavano quindi protette tanto che si ritiene che furono proprio gli Egizi a creare lungo il Nilo arnie cilindriche di rami, canne e fango intrecciati poste l’una accanto all’altra: una prima forma di apicoltura. Il miele veniva utilizzato in molti modi: sia nei rituali di morte per il suo carattere sacro e per la capacità d conferire al defunto un incarnato dorato come la pelle degli dei, che per le sue proprietà cosmetiche e terapeutiche.

Anche per i Greci il miele era il “cibo degli dei”. Lo stesso Zeus era stato nutrito da latte e miele, mentre nettare e ambrosia erano per gli dei garanzia di immortalità. I Romani recepirono queste tradizioni e importavano grandi quantità di miele da Creta, da Cipro, da Malta e dalla Spagna per utilizzarlo come dolcificante, sia crudo che cotto, nei dolci, in salse agrodolci e per la preparazione di bevande come la birra e l’idromele.

Il legame con le api e con i loro prodotti è così stabile che ancora oggi si mantengono alcune tradizioni che risalgono al passato. Ad esempio la “luna di miele” si collega all’usanza dei Babilonesi per cui il giorno delle nozze il padre della sposa donava al futuro genero una quantità di idromele che bastasse per una luna, ossia un mese, per dare forza e vigore alla coppia e come auspicio di fertilità e prosperità.

L’apicoltura, praticata in maniera artigianale durante tutta l’antichità, ebbe un grande sviluppo nel Medioevo, quando Carlo Magno istituì l’obbligo che in ogni podere lavorasse anche un apicoltore con il compito di badare alle api, produrre miele, idromele, cera. Nel Rinascimento il miele era protagonista nei sontuosi banchetti degli aristocratici e per i maestri dell’arte culinaria rappresentava un ingrediente per dare prestigio nelle tavole delle grandi famiglie.

Le pratiche di allevamento delle api sono un vero patrimonio di conoscenze da passare di generazione in generazione, un’”arte” che si è tramandata fino ai nostri giorni. E mai come oggi l’alleanza tra uomo e ape ha un valore fondamentale per la difesa dell’ambiente e la tutela della biodiversità. L’ape aiuta l’uomo nella salvaguardia del territorio indicandone, purtroppo sempre più di frequente, le condizioni di degrado. L’apicoltore, dal canto suo, con la sua passione e la sua professionalità si fa custode di questo prezioso insetto e di tutti i benefici di cui è portatore.

Le aziende e i Mercati di Campagna Amica sono i luoghi più adatti per conoscere, direttamente dalle parole di chi se ne occupa ogni giorno, questo mondo così piccolo ma così ricco e affascinante.