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di Gianluigi Salvador, 2 settembre 2016
Su 520 principi attivi autorizzati in EU, ben 209 sono classificati pericolosi per diversi attributi. Una tecnologia nuova, quella dei pesticidi di sintesi, in continua evoluzione e sostanzialmente fuori controllo, che da pochi decennii sta inondando la biosfera con milioni di tonnellate di principi attivi inventati in laboratorio per uccidere la vita.:
Il recente appello di PAN International, con l’adesione di ben 529 organizzazioni di 109 paesi, per la messa al bando dei pesticidi ad alto rischio (PAR), invita a chiarire ancora di più, attraverso valutazioni sistemiche, talune nuove, l’insostenibilità degli stessi.
Thomas Kuhn afferma che: “E’ necessario un cambio di paradigma ogni volta che le divergenze tra teoria e realtà diventano troppo grandi” (1). Nella “Laudato sì “ai cap. 20 e 34, Papa Francesco si preoccupa esplicitamente della Biodiversità e della influenza perversa dei pesticidi tossici sulla Salute. Ricordiamo che biodiversità e salute sono i due valori fondamentali, condizioni essenziali di sopravvivenza.
Anche Jared Diamond, tra le quattro criticità moderne, assieme a carenze energetiche, caos climatico e riduzione della fotosintesi, mette l’accumulo di sostanze chimiche tossiche nell’ambiente (2).
I pesticidi di sintesi, in questi ultimi due decenni, sono diventati un importante elemento di queste criticità, criticità accentuate da una serie di paradossi legati a questa nuova tecnologia che è completamente fuori controllo, come accade per gli inceneritori.
PARADOSSI
1 – Centinaia di tipi di pesticidi sono progettati a tavolino per uccidere la vita. In gran parte sono interferenti endocrini, cancerogeni, teratogeni, contengono coformulanti quasi sempre segreti. Tutti sono classificati per lo meno “N”, cioè dannosi all’ambiente.
2 – Sono pericolosi nel lungo periodo perché sconosciuti all’evoluzione, e i test che dovrebbero verificare la loro pericolosità riguardano tempi relativamente brevi.
3 – I pesticidi venduti, diluiti circa 300 volte, sono sparsi nell’ambiente a milioni di tonnellate. In Italia se ne spargono circa 700 litri/abitante. Nel Trevigiano circa 1200 litri/ab (85 litri/ab solo per il glifosate) , nel Veronese addirittura 2400 litri/ab. Non ci si deve meravigliare se l’ISPRA trova in falda profonda decine di pesticidi, alcuni dei quali recenti come il tossico clorpirifos.
4 – I pesticidi sono da considerarsi rifiuti, secondo la definizione di “rifiuto” nel Codice Ambientale (3). Chi li sparge a milioni di tonnellate per produrre cibo considera il suolo agricolo (e quindi anche il sottosuolo perchè alla gravità non si comanda) come una discarica.
5 – Visto l’assetto del territorio italiano, l’agricoltura si inserisce spesso all’interno delle aree urbane. Le derive dei trattamenti tossici, effettuati dal 3% della popolazione che indossa dispositivi di protezione individuale (DPI), mentre chi sta attorno ne è privo. E’ noto che le derive dei trattamenti vanno a centinaia di metri, come accade per le armi chimiche, perché all’aria non si comanda.
6 – La DGR 1379/2012 del Venetorelativa all’uso dei pesticidi, definisce un vero e proprio trattamento sanitario obbligatorio (TSO) per i residenti: “Chiudersi in casa, coprire l’orto con teli e prendere i provvedimenti del caso”. Questi espliciti obblighi regionali di tutela della salute e privazione della libertà, vìolano ben nove articoli della Costituzione a partire dall’art. 32.
7– Enormi incentivi sono dati sistematicamente dalla UE all’agricoltura, senza vincolarla alla riduzione dei costi esterni che questa produce sulla salute, sulla biodiversità e sui fattori ambientali (aria, acqua, suolo, cibo). I costi esterni invece devono essere internalizzati dai processi produttivi inquinanti.
8 – L’agricoltura integrata è incompatibile con l’agricoltura biologica che non utilizza pesticidi di sintesi, pur essendo entrambe regolate dalla stessa Direttiva UE 128/2009 e Dlgs 150/2012 sui pesticidi.
9 – Enorme è il conflitto di interessi delle stesse case chimico-farmaceutiche che producono sia i pesticidi (in Italia circa 1 mld €/anno) sia i principi attivi per curare le malattie croniche che i pesticidi sviluppano (in Italia spesa sanitaria circa 100 mld €/anno).
10 – La relazione pesticidi/salute è messa in stretta relazione da migliaia di studi scientifici (sito PUBMED), mentre non esiste uno studio, che affermi che i pesticidi fanno bene (vedi punto1).
(1) Thomas Kuhn – La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Einaudi, 1970 – Paradigma: Conquiste scientifiche universalmente riconosciute, le quali, per un certo periodo, forniscono un modello di problemi e soluzioni accettabili a coloro che praticano un certo tipo di ricerca.
(2) Jared Diamond, Collasso, Einaudi
(3) Dirett. 2008/98/CE e Dlgs 152/3.4.2006 – T.U. ambientale su gestione rifiuti, bonifica siti inquinati, VIA, VAS, art.241 sul regolamento delle aree agricole.