Decisivo, dunque, è stato l'ultimo rilancio dopo che lo scorso sei settembre il consorzio di Leverkusen aveva aumentato l'offerta da 125 a 127,50 dollari per azione. Ancora troppo pochi per gli americani. Le porte delle trattativa, però, non si erano mai chiuse: anche perché entrambi i gruppi volevano evitare l'inizio di una scalata ostile. A luglio Monsanto aveva rispedito al mittente la proposta da 125 dollari per azione, ritenendola "inadeguata" dal punto di vista finanziario, ma già allora aveva sottolineato che le porte erano aperte a eventuali nuove trattative.
Il via libera atteso nelle prossime ora crea la maggior compagnia di chimica applicata all'agricoltura del mondo, e sarebbe la più grande operazione nel settore chimico. In un comparto, peralto, in grande fermento: anche Dow Chemical e DuPont stanno cercando di arrivare a chiudere le nozze entro la fine dell'anno, mentre ChemChina - che controlla Pirelli - sta completando l'acquisizione da 43 miliardi di dollari della svizzera Syngenta. Il rovescio della medaglia di queste ondate di consolidamenti è che molto più della metà dei semi del mondo saranno in mano
Bayer l'anno scorso ha realizzato un fatturato di oltre 46 miliardi di euro e impiega 117mila persone, mentre Monsanto ha chiuso il 2015 con ricavi superiori ai 15 miliardi e un utile netto di 2,3 miliardi.
tratto da: http://www.repubblica.it/economia/finanza/2016/09/14/news/monsanto_bayer-147744441/?ref=HREC1-3