Imparare dalla sentenza sull’eternit anche nella DOCG prosecco

La sentenza di condanna della Corte di Assise di Torino per le molte morti causate dall’eternit nella
zona di Casale Monferrato è una sentenza che denuncia un reato di “disastro ambientale e doloso e
omissione volontaria di cautele”.

Creare malati futuri non è un'opera meritoria: dopo 30 anni, per la prima volta la giurisprudenza
finalmente accoglie e certifica la responsabilità di chi sparge veleni nell'ambiente, anche in modo
colposo, ed emette una sentenza di condanna.
Questa sentenza può richiamare la situazione ambientale di cui siamo vittime come popolazione
che vive nella zona della coltura intensiva della vite. Qui vengono sparse annualmente migliaia
di tonnellate di pesticidi tossico nocivi, alcuni dei quali sono riconosciuti cancerogeni, teratogeni
e interferenti endocrini, non solo nelle stesse schede di rischio ma anche nei documenti della
comunità Europea (vedi allegato Kemi).
Ricordiamo che l’Italia consuma un terzo dei pesticidi usati in tutta Europa (in allegato le grosse
quantità di dettaglio per la Provincia di Treviso).
Anche i pesticidi, come l’amianto, soprattutto quelli classificati tossici e nocivi, agiscono in maniera
subdola e producono i loro effetti nefasti dopo vari anni negli adulti, ma soprattutto nelle donne
incinte e nei bambini. Centinaia di studi scientifici confermano queste relazioni ed abbiamo il
sospetto che, anche nella nostra zona, l’accumulo di questi inquinanti nel territorio produca una
crescita continua dell’incidenza dei tumori maligni. Infatti, secondo i dati codice E048 (esenzione
ticket per neoplasie maligne), nella ULSS7 trevigiana l’incidenza dei tumori maligni era + 4.5%
nel 2008, + 5.5% nel 2009, + 7.2% nel 2010 (con 10.350 malati di tumore, uno ogni 20 abitanti).
Stiamo aspettando dalla ULSS/ i dati richiesti per il 2011.
Su questi rischi e questi dati ed in base al principio europeo di precauzione, anche noi abbiamo
presentato due esposti alla Procura, affinché indaghi su questa problematica di inquinamento
diffuso, e cominci a indagare sulle responsabilità penali per “omissione volontaria di cautele”, ma
anche sull’applicazione del principio europeo “chi inquina paga”, come è stato fatto anche nella
sentenza contro l’amianto a Torino.

Pensiamo che da subito, nel nostro territorio della DOCG prosecco, debbano essere messe in atto
una serie di azioni preventive in base al principio di precauzione, principio ribadito anche qualche
settimana fa da una sentenza del TAR Trentino a favore del comune di Malosco (TN), che ha
confermato il bando di tutti i pesticidi tossico-nocivi da tutto il territorio comunale, per mantenere
una agricoltura biologica.
Su questi importanti problemi il Pretore Guariniello ha detto: “è ora di passare ai fatti, con una
Procura Nazionale specializzata su questi reati, per intervenire non solo a tragedia avvenuta, ma
anche con una azione sistematica di prevenzione, senza aspettare sempre il morto”.

Cordiali saluti
Gianluigi Salvador Refrontolo (TV)
Luciano Bortolamiol Vidor (TV)
Gilberto Carlotto Farra di Soligo (TV)