Giv, fatturato a 368 milioni Ora punta su estero e vini bio

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venerdì 09 marzo 2012 – ECONOMIA – Pagina 43
ENOLOGIA. Il Gruppo italiano vini presenta il bilancio 2011(105 milioni di bottiglie) e traccia le nuove strategie

Giv, fatturato a 368 milioni. Ora punta su estero e vini bio
Nuova crescita con l´acquisizione di Cavicchioli e aumento vendite E nel 2012 previsto un altro incremento con quote di mercato Il mondo del vino cambia radicalmente ma per il Gruppo italiano vini la costante è la crescita. Il 2011 ha chiuso con un consolidato di 368 milioni segnando un aumento di 40 milioni sul 2010, al quale ha sì contribuito l´acquisizione di Cavicchioli (per 24 milioni) ma anche l´incremento delle vendite, che hanno superato i 105 milioni di bottiglie, e un ulteriore miglioramento delle performance interne.

Il presidente Corrado Caroli, il vice Rolando Chiossi e il direttore generale Davide Mascalzoni si sono presentati alla tradizionale conferenza stampa, tenutasi ieri a Milano, anticipando che il budget 2012 prevede un ulteriore incremento del business. Il merito è anche di un aumento del valore delle uve ai produttori e di aumenti dei costi vivi (si risponde con una attenta riduzione delle spese), ma tutto il resto dipende dalle scelte aziendali. Per il medio periodo si parla di nuovi spazi sui mercati tradizionali (Germania -! dove Giv Deutschland è diventata distributore -, Stati Uniti - che hanno superto Italia e Francia come consumi globali di vino - e Canada in testa), ma anche di nuovi, come la Cina, con sviluppi esponenziali prevedibili grazia anche all´avvio di Giv Shanghai, ma anche Brasile e Messico, per dire, ma soprattutto per un impegno forte nella valorizzazione, con valorizzazione, dei marchi con una campagna che prevede nel trienno - anche con il contributo UE - di 30 milioni, e impulso all´organizzazione distributiva.
La crescita si potrà avere quindi soprattutto all´estero, in particolare nella gdo, ed anche nella grande distribuzione in Italia, mentre è difficile prevedere lo sviluppo del canale horeca in un paese, come l´Italia, dove si prevede un calo dei consumi, al quale contribuirà anche l´incremento dell´Iva, atteso in ottobre, e delle accisi.
La buona redditività, inoltre ha permesso di conservare l´indebitamento ,! in larga parte dovuto all´acquisto di Bolla, che oggi Ã! ¨ il marchio più importante del Gruppo, intorno a 130 milioni, malgrado l´acquisizione di Cavicchioli - un marchio prestigioso non solo per il Lambrusco e destinato a sfondare anche all´estero - per di più trasferito a medio lungo termine ed a condiioni decisamente impensabili oggi. Per Cavicchioli, in particolare, si punta su paesi come Russia, Usa, Brasile, Giappone e Cina per farne un marchio internazionale.
L´operazione Bolla, tra l´altro, condotta insieme all´Istituto per lo sviluppo agroalimentare, ha portato ora Isa, la società controllata dal ministero delle politiche agricole, prima nel capitale di Giv Verona - che aveva compiuto l´acquisizione - ed ora con una partecipazione nel capitale Giv, in seguito alla successiva fusione per incorporazione di Giv Verona nella cpaogruppo. Si è così realizzata una base per guardare ad ulteriori sviluppi, anche se non è ancora tempo di acquisizioni - malgrado le ottime condizioni ! di mercato - di aziende all´estero.
Infine il restyling dei prodotti è in corso, a partire da Cavicchioli, con la linea Lambrusco premium, e da Melini, con il lancio del progetto Rinascimento del Chianti, mentre si stano studiando vare proposte per i vini bio, biodinamici e privi di solforosa.
Intanto si punta a potenziare (ne ha parlato il direttore commerciale Marco Gobbi) l´immagine e quindi il mercato dei due vini a 10 gradi, un bianco ed un rosato proposti l´anno scorso. Vini ideali in chiave non solo salutistica, per integrare la gamma Giv.