
L’asta elettronica al doppio ribasso – precisa Coldiretti – prevede che i fornitori di un prodotto facciano una prima offerta di prezzo di vendita e che poi quel valore diventi la base per una seconda asta online dove i partecipanti devono scendere ancora per aggiudicarsi la commessa. In questo modo – rileva sempre Coldiretti nella sua nota – non si tiene conto in alcun modo della qualità e delle differenze produttive con il prezzo finale che arriva al di sotto dei costi di produzione mandando in perdita a cascata agricoltori e trasformatori.
Si aggravano così – sostiene la Coldiretti – i pesanti squilibri presenti nella filiera di distribuzione del valore. Per ogni euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 centesimi arrivano al produttore agricolo ma il valore scende addirittura a 2 centesimi nel caso di prodotti trasformati, dal pane ai salumi fino ai formaggi, secondo ISMEA.
Si aggravano così – sostiene la Coldiretti – i pesanti squilibri presenti nella filiera di distribuzione del valore. Per ogni euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 centesimi arrivano al produttore agricolo ma il valore scende addirittura a 2 centesimi nel caso di prodotti trasformati, dal pane ai salumi fino ai formaggi, secondo ISMEA.
“Le aste online al doppio ribasso – sottolinea Prandini – danneggiano tutte le filiere produttive. I meccanismi perversi delle doppie aste online al ribasso schiacciano le aziende agricole, devastano i bilanci, deprimono produzioni e lavoro, creano una giungla che dal campo alla tavola favorisce solo i guadagni della grande distribuzione, causando un calo della qualità che danneggia sia i consumatori per quello che portano in tavola sia i redditi di chi produce”.
“Con il coinvolgimento del Ministero delle Politiche Agricole e del Ministero dello Sviluppo economico – conclude Prandini – bisogna fermare queste speculazioni legalizzate che colpiscono produttori, trasformatori e consumatori”.