Sabato 11 agosto - Malga Vazzo, ore 18.00
Teatro Giochetto
ARLECCHINO TORNA DALLA GUERRA
burattini di Maurizio Gioco, musiche di Francesco Pagani
Tratta dai Due dialoghi in lingua “pavana” di Ruzante, questa farsa è trasposta e ambienta nella Venezia di Goldoni, dove il linguaggio rustico e contadino cinquecentesco si ingentilisce e si fa più sonoro. Nella pièce entrano i “tipi” della Commedia dell’Arte: Pantalone, Colombina e naturalmente Arlecchino e il suo fedele amico Sandrone. Il protagonista, furbescamente, riesce a scappare dalla guerra e ritorna nella sua città, ma dovrà lottare per riconquistare l’amata Colombina. I burattini di Maurizio Gioco sono accompagnati dall’organetto diatonico di Francesco Pagani, per una storia che non ha tempo e che è buona per tutte le età.
Teatro Giochetto
ARLECCHINO TORNA DALLA GUERRA
burattini di Maurizio Gioco, musiche di Francesco Pagani
Tratta dai Due dialoghi in lingua “pavana” di Ruzante, questa farsa è trasposta e ambienta nella Venezia di Goldoni, dove il linguaggio rustico e contadino cinquecentesco si ingentilisce e si fa più sonoro. Nella pièce entrano i “tipi” della Commedia dell’Arte: Pantalone, Colombina e naturalmente Arlecchino e il suo fedele amico Sandrone. Il protagonista, furbescamente, riesce a scappare dalla guerra e ritorna nella sua città, ma dovrà lottare per riconquistare l’amata Colombina. I burattini di Maurizio Gioco sono accompagnati dall’organetto diatonico di Francesco Pagani, per una storia che non ha tempo e che è buona per tutte le età.
Domenica 19 agosto - Bosco dell'AUNUS Nature Relais, ore 17
INISHEER
Carlo Berti, Silvia Biasin, Enrico Casaro, Silvia Manfrini, Luca Nardon
«In cima a una ripida scogliera a picco sul mare, nell’isola di Inisheer, c’era una piccola casa di pietra. Lì, ai confini del mondo, dove la terra finiva e cominciava l’oceano, dove il sole terminava il suo cammino per inabissarsi nel mare, in quel luogo sperduto fra il rumore delle onde e del vento, s’udivano canti e ballate, ora tristi ora gaie, che celebravano la beltà delle donne e il coraggio degli uomini.» Si presenta così, con il nome dell’isola più piccola dell’arcipelago delle Aran nella baia irlandese di Galway, l’ensemble Inisheer Melodie celtiche, ballate, arie e gighe della tradizione musicale irlandese e scozzese, delle isole britanniche e della Galizia, trovano un nuovo palcoscenico naturale nella radura nel bosco che si apre dopo la chiesa di San Carlo di Camposilvano.
INISHEER
Carlo Berti, Silvia Biasin, Enrico Casaro, Silvia Manfrini, Luca Nardon
«In cima a una ripida scogliera a picco sul mare, nell’isola di Inisheer, c’era una piccola casa di pietra. Lì, ai confini del mondo, dove la terra finiva e cominciava l’oceano, dove il sole terminava il suo cammino per inabissarsi nel mare, in quel luogo sperduto fra il rumore delle onde e del vento, s’udivano canti e ballate, ora tristi ora gaie, che celebravano la beltà delle donne e il coraggio degli uomini.» Si presenta così, con il nome dell’isola più piccola dell’arcipelago delle Aran nella baia irlandese di Galway, l’ensemble Inisheer Melodie celtiche, ballate, arie e gighe della tradizione musicale irlandese e scozzese, delle isole britanniche e della Galizia, trovano un nuovo palcoscenico naturale nella radura nel bosco che si apre dopo la chiesa di San Carlo di Camposilvano.
Martedì 21 agosto - Teatro Orlandi, ore 21.00
Alessandro Anderloni, Francesco Sauro
A SPIRALE
un racconto a due voci per Attilio Benetti
Come una voluta di fumo, come un’ammonite, come i cunicoli dell’abisso, come la discesa nell’Inferno, come le malie delle fade, come l’intrico della Storia, come il cammino della vita ogni viaggio è “a spirale”. Francesco Sauro e Alessandro Anderloni raccontano Attilio Benetti a cinque anni dalla morte: la passione paleontologica, le esplorazioni speleologiche, i viaggi da emigrante, la raccolta delle fiabe dei filò, la creazione del Museo dei Fossili, le ricerche sulla toponomastica e la storia, l’instancabile attività di studioso, l’impegno per la salvaguardia naturale e culturale della Lessinia, l’esempio di saggezza e rettitudine.
Alessandro Anderloni, Francesco Sauro
A SPIRALE
un racconto a due voci per Attilio Benetti
Come una voluta di fumo, come un’ammonite, come i cunicoli dell’abisso, come la discesa nell’Inferno, come le malie delle fade, come l’intrico della Storia, come il cammino della vita ogni viaggio è “a spirale”. Francesco Sauro e Alessandro Anderloni raccontano Attilio Benetti a cinque anni dalla morte: la passione paleontologica, le esplorazioni speleologiche, i viaggi da emigrante, la raccolta delle fiabe dei filò, la creazione del Museo dei Fossili, le ricerche sulla toponomastica e la storia, l’instancabile attività di studioso, l’impegno per la salvaguardia naturale e culturale della Lessinia, l’esempio di saggezza e rettitudine.
MOSTRA
dal 15 luglio a 19 agosto - Sala dei Centomila
I GIOCATTOLI DI SANTA LUCIA
la collezione di Carmine Lino Battista
Dal 1977, Carmine Lino Battista frequenta i mercatini di antiquariato di tutta Europa alla ricerca di fonografi, grammofoni, organetti, piani melodici e piani a rullo. Più di duecento pezzi, tutti funzionanti, che restaura e conserva nel suo laboratorio-museo sulle colline di Marcellise. Ma oltre a quella per le “macchine parlanti”, Lino ha un’altra grande passione, quella per i giocattoli. La mostra I giocattoli di Santa Lucia, allestita in occasione della messa in scena del nuovo spettacolo Lùssia della compagnia Le Falìe, espone grammofoni giocattolo, lanterne magiche, cavallini a dondolo, macchine a pedali, tricicli, bambole, robot e macchinine di latta, marionette e burattini con la loro baracca, nonché i giocattoli “poveri” della nostra tradizione come biglie, cerchi, birilli e carrettini. Un viaggio nel tempo e nella memoria, alla riscoperta di quando tutti siamo stati bambini.
dal 15 luglio a 19 agosto - Sala dei Centomila
I GIOCATTOLI DI SANTA LUCIA
la collezione di Carmine Lino Battista
Dal 1977, Carmine Lino Battista frequenta i mercatini di antiquariato di tutta Europa alla ricerca di fonografi, grammofoni, organetti, piani melodici e piani a rullo. Più di duecento pezzi, tutti funzionanti, che restaura e conserva nel suo laboratorio-museo sulle colline di Marcellise. Ma oltre a quella per le “macchine parlanti”, Lino ha un’altra grande passione, quella per i giocattoli. La mostra I giocattoli di Santa Lucia, allestita in occasione della messa in scena del nuovo spettacolo Lùssia della compagnia Le Falìe, espone grammofoni giocattolo, lanterne magiche, cavallini a dondolo, macchine a pedali, tricicli, bambole, robot e macchinine di latta, marionette e burattini con la loro baracca, nonché i giocattoli “poveri” della nostra tradizione come biglie, cerchi, birilli e carrettini. Un viaggio nel tempo e nella memoria, alla riscoperta di quando tutti siamo stati bambini.
Prenotazioni dei posti
Email: lefalie@lefalie.it
Tel: +39 389 0235858
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