A Biofach firmata l´intesa sul bio tra la Ue e gli Usa

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giovedì 08 marzo 2012 – ECONOMIA – Pagina 43
FIERE. Alla manifestazione dei prodotti naturali le aziende veronesi

A Biofach firmata l´intesa sul bio tra la Ue e gli Usa
Accordo sul riconoscimento delle rispettive certificazioni per i prodotti. Gli States sono il primo mercato mondiale seguito dalla Germania Irene de Gasparis
NORIMBERGA
Aziende veronesi del biologico soddisfatte dalla trasferta al Biofach di Norimberga, in Germania.
Si tratta della più grande fiera internazionale dedicata alle produzioni biologiche e sostenibili e che include una speciale sezione dedicata al tessile ed un salone separato, Vivaness, dedicato alla cosmesi naturale. Con più di 40mila visitatori in 4 giorni, 2.400 espositori, di cui più di due terzi internazionali, numerosi eventi e conferenze, il Biofachmche si è chiuso a metà febbraio, è da sempre punto d´incontro della comunità globale del «naturale». Nuovi prodotti, aziende, informazioni e tendenze sono stati presentati e discussi e quest´anno addirittura il Biofach è stato teatro di un accordo storico tra gli Stati Uniti e l´Unione Europea che riconoscono reciprocamente la validità delle rispettive certificazioni biologiche. Tendenze di mercato ed azioni in atto da parte di or! ganismi privati e pubblici, fanno prevedere un futuro piuttosto roseo. Alla fine del 2010 il mercato mondiale del biologico e naturale, in termini di vendite, valeva 59 miliardi di dollari, di cui quasi la metà fatto in Europa. Primo mercato in assoluto sono gli Stati Uniti, seguito dalla Germania, chiara locomotiva di casa nostra con una quota del 32% delle vendite su suolo europeo.
Il comparto ha avuto tassi di crescita positivi nel 2010 in tutti i paesi (unica eccezione la Gran Bretagna), mostrando una notevole vitalità soprattutto se paragonato al mercato convenzionale, quasi stazionario. E il trend sembra continuare. Uno studio della società di consulenza americana, MarketsandMarkets, prevede quasi un raddoppio del mercato mondiale nel quinquennio 2010 - 2015 con il sorpasso nel 2015 dei 100 miliardi di dollari e tasso di crescita annuo ponderato del 12.8%.
Previsioni abbastanza verosimili visto che ci sono un serie di tendenze positive sia a livello di gu! sto dei consumatori che influenze a livello governativo nei va! ri paesi.. Lo studio 2011 sui consumi delle famiglie americane della Organic Trade Association attesta che ben il 78% di queste (un record!) compra prodotti biologici. Inoltre circa il 40% dichiara di aver aumentato gli acquisti nell´ultimo anno ed il 30% è un «new user», cioè ha cominciato ad acquistarli nell´ultimo anno.
Anche i governi stanno dando notevoli spinte al biologico su due fronti. Uno è quello dell´ incentivazione della conversione della produzione dal convezionale al biologico l´altro è quello di dirigere gli acquisti pubblici verso il biologico soprattutto nel campo della ristorazione collettiva. La Germania e la Francia sono state molto proattive in questo con molti esperimenti di successo. Anche in Italia è recentemente passata la legge per cui le mense pubbliche devono utilizzare almeno il 40% di prodotti biologici privilegiando le produzioni locali. Infine l´accordo Usa - Ue sicuramente porterà ad uno sviluppo i! ncrociato di vendite.
Note di ottimismo vengono dalle aziende veronesi in Fiera. Dice Valeria Calamaro di Altromercato, presente a Vivaness con i suoi prodotti di cosmesi: «Abbiamo riscontrato un grande interesse da distributori anche perché i nostri prodotti non sono solo biologici ma anche solidali, "made in Italy" e certificate Nature. Ormai cercano non solo un prodotto nuovo, ma uno che ha anche un valore etico».
Fiera positiva anche per Sisto Tessari dell´azienda vitivinicola biologica La Cappuccina: «La fiera va bene», dice. «Non ci sono stati nuovi contatti, ma noi siamo già qui ed è bene mantenere i contatti già acquisiti. In generale per i vini di qualità il mercato è in crescita soprattutto negli Stati Uniti, Canada e Giappone». La Cappuccina si porta a casa anche una medaglia d´argento da Mundus Vini, il concorso enologico del Biofach, per il suo Campo Buri: «un vino fatto con Carmenere e l´autoctona Oseleta», spiega Tess! ari.
Non c´è da stupirsi quindi se anche Vinitaly cavalca l&! acute;onda del biologico. Quest´anno infatti, per la prima volta, avrà un Salone, Vivit, interamente dedicato ai vini biologici e biodinamici.