La terbutilazina, il pesticida agricolo che ha invaso l’acqua del bacino della Val Padana

Chi usa i pesticidi mira a ottenere frutta e verdura esteticamente belle, senza parassiti, dimenticando che è meglio una mela bacata che la mela avvelenata di Biancaneve. Soprattutto se si considera che i pesticidi, che percolano nel terreno, contaminano le falde d’acqua per decenni, forse anche per centinaia anni.  
   
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) presenterà uno studio sulla sostenibilità ambientale per la contaminazione da pesticidi in occasione della settima edizione del Convegno Internazionale per le Statistiche in Agricoltura (ICAS), che si terrà in ottobre, a Roma. “Abbiamo analizzato” dichiara Pietro Paris, responsabile del Settore Sostanze Pericolose di ISPRA “sulla base di 12 anni di dati, la persistenza di un contaminante in acqua, studiando un’area sufficientemente grande, come il bacino del Po, e soggetta a elevate pressioni antropiche, sia agricole, sia industriali, con una fragilità idrologica abbastanza importante.”......................

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