L’inquinamento si sta propagando e ha raggiunto pozzi come l’M10 distanti centinaia di metri dalla discarica. Questo è quanto scrive negli esiti analitici (ARPAV) relativi ai prelievi di acqua di falda del 17-18/06/2014 . La condizione attuale della discarica è ormai prossima al collasso. Nelle scorse settimane si sono succeduti episodi di forte impatto culminati nella frane con conseguente smottamento verificatosi in discarica che presenta un livello di percolato altissimo con una quantità attualmente presente che è stata stimata tra le 200 e le 250 mila tonnellate. Le conseguenze, gravi e visibili, sono state segnalate sia dalla ditta di gestione che dalla direzione lavori.
l percolato, come già segnalato, si sta infiltrando direttamente nel sottosuolo. L’avanzata dell’inquinamento alimentato dalla tracimazione potrebbe causare danni ingenti visto che al momento nessun tecnico ha mai escluso la possibilità di arrivare ad un contatto tra la falda freatica inquinata e le acque idropotabili collocate sotto e separate in alcuni casi da sottili strati di argilla. I soldi spesi a partire dal 2006, data del sequestro, solo per asportare il percolato ammontano a una decina di milioni di euro. I lavori eseguiti sono costati centinaia di migliaia di euro senza contare i milioni di , almeno 5, che la ditta Daneco ha richiesto per aver lavorato in discarica fin dal 2006 senza compensazione.
Tecnici diversi si sono succeduti, soluzioni sempre migliori sono state avanzate per dare risposte alle richieste di una popolazione che dopo anni di sofferenze chiede giustamente tutele per la salute e per il suo futuro. I costi di questa dannata operazione che avrebbe dovuto portare benefici a Pescantina, ammontano, tra soldi già spesi, da spendere per la bonifica e necessità per ripristinare le somme post mortem per il dopo chiusura, Minimo 30 anni, a 50/60 milioni di EURO.
Mentre Daneco evidenzia come,” in attesa di una ripresa dell’istruttoria del progetto di messa in sicurezza, lo smaltimento del percolato sarà compito ed onere dell’Amministrazione Comunale di Pescantina” e l’ing. Sterzi, progettista e direttore dei lavori della discarica, “chiede l’innalzamento della sponda per evitare la fuoriuscita del percolato facendo presente però che anche l’innalzamento della parete sarà vanificato senza un asporto massiccio del percolato.
Il ministero dell’ambiente con nota del 21 Febbraio 2014 ha già comunicato di non essere in grado di garantire risorse a copertura delle attività di gestione e ben difficilmente gli enti vorranno farsi carico di una tale somma.
Nell’ultimo incontro con il Sindaco, Daneco avrebbe già comunicato la sospensione delle attività di gestione di una discarica che non solo è rimasta senza fondi, ma dove , il Comune di Pescantina è rimasto l’ultimo e il solo responsabile di un disastro che è sia ambientale che socio economico.
Infatti, ipotizzare una tassa di scopo che si dovrebbe aggirare sui 3.000/3.500 Euro per ogni abitante di Pescantina, neonati compresi, sarebbe una follia inaccettabile. Per favore, così basta, non possiamo continuare. A quasi due mesi dall’ insediamento della nuova Amministrazione, è urgente sapere quali iniziative intende mettere in campo l’Amministrazione per far fronte alle compromessa situazione ormai vicina al suo limite operativo.
Perché non si decide nel frattempo di utilizzare le somme a fondo perduto (204.000 Euro) per realizzare nuovi pozzi di controllo della falda e per realizzare i campi prova funzionali alla fase di bonifica e accertamento delle condizioni della parete???
La Commissaria aveva avanzato una proposta, presentata in assemblea pubblica a balconi il 22 Gennaio. Se qualcuno ha delle soluzioni migliori le metta in campo ma non possiamo rinviare ancora la partita, rischiamo di perderla tutti.
Franco Benedetti da… IL PESCANTINESE